Sei povero. Perche’ non lo accetti?

Non tutti hanno capito cosa siano stati gli anni 80 sul piano antropologico. Tutti ne parlano come “schifo” ma nessuno e’ ancora riuscito a turarsi il naso abbastanza da investigarli davvero. Non lo fa una destra che li ha assunti a bene assoluto, ovvero a “mistero” nel senso religioso del termine. Non lo fa una sinistra che ha deciso di comportarsi come se fossero stati solo una fetida pozzanghera sul cammino dell’uomo occidentale (ovviamente in crisi) tanto caro agli intellettuali “nati” negli anni ‘70.

Negli anni ‘80 e’ successo che l’uomo moderno occidentale e’ uscito dalla propria crisi di identita’ con uno stratagemma: identificarsi col proprio stile di vita, rinominato come “valore”. Cosi’ le ferie , l’automobile, le tette, il reddito, tutte le cose che siano uno status symbol sono state trasformate nel totem di un sistema di presunti valori, che producono l’identita’ del singolo uomo.

Questo fa si’ che un povero sia, NELL’ ESSERE, necessariamente diverso e distinto da un ricco, persino se fossero la stessa persona in momenti diversi. Il ricco, possedend, vestendo e vivendo un altro genere di status symbol non fa altro che essere antropologicamente diverso da un povero. Perche’ i ricco vivendo la ricchezza vive il valore della “produttivita’”, se non quello del “lavoro”, il ricco vivendo l’automobile di lusso vive “il dinamismo”, “il viaggio d’affari”. Possedendo l’ultimo cellulare uscito egli vive la comunicazione globale, quindi l’era dell’informazione. Egli e’ “connesso”, egni e’ “networked”. E’ quindi un uomo piu’ positivo e intelligente, piu’ informato e sociale, piu’ attivo e maritocratico. Tutte qualita’ che prima venivano associate alla persona senza pensare alla sua posizione economica.

Ovviamente il povero e’ l’opposto di tutto questo, egli incarna la staticita’, la stupidita’, l’inattivita’, la passivita’, l’ignoranza, l’asocialita’. Il matematico Erdos, che fu uno dei piu’ prolifici della storia (ma possedeva solo pochi beni, che teneva in una valigia) oggi non potrebbe essere considerato una delle persone piu’ intelligenti e produttive della storia della matematica, per il semplice motivo che era povero.

Una volta effettuato questo salvataggio l’identita’ dell’uomo moderno ( e mi riferisco all’identita’ in senso ontologico) e’ basata su un fattore materiale che e’ lo status economico, o meglio il complesso di attributi normalmente chiamati “stile di vita”. Tu sei il tuo stile di vita, o pensi di esserlo. Riconosci te stesso soltanto nell’espletamento delle attivita’ tipiche dello stile di vita dal quale ritieni di essere costituito.

Per questo hai bisogno di dare la colpa all’euro. Ai prezzi che salgono. Ai governi e al petrolio.

Perche’ non puoi dire una semplice verita’.

Che sei povero. Povero. POVERO.

Quando senti pronunciare questa frase ti senti aggredito, assalito, come se qualcuno volesse distruggere l’essenza di cio’ che sei, perche’ dubitare del tuo stile di vita significa, o miserabile figlio degli anni ‘80, dubitare della tua identita’, ovvero distruggerti come persona. Ti senti quasi minacciato fisicamente, quando ti viene detto che SEI POVERO.

Uriel

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