The straw man argument.(NSFW)

Una delle cose che mi annoiano di piu’ di alcuni commenti e’ l’uso di una tecnica di voluta fallacia logica che si chiama Straw Man Argument. Lo Straw Man Argument e’ un argomento che si fonda sulla voluta distorsione di chi parla per primo, distorsione volta ad attribuirgli cose che non ha detto. E ovviamente false. Dopodiche’, si dimostra falso lo Straw Man Argument e da questo si pretende di aver dimostrato falso l’argomento vero.

Se la spiegazione di cosa sia lo Straw Man argument si trova sulla Wikipedia inglese (http://en.wikipedia.org/wiki/Straw_man ) ma non su quella italiana e’ per una ragione abbastanza semplice: l’ Italiano ne ha molto bisogno.

Nel post sui BRICS, per dire, si e’ voluto farmi dire che il mercato cinese sia piu’ piccolo di quello europeo in termini di vendite. Ma il punto e’ che non ho detto questo: io ho detto che e’ piu’ piccolo in termini di clienti, o nello specifico in termini di rapporto tra dimensione degli investimenti e numero di clienti di ritorno.

Tempo fa, Berlusconi disse che l’ Italia non era povera, perche’ i ristoranti erano pieni e tutti i ragazzini avevano due cellulari. E’ un punto interessante, perche’ effettivamente l’ Italia e’ uno dei paesi ove il numero di cellulari supera il numero di abitanti, ed e’ uno dei paesi ove effettivamente il catering e l’industria del cibo sono piu’ rilevanti.

Non si puo’ dire che Berlusconi dicesse il falso: semplicemente confondeva i consumi coi clienti.

E questo e’ esattamente lo stesso errore che si fa nel valutare i BRICS.

Il PIL Cinese ha da poco superato quello giapponese. Considerando che i cinesi sono quasi due miliardi e i giapponesi circa cento milioni, cosa dovremmo dedurre valutando il confronto tra le vendite di auto in Giappone e in Cina? La risposta e’ semplice: se il Pil Cinese procapite e’ di  8400 dollari l’anno. Il 93^ in classifica.

Che cosa significa questo? Significa essenzialmente che per arrivare al livello giapponese ove il PIL procapite e’ di 34.000 dollari, occorre considerare che la Cina e’ circa 19 volte piu’ povera del Giappone.

Perche’? Perche’ se scegliamo a caso cento milioni di cinesi, ma dico completamente a casaccio, e abbiamo cosi’ una nazione equivalente al Giappone in popolazione, il PIL di questa ipoterica nazione e’ quasi cinque volte inferiore.

Cosa ci fa capire questo? Che molta della crescita cinese non e’ dovuta ai consumi avanzati, ma alla corsa per colmare l’immenso GAP che separa la Cina dai paesi industrializzati. Per arrivare al PIL PROCAPITE del Giappone, la cina deve crescere di PIL quasi settanta volte!

Adesso tornate indietro e chiedetevi: se per lo stile di vita ed i consumi occidentali occorre un reddito occidentale, quanti in Cina possono avere un reddito occidentale?

Per rispondere occorrerebbe una curva di distribuzione della ricchezza in Cina. Ci sono pochi dati in giro, ma gia’ cercando si trova http://europe.chinadaily.com.cn/opinion/2011-12/30/content_14354775.htm qualcosa. E si scopre che effettivamente il reddito medio del cittadino comune e’ di circa 1800 dollari l’anno, mentre una ristrettissima nomenclatura ha quasi tutte le ricchezze.

Ora, qual’e’ il punto? Che bisogna chiedersi cosa sia una “ristrettissima” nomenclatura. Perche’ se fate le dovute proporzioni, una nomenclatura su quella scala puo’ sicuramente immatricolare 15 o 20 milioni di auto l’anno. Cosi’ potra’ sembrare un mercato enorme. Ma abbiamo dimenticato che gli investimenti sono stati proporzionali non al 15% della popolazione, ma al 100%.

La sfiga e’ che si tratta di una nazione 4 volte piu’ popolosa dell’ intera UE. Se dovessimo fare un paragone, il risultato e’ deludente assai. Perche’?Dove sta la fregatura, allora?

Se siete stati in qualche grande aereoporto internazionale avrete visto le pubblicita’ che le varie nazioni si fanno quando vogliono attirare investimenti. Qualche giorno fa c’era una pubblicita’ sulla Nigeria. Posto dove investire. Risorse naturali, diceva la voce, risorse umane (e giu’ gnocca color ebano) , progresso, infrastrutture. Che cosa non dicevano? Che magari vi rapisce Al Qaeda e vi ammazza, e che in qualche posto di quel paese capita che le risorse umane seguano la sharia.

Cosi’, il problema non e’ quel che si dice della cina, o se sia vero oppure falso. Dire la verita’ NON garantisce che si dica la verita’. Com’e’ possibile? Guardate la ragazza sotto. La foto NON e’ fotoshoppata, e dipinge la verita’. Dice tutta la verita’.E’ carina. Avrete forse qualche dubbio sui capelli, e qualche esperto notera’ che c’e’ un ritocco al seno. Verissimo. Dunque, abbiamo una ragazza con dei capelli un pochino pompati da qualche make-up e il seno un poco ritoccato. Adesso possiamo discutere dei gusti. Dal mio punto di vista e’ troppo magra, mentre per molti un seno come quello e’ apprezzabilissimo. Potremo addirittura dibattere sul fatto che le donne usano cosmetica da circa 15000 anni, a quanto dicono gli antropologi, e quindi se si fa cosmetica anche sul seno si tratta solo di un problema tecnologico, non morale.

D’altro canto, in qualche modo bisognera’ capire se si tratti di una parrucca o meno. Perche’ se non si tratta di una parrucca quei capelli sono davvero belli. Dovessimo trovare un difetto probabilmente sarebbe il naso, a dire il vero. Ma per il resto, rimane ai gusti: una ragazza puo’ piacere o non piacere. Forse bisogna guardarla per un pochino e magari bisognerebbe conoscerla dal vivo. Tuttavia, non notiamo grossi segni di PhotoShop in questa foto: piaccia o non piaccia, la ragazza e’ circa come la vediamo.

Ecco la stessa foto.Sorpresa. So, lo so: non c’eravate cascati neanche prima. Ovvio. Ci avrei scommesso. Pero’, questo vi mostra una cosa: mostrare la verita’ non e’ sufficiente. Occorre anche mostrarla TUTTA. Se non si mostra tutta la verita’, il risultato e’ di solito che si finisce per dire il falso, SENZA MAI MENTIRE.

Il fatto che quello che mostriamo sia vero non basta. Non basta aver detto cose vere, non basta che i dati siano reali. Occorre che siano TUTTI.

E’ il trucco dei Santori e dei Travagli e dei Saviani, arrivare con la verita’. Fatti incontrovertibili. Ma se non sono TUTTI i fatti possibili, c’e’ il rischio che un dettaglio tutto sommato PICCOLO rispetto al resto cambi di molto la sostanza delle cose. Isn’t it?

Cosi’, anche con la compiaciuta complicita’ del regime cinese, le cifre sul mercato cinese non mostrano mai TUTTA la verita’. Mostra la parte che piace di piu’. Piacera’ molto alle telco sentirsi dire che in Cina ci sono 800 milioni di cellulari.

Ma piacera’ meno sapere che il CoS di quei cellulari e’, per l’ 85% , “Legacy”. Significa che sono imitazioni o modelli di basso costo, che hanno un chip GSM a bordo (ormai costano 5$ ciascuno) , e che se puo’ sembrare conveniente, bisogna capire che per farli funzionare occorra una infrastruttura che deve pervadere tutto il paese, come se quei cellulari fossero tutti 3G. Ma l’ 85% di quei cellulari NON e’ 3G.

Lo stesso dicasi delle automobili. Se volete vendere in una nazione dovrete coprirla tutta con una catena di vendita ed assistenza. Dovra’ essere grande quanto tutta la nazione , e coprire le esigenze teoriche di tutta la nazione.

Ma che succede se i cinesi per disgrazia usano l’auto dieci volte meno? Che succede se sono concentrati lungo le aree ricche? Succede che arrivano i costi.

Negli anni passati si e’ continuato a propagandare, per giustificare il movimento in Cina, che c’erano queste tali vendite o tali altri mercati -piu’ o meno potenziali. Questi mercati richiedevano investimenti per essere godibili davvero. Per girare con le auto si sono dovute costruire tutte le infrastrutture (dalla logistica ai centri di assistenza a tutto quanto) che servono. Per portare internet ed alcuni consumi si sono dovute portare infrastrutture.  Ci sono stati costi enormi.

Ora durante il “boom” tutti questi costi sono stati archiviati come “investimenti”. Ehi, lo vedete? Lo vedete quanto cresce la Cina?

E non erano dati falsi. Non erano dati inventati. Cosi’ come la prima meta’ della foto sopra NON dice il falso. NON mente. Dice solo PARTE della verita’. Quella gigantesca massa di costi che le imprese hanno dovuto sostenere per il mercato cinese ha avuto due sorgenti. In alcuni casi, si sono semplicemente potenziate le catene produttive in europa/usa e si e’ usata la Cina per la parte che si vedeva. Vedo un viso con due belle tette? Mi prendo quelle. Il resto, lo vedo quando ci credo.

Un esempio e’ quello di VolkSwagen, che ha continuato (non puo’ fare altro, perche’ c’e’ un Lander come azionista e ha degli obblighi occupazionali) a crescere ed ha sbarcato prima le vendite, e POI ha valutato se costruire qualcosa anche li’. Dite che c’e’ il mercato? Bene, comprate.  Questa e’ la logica “uso solo la parte di verita’ che vedo: mercato -> vendite”.

Poi c’era chi spacciava la foto a mezzo busto per una bellissima ragazza, voglio dire una con la passera. (1) E qui, c’era il trucco. Si chiedeva agli investitori internazionali di buttare soldi li’, pensando solo al numero di abitanti ed al POTENZIALE di crescita.

Che c’e’, ma qualcuno ha mentito sui tempi. E’ probabile che un giorno il PIL procapite cinese arrivi a quello giapponese. Ma occorre che la Cina cresca di 70 volte. Stiamo parlando di almeno un secolo. Chi ha pensato di investire per vendere lo stile di vita occidentale a TUTTI i cinesi e’ un patetico illuso.

Se anche la Cina avesse il PIL degli USA, sarebbe ancora un paese povero. 

Sarebbe cioe’ un paese nel quale la maggioranza della popolazione NON puo’ fare uno stile di vita occidentale. Quindi, chi ha investito pensando a TUTTI i cinesi, di fatto ha investito con dei termini di ritorno di un secolo, o giu’ di li’.

C’era quasi tutto. C’era una popolazione frenetica. Una crescita incredibile. Manodopera a basso costo ed ogni tipo di risorse. La dimensione teorica del business era incredibile.  Era una cosa cosi’:Ora, guardate come si e’ trasformata la vostra mente. Dopo il test precedente, non credete piu’ a questa foto. Mostra quasi tutta la ragazza, ma poiche’ ho appena chiarito che basti un “quid” per cambiare completamente le cose, adesso la vostra mente e’ cambiata. Avete percepito l’idea che non bisogni fidarsi della verita’, se non si e’ assolutamente certi che sia TUTTO cio’ che c’e’ da sapere. Eppure e’ evidentemente una ragazza diversa, ha delle labbra femminili, e’ bionda, sul seno non si vedono cicatrici. Ma non vi fidate piu’ . Perche’, ovviamente, manca il dettaglio che vi ha fregati prima. Ma forse questa foto non mostra il vero? Non sembra fotoshoppata, no?

Questa ultima foto taglia fuori la parte che stravolge tutto il vostro giudizio, per cui adesso non vi fidate. E volete sapere cosa c’e’ un pochino piu’ sotto.

Adesso facciamo un passo indietro. Qualcuno mi ha scritto dati fantasmagorici sulle vendite di auto in Cina, e qualcun altro sulle vendite di cellulari. Sui cellulari avete poco da fare, conosco i dati di CoS. E’ tutta roba legacy, o quasi. Bellissime imitazioni di smartphone, ma dentro hanno uno stupido chip GSM e una ROM farlocca.

Cosi’ come le nuove immatricolazioni cinesi mostrano un paese in cui pochi ricchi cambiano auto in continuazione. Altrimenti il numero dovrebbe essere almeno cinque volte piu’ grande.

Cosi’ c’e’ qualcosa che non e’ stato detto, e che ad un certo punto e’ diventato fisiologicamente rilevante: i tempi di rientro degli investimenti.

La Cina non si e’ posta verso l’occidente come mercato, ma come partner. Agli stranieri non ha chiesto solo di vendere in Cina, ma di INVESTIRE in Cina. Ma quando ci si chiedeva in che modo sarebbero rientrati gli investimenti, si rispondeva dicendo che a far rientrare gli investimenti dell’industria ci avrebbe pensato il costo della manodopera, e per gli investimenti in servizi ci avrebbero pensato le meravigliose cifre enormi del mercato. Quello che NON si e’ detto , quello che e’ MANCATO, e’ stata una onesta analisi su quanto in fretta questi investimenti sarebbero rientrati. Dopo 20 anni non sono ancora rientrati o sono rientrati al pelo, e il risultato e’ che non vengono RINNOVATI. E non venendo rinnovati il risultato e’ che la crescita di questi paesi si sta fermando.

Se aprite uno stupido negozio, potete pensare a 4-5 anni. Se aprite gia’ un magazzino per farci logistica, e costruite una rete di distribuzione,  a meno che non abbiate una rete enorme potrebbe anche trattarsi di 10 anni.  Se costruite fabbriche potete mettere in conto anche 20 anni.

Ora, il punto e’ che ormai in Cina ci siamo da 20 anni. Ma moltissimi degli investimenti NON sono rientrati come avrebbero dovuto. Tutti quei costi che venivano ridipinti come “investimenti”, perche’ “a questo ritmo ce la facciamo” non sono rientrati come avrebbero dovuto. Il perche’ e’ nei dati che ho sopra: il PIL procapite e’ di 8600 euro , e il 90% della popolazione vive con 1800 dollari l’anno.

Cosi’, in realta’ quello che abbiamo visto della cina era vero. Era la verita’ che 150/200 milioni di persone improvvisamente erano diventate clientela delle aziende.  Ma la parte che NON si e’ detta e’ che una quantita’ DIECI VOLTE piu’ grande NON e’ diventata clientela.

Si e’ costruita la rete telefonica per tutti, ma solo il 15% e’ un VERO smartphone. Si immatricolano un sacco di auto, ma sono prime, seconde auto di persone ricche. Quei numeri, raggiunti in poco tempo, impressionavano gli azionisti che finanziavano investimenti. Ma il problema e’ che in cina non si e’ MAI andati oltre al 20% della popolazione. E il dato del PIL procapite cinese e’ li’ a dimostrarlo.

Cosi’, quelle economie stanno improvvisamente rallentando. E non c’e’ da stupirsi, avvenne gia’ una trentina di anni fa un fenomeno simile. Sempre con gli orientali. Era iniziato col boom di Giappone e Korea, e si spense quando questi paesi finirono nella bolla immobiliare creata dagli investimenti senza ritorno rapido.

Cosi’ non sto affatto dicendo che la Cina non sia un bel posto in cui vendere. Tutt’altro. E’ proprio il posto in cui vendere.  Ma non era quello che ho detto prima.

Sto dicendo  che la Cina (o un altro paese BRICs) sia un brutto posto ove INVESTIRE a lungo termine. Sono convinto che quei 150/200 milioni di cinesi siano da coccolare come clienti, altroche’. Sono clienti e pagano.

Ma bisogna stare attentini alla quantita’ investimenti che bisogna fare perche’ quei 120/200 milioni di cinesi possano davvero essere nostri clienti. Se produciamo qui , come al solito, e vendiamo la’, allora ha senso: si tratta di produrre di piu’ e trasportare di piu’. Sono d’accordissimo sui MERCATI emergenti. Ma non lo sono sui PAESI emergenti.

Ma se cominciamo ad investire miliardi e miliardi in R&D, dobbiamo renderci conto che il rientro potrebbe essere MOLTO piu’ lungo di 20 anni. Se non lo vediamo, se pensiamo che questi paesi possano arrivare ad una distribuzione della ricchezza occidentale e crescere 70 volte piu’ di quanto non siano cresciuti , otteniamo che dopo 20 anni gli investimenti si pagano, hanno magari un certo ritorno, ma non basta.

Non basta perche’ quegli investimenti li abbiamo tolti a dei mercati che, seppure maturi, ci assicuravano comunque continuita’ di investimenti. Con la crisi industriale europea ed americana , le immatricolazioni di auto sono scese a livelli storici minimi. Il problema e’ che la rete di marketing, di distribuzione, di supporto in USA e UE ha dei costi. E rinunciare a quei soldi per investire in Cina, ha prodotto ritorni in Cina , che sono stati persi nella crisi occidentale.

Signori, con pochissime eccezioni l’invasione del mercato cinese per le industrie automobilistiche ha rappresentato un momento di crisi. Nonostante le vendite in Cina. Perche’? Perche’ sotto la voce “investimenti” si nascondeva una quantita’ spaventosa di COSTI, che non sono mai rientrati.

In teoria con l’arrivo di Cina ed India la quantita’ di auto vendute nel mondo e’ quasi raddoppiata. In pratica, le aziende di automobili ormai si sono ridotte a pochi grandi gruppi che si ridimensionano e riducono gli apparati produttivi. Strano, che con un aumento di vendite globali ci sia un abbassamento di produzione.  E cosi’ adesso consideriamo i costi: per ottenere l’aumento di vendite sui mercati emergenti, le aziende di auto hanno sacrificato quelli europei. Certo, ci sono milioni di auto vendute in Cina. Sfortunatamente, questo corrisponde ad un crollo di vendite in USA e UE. Risultato: aziende automobilistiche sull’orlo del collasso, consolidamenti, chiusure. E pensare che si vendono , in totale , piu’ auto di prima, grazie alla Cina.

Cosi’, al discorso dei BRICS manca un tassello importante. Che sinora e’ stato -maliziosamente o meno- nascosto agli investitori. E cioe’ il fatto che molti degli “investimenti” erano semplicemente COSTI. E non sarebbero mai rientrati.

In una finanza a breve termine e’ possibile nascondere un costo come investimento. Se c’e’ la possibilita’ di classificare un investimento strutturale come investimento che rientra nel lungo termine, probabilmente il manager non sara’ piu’ li’ quando si scoprira’ la truffa. Bene, signori: adesso scoprite la verita’. La Cina, come l’ India, come il Brasile o la Russia, sono dei bei MERCATI. Ma non sono il posto ove investire.

Si vende un sacco , ma non sono buoni clienti.

E questa piccola distinzione fa la differenza, perche’ e’ il piccolo particolare che cambia un pochino tutto. Non che sia falso quanto detto prima.

Ma la verita’, quando e’ incompleta, e’ solo una forma raffinata di bugia.Provare per credere.

Uriel

(1)Ho diverse amiche trans, onestamente quel percorso implica troppa sofferenza perche’ io possa considerarle sexy. Forse un giorno i testorepressori potranno funzionare senza il disastro alla psiche che provocano oggi, non so. Sinora, sono persone da proteggere, direi.

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