Quod erat demonstrandum….

Qualche settimana fa scrissi un post nel quale si menzionava una canzone dei Motörhead, “Brotherhood of man”, come canzone che (a mio avviso) sarebbe stata un possibile bersaglio della censura femminista, in quanto (a dire loro) simbolo di “mascolinita’ tossica.

Il link che mostravo era questo https://www.youtube.com/watch?v=CDI5VFT6VMI, e come potete vedere,

lol

e’ stato chiuso per “nudita’ “. Sfortunatamente, non c’era alcuna nudita’ nel video. Il video era incentrato nel mondo dei bikers, quindi era pieno di uomini grossi che guidano grosse motociclette, e delle classiche ragazze che frequentano quegli ambienti, cioe’ ragazze con i jeans short e le camicette annodate sotto il seno per aumentare il balcone. Molto meno della signora INcontrada nuda, per intenderci.

Potete giudicare da voi: essendo una delle migliori canzoni di una band che ha fatto la storia del rock e dell’ Heavy Metal, esiste in multiple copie, come questa:

Ma anche questa copia avra’, suppongo, vita breve. Avra’ vita breve perche’ , in un certo senso, la rimozione della vecchia copia e’ colpa mia. Un certo gruppetto di femministe che mi ha assunto come feticcio erotico sembra aver unito le forze (tramite un gruppo di Facebook), e hanno segnalato in massa il video, per “nudita’”. Il fatto che di nudita’ ce ne fosse ben poca conta davvero poco, dal momento che Google non bada al contenuto che censura, ma si limita ad ascoltare le proteste. Potete far chiudere per nudita’ un documentario sui fagioli che crescono, se volete, basta segnalarlo per nudita’ un numero sufficiente di volte.

Peraltro, il testo della canzone non e’ esattamente “positivo” nei confronti di quello stile di vita.

Ma rimane “colpa mia” se il video e’ stato rimosso, perche’ averlo citato piu’ e piu’ volte deve aver stuzzicato l’appetito di censura di quel gruppetto. Credo che passero’ a questo video e non se ne parli piu’. LOL.

Ma a parte la stupida guerricciola da liceali, la cosa che dovrebbe far riflettere e’ la tendenza alla censura e al regime di queste signorine. Proibire canzoni sgradite al regime era un vizio ben noto di molti regimi. Il nazismo aveva proibito il Jazz, nella DDR per anni si rischiava il carcere per una cassetta di David Bowie in quanto propaganda all’omosessualita’, considerata una decadenza occidentale capitalista. (sino a quando non fu sdoganato perche’ impossibile trattenerlo).

Quindi la domanda sorge spontanea:

Siamo alla censura di brani musicali. Che cosa serve ancora per capire che queste signorine vogliono costruire un regime che decide cosa potete suonare e cosa no?

Quanto ancora deve puzzare di totalitarismo, quanto apertamente deve dichiarare il fascismo tra i suoi obiettivi, prima di essere riconosciuto come tale?

Quante canzoni, video, libri andranno sacrificati al loro politicamente corretto, prima di renderci conto di aver di fronte questo:

Per ora, ripeto, e’ un atto ridicolo. Quella canzone, essendo tra le migliori (IMHO) di un gruppo che ha fatto la storia del rock, verra’ replicata in migliaia di copie ovunque, verra’ mixata e verranno fatte delle cover. LA chance di cancellarla da internet con questo metodo e’ davvero piccola.

Ma questo e’ vero sino a quando quelle idee liberticide non saranno anche governo. Come dice il video sopra, nessuno si aspettava che la Germania avrebbe bruciato i libri, e di conseguenza bruciato persone. Ma quando certe idee vanno al potere, cambia tutto.

La domanda e’, quando ci renderemo conto di avere di fronte un nuovo nazismo?

Perche’ questo detto di Heinrich Heine ,

hh

vale anche per la musica.

Tanto per dire.

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