Teledidattica

Teledidattica

Vedo tutto un cringe che viene dal mondo della scuola, patetiche lamentele di personaggi che vogliono cancellare la teledidattica dal mondo scolastico.

In gran parte si tratta di professori anziani che hanno ottenuto delle posizioni gerarchiche ufficiose nelle scuole, solo perche’ hanno familiarita’ con le tortuose astruserie della burocrazia ministeriale. E sanno che se tutto si muove online, molto del loro potere verra’ trasferito a colleghi che sono piu’ agili se immersi nei media digitali.

Ma quello che non si dice e’ di che cosa abbiano davvero paura quando si parla di teledidattica. Ed e’ semplice.

Hanno paura delle scuole private.

Proviamo a vedere che cosa cambia, per le scuole private, se il pubblico si familiarizza con la teledidattica. Immaginate di disegnare una scuola privata e digitale, e confrontiamola con la situazione attuale.

Allora, oggi come oggi se volete fare una scuola privata parificata decente dovrete comprare o affittare un edificio. Dovrete portarlo ad avere i requisiti abitativi e di sicurezza che servono a fare una scuola. Non importa che lo stato abbia il 70% degli immobili scolastici pericolosi per gli studenti: se siete dei privati dovete provvedere alla conformita’. Se non volete perdere una fetta importante di studenti, anche quella per gli studenti handicappati.

Poi si tratta di arredarli per poter fare lezione, per esempio. E dovete tenere il tutto salubre e a norma. Altre spese, piu’ la burocrazia.

Poi dovrete tenere il tutto riscaldato, e dovrete anche provvedere alle pulizie. Piu’ ovviamente avrete lo stipendio degli insegnanti. Piu’ le tasse.

Se invece fate una scuola online, vi serve un rack 42U, i server, qualche firewall, degli switch BOR, switch TOR, uno storage e la connettivita’. Se non lo volete fare on premise, potete usare un cloud a vostra scelta, purche’ abbia un tenant nel vostro paese (per la privacy).

Al massimo, il giorno degli esami vi tocchera’ affittare la hall di un’albergo per tenerci gli scritti e gli orali. Ormai tutti gli alberghi hanno una sala conferenze, e i prezzi sono abbastanza approcciabili.

Parliamo di un risparmio che va dal ~80 al 90~ rispetto alla situazione di prima. E questo 80,90% di differenza e’ il motivo per il quale le uniche scuole private di fatto sono proprieta’ ecclesiastica: essendo fiscalmente esonerate ed essendo extraterritoriali, i loro requisiti (e relativi costi) sono bassi.

Quindi, la didattica a distanza rende MOLTO meno costoso fare delle scuole private. Ma se abbiamo esaminato il costo dell’offerta, proviamo ad esaminare la domanda.

Perche’ se fate una scuola privata oggi, avete due scelte: comprare/affittare lo stabile in centro , in una zona densamente popolata, oppure perdere la stragrande maggioranza degli studenti.

Ma anche se la faceste in centro (ove l’affitto o il costo dell’immobile vi ucciderebbero) , non andrete oltre la citta’ ove vi trovate. Se non e’ grande, raggranellare , diciamo , 100 iscritti sara’ difficilissimo. Ne avrete una dozzina, al massimo. E non ci pagate le spese, anche se fossero cosi’ ricchi da poter pagare molto.

Adesso andiamo ad una scuola privata digitale.

Quale bacino di utenza avete? Beh, avete praticamente tutta Italia. Arrivare a 100 iscritti/anno, con una buona campagna pubblicitaria, non e’ complicato. Qui si comincia a ragionare.

Potreste anche contare quali sono i licei meno diffusi sul territorio, ovvero quelli mediamente piu’ difficili da raggiungere. Stiamo mettendo in campo il risparmio di qualche ora di trasporti locali, o la rinuncia dei ragazzi ad andare nella scuola che preferiscono, e la stiamo paragonando con la possibilita’ di fare DAVVERO la scuola che vogliono, senza il problema “ma qui vicino non c’e’ “.

Ora mettiamoci dalla parte delle famiglie. E’ vero che il pargolo sarebbe a casa, ma parliamo di scuole superiori. Lasciare a casa un pargolo di 14+ anni non e’ un problema.

Ma dal punto delle famiglie il discorso e’:

  1. risparmiamo sui libri. ~1000 euro l’anno che possono essere sostituiti da ebooks/PDF da scaricare. La storia dei romani non cambia nel tempo. Senza la mafia delle case editrici , la scuola puo’ decidere di usare lo stesso testo per piu’ anni.
  2. risparmiamo sul trasporto. Ci sono famiglie che hanno due automobili solo per portare i figli a scuola. Altre i cui figli prendono autobus, treni & quant’altro solo per andare ogni giorno a scuola. Ma visto lo stato dei trasporti pubblici, questo implica che il genitore si sacrifica ad ogni sciopero/malfunzionamento/evento atmosferico.
  3. risparmio vestiti. Ho provato sulla mia pelle il discorso. La quantita’ di vestiti che un’adolescente richiede per andare a scuola e quella che richiede per rimanere a casa sono molto diverse. La pressione sociale e’ completamente diversa.
  4. Questioni sociali. Se siete i genitori di un bambino che vive in una scuola di una zona, diciamo, socialmente problematica (diciamo la scampia della situazione) forse invidierete le scuole di altre zone. Se siete un genitore di un bambino del sud, e leggete alla TV che ai test emerge un gap con gli studenti del nord, potreste valutare di mandare il pargolo ad una scuola del nord Italia. E’ comprensibile.

Non dico che questo riguardi tutte le famiglie: migliaia di Karen la mattina non vedono l’ora di prendere il SUV per portare il figlio a scuola e sfogare i loro peggiori istinti nel tragitto. E a loro piace.

Ma se si tratta di raggranellare 100, 200 studenti/anno in tutta Italia, ce la fate tranquillamente, e ve la cavate con una retta mensile che i genitori recuperano quasi integralmente tra i costi accessori.

Anche perche’ se seguite il metodo coursera, con pochissimi professori potete fare tantissime classi, visto che riciclate il materiale (video, documentazione, dispense, etc)

In poche parole, la scuola a distanza fa paura ai professori statali perche’ abilita le scuole private … ad esistere. E a competere con quelle pubbliche.

Le universita’ si stanno letteralmente cagando sotto, e non per nulla si stanno attrezzando quasi tutte: sanno che se per disgrazia qualche universita’ straniera cominciasse a fare davvero teledidattica, sarebbe molto difficile competere. Potete essere la Bocconi quanto volete, ma lo studente adesso potrebbe anche scegliere la LSE , anche se la famiglia non e’ abbastanza abbiente da mantenerlo a Londra.

Il passaggio non e’ SOLO materiale, e’ culturale. La LSE fa gia’ corsi di laurea online, per dire. Ma nessuno prima aveva mai rotto la barriera culturale. La laurea online sa di “corso per corrispondenza”.

Ma se si rompe questo pregiudizio, cambia tutto.

E col coronavirus il pregiudizio si e’ rotto.

Ed e’ per questo che si stanno letteralmente cacando sotto.

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