La stampa e il fediverso.

La stampa e il fediverso.

Vi accorgete che qualcuno ha qualcosa da nascondere non per quello che dice, ma per quello che NON dice. E sapete che qualcosa e’ considerato “meglio non diffondere troppo) quando non ne parlano mai, o ne parlano troppo poco rispetto alla sua importanza.

Un esempio e’ il fediverso. Si tratta di un arcipelago di piccole piattaforme di social networking, che anziche’ appartenere tutte alla stessa grande azienda, che inevitabilmente impone delle regole, e’ fatta da piccole piattaforme che si federano assieme usando un certo protocollo. Nel nostro caso, il protocollo che sta “convergendo” di piu’ e’ Activity pub.

Insomma, immaginate di spezzare Facebook o Twitter in circa 5000 pezzi, ognuno gestito da un admin diverso, con regole diverse, sensibilita’ diverse e voi potete scegliere a quale iscrivervi, sapendo che potete dire questo e quello senza che il vostro account venga sospeso, a patto che il vostro sysadmin la pensi come voi.

Anche creare un vostro pod, magari anche a singolo utente, non e’ difficile: usando software come Pleroma puo’ girare anche su un raspberry 4 con risultati apprezzabili. In questo caso non potrete tenere molti utenti. Io uso hardware simile e non ho particolari problemi di performance, con 12 utenti oltre a me.

Quanti sono gli “abitanti” del Fediverso? Esiste una specie di aggregatore che tenta di contarli, e questi sono i numeri:

POPULATION ~ 4.039.449 accounts
ACTIVE USERS ~ 1.193.486 people
SERVERS > 5.747 instances

in pratica, i server contati sono poco meno di 6000, e in un giorno circa un milione di persone hanno scritto. Ci sono circa quattro milioni di utenti, il che significa che siamo ancora allo stato “early users”.

Cosa fanno questi server? Beh, allora , ci sono molte piattaforme diverse. Alcune somigliano molto a Facebook , alcune a Twitter, alcune a youtube (e ci potete mettere dei video), altre sono piattaforme di blogging (anche questa piattaforma e’ federata) , ci sono delle piattaforme su cui mettere i podcast, ce n’e’ una per pubblicare articoli scientifici, etc.

Potete trovare una raccolta partendo da qui: Awesome ActivityPub

Ora, siccome 4 milioni di utenti sono circa gli utenti di una darknet con servizi interni come Tor , viene da chiedersi come mai non se ne parli tanto sulla stampa. Perche’ la stampa ha deciso che di Tor si deve parlare (quindi nessun problema se tanti si interessano e ci vanno) mentre del fediverso no (e quindi si vuole che le masse siano all’oscuro?). E perche’ sarebbe meglio facesse il contrario?

Partiamo dall’ultima domanda.

Questo varrebbe la pena di un articoletto sulla stampa mainstream, ma la mia impressione e’ che i loro padroni non vogliono che questo succeda e le persone vadano a cercare di farsi un account, per esempio qui per un account italiano, o qui.

Andiamo al perche’, secondo me, la stampa non vuole che le masse sappiano che esiste un social dove si sta cosi’ bene.

  1. non si prestano ai loro giochetti “pago, dunque esigo”. Non possono postare ovunque le loro pagine chiedendo a Facebook di “facilitare” la diffusione dei loro contenuti.
  2. non si prestano alla raccolta dati. Ho visto alcuni crawlers che ci hanno provato, ma da quando ho messo in modalita’ “private” la mia istanza, hanno smesso. Il venditore di pubblicita’ non puo’ facilmente “profilarvi”.
  3. creare reti di bot non e’ quasi possibile. Potete creare un utente-bot molto facilmente, ma non puo’ spedire milioni di messaggi perche’ ucciderebbe l’istanza ove e’ iscritto e rischia di far defederare l’istanza da tutti gli altri admin. La Bestia di Morisi qui non funzionerebbe proprio.
  4. anche lo spam ha vita dura per gli stessi motivi che rendono dura la vita dei bot.

E questo e’ un problema: la gran parte della stampa , la totalita’ in Italia, segue un’agenda sovranista in maniera piu’ o meno nascosta. In questo senso, l’idea che ci sia un social network ove i sovranisti verrebbero isolati immediatamente e la propaganda sia relegata non gli piace nulla.

Inoltre, il fediverso non si presta benissimo al discorso pubblicitario, e non paga benissimo: se le persone si spostassero li’, il modello economico dei giornali online rimarrebbe spezzato.

Per questa ragione, quando si parla di fediverso se ne parla poco e senza dare alle persone qualche entrypoint. Non si spiega come ci si entra, non si dice che e’ possibile farsi la propria istanza, eccetera.

Perche’ diciamolo: e’ quasi troppo bello per essere vero.

E invece e’ vero: e’ il posto ove avete tutto il diritto di parlare, ma nessuno ha il dovere di ascoltarvi.

E questa sensazione , secondo me, e’ quella che la stampa non vuole che proviate.

Se volete provarci, potete andare su:

https://mastodon.social/about

o se preferite un’istanza italiana generalista,

https://mastodon.uno/about

Buona fortuna.