Covid e teoria della montagna di merda.

Covid e teoria della montagna di merda.

Mentre la seconda ondata arriva col ritmo esplosivo che avevo previsto (e siccome la seconda armonica e’ ancora prevalente ci sara’ quasi sicuramente la terza verso gennaio ) , sto iniziando a notare da parte di tutti i governi una tattica mediatica analoga. E lo dico perche’ sono il creatore della “teoria della montagna di merda”: riconosco bene il fenomeno.

Si tratta di una tecnica mediatica basata sulla saturazione di dati, espressi in modo che i cittadini non le possano capire. Si rovesci sul cittadino un fiume di tecnicismi con i quali prendera’ confidenza senza mai capirli (come il concetto di “funzione esponenziale”, che molti intellettuali umanisti hanno cercato di spiegare, confondendola con una crescita esponenziale qualsiasi) , e passera’ il tempo a discutere di cose che non e’ capace di analizzare.

Un esempio e’ la trovata geniale di rovesciare sulle persone il dato sulle infezioni misurate. Il cittadino occidentale sta venendo annegato con i numeri della crescita di contagi, misurati con procedure diverse in diverse nazioni e anche in diverse regioni della stessa nazione, e invitato a ragionare su quelli.

Si tratta, diciamolo, di un dato che e’ utile per gli epidemiologi e per i matematici perche’ sanno cosa farci, ma per il cittadino normale non servono praticamente a nulla, se non a trarre conclusioni fuorvianti.

Allora , partiamo da un punto chiaro:

a me come cittadino non frega niente di sapere quanti si sono infettati.

La ragione e’ molto semplice:

Di conseguenza, il numero totale di contagi mi e’ irrilevante: mi interessa sapere se sono infetto IO per sapere se devo stare in quarantena.

Ma supponiamo pure che io sia infetto e io sia in quarantena. Se non ho sintomi e sto bene, non me ne frega nulla di sapere cosa stia succedendo fuori. Una precisazione: quando dico che non me ne frega niente intendo dire che non mi serve a capire cosa stia succedendo in maniera utile.

Quando ho fatto presente questa cosa ad un’amica mi ha detto no, perche’ io devo sapere se devo preoccuparmi. In pratica, cioe’, questa informazione serve solo a scatenare angoscia.

Mentre le informazioni utili sono altre. Di per se’ il numero di infetti significa poco. Il 95% del dna del nostro corpo e’ quello dei batteri, e siamo colonizzati da migliaia di virus. Sapere di averne uno in piu’ non mi dice nulla, se non posso stimare il rischio che corro effettivamente. Ma per stimare il rischio effettivamente, il numero di infetti mi serve a poco. Mi serve altro.

Ripeto: nel momento in cui il numero di letti disponibili e’ zero, chiudetevi in casa e non uscite per nessun motivo. Qualsiasi cosa il governo dica o meno, qualsiasi cosa ne pensi la vostra azienda. PRENDETE VOI LA DECISIONE. Non Confindustria.

Il motivo e’ ovvio: nel momento in cui il numero di posti nell’ospedale e’ zero, la probabilita’ di morire non e’ piu’ quella di coloro che vengono curati (dal 2.2% al 4.5% a seconda del paese), ma quella “raw” legata alla mortalita’ tra le persone non curate, che varia a seconda di eta’, sesso e condizioni fisiche. Ed e’ piu’ grande di ordine di grandezza, o piu’.

Quello che voglio dire e’ che come persona, allo scopo di sapere se devo tapparmi in casa da solo (non ho bisogno della decisione del governo) mi bastano questi dati. Una volta che i posti letto liberi negli ospedali sono finiti, il rischio nell’uscire di casa e’ semplicemente troppo alto.

Il problema e’, appunto, che se mi si fornissero questi dati (e se li si fornisse in tempo reale, zona del paese per zona del paese) non avrei bisogno del governo per sapere se devo stare chiuso in casa. E’ assolutamente chiaro che se i posti letto in ospedale sono finiti, dovete evitare il contagio punto, ad ogni costo , senza se e senza ma, perche’ siete in pericolo di vita. Non avete bisogno di De Luca, di Conte, della Merkel o di chicchessia: avuto il dato sui posti liberi in ospedale, la decisione e’ OVVIA: ci si chiude in casa e ci vediamo a primavera. E’ una decisione semplice.E se non piace a Confindustria, chissenefotte.

Stessa cosa per quanto riguarda il numero di morti per milione nella vostra zona. Non si tratta di un dato “input” come il numero di infetti: l’infetto, infatti, e’ solo all’inizio del processo. Alcuni si ammaleranno, altri no. Alcuni saranno malati, altri saranno gravi, altri gravissimi, altri moriranno. E il numero di vittime e’ il dato “in output”.

Nessuno di noi puo’ prevedere il numero di morti partendo dal numero di infetti. Ma il numero di morti e’ noto.

E qui sono arrivati i comunicatori. Il problema del governo, di tutti i governi, e’ che se si dessero ai cittadini i dati reali sul numero di posti letto liberi sul totale, e sul numero di morti per milione in zona, il cittadino deciderebbe da solo cosa fare.

E’ chiaro che se una persona sa di essere in sovrappeso e conosce la sua eta’, appena vede che il numero di posti letto e’ vicino a zero e la probabilita’ di morire e’ alta, DECIDERA’ DA SOLO di rimanere a casa. lavoro o meno.

Ma il governo vuole gestire le chiusure. Vuole essere LUI a decidere chi chiude e quando. Se vuole tenere aperte le aziende ma chiudere le scuole, vuole deciderlo LUI, non i genitori o i dipendenti.

Quindi cosa fa?

Vi inonda di dati inutili. Manda in TV esperti di opinione contrastante. Vi inonda di numeri che non sapete usare, tipo la R con zero, la R con t, e tutti gli altri tecnicismi coi quali non sapete stimare il rischio che correte.

I due dati che vi servirebbero a calcolare il rischio, invece, non vi arrivano mai, e se vi arrivano sono sempre stesi in un modo che non vi aiuta. Quello che vorreste sapere e’:

con queste tre informazioni NON avrei bisogno del governo. Potrei decidere io cosa fare e quando rimanere a casa. Non avrei bisogno del governo che me lo dice.

E se decidessi io, il governo non potrebbe dirmi che devo andare al lavoro mentre le scuole devono chiudere. Sarei io a decidere per me e la mia famiglia. E se anche nella mia decisione di chiudermi in casa , perdessi il lavoro, sarei IO a valutare i pro ed i contro. E coi numeri che ho menzionato, prendere una decisione RAZIONALE e’ assolutamente semplice. (non e’ il mio caso perche’ in casa possiamo fare tutti home-office, ma avete capito cosa intendo).

Al contrario, i numeri che vi stanno versando addosso sono quelli INUTILI a prendere una decisione. Quelli che vedo sono:

Certo, un esperto con un pochino di conoscenze puo’ prendere questi numeri e provare a fare delle stime, ma rimane il fatto che prendere una decisione vita/morte in questo modo e’ assurdo.

Di conseguenza, pendo dalle labbra del governo. Non posso sapere che rischio corra un maschio 50 enne alto 1.83 , con un BMI di 20,1 e nessuna malattia pregressa, non so quale sia il numero di morti per milione nella mia zona (potrei calcolarmelo, certo, e l’ho fatto. Ma per chi non sa usare alcuni strumenti per scaricare dati grezzi dal robert koch diventa complicato) , non so quanti posti liberi ci siano sul totale negli ospedali nella mia zona e non so a che ritmo si scarichino: se i posti liberi sono pochi ma la degenza ospedaliera e’ breve, significa tempo di attesa comunque breve perche’ tanti entrano ma tanti escono. Qual’e’ il tempo di attesa oggi? Come funzionano le code in questo momento? Qual’e’ la situazione lievi/gravi/gravissimi?

Invece no: stiamo qui a discettare di un indicatore in input, il numero degli infetti.

Per questa ragione, mi sto disinteressando completamente alla cosa. Non me ne frega nulla del numero di infetti perche’:

Insomma, il governo tramite la stampa sta vomitando sulle persone il dato piu’ inutile, tenendo incollate le persone di fronte a dei numeri CHE NON CONSENTONO DI PRENDERE UNA DECISIONE RAZIONALE. E se non posso prenderla io, posso solo lasciare che il governo/Confindustria/Whatever la prendano per me.

E questo consente ai governi di imporre decisioni irrazionali, sotto la spinta delle varie confindustrie , delle varie chiese e di tutte le altre entita’ che , per motivi politici, decidono di dire la propria.

Quando dico “irrazionale” , intendo che dentro una scuola possono stare tutti a 2 metri di distanza (qui in Germania, da voi non conosco i dettagli) a patto di tenere le finestre aperte (obbligatorio) e che tutti abbiano una mascherina, mentre alle aziende NON hanno imposto le finestre aperte e le mascherine si tolgono quando si e’ al proprio posto. Perche’ mai cambiare aria sia efficace in una scuola ma non dentro un ufficio e’ un esempio di decisione irrazionale. Cosi’ come adesso mi chiedono di tenere le finestre aperte mezz’ora al giorno (come minimo, ma piu’ volte e’ anche meglio) quando sono in casa, ma i mezzi pubblici hanno le finestre CHIUSE. Che senso chimico/fisico ha? E’ uno stupido meccanismo di diffusione in un fluido, supercazzole o meno.

E’ certo che non farei nessuna di queste scemenze (e mi comporterei in maniera razionale, cioe’ entrare solo in edifici dalle finestre aperte) se ci fosse trasparenza in generale. Se ci fosse trasparenza in generale entrerei in modalita’ “devo valutare IO nel MIO caso cosa fare”. E quindi mi metterei a prendere decisioni.

E sia chiaro, non e’ detto che le mie decisioni sarebbero meno dure di quelle del governo: a mio padre e mia madre (entrambi anziani con malattie regresse) ho detto di tapparsi in casa BEN PRIMA che il governo o la regione prendessero una decisione.

Ma nel momento in cui conosco solo dati inutili, allora esco dalla modalita’ “devo prendere decisioni” ed entro in quella “vediamo cosa decide al governo”.

E sospetto che sia proprio questo che si voleva. Perche’ se ad un certo punto le persone decidono il lockdown da sole, Confindustria non e’ felice. Se decido da solo che da domani entrare in un ristorante e’ rischioso (ho festeggiato a casa il compleanno per questo, anche se in teoria oggi i ristoranti sono ancora aperti) , magari confesercenti si indispettisce. Se il mio capo decide da solo (ma noi i dati li mastichiamo bene) che tutti in azienda stanno a casa, i ristoratori nelle vicinanze non sono felici.

Ma se nessuno prende decisioni da solo, beh: il coprifuoco parziale comincia il 2 novembre. Oggi 31 ottobre i ristoranti sono ok. E andare al lavoro sui mezzi pubblici e’ ancora ok.

E’ una strategia della comunicazione politica nota. Si vomitano fiumi di dati inutili sui cittadini. I cittadini non riescono a prendere decisioni razionali da soli, e si affidano al governo.

E la maniera migliore di domare un cavallo selvatico e’ di bendarlo. I cavalli ciechi non si agitano mai.

Come fare? Limitatevi ad ignorare i seguenti dati:

Questi dati (veritieri ma per voi incomprensibili) sono li’ per mettervi in confusione, perche’ quando siete confusi lascierete che siano altri a prendere le decisioni.