“Terrazza sentimento”, mafie, criceti e Genovese.

Terrazza sentimento, mafie, criceti e Genovese.Questa storia della “terrazza sentimento” sta iniziando a diventare incredibilmente ridicola , quindi faccio un disclaimer: se siete dei bempensanti maschi o delle femministe (la benpensante femmina) , smettete di leggere ora. Quello che scrivero’ non vi piacera’ per nulla.

Credo di aver detto , in 17 anni di blogging, di aver lavorato con assiduita’ come buttafuori , per finanziarmi ai tempi dell’universita’. E credo di aver detto di aver smesso quando le discoteche hanno smesso di essere dei luoghi di divertimento per diventare il mercato della cocaina , con tanto di buttafuori albanesi e spacciatori, e tutto quanto.

Ma nel “tutto quanto”, poco prima che lasciassi, si era anche stabilita una nuova usanza. Il “privee”. Il privee si e’ evoluto nel tempo, inizialmente lo vidi nascere a Modena, dove (per invidia verso il ballo delle debuttanti vero, quello dell’ Accademia)le auguste pulzelle di nuova ricchezza facevano delle feste “private” in discoteca per festeggiare il loro “debutto”.

In realta’ avrebbero potuto affittare l’intera discoteca, ma in questo modo non le avrebbe viste nessuno. Siccome il nuovo ricco vuole che si sappia che adesso e’ ricco e quindi e’ migliore di te, allora iniziarono le “feste nel privee”, cioe’ in pratica la festa avveniva sotto gli occhi della plebaglia che ballava normalmente, comprava pessimi cocktail a prezzi stratosferici, e poteva osservare la parte “privee” dove c’erano ragazze generalmente piu’ alte e vestite meglio (ne ho viste vestite da sera, con tanto di strascico) o forse in maniera piu’ pretenziosa che stappavano champagne.

Insomma, chi puote puote , chi non puote se lo scuote. Questo genere di eventi, da invenzione della nuova classe di ricchi allevatori di suini e piccoli imprenditori delle ceramiche sassuolesi, ha subito una brusca evoluzione all’arrivo della cocaina.

Il privee’ (da non confondere con il locale per coppie scambiste) divenne il luogo della “bella gente”: un modo per dire a tutti gli altri “noi siamo superiori a voi”. Ma anche il modo per dire al criceto di correre piu’ in fretta nella sua ruota, che prima o poi sarebbe finito anche lui tra i VIPS.

Quando il mondo della prostituzione e il mondo della cocaina videro questa cosa, di fatto aggregarono il tutto. Le prostitute erano “modelle” (all’epoca, Modelle dell’ Est –“Trump docet”), reclutate da “agenzie di modelle” , oppure “agenzie di organizzazione eventi”, oppure da “agenzie di pubbliche relazioni”. L’altro ingrediente era il fiume di cocaina, che veniva offerto alle modelle per stordirli. Poi c’era la “bella gente”, cioe’ uno stuolo di imprenditori (piccoli imprenditori, ripeto: nel modenese erano imprenditori carpigiani del tessile, imprenditori sassuolesi della ceramica, e poi contadini arricchiti con latte-parma o maiali).

Il gioco consisteva nel mettere insieme vecchi maiali, meno vecchi maiali (ma sempre maiali), carnazza in cerca di soldi (e di scalare la societa’ a furia di p0mp1ni) , piu’ ragazze dell’ est ansiose di provare l’ebbrezza del capitalismo, e vedere cosa succedeva.

I buttafuori inizialmente erano quelli di sempre, tra cui anche io, ma poi per evitare grane con la polizia abbiamo smesso (la polizia ha dei pregiudizi verso quelli che scortano carichi di droga) e i picchiatori slavi o albanesi hanno preso il nostro posto.

Una particolarita’ di questo posto era, ovviamente, che le ragazze non potevano lamentarsi: se, diciamo, mentra una ballava arrivava uno, metteva le mani sotto la gonna e le infilava un dito in c*lo (diciamo le cose come stanno) , le risposte alle lamentele della giovane erano :

  1. non ha ancora pippato, fate girare il vassoio.
  2. vai a casa, questo non e’ un asilo nido.

idem se la ragazza veniva dalla security a lamentarsi. Era “noiosa”, “non sapeva fare a divertirsi”, e quindi veniva accompagnata alla porta, oppure a telefonare al “suo manager”, cioe’ a quello dell’ “agenzia di modelle” o “organizzazione eventi”, oppure “agenzia di PR”, che magari le convinceva. E se rientravano, il tizio arrivava con DUE dita, per chiarire chi comanda, e quella sera “le facevano la festa” nella zona davvero “privata” del locale. Cosi’ ripassava le regole del gioco. Come osi contestare un piccolo imprenditore della ceramica? Stai al tuo posto.

Ad un certo punto, pero’ la giostra e’ finita. La discoteca e’ morta perche’ con quel sottofondo era diventata un posto sgradevole, violento e per nulla divertente. Ma il business ormai era su, quindi ci sono le stesse agenzie che organizzano le stesse feste con gli stessi avventori.

Ma nel momento in cui e’ finita la discoteca, il fenomeno e’ diventato ANCHE piu’ esclusivo. Diciamo che mentre prima (in Romagna) quasi tutti i ragazzi finivano in una festa in discoteca, e se conoscevi quelli giusti potevi anche entrare nei privee (c’erano quelle che si offrivano anche alla security per chiudere un occhio ed entrare ugualmente) , oggi e’ diventata usanza esclusiva dei quartieri bene, e degli appartamenti che non stanno sotto il paio di milioncini di euro.

Ci sono pero’ degli effetti collaterali.

  1. abbiamo detto che il privee nel mezzo della discoteca normale serviva a dire “io sono io e voi non siete un cazzo”. Se stappate tra gli applausi una pila di bottiglie di champagne da 300 euro ciascuna e poi le sprecate anche in una assurda piramide di bicchieri (ricordi delle feste anni’ 90) in un posto ove i peones pagano a fatica 20.000 lire per un negroni al banco, la cosa diventa elitaria. Da fuori, tutti vi guardano e vi invidiano. E voi sapete di essere arrivati. “Noi siamo noi e voi siete voi”: ma se lo fai in un cazzo di villa in campagna, non ti vede nessuno. E il nuovo ricco VUOLE essere visto. Quindi le fara’ in centro a Milano, e avra’ anche cura di disturbare i vicini, di fare chiasso, insomma di far vedere che e’ ricco e conosce la bella gente. E non serve a nulla protestare perche’ lui e’ lui e voi non siete nessuno.
  2. la mafia della cocaina e la mafia della prostituzione sono al centro di tutto. Tranne quando arriva dalla provincia qualcuno che conosce molta carnazza (la carnazza di provincia e’ piu’ sexy rispetto a quella di citta’. Non che ci voglia molto ad essere piu’ sexy della milanese media) , e intende farsi largo, senza sapere/valutare che il suo concorrente e’ un mafioso e scioglie i bambini nell’acido durante i weekend. Tutto il giro che sta attorno a questi fenomeni e’ il giro dei criceti che “arrivano” al top a furia di correre nella ruota. Persino tra i fornitori di cocaina o di fica ci sono dei criceti che corrono. Alla fine dei conti, e’ proprio l’ambiente dei criceti che hanno corso abbastanza da arrivare “al top”.
  3. entrano in gioco le mogli e le fidanzate. Nei privee “normali” spesso evitavano di farsi vedere per evitare l’umiliazione di essere cornificate dal marito di fronte ad altri. Ma con l’arrivo della cocaina, gli uomini diventano sempre piu’ violenti e le loro fantasie sempre piu’ estreme e violente. Siccome la signora non ama il fist*ng, che e’ la nuova moda dei cocainomani, preferisce che il marito si sfoghi spaccando un’altra. Per tutto il tempo, la signora esibira’ un augusto senso di superiorita’ verso la schiava che si becca “il meglio” del marito. Questa cosa e’ cominciata dai privee normali, quando “facevano la festa” alle ragazze (ma a quei tempi il must era la doppia penetrazione) ma oggi a quanto mi dicono e’ il fist*ng. Quindi ricapitolando: la ragazza “si e’ svegliata piena di dolori” perche’ le hanno ficcato un braccio nel c*lo. E la fidanzata guardava, tanto non c’erano i peones a guardarla cornificata.

Adesso la domanda: ma tu cosa ne pensi?

E la mia risposta e’: non me ne frega un cazzo. E non dovrebbe fregare un cazzo nemmeno a voi. Per alcune semplice ragioni.

  1. stiamo parlando di ambienti della criminalita’ organizzata. Chi puo’ portare un vassoio di cocaina ad una festa? Le carmelitane scalze? Uber Food? Microsoft? No, chiaramente ce le porta la mafia: le cifre sono alte. E ancora: chi gestisce giri di escort (che si chiamino “modelle” e’ tutto da dire: non esistono fotografie che le ritraggano mentre “modellano”) se non la mafia? Si tratta cioe’ di giri di malavitosi che soddisfano i vizi delle classi alte cambiando nome alle cose. Anziche’ “papponi” sono “agenzie che organizzano eventi”, eccetera. E’ roba che riguarda si e no l’uno per mille della popolazione. Difficilmente succede ad una ragazza qualsiasi, essendo ambienti esclusivi bisogna proprio impegnarsi per poterci entrare. Non esiste alcun rischio, o quasi, ne’ per voi ne’ per le fanciulle che conoscete. Nessuna e’ li’ per caso o perche’ “mi ci ha portata un’amica”. Se volete crederci fate pure, (e sappiate che vendo un vecchio stadio nel centro di Roma, se pagate cash la fontana e’ in omaggio). Insomma, vediamo di capirci: ma cos’altro credete che succeda in una festa letteralmente organizzata dalla mafia?
  2. stiamo parlando del top del top del “rich & fashion & cool” di Milano, Roma, Parigi e altri posti. Ripeto: meno dell’ uno per mille della popolazione. Per entrare li’ dovete essere cosi’ fashion e cosi’ cool e cosi’ rich che di fatto non c’e’ pericolo che ci finiate dentro per caso o perche’ “mi ci porta un amico”. Si entra in quei posti, se siete ragazze, dopo un’escalation di p0mp1ni e di gangbang in qualche spiaggia privata, che meta’ basta. Nessuna entra vergine in quel posto, nessuna ci finisce per caso, nessuna puo’ dire di non sapere cosa succeda. Del resto, la stessa vittima di Genovese ammette che le hanno offerto con naturalezza un vassoio di coca, e lei (come se fosse normale) ammette di averla pippata. Ma si, andiamo a fare la modella mezza nuda in un covo di arrapati cocainomani violenti, e pippiamoci pure. E’ solo cocaina, cosa potrebbe mai andare storto?
  3. le regole del gioco sono note. Nel mondo dei ricchi o sei qualcuno o sei proprieta’ di qualcuno. Se entri li’ come “modella”, cioe’ per il tuo corpo, sai benissimo che il tuo corpo e’ proprieta’ di qualcuno. Le ragazze delle agenzie si frequentano, parlano, raccontano, e se ormai (come da diversi anni accade) il fetish del cocainomane e’ il fist*ng, sai benissimo che se decidono di “farti la festa”, ti becchi un braccio nel c*lo. Fine. Vedere queste che si lamentano e’ come vedere qualcuno che entra in campo vestito da giocatore di Rugby, conoscendo le regole del Rugby, e poi si lamenta che l’altra squadra e’ rude. Si, sono rudi. Si chiama, appunto, Rugby. Quelle sono feste organizzate dalla mafia , popolate di aspiranti Briatore (prepotenti e boriosi) strafatti di coca, che vogliono carnazza per fare sesso estremo come vedono fare nel p0rno che guardano. Cosa vi aspettavate, di ballare il minuetto?

Perche’ ho una posizione cosi’ dura? Vi faccio un confronto, anzi ve ne faccio due.

Queste feste (e i relativi scandali) sono giustificate dalla necessita’ sociale di “far correre il criceto nella ruota”. La societa’ attuale, cioe’, non puo’ democratizzare il piacere. Se il ricco finisce di fare quello che tu sogni di fare (ma non puoi) , non hai ragione di ammazzarti di lavoro sognando di essere ad una di quelle feste. Se volete che il criceto corra nella ruota , dovete fargli sognare che se corre abbastanza potra’ fare “le cose proibite”. E lo st*pr* oggi e’ la cosa PIU’ proibita, ha superato anche la pedofilia, o la parapedofilia delle ragazze giovani che sembrano ancora piu’ giovani.

Qui arriva il confronto: “il club privee per coppie scambiste”. Un tempo, se volevate fare fist*ng, o andavate in un club per scambisti e cercavate la coppia che lo amava, oppure mettevate un annuncio per una partner che avesse gli stessi gusti. Molto democratico. Poco esclusivo. Poco proibito, la partner si diverte. E quindi tutto sommato “roba che puo’ fare anche il poveretto”.

Ebbene, i club privee per coppie scambiste sono massacrati di “visite della polizia” e le bacheche di annunci vengono chiuse in continuazione. Nulla succede alle varie “terrazza sentimento”. Sapete perche’? Perche’ quando il criceto ha la pancia piena non corre piu’. Ha tutto quel che voleva. Puo’ gia’ fare quel che sogna o quel che vede nei film p0rno. Il criceto non corre piu’. La societa’ perseguita ogni tentativo di democratizzare i piaceri proibiti, perche’ se non sono riservati ai ricchi, nessun criceto correra’ nella ruota per diventare ricco.

la prima cosa da capire e’ che ogni tanto una di queste “terrazze sentimento” deve emergere alle cronache, perche’ non ci sono piu’ i privee nelle discoteche a sancire “noi siamo noi e facciamo cose che voi siete troppo poveri per fare”.

Andiamo ad un secondo esempio. Mi e’ capitato (ma non come buttafuori) di entrare in alcuni club BDSM tedeschi. Solo tedeschi, perche’ se avete visto un vero dungeon capite che in italia NON esiste un vero ambiente BDSM. Checche’ ne dicano alcune “cinquantasfumatrici” italiane sui social.

In un dungeon c’e’ un dungeon master, il cui lavoro e’ controllare che nessuno esageri, che nessuno si faccia male, che nessuno si droghi (e’ pericolosissimo se lo slave non si accorge del dolore effettivamente provato) e persino il popper (che serve a dilatarsi meglio) e’ visto con qualche sospetto e tollerato solo nel RACK. Ma in genere e’ vietato anche quello dai dungeon master, proprio per evitare “il dopo”. Cioe’ di dover chiamare l’ambulanza per un prolasso fuori controllo.

Nei dungeon si arriva al livello di “estremo” che sogna il cocainomane, solo che il cocainomane non e’ ammesso. Sono posti esclusivi (a Düsseldorf ne esiste uno solo, e la citta’ ha una densita’ di milionari non da poco) per via del costo della tessera (e/o delle conoscenze che servono) e per via del costo dell’abbigliamento/attrezzatura richiesto. Bene. Dov’e’ il confronto? Il confronto lo faccio per dire due cose. Se vogliamo uscire dal mondo “pop”, del piacere democratico, possiamo farlo. Ma parliamo di qualcosa che le persone NON vogliono far vedere ai piu’ poveri. Nel senso che il sindaco della citta’ vicina (di una grande citta’) incontra magari il CEO di una grande azienda , e l’aristocratico senso di esclusivita’ non consiste nel far vedere ai poveri che non ci sono, ma nel buttarli fuori sul serio. Il club non lo trovate nemmeno se usate google “like a pro”, non e’ su nessun elenco, la stessa tessera non esiste materialmente: entrate se siete in una lista.

a differenza dei nuovi ricchi, i ricchi non vogliono essere visti dai poveri, traggono esclusivita’ solo dal vedere che sono insieme ad altri ricchi. Cercano l’appartenenza, non la riscossa.

Cosa voglio dire? Intendo dire che Terrazza Sentimento serve , ancora una volta, per far correre il criceto. Se io parlo in TV delle feste private di persone gia’ ricchissime, magari da generazioni, il criceto non corre: rinuncia. Tanto, anche se lavori come un pazzo, se tuo padre era un impiegato li’ dentro non ci arrivi. Rinuncia e goditi la vita.

Ma terrazza sentimento non era solo un posto “esclusivo” perche’ ci sono i ricchi e ricchissimi: e’ perche’ ci sono i ricchi “self made”. Ci sono i criceti che ce l’hanno fatta. Non sentirete MAI parlare di questi st*pri se avvengono in un club di VERI ricchi, quelli da generazioni , quelli che a Roma vivono a Coppede’ sin dai tempi del nonno, (che i pariolini sono straccioni in confronto). Ci sono due visioni di esclusivita’: quella dei ricchi-ricchi da generazioni, che intendono “il privilegio di esserci” nel riconoscersi a vicenda in un posto senza plebaglia, e quella dei nuovi ricchi, per i quali “il privilegio di esserci” coincide con il “tu sogni di entrare ma non puoi entrare”: insomma, “io sono il criceto che ha vinto”. Il vero ricco italiano non ha mai corso nella ruota, non e’ il criceto che ha vinto.

Il problema dell’Italia e dell’occidente moderno e’ che moltissimi criceti ne hanno piene le palle di correre nella ruota. Siccome gli ascensori sociali si sono fermati, hanno rinunciato a correre, tanto non serve a nulla. Siccome il piacere se vuoi oggi lo trovi anche “terra-terra” hanno smesso di correre anche perche’ non capiscono cosa ci sia di “migliore” in una di queste feste.

Hanno gia’ provato a farli correre con la poverta’ e il precariato, e non ha funzionato: hanno ottenuto solo una serie gigantesca di “neet”, cioe’ di criceti che hanno rinunciato a correre. Hanno provato a farli correre con una persecuzione feroce dei club di scambisti, dei club BDSM (in Italia ormai non ne esistono quasi piu’ e anche quelli di prima… bah) , con una repressione mai vista contro le discoteche piu’ trasgressive e persino della “movida”. Non ha funzionato. Il criceto sta rinunciando a correre nella ruota anche cosi’.

occorre ogni tanto far presente ai criceti che se corrono abbastanza possono andare in un posto a ficcare un braccio nel c*lo ad una modella di diciannove anni, che e’ sottomessa al loro potere al punto che soffre ma sopporta pur di stare li’.

Questa e’ “terrazza sentimento”: magari e’ successo davvero che quella fosse l’unica cretina a non sapere che cosa fosse quella festa. Magari ci e’ arrivata proprio grazie all’amica cui hanno “fatto la festa” in una spiaggia a Ibiza, ma non le ha mai spiegato la cosa del braccio in c*lo. Puo’ darsi che le fosse tutto nuovo.Non sto dicendo che non sia successo, anzi: e’ successo a TUTTE le ragazze che erano in quel posto. E sta succedendo in altri posti simili e succedera’ ancora. Sto dicendo che la denuncia poteva finire sui giornali oppure no, e qualcuno ha detto si’. E lo ha fatto per una ragione precisa.

L’evento e’ finito sui giornali per uno scopo preciso:

il criceto deve rimettersi a correre, o l’economia crolla.

Occorre che nella mente delle persone ci sia un obiettivo, per farle correre come criceti. Se non sognano di entrare in un posto vipz dove sono superiori agli altri e possono fare le cose proibite agli altri, i criceti mandano affanculo voi, la vostra ruota, e vanno a farsi una grigliata con gli amici.

Bisogna mostrare a tutti i criceti italiani che se corrono abbastanza possono andare (come Genovese che corre un sacco) alle feste come i VIPz, dove pippano come i vipz e bevono champagne (o prosecco, il che la dice lunga) , e fanno la festa a ragazze che darebbero il c*lo pur di essere nella loro augusta compagnia: il senso del potere assoluto. Bisogna illudere il criceto che anche lui potrebbe essere li’, come faceva Silvio con le sue feste e come faceva Vanzina coi suoi film: corri, criceto, corri, che se corri abbastanza forse arrivi anche tu nel nostro mondo.

Se non ci fosse questo scandalo bisognerebbe inventarlo, perche’ siamo nel mezzo di un’emergenza, che si chiama cosi’:

il criceto ne ha piene le palle di correre.

Terrazza Sentimento non e’ altro che il successore di un Cinepanettone di Vanzina, solo che e’ girato nel tempo della cocaina, e dei criceti pigri. Un tempo era Vanzina a far correre il criceto, coi suoi film. Il criceto che ha fatto grandi gli anni ’80 e ’90 deve vedere qualcosa, perche’ ricominci a correre. Ma non bastano piu’ le cose del passato, non basta Dagospia, non basta piu’ Vanzina.

Oggi occorrono storie piu’ forti.

Volete sapere come finira’? Finira’ che ce ne saranno sempre di piu’, e ci saranno anche gli st*pr*. Perche’?

  • perche’ il nuovo ricco , e il ricco, amano pensare di essere sopra della legge e di poter fare quello che e’ vietato ai peones. Se adesso col metoo lo st*pr* e’ il nuovo taboo, nelle feste diventera’ normale lo st*pr* per farvi capire che voi peones di merda se st*prate una ragazza andate in galera, mentre loro lo fanno e siccome sono “arrivati” le ragazze li ringraziano pure per avegli fatto toccare il loro augusto cazzo.
  • perche’ dove prima era la para-pedofilia (ragazze giovani che sembrano minorenni) adesso il male assoluto e’ lo st*pr*. Quindi se prima Epstein ti faceva le feste con le quattordicenni, adesso i ricchi, per sentirsi al di sopra delle regole dei peones, passeranno agli st*pr*. E per far sapere al criceto che se corre finalmente potra’ andare alle feste e fare la cosa proibita anche lui, ci vorranno piu’ scandali.

E l’unico modo per fermare questo trend non e’ chiamare la polizia.

E’ che i criceti , una buona volta, si fermino. Del tutto.

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