Self-inflicted pain.

Volevo scrivere un articolo sul film “Predator” (il primo), che secondo me (a parte il fatto di aver creato un pessimo franchise) contiene un’idea su cui bisognerebbe riflettere seriamente. Invece mi trovo a girare per il webz italiano durante la colazione, e scoprire che l’ Italia NON ha ancora presentato alla UE i progetti che servono ad accedere al Recovery fund.

In teoria il tempo scade a Gennaio, ma la discussione preliminare parte adesso: tantevvero che TUTTI gli altri paesi hanno gia’ presentato le loro bozze. Gli ultimi sono stati i francesi, che hanno un’economia piuttosto grande e quindi hanno avuto bisogno di piu’ tempo per dettagliare.

L’italia non e’ pervenuta. Le bozze dei progetti italiani sinora mostrate al pubblico sono un esempio di comunicazione senza contenuti, cioe’ una serie di letterine a Babbo Natale che contengono tutti i termini di moda, da “green” a “digital”, “women”, “low carb” e tutto quanto, ma davvero poca descrizione di cosa il progetto contenga. Si tratta cioe’ di fuffa scritta da uno staff per la comunicazione, che si e’ ispirato a questo:

nonsense

nonsense2

in pratica hanno preso queste due cloud word e le hanno date in pasto a powerpoint. Un lavoro da pubblicitari, il che significa che e’ uscito da Casaleggio o da Casalino. Non date la colpa a Colao, sa fare molto di meglio di uno studio pubblicitario di provincia. E del resto, sempre a proposito di powerpoint, Colao e’ avvezzo ai capolavori michelangioleschi di Gartner e Accenture, quindi difficilmente Casaleggio potra’ arrivare a quel livello. Tanto meno Casalino. Ma andiamo oltre: il punto e’ che sinora abbiamo visto solo fuffa.

Questo mette il piano nelle mani di coloro che vogliono bloccarlo, perche’ il piano fu fatto mentre l’italia affogava nell’epidemia per via dell’incompetenza lombarda (nella prima ondata la Lombardia ha avuto piu’ morti dell’ intera Germania) , e se l’italia manda tutto in caciara, manca la ragione principale. Certo, Macron dice che se i soliti non partecipano il recovery fund si puo’ fare senza di loro (corretto, perche’ un fondo deve solo avere soci solvibili per poter emettere bond) , ma il punto rimane sempre lo stesso.

I progetti italiani non sono pervenuti.

E c’e’ una ragione per questo: incompetenza.

Per fare un piano da 209 miliardi occorre sapere, innanzitutto:

  • che paese vogliamo costruire. Un paese industriale? E su quale industria punta il paese? Con cosa si fa la ripresa? Manufatturiero? Agroalimentare? Ma solo a parlare di industria si arrabbia Di Maio, perche’ industria vuol dire Nord, e Di Maio e’ contrario al Nord Italia. Il turismo e’ da escludere, visto che e’ fragilissimo di fronte alle epidemie, e sappiamo che entro 15/20 anni ne avremo almeno un’altra: ricordate che Sars risale al 2003.
  • cosa serve per costruire il paese che abbiamo in mente. Quale istruzione? Abbiamo tutti gli specialisti che servono? Quali trasporti? Quali trattati commerciali? Quali infrastrutture? Quali imprese guidano questa ripresa? Ma anche queste domande sono inutili: il ministro dell’istruzione al massimo pensa ai banchi scolastici, le PMI dicono che piccolo e bello (cioe’ non vogliono crescere di dimensioni) e sono contro la concorrenza (cioe’ non vogliono crescere di numero). Se chiedete a Confindustria come vorrebbero cambiare, vi rispondono che vogliono lo Jus Primae Noctis sui dipendenti, e che vogliono il ritorno della servitu’ della gleba. Sviluppo non pervenuto. Loro vogliono una nuova automobile, non “lo sviluppo”.
  • quali sono le priorita’. Magari 209 miliardi non bastano per realizzare il libro dei sogni. Quindi occorre sapere da dove si comincia e dove si finisce, e quali sono le priorita’. La sola idea che Zingaretti e Cuperlo discutano delle priorita’ industriali di un paese mi fa ridere. Calenda ha un’idea di industria che risale al 1986… chi dovrebbe sapere quali sono le priorita’, quando non e’ mai esistita una strategia?

Non illudetevi, il piano nazionale non arrivera’. Mai. Anche se si facesse il Piano B di Macron , succederebbe quello che e’ successo con l’ EMS. I soldi erano disponibili DA SUBITO, ma non si e’ voluto.

E perche’ non si e’ voluto fare uso di quei soldi? Perche’ se ti danno delle decine di miliardi, vogliono almeno sapere il perche’. Cosa ci farai. Cosa devi farci. Cosa hai bisogno di farci. Perche’ vuoi fare proprio la tal cosa.

Ma la realta’ e’ che nessuno nel governo ha una pallida idea di questo.

I soldi dell’ EMS non vengono usati perche’ nel governo italiano non esistono le competenze che servono a decidere cosa farci. Certo, se qualcuno tira una valigia con 10 miliardi in testa a Di Maio, o a Conte, il modo di sprecarli spenderli si trova. Ma per spendere (anziche’ sprecare) occorre competenza. Occorre avere la piu’ pallida idea di cosa stia succedendo nel paese. Ma, come avete visto, ad un certo punto il governo si e’ messo a strillare “abbiamo inviato 3000 ventilatori, perche’ risultano solo 1500 posti in TI?”. La risposta sarebbe dovuta essere:

ehi, governo, sei TU che devi saperlo. Non chiederlo. Devi dircelo.

Ma in realta’ il governo brancola nel buio. Il motivo per il quale sembra che sia la Calabria a brancolare nel buio e’ che in Calabria non hanno dei responsabili per la comunicazione come Casalino o Casaleggio. Se li avessero, nessuno saprebbe quello che sta succedendo.

Quindi no, nessuno degli inutili farlocchi al governo in questo momento ha la piu’ pallida idea di cosa scrivere sui progetti da presentare alla EU. E non e’ una cosa nuova, se pensate che l’Italia NON prende i soldi europei per i progetti da decenni, semplicemente perche’ nessuno ha le competenze per scriverli.

Con il risultato che, in fondo, Roma ha accolto CON SOLLIEVO il fatto che Polonia e altri abbiano votato contro il bilancio del Recovery Fund e del bilancio.

Ma se anche i francesi riuscissero a creare il recovery fund come fondo ad adesione volontaria, tenendo quindi fuori i paesi “frugali” (che quindi non ne caverebbero una lira) , e quindi sbloccassero la situazione, emergerebbe la verita’.

E cioe’ che a Roma nessuno sa che cavolo di progetti mettere in atto per ottenere una ripresa economica.

Ne’ in tempi normali, tantomeno in tempi di emergenza.

Quei 209 miliardi l’Italia non li vedra’ mai, e questo e’ il prezzo di aver eletto un governo di incompetenti che poggia su una gerarchia fatta da incompetenti.

Commenti

  1. mandraghe

    Il problema non è che a Di Mayo stia, giustamente, sul culo il nord Italia, visto che il nord Italia si è sviluppato a spese del sud. Il problema è che Di Mayo non ha nessuna idea di come fare a far sviluppare il sud. Io, onestamente, voto la terza ondata di Corona. Magari riuscirà a svecchiare un po’ il sistema d’incompetenza del paese.

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