Giorgia Meloni e' fascista?

Un giornale americano di grande velleita’ ha alzato l’allarme circa il fatto che il partito di maggioranza relativa in Italia (secondo i sondaggi) metterebbe l’Italia a rischio fascismo, e quindi ne farebbe un paese a rischio, eccetera eccetera. Quindi tutti in Italia sono a chiedersi se la Meloni sia o meno “fascista”.

Per rispondere alla domanda , tuttavia, vedo che le persone si lanciano in paragoni improbabili, che lascierebbero supporre che l’Italia in qualche modo abbia una vittoria mutilata da lamentare, o che Silvio Berlusconi sarebbe il nuovo d’Annunzio.

In realta’ fare paragoni con un secolo fa e’ inutile, la situazione e’ troppo diversa. Quello che occorre definire prima e’ “che cosa sia un fascista oggi”, e a quel punto vedere se la Meloni ci rientra, e chiedersi se per caso non ci rientri anche qualcun altro.


Occorre quindi individuare le caratteristiche astratte e generali del fascismo, cosa che gia’ era difficile all’epoca , e cercare di farle essere esclusive. Cosa significa? Significa che ai tempi era definito fascista Salazar, che era un tradizionalista, ma Hitler non era affatto un tradizionalista, e Mussolini ebbe un periodo (il primo , in cui godeva degli investimenti fatti dai governi predecenti) in cui si peccava di modernismo perche’ godeva dei risultati (non suoi). Ma nella seconda parte del ventennio questi risultati erano ormai passati, e divenne “conservatore”.

Quindi bisogna andarci piano. Andiamo per ordine.


La prima domanda che vi verra’ in mente e’ “ma come fai a sapere cosa fara’ la Meloni”? Oh, non lo so: l’ho visto.

La Meloni non e’ una verginella della politica. Non e’ arrivata ieri. E’ in politica da molto e ha fatto parte di governi. E ha parlato (ad agito) esattamente nel modo che ho descritto, reagendo nel modo che ho descritto nelle situazioni che ho descritto.

Ma la cosa importante e’ che questi metodi funzionano coi suoi sicofanti. Cosa significa? 

Non basta essere “un fascista” per essere un dittatore fascista. Cosi’ in generale non basta dirsi fascisti per essere fascisti, o partigiani per essere partigiani: otterrete solo la versione partitica di una convenzione di Star Trek , con fascisti e comunisti che diventano Klingon e Vulcaniani. Ma e’ un travestimento.

Occorre che la dialettica fascista e il relativo modo di pensare trovino consenso. Perche’ in politica il potere ti dice solo quanto guadagnerai di stipendio e che titolo avrai di fronte al nome: e’ invece il consenso che hai a disegnare quello che farai. 

Se hai consenso tra una pila di malfattori, qualsiasi cosa farai verra’ rovinata da un numero enorme di scandali, per dire, a prescindere dal fatto che sia buona o cattiva. E il problema della Meloni e’ di avere consenso tra persone che non riusciranno MAI a fare qualcosa in maniera completa, funzionante e competente. Il fascista e’ incompetente per definizione: l’esempio massimo e’ Hitler che ha come nemiche solo potenze marittime, e lancia un programma statale di autostrade, anziche’ di porti. O Mussolini che ha un problema di agricoltura e anziche’ meccanizzare o ricorrere alla chimica decide di portare piu’ braccia nei campi. Incompetenza.

Ma non solo di Mussolini: il funzionario che mando’ a ispezionare l’agrocoltura scambio’ le risaie per paludi in quasi tutto il piemonte, e ne raccomando’ la bonifica: sia chiaro, Mussolini non faceva tutto lui, non poteva: gli incompetenti erano i suoi sottoposti. Ma non poteva farci niente, perche’ il suo consenso veniva da li’. Quelli bravi non lavoravano per lui.

E se ricordate, successe anche a Grillo: per quanto le tue idee possano essere decenti, per esempio sul Reddito di Cittadinanza, se lo fai attuare dai politici farlocchi che ti hanno dato il consenso, altro non fai. Non e’ come a scuola, dove puoi copiare dai vicini di banco.


In definiva la Meloni (che in buona compagnia, anche a sinistra) e’ filogeneticamente fascista, ma nel senso che ha tutti i processi culturali e mentali del fascista, e come non bastasse il suo consenso affonda le radici in aree di assoluta mediocrita’ professionale ed accademica. Di conseguenza, anche se avesse le migliori idee del mondo, non riuscirebbe a realizzarle perche’ il suo consenso non le porta gli specialisti dei quali avrebbe bisogno.

Diciamo la verita’: senza Crosetto, chi manda FdI a parlare con la BCE? (ammesso e non concesso che Crosetto si presti: il decoro e la serieta’ di fare un passo indietro suno una delle scuse che il fascista usa per abbandonare il campo quando fischiano i colpi).

Il fascismo che avete in mente (e che forse, e’ vero, hannno in mente i suoi sicofanti e i suoi seguaci) e’ il fascismo storico. Ma il fascismo storico non e’ proponibile: se oggi volete vivere a Pola o a Rijeka  non dovete fare altro che andarci e comprare una casa, siamo nel 2022 e la Croazia ha appena firmato per l’accesso all’euro dal 2023. Non dovete nemmeno cambiare i soldi. Non vi serve d’Annunzio, per vivere a Rijeka basta andarci e comprare casa. E se girate in camicia nera vi chiamano “gothic”. 

Se la domanda e’ “ma la Meloni e’ una fascista storica”, la risposta e’ “no”, come non si puo’ essere a favore di Carlo Magno. Se la domanda e’ “ma la Meloni e’ una fascista nel senso filogenetico”, la risposta e’ “SI”, ma dentro la stessa pentola sguazzano cosi’ tanti che alla fine nessuno ha interesse a sviscerare davvero l’argomento, ovvero “che cosa, di preciso, fa di te un fascista”.