Illusioni politiche.

Nei prodromi di crisi che si stanno vedendo all’orizzonte, la cosa che mi lascia sempre piu’ perplesso e’ vedere come moltissimi politici vivano di illusioni, nella misura in cui confondono le regole della politica con quelle della societa’ che e’ chiamata a votare. Solo oggi i giornalisti, dopo una selva di sondaggi, stanno realizzando una verita’ che non si aspettavano.Potrei, in estrema sintesi, esprimere la questione in questi termini: Berlusconi non e’ semplicemente Silvio Berlusconi, ovvero non e’ semplicemente una persona. E Mediaset non e’ semplicemente un’azienda, ma e’ una precisa storia, che identifica un preciso blocco sociale.

I politici continuano a parlare di declino di Berlusconi come persona, senza rendersi conto che Berlusconi e’ la bandiera di un preciso blocco sociale, economico e culturale. E non e’ una questione di veline, di tette o di culi. Per capire bene quale blocco sia “il resto dell’ iceberg” bisogna indagare bene sulla storia delle TV private di berlusconi, cosi’ come e’ stata percepita e cosi’ come e’ stata vissuta dalle masse.

 

Quando nascono le TV private di Berlusconi, la TV e’ divisa tra RAI1 (DC), RAI2(DC/PSI) , RAI3(PCI). Tutta l’informazione mainstream e tutte le TV capaci di impattare contemporaneamente l’intero paese sono nelle mani dei partiti. Creare dei network di trasmissione nazionale televisiva, all’epoca, E’ VIETATO.

 

Sto scherzando? Vi sembra sovietico? No, era la legge del tempo: quando mediaset diventa una realta’ nazionale, trasmettere mediante ripetitori allineati via onde radio su scala nazionale lo possono fare solo i partiti politici, cioe’ la RAI.

 

Inizialmente, cioe’, le TV di Berlusconi devono piazzare ripetitori ovunque (e ci metteranno un pochino ad arrivare al sud) , e lavorare nel seguente modo: un omino riceve la videocassetta uno-due giorni prima, si reca sul ripetitore e la infila sulla stazione, programmandola manualmente per il giorno dopo.

 

Questo avviene perche’ i partiti, avevano (senza alcun motivo valido) scritto delle norme vessatorie che impedivano il nascere di televisioni nazionali non controllate  dai partiti.  Chi voleva fare una TV  nazionale (cosa del tutto legittima, che mi risulti, in tutto il mondo libero) si sentiva rispondere “non si puo’, ci sono probbblemi”. Berlusconi riesce, sfidando questa norma vessatoria e antiquata, a costruire una rete di TV, in parte grazie alla copertura politica di Craxi, in parte mediante espedienti come la trasmissione in differita mediante videocassette. Solo in tarda era Berlusconi riesce ad ottenere di poter trasmettere, ovvero di poter creare una televisione commerciale.

 

Allora, riassumiamo il concetto: nel periodo in cui nasce la tv di Berlusconi, lo stato e’ cosi’ prepotente, caporalesco, vessatorio, partitizzato e dittatoriale da impedire, per legge, che qualcuno possa creare un network nazionale di televisioni. E questo per garantire ai partiti la consueta spartizione delle TV pubbliche.

La cosa non vale solo per la TV. In quasi tutti i campi, fino alla fine degli anni ’80 , lo stato non fa altro che piazzare i suoi caporali col loro “non si puo’, ci sono probbblemi”, ovunque. L’imprenditore che vuole fare qualcosa e si reca allo sportello dello stato a chiedere i relativi permessi si vede scuotere la testa da un caporale che parla un idioma paradialettale , e si sente rispondere sempre allo stesso modo: “non si puo’, ci sono probbblemi”.

 

Ovviamente, si puo’. Avendo le giuste conoscenze , si puo’ tutto. Ed e’ questo che fa incazzare ancora di piu’, perche’ questi miserabili caporali borbonici semianalfabeti rappresentano uno stato invasivo, spezzasogni, asfissiante, che dice sempre la stessa cosa “non si puo’, ci sono probbblemi”. Non si puo’. Non si puo’. Vuoi fare qualcosa? Non si puo’. E se si puo’, stai per passare delle forche caudine da unione delle repubbliche sovietiche borboniche. Ci sono probbblemi. Ci saranno sempre probbblemi.

 

Che cosa rappresenta Berlusconi per questo immaginario? Rappresenta il blocco sociale che ammira qualcuno che riesce a spezzare la schiena a quei caporali. Rappresenta qualcuno che riesce, in qualche modo, a fare quello che “non si puo’, ci sono probbblemi” e costruire un’azienda di successo.

 

Il blocco sociale che segue Berlusconi e’ il blocco sociale di coloro che condividono un’insofferenza : quella contro uno stato di piccoli caporali borbonici che per andare a casa prima e non avere a che fare con le pratiche della tua impresa (che li costringerebbero a lavorare) rispondono “non si puo’, ci sono probbblemi”. Questo stato, fatto di omettini piccoli, miserabili, malati della malattia che hanno certi italiani cui viene concesso il piccolo potere di vessare altri piccoli italiani, e’ il nemico.

 

Non importa come lo si tolga dalle palle. Non importa se una giustizia assurda e completamente anacronistica viene tolta dai coglioni perche’ la si riforma/migliora o perche’ si rende impossibile citare qualcuno in causa per via dei tempi: purche’ lo stato si tolga dai coglioni e ci si lasci lavorare, tutto va bene. E se la sinistra difende la giustizia che c’e’, allora e’ meglio nessuna giustizia con Berlusconi.

 

In questa idea, lo stato e’ identificato con i propri uomini, di confine, quelli che stanno agli sportelli, quelli con cui la persona ha a che fare,  esseri pseudoumani assunti negli strati piu’ infimi della societa’, gli inutili e gli inetti di un mondo arretrato e contadino e dialettale, quelli che si diplomano per il pezzo di carta che serve al concorso. E poi hanno la spinta, e faranno richiesta di trasferimento. E che per andare a casa prima, per lavorare di meno, rispondono sempre “non si puo’, ci sono probbblemi”.

 

Ecco, esiste in Italia un blocco sociale che non e’ liberista, nel senso che non vuole un mercato piu’ libero nel senso della concorrenza o della competitivita’. Questo blocco sociale vuole solo che questo stato di prepotenti caporali , sempre pronti a dire “non si puo’, ci sono probblemi”, si tolga di torno. Punto. E’ un blocco sociale, economico e culturale,  sempre in guerra contro l’amministrazione pubblica, contro la cultura del “non si puo’, ci sono probbblemi”.

 

E’ interessante notare l’estensione del fenomeno, perche’ in fondo Lega e PdL sono accomunati dallo stesso odio verso questo stato con la sua emanazione di caporali borbonici : in entrambi i casi si sogna che a questi caporali da sportello, a questi sbirretti con toga o divisa, sia tolta la possibilita’ di interferire con le aspirazioni e l’imprenditoria. Che questo venga fatto in un modo o nell’altro, conta poco. Il PDL identifica queste persone coi sindacalizzati della pubblica amministrazione, cioe’ i comunisti, mentre la Lega li identifica con gli impiegati meridionali che hanno colonizzato l’amministrazione pubblica nel periodo DC.

 

Prendiamo per esempio le scorse elezioni amministrative. Avete sicuramente seguito la saga dei ricorsi e dei divieti di presentare le liste, saga che ha fatto vincere il PDL, da sola.

 

Si’, lo ripeto, e’ bastato questo per far vincere il PDL alle scorse amministrative. Perche’?

 

 

Perche’ Berlusconi voleva fare qualcosa di pienamente legittimo, che era portare alle elezioni il proprio partito. Immediatamente gli avversari (stupidi as usual) hanno tirato di mezzo i caporali borbonici dello stato, che hanno detto “non si puo’, manca un timbro”. Quello che gli elettori hanno visto era un Berlusconi che voleva fare una cosa tutto sommato legittima, e il solito impiegato meridionale dello stato  (in quel caso, una donna giudice) che dice “non si puo’, manca un timbro, ci sono probbblemi”.

 

Ovviamente, questo non ha fatto altro che compattare come una falange macedone il blocco sociale che il PDL sottende. “Avete visto gli uomini dello stato, questi bastardi caporali che dicono sempre non si puo’? Che cosa volevamo fare di male, in fondo? Volevamo portare un partito alle elezioni, E loro hanno detto di no, hanno detto che non si puo’.

 

Risultato: vittoria del PDL. Inevitabile. Scontata.

 

Che si parli della Lega o del PDL, il risultato e’ sempre quello: la Lega identifica questi prepotenti caporali borbonici con Roma e il Meridione, mentre il PDL ha sfruttato la vicinanza tra sindacati e pubblico impiego per far passare l’equazione comunisti=sindacati=statali=non-si-puo’. Ma il concetto e’ il medesimo: sia Berlusconi che la Lega sono semplicemente una forma politica di ribellione contro una struttura amministrativa composta da caporali borbonici la cui risposta standard a chi vuole costruire qualcosa e’ “non-si-puo’, ci sono probbblemi”.

 

C’e’ un modo “migliore”  per disinnescare questo blocco sociale?Certo, ed e’ quello di creare una nuova classe di dipendenti pubblici che anziche’ dire “non si puo’, ci sono probblemi”, iniziino a rispondere con “vediamo come puo’ fare lei ad ottenere quel che vuole”. Ovviamente, se trasformassimo gli addetti alla pubblica amministrazione in gente che risponde “potere si puo’, adesso vediamo come”, anziche’ “non si puo’”, il blocco sociale , culturale ed economico che sta dietro a Berlusconi e Bossi si sgonfierebbe.

 

Ma quei borbonici caporali che stanno agli sportelli sono intoccabili. E non solo sono intoccabili: il centrosinistra chiama “legalita’” l’ammasso di giustificazioni fancazzistiche con  le quali questi subumani dialettali dicono sempre “non si puo’, ci sono probbbblemi”. La sinistra sembra approvare questa cosa, e lo ha fatto nella vicenda della partecipazione del PDL alle amministrative regionali, chiamandola “legalita’”. In pratica, la sinistra usa esattamente i mezzi che rafforzano questo blocco sociale al fine di combatterlo. Ovviamente, perdendo.

 

Ovviamente, sinche’ il piccolo potere vessatorio che questi burocrati hanno verra’ definito “legalita’” e il potere dei piccoli sbirretti in toga hanno verra’ definito “giustizia”, il blocco sociale, economico, culturale che sta dietro a Berlusconi e Bossi sara’ compatto e procedera’ come un rullo compressore, essendo formato di fatto dalle componenti piu’ produttive della societa’.

 

Questo blocco culturale, sociale, economico accetta diverse possibili soluzioni al problema dei caporali borbonici che dicono sempre “non si puo’, ci sono probbbblemi”:

 

  • Che lo stato si tolga dalle palle perche’ facciamo una secessione, un federalismo, un localismo tali da permetterci di esercitare una forza liberatoria e liberatrice contro questi piccoli burocrati. Se il piccolo burocrate borbonico dipende dal comune, io chiamo il sindaco e li faccio strisciare il pelo. E allora si puo’, e i probbblemi spariscono. Non mi si puo’ citare per danni per mettermi i bastoni tra le ruote perche’ il giudice viene mandato a dirigere il traffico e deve pensarci bene.
  • Che lo stato si tolga dalle palle perche’ viene ridotto all’impotenza per il malfunzionamento. Il piccolo burocrate borbonico non mi puo’ dire che non si puo’ perche’ non ha il potere organizzativo di fermarmi. Io faccio lo stesso, tanto lui non ha la benzina che serve per venire a controllarmi in azienda. Non mi si potra’ citare per danni per mettermi i bastoni tra le ruote perche’ la giustizia impiega 13 anni a fare un processo.
  • Che lo stato si tolga dai coglioni perche’ facciamo leggi apposite che gli tolgono potere. Non sara’ possibile per il burocrate borbonico fermare le mie iniziative perche’ la legge dice che e’uno psicopatico che non puo’ mandarmi a processo perche’ e’ un comunista. E se qualcuno prova a citarmi per danni per mettermi i bastoni tra le ruote, il giudice dovra’ girare con la museruola e la scritta “scemo” appesa al collo prima di potermi intralciare.

In qualsiasi modo si realizzi la storia, la volonta’ comune di questo blocco e’ univoca:

 

uno stato fatto di piccoli burocrati borbonici , di caporali dialettali e sbirri semianalfabeti che per pigrizia rispondono sempre “non si puo’, ci sono probbblemi” deve togliersi dai coglioni ed essere messo nelle condizioni di non rovinare la vita a chi lavora onestamente.

Esisterebbe un’alternativa che sarebbe la modernizzazione dello stato, la quale potrebbe anche fare contento questo popolo , ma non e’ praticabile per diversi motivi:

 

  • Sfiducia. Per ragioni storiche, il caporale borbonico che distrugge i sogni di imprenditori , negozianti e semplici cittadini e’ stato identificato con una precisa classe antropologica, culturale e geografica. Una modifica di questo comportamento, per essere credibile, dovrebbe consistere in una vera e propria pulizia etnica della pubblica amministrazione. Il blocco sociale di centrodestra non si fidera’ mai di una riforma dello stato che non comprenda la scomparsa di questo blocco etnico/culturale dalla pubblica amministrazione.
  • Stupidita’. Una sinistra di idioti non ha capito che la persecuzione giudiziaria di Berlusconi, e la sua capacita’ di rimanere a galla, e’ essa stessa la bandiera del berlusconismo, e la forza con la quale Berlusconi si propone alla sua gente dicendo “io ho sconfitto i burocrati che dicono sempre non-si-puo’, io ho sconfitto i vostri nemici“. Anzi, la sinistra si pone sempre dalla parte di chi perseguita, sempre dalla parte del burocrate, sempre dalla parte del caporale, dello sbirretto, del miserabile borbone che dice “non-si-puo’, ci sono probbblemi”.

Quello che manca alla sinistra e’ la comprensione del blocco sociale , culturale ed economico che sta dietro a Berlusconi e Bossi (l’asse tra i due e’ obbligatorio, in pratica si ribellano alla stessa prassi prepotente degli uomini/caporali dello stato, identificandoli diversamente e proponendo soluzioni diverse) , e della sua ribellione.

 

Ma questa incomprensione non e’ solo tipica della sinistra: e’ tipica anche di alcune parti della destra. Guardate per esempio l’ultima genialata di Fini: e’ ricorso ad un tribunale perche’ vieti  l’uso del simbolo PDL alla prossima campagna elettorale.

 

Ora, che si vieti un simbolo che e’ associato universalmente a Berlusconi e’ una cosa discutibile, ma il problema e’ che lo si fa chiamando lo sbirretto ad esercitare un potere cavillesco e del tutto vessatorio. Immaginate che voi siate , che so io, Fiat. Che abbiate comprato, che so io, Innocenti. Che un giorno Innocenti, uscita dal gruppo, la obblighi a non usare piu’ il simbolo FIAT, perche’ e’ condiviso.

 

 

Sul piano legale e’ anche fattibile, a seconda dei casi, ma non riuscirete MAI a farlo passare in altro modo, se non in un uso vessatorio, stupido e borbonico della legge e dello stato: e’ chiaro che il PDL sia nato dalla storia di Berlusconi (prima l’ MSI non superava il 5,5%, non dimentichiamolo, ed e’ stato sdoganato da Berlusconi) , ed e’ chiaro che sia una sua creatura.

 

Proporsi alla gente come quello che chiama lo sbirretto dello stato e va a dire a Berlusconi che adesso deve cambiare simbolo, il SUO simbolo, perche’ “non si puo’, ci sono probbblemi” e’ la maniera migliore per mettersi contro l’intero blocco sociale, culturale ed economico che oggi forma la destra.

 

Non c’e’ da stupirsi, quindi, se berlusconi ed il suo governo siano cosi’ tenaci: per molto meno, qualsiasi altro governo sarebbe caduto : basti il confronto con il secondo governo Prodi per capirlo. Perche’ il governo Berlusconi e’ cosi’ tenace? Perche’ il blocco sociale, culturale ed economico che lo sottende e’ piu’ coeso che mai.

 

Ed e’ piu’ coeso che mai per via degli strumenti usati per contrastarlo: la sinistra ha esaltato i fancazzisti governativi pur di dare contro a Brunetta, ha esaltato ogni singolo sbirretto in toga , coem Woodcock, che faccia partire inchieste (anche inchieste a cazzo, come la maggior parte delle inchieste di Woodcock) , ha esaltato il burocrate che blocca la presentazione delle liste alle urne, ha parteggiato per chiunque abbia detto a Berlusconi (dalla UE alla “stampa estera”) che “non si puo’ fare, ci sono probbbblemi”.

 

Il risultato e’ che, ovviamente, Berlusconi non teme le elezioni: sa bene che la sinistra lo affrontera’ esattamente con gli argomenti che compattano il suo popolo ancora di piu’. Sa bene che la sinistra entrera’ in campo esaltando i fancazzisti che hanno resistito a Brunetta, che lo attaccheranno esaltando gli sbirretti in toga che attaccano di continuo BErlusconi, che lo attaccheranno chiamando “legalita’” la burocrazia statale che dice sempre e solo “non si puo’. ci sono probbblemi”, che lo attaccheranno chiamando “giustizia” quei giudici che sono sempre e solo contro l’imprenditore in ogni fottuta causa civile.

 

Nel fare questo, non faranno altro che rendere ancora piu’ forte la ribellione anti-pubblica-amministrazione che caratterizza, unisce e accende il blocco sociale che sta dietro a Berlusconi.

 

Non so chi verra’ dopo Berlusconi, ma una cosa e’ certa: verra’ inquisito o si fara’ inquisire. Sara’ una persona che ha fatto fortuna nonostante lo stato, contro lo stato, lottando contro le leggi dello stato e dei suoi uomini.  E sara’ immediatamente in conflitto con chi chiama legalita’ il potere dei caporali borbonici, e con chi chiama giustizia l’operato sbirresco di una magistratura da operetta. Si mettera’, cioe’, contro lo stato-caporale.

 

E nel mettersi contro lo stato/caporale avra’ vinto.

 

Se necessario, per sempre.

 

Cari signori dell’opposizione,  potrete liberarvi di Berlusconi, ma dei suoi elettori non vi libererete MAI. Dovreste effettuare una vera e propria pulizia etnica dentro l’amministrazione pubblica, e trasformarla in qualcosa di mai visto, di efficiente e sinergico con le aspirazioni dei cittadini. E non ce la farete MAI. Non ce la farete mai perche’ in fondo quello stato siete voi.

 

Di essere al potere potete solo sognarlo per brevi , cialtronici e penosi periodi, caratterizzati da divisioni interne , dal tentativo di cavalcare a forza di tesoretti una tigre che si ribella , ma sino a quando dura questa ribellione, di speranze non ne avete.

 

Siete troppo stupidi , cosi’ stupidi da non capire che Berlusconi non e’ solo una persona e Mediaset non e’ solo un’azienda. E per gli stupidi non c’e’ mai speranza.

Questa e’ la causa dei sondaggi che stanno spaventando i media antiberlusconiani. Che stanno spingendo il PD a tenere un profilo basso. Che stanno portando Casini a chiedere un governo di supercazzola prematurata. La consapevolezza di aver combattuto Berlusconi esattamente coi mezzi che compattano maggiormente la sua gente, coi mezzi che la irritano. O meglio, no: essi non capiscono bene cosa sia successo: si limitano a misurarne le conseguenze, e ne rimangono terrificati.

Quello strano effetto che misurate nei sondaggi, e che vi terrifica, cari signori, non e’ la “Berlusconizzazione” della societa’. E’ l’effetto dell’irritazione che i vostri mezzi da sbirretti, da caporali , da piccoli statali di merda che “bloccano tutto” perche’ “manca un timbro” hanno causato. Non e’ la misura della Berlusconizzazione, e’ la misura della ribellione contro la vostra idea di stato.

Uriel

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