Toyota e l’auto elettrica.

Ha fatto scalpore come la prima casa automobilistica a mettere sul mercato auto ibride come la Prius, e auto elettriche economiche come la Yaris elettrica, se ne sia uscito contro l’idea che l’elettrificazione delle automobili sia una cattiva idea. Siccome sono in ferie e ho voglia di tornare a scrivere qualcosa di tecnologico, vorrei provare a spezzare il problema in due parti. Prima parlero’ di “Auto elettrica”, e poi di “mobilita’ elettrica”.

Partiamo dall’auto elettrica. Prima che la competizione tra auto a vapore, elettrica e a benzina convergesse su quella a benzina, (per una serie di coincidenze fortuite, tra l’altro) l’energia motrice era quella animale. Nel passaggio tra energia animale ed energia termica, pero’ il concetto di veicolo cambio’ molto.

Cosa voglio dire? Beh, vediamo: questo e’ una vettura familiare ad energia animale.

animal

E questa e’ la stessa vettura oggi:

cabrio

Ho tentato di tenere una capienza simile (4 posti) e la mancanza di capote. Ma il design, come vedete, e’ completamente diverso. Il veicolo e’ completamente stravolto, i passeggeri stanno uno di fronte all’altro, il posto di guida e’ separato dall’abitacolo, e tutto quanto. Ma sappiamo bene il perche’: del cavallo non ci serve il cavallo, ma la forza. Il resto e’ rinunciabile. E con il cavallo se ne vanno tutta una serie di caratteristiche legate all’animale.

Adesso immaginate che il nuovo design di auto a benzina fosse stato questo:

bah

Sarebbe bastato mettere il motore dentro il cavallo finto, le trasmissioni lungo le gambe , la marmitta nella coda, eccetera. Poteva funzionare.

Ma non si e’ fatto.

Perche’ non siamo passati dalla carrozza a energia animale alla carrozza ad energia termica. Siamo passati da una mobilita’ ad energia animale ad una mobilita’ ad energia termica. La carrozza e’ morta. E’ arrivata l’auto.

Voi direte che sto dicendo cose ovvie , ma se lo pensaste davvero non sapreste spiegarmi la ragione di quanto sta accadendo. Questa e’ un’auto elettrica:

500e

E questa e’ un’auto non elettrica:

manca

Non notate che manca qualcosa? Manca la differenza. Abbiamo trasformato un motore endotermico grande quanto un mobile da cucina in una palla grande quanto un melone. Le batterie si sono spostate SOTTO l’abitacolo. Non c’e’ piu’ alcuna necessita’ di raffreddamento a liquido. La coppia e’ completamente diversa.

Non e’ possibile che le auto siano uguali. La forma dell’auto deriva dalla necessita’ di ospitare un motore pesantissimo , caldissimo e bisognoso di refrigerazione. E nasceva dalla necessita’ di avere tutta una serie di dispositivi come il motore di accensione, che richiedevano spazio. Il peso enorme richiede uno chassis robustissimo per ridurre le vibrazioni e proteggere le persone. Il peso complessivo richiede ancora altri aggiustamenti, sino al punto in cui il compromesso scelto e’ quello di spostare almeno una tonnellata di peso per portare a spasso 80 kg di autista. E questo avviene SENZA che si possa recuperare la quantita’ di moto enorme: la frenata nelle auto termiche e’ completamente in perdita.

La stragrande quantita’ di energia e’ spesa per vincere l’attrito di un cassone enorme, l’attrito volvente di ruote la cui dimensione dipende dall’esigenza di frenare in perdita di energia, e l’inerzia di un peso gigantesco, dovuto principalmente al bisogno di trasportare un motore pesantissimo e bollente, che non viene mai recuperata quando si rallenta, senza parlare della torsione bestiale dovuta ad un sistema di trasmissione fatto per recuperare il fatto che al motore termico serve tempo per entrare in coppia. E non ho menzionato l’esigenza di trasportare in sicurezza decine di litri di liquido detonante.

In un veicolo elettrico il peso del motore e’ piccolissimo, idem per il volume il sistema di trasmissione ridotto al minimo, consuma meno se rallenta, recupera l’energia se lo si usa come freno, non e’ cosi’ incandescente, arriva in coppia immediatamente. E non si trasporta liquido pericoloso.

In che modo ci si aspetta che il design rimanga lo stesso?

L’auto elettrica e’ l’equivalente di questo:

chopper

Potete farlo. Ma noterete subito il vuoto sotto il serbatoio. Non c’e’ il motore. La motocicletta si e’ evoluta attorno all’esigenza di trasportare un motore a scoppio, e marginalmente un passeggero. Essa si sviluppa ATTORNO al motore. Se togliete il motore, il resto non ha senso: e’ solo folklore.

Ma la forma efficiente della stessa cosa e’ questa:

scooter

che come vedete, toglie TUTTO quello che si e’ sviluppato attorno al motore a scoppio, compreso il finto serbatoio e lo spazio per la marmitta incandescente (vero motivo per il quale i piedi vanno tenuti in avanti e il secondo passeggero fa bene ad indossare stivali alti).

Tornando quindi al discorso del leader di Toyota, possiamo dividere il problema in due parti.

Convertire le auto termiche in auto elettriche e’ follia? Si. Come lo sarebbe stato avere il calesse a scoppio col cavallo di ferro a ruote che contiene il propulsore. Non avrebbe senso perche’ il design sviluppato attorno a passeggeri E cavallo e’ diverso dal design sviluppato attorno a passeggeri E motore a scoppio.

Convertire la mobilita’ a quella elettrica e’ follia? No. Ma questo richiede una classe di veicoli che ancora non si vedono sul mercato. Certo, un monopattino elettrico sostituisce forse lo scooter , e ci sta. Forse qualcuno si terra’ il chopper elettrico con il finto serbatoio per qualche tempo. Esisteranno ancora biciclette elettriche, ma prima o poi si arriva sempre al monopattino grande.

Non so cosa prendera’ il posto dell’ auto, ma:

  • il presidente di Toyota ha RAGIONE quando dice che il passaggio completo all’auto elettrica e’ folle.
  • il presidente di Toyota ha TORTO se cerca di dire che questo stoppa la transizione tra mobilita’ termica e mobilita’ elettrica.

alla fine, insomma, l’auto fara’ la fine del calesse. Cambia la locomozione, cambia la forma del veicolo , cambia il design, cambia tutto.

Commenti

  1. Alcoor26 .

    Lo spunto è interessante…
    Mi chiedo però come dovrebbero essere le auto elettriche però per mantenere la stessa sicurezza per i passeggeri, viaggiando a 110, 160 km /h…..
    Chi comprerebbe un auto senza vano per il motore davanti, anche se non c’è il motore, col timore di quello che potrebbe succedere tamponando qualcuno, per esempio?

  2. Paolo Bormida

    Articolo interessante con dei buoni spunti ma che prende troppe scorciatoie per fare del sensazionalismo.
    L’autore evidentemente o non è mai stato al museo dell’automobile di Torino oppure fa finta di ignorare quello c’è esposto.
    Se si visitasse Quel museo si saprebbe molto bene che in effetti si è passati dalle carrozze con il cavallo, a delle carrozze senza il cavallo, che al posto del cavallo avevano una caldaia. Il design era esattamente quello delle carrozze e per arrivare al design attuale sono passati almeno 50 anni. Mettendo a fianco una carrozza cavalli con una carrozzeria moderna ovviamente si nota una certa differenza ma è un confronto artificioso.
    La forma della carrozzeria attuale poi, non è semplicemente il risultato di un design orientato a trasportare del carburante o a contenere un pesante motore endotermico: una volta il motore si trovava nella parte posteriore mentre ad oggi si trova in quella anteriore. Il design di una carrozzeria attuale è stato plasmato più dal gusto e dall’aerodinamica che dalle esigenze tecniche.
    Per convertirsi alla mobilità elettrica è necessaria una classe di veicoli che non è ancora presente sul mercato: forse sì ma non ci arriveremo tutto d’un tratto, sarà un processo evolutivo lento del design e delle funzioni di un’automobile come avvenuto per le carrozze.
    L’unico motivo per cui oggi il presidente di Toyota ha fatto il discorso che ha fatto sulle auto elettriche è uno solo.
    Nonostante sia arrivata per prima con le auto ibride in questo momento Toyota un grosso problema: non ha nessuna auto completamente elettrica in catalogo.
    Rischia di fare la fine di Nokia che era leader nei telefonini essendo arrivata prima con degli ottimi prodotti ma ora è quasi scomparso dal mercato perché non ha saputo adattarsi e ha dormito sugli allori.

  3. Patrizio

    Toyoda non sta dicendo questo! Sta dicendo che il sistema elettrico nazionale giapponese non reggerà l’impatto e sono perfettamente d’accordo! In Italia, poi, appena la copertura delle auto inizierà ad avvicinarsi al 10% andrà in crisi tutta la dorsale e qualcuno inizierà a parlare di razionamento della corrente e dei tempi di ricarica contingentati…

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