Metaverso = Second Life + Oculus

Metaverso = Second Life + Oculus

Ho seguito tutta la storia di Zuckerberg che intende mettere le sue aziende in una Holding chiamata “Meta”( come “Metadati”, ma anche “Metaverso”) , e di per se’ mi sembra una manovra troppo finanziaria per la pubblicita’che ha avuto.

Segno che e’ uno specchietto per le allodole. Dopotutto, anche Google ha messo tutte le sue aziende sotto l’ombrello di Alphabet, per evitare l’antitrust , ma nessuno si e’ mai chiesto “cosa cavolo vuol dire Alphabet”?

Zuckerberg e’ un mago della distrazione, e ha voluto far credere che questo “Meta” sia un concetto concreto che lui vorrebbe far passare , in modo da farvi credere che Facebook sia il passato e lui oggi e’ un uomo nuovo.

Il problema e’ neanche il “Metaverso” e’ questa novita’ assoluta. Credo di aver spiegato che ogni vent’anni le tecnologie vecchie tornano con un nome diverso, computer piu’ potenti e pompini ai “creativi” che hanno inventato queste cose.

Bene.

Cosa succedeva 20 anni fa? Succedeva Second Life. E cosa succedeva 40 anni fa? Succedeva i MMORPG. E 60 anni fa? Le comuni Hippies.

Cosa hanno in comune queste tre cose?

L’idea di costruire da qualche parte uno Shangri-La ove vivere in peace and love, indisturbati dalla societa’ malvagia e mondana.

Ma andiamo all’ultimo caso: Second Life. Second Life era (esiste ancora a dire il vero) un sistema di realta’ virtuale (sorprendentemente ben funzionante per i tempi) nel quale arrivavate, vi creavate una seconda personalita’ fichissima, e poi potevate “fare” delle “cose” con altre “persone”, cioe’ con altri avatar.

Sia chiaro, di per se’ e’ stato un esperimento interessante, nel senso che abbiamo capito cosa sognavano gli americani: dimagrire, ringiovanire, andare in palestra, andare ai party, comprare i propri organi sessuali, fare ancora shopping , eccetera.

Come erano nella realta’ e come nel “Second Life”.

Per chi non c’era, questa specie di videogame senza alcuna sfida particolare se non essere li’  e “socializzare” .

E che cosa ci vedo quando vedo che Zuckerberg sogna di avere MILIARDI di persone dentro un altro gigantesco SecondLife, rafforzato dagli Oculus, cioe’ in un modo completamente immersivo.

Tuttavia, l’esperienza fugace di Secondlife insegna proprio per quale motivo tutto cio’ e’ fuffa.

Secondlife apparve in un periodo in cui si cominciava a parlare di “Web 2.0”, e riempi’ i giornali come Wired di gente che disse “ecco, Secondlife e’ il web 3.0 perche’ e’ in 3D”.

(Il web 4.0 si chiama corpo dei quaternioni, secondo la stessa logica).

Comunque, si genero’ un sacco di fuffa. Partiti politici aprirono sedi virtuali e fecero comizi virtuali (se non ricordo male fu Di Pietro) , universita’ provarono a farci lezioni, alcuni supermarket provarono a venderci cose vere, e tutto si sgonfio’ quando arrivarono i social come li conosciamo oggi, cioe’ un’interfaccia Web ad una BBS (Facebook) e un’interfaccia Web a IRC (twitter). Tutta robba nuova, geniale.

Ma perche’ la gente abbandono’ SecondLife? La prima ragione era la lentezza, che oggi dovrebbe essere risolta. La seconda fu che poche schede grafiche del periodo lo supportavano. Anche questo oggi non dovrebbe essere un problema.

Ma il problema grande fu che entro’ quasi subito in quello stato che noi “vecchi” di internet chiamiamo “eternal september”.

Settembre eterno – Wikipedia

 

Cosa significa? Significa che sinche’ si parla di una minoranza elitaria capace di autogovernarsi , questi mondi alternativi sono mondi e sono alternativi.

Ma quando arriva “il popolo”, cioe’ “la massa”, cioe’ ripeto “il popolo”, il popolo fa quello che il popolo e’:

Se ci pensate, e’ quello che e’ gia’ successo a Facebook, con la cosciente consapevolezza di Facebook, che istiga al vandalismo del discorso pubblico per fare soldi.

Solo che avverrebbe in 3D e che avverrebbe in maniera evidente, perche’ quando ci metti le immagini se una cosa fa schifo si vede proprio.

Come si vide su Second Life: ad un certo punto comincio’ ad assomigliare cosi’ tanto alla fogna ipercompetitiva, quantitativa e puritana che sono gli USA , che le persone smisero di usarlo sotto la promessa degli altri social di incontrare persone “vere” o “le persone della tua vita”. Ma la tipa sotto non e’ “la persona della tua vita”: se la conosci, paragonare l’avatar alla realta’ la rende ridicola quando non patetica.

Se invece non la conosci, probabilmente e’un camionista del Kansas.

Eccolo.

Non per nulla SecondLife fu una meteora che duro’ relativamente poco, se confrontato con la novita’ che rappresentava.

Il secondo punto e’ che avendo un’attrezzatura capace di far funzionare BENE una cosa del genere, quello che faranno i giovani sara’ usarlo per GIOCARE. Voglio dire, se escludiamo Karen il puttanone lampadato, chi altri vuole spendere il suo tempo a farsi dei selfie come questo ?

Questa foto dice: “ho cinquant’anni, non ho amiche vere, mio marito mi ha lasciata e ho problemi economici”.

Cioe’, hai una cosa con cui puoi giocare a Call of Duty, Fortnite e tutto quanto, e stai a farti i selfie in un posto che non esiste ma assomiglia ai posti noiosi che esistono?

Punto primo: Il “metaverso” non attirera’ i giovani perche’ i videogiochi lo distruggerebbero in una concorrenza feroce.

Punto secondo: se anche dei giovani ci andassero, al primo sbarco di trumpiani, neofascisti, leghisti &co, se ne andrebbero.

Punto terzo: gli anziani sono abbastanza tecnofili da usare Facebook e mandarsi il buongiorno di Lady Diana, ma non da usare Oculus & Co.

Chi resta come cliente di riferimento del “Metaverso”?

Sul serio?

Diciamo la verita’: probabilmente Zuckerbeg vi dara’ qualcosa come Second Life (mentre quello originale e’ ancora vivo, per quanto poco popolato), sara’ di moda per qualche tempo, e poi rimarra’ la coda lunga. (come per Second Life).

Ma con questo trucco, vi ha distratti dalla catastrofica mole di problemi che ha, e dal fatto che tutti si stanno accorgendo di quanto abbia aiutato delle minoranze di teppisti a vandalizzare il discorso pubblico.

Vi ha distratti. Diciamo cosi’.

Fossi in voi, NON investirei i risparmi in azioni di “Meta”. Facebook, come ogni fenomeno storico, ha un ciclo vitale, un momento di crescita, uno di stagnazione, e uno di declino.

E questo non e’ il momento migliore.