Predator

predator

Ho menzionato il fatto che nella mia mente girasse un articolo su questo film (solo il primo della serie, il resto e’ fuffa e non aggiunge nulla all’idea di fondo), cosi’ ora lo scrivo. Il punto che voglio affrontare e’ che questo film parte dall’ipotesi piu’ interessante che io abbia mai visto riguardo alla visita di alieni.

Innanzitutto, l’idea spicca sul resto della scifi, nel senso che nel resto dei film di Scifi gli alieni vengono sempre qui per ragioni piu’ o meno ostili. Solo in Star Trek vengono qui perche’ notano (per caso) che qualcuno ha infranto il muro della velocita’ della luce, ma a parte quello il resto e’ di una noia mortale. Ammetto che i vulcaniani che fanno i vigili urbani dello spazio potrebbe risultare interessante come idea: tuttavia, non e’ possibile pensare che ogni civilta’ aliena sia l’equivalente di un impero coloniale vittoriano.

E no, non e’ davvero possibile pensarlo: perche’ e’ completamente da escludere.

Per capirlo possiamo ridurre a spannometria due calcoli molto complessi. Il che significa una cosa: e’ solo un divertissement, quindi non cagate il cazzo.

Innanzitutto, visto che l’universo e’ relativistico ma la mente umana percepisce il tempo in un modo estremamente locale, occorre una definizione locale di viaggio nello spazio.

Diciamo allora che la nostra “astronave” puo’ andare sino ad Alpha Centauri in un’ora, se puo’ andare e tornare (senza fermarsi) sulla terra quando sulla terra sono passate due ore.

Poi certo, per gli astronauti il tempo si comporterebbe in maniera astrusa (stiamo facendo 4,6 anni luce all’ora, onestamente siamo nel campo dei complessi perche’ implichiamo una massa immaginaria per far tornare i conti, quindi sarcazzo come si comporterebbe il tempo) , quindi teniamoci la nostra definizione per semplicita’.

Ma adesso andiamo a vedere (spannometricamente), quanta energia ci vuole. Mi direte che dipende dalla tecnologia che usiamo, ma state dimenticando il rompimento di coglioni che e’ la termodinamica.

Facciamo un esempio: calcoliamo l’entropia basandoci sulla probabilita’ di stato , secondo Boltzmann. Se prendiamo un tubo adiabatico, verticale, sulla superficie terrestre, e ci mettiamo una pallina, la pallina cade. Questo significa che la probabilita’ di stato di una pallina in basso sul contenitore e’ migliore rispetto a quella della pallina che rimane in alto. Potremmo calcolare anche quella, calcolare le probabilita’ di transizione e scopriremo che , in Joule, la differenza tra le due probabilita’ di stato per delle costanti, cioe’ la differenza di entropia, e’ proprio l’energia che ci serve per riportare in alto la pallina.

Bene. Adesso estendiamo il tubo sino ad alpha centauri, assicuriamoci che sia adiabatico, mettiamo la nostra astronave sul fondo, e calcoliamo la probabilita’ di stato di vederla pigramente nello stesso posto tra un’ora. Poi calcoliamo la probabilita’ di stato di vederla su Alpha Centauri. Non importa quale tecnologia stiamo usando, la domanda e’ quanto e’ alta la probabilita’ di transizione dal primo stato (quello con l’astronave a Casalecchio di Reno (noto astroporto) , e quello con la nave su Alpha Centauri?

Ecco, quindi il problema non dipende dalla tecnologia che usate: in termini statistici, state cercando di fare una cosa che puo’ succedere, ma si serve una quantita’ di energia che (se fosse calcolabile in maniera euristica come nell’esempio) ha degli ordini di grandezza terrificanti.

Il punto e’ che esiste una relazione statistica tra la probabilita’ che qualcosa “succeda” e l’energia che serve a farla succedere, questa porcheria di mandare una nave su alpha centauri in un’ora … cost ALMENO una quantita’ minima di energia. Comunque. Non importa quanto sia fico il sistema che usate: la termodinamica non scherza.

Gli ordini di grandezza sono immensi: diciamo che serve un PeraJoule.

Non credo che esistano prefissi metrici per queste grandezze: siccome stiamo sognando potremmo usare il “PeraJoule”, dove “Pera” deriva dallo slang per l’iniezione di eroina. E visto che sta per uscire il nuovo Dune , usare la droga per immaginare viaggi spaziali ci sta tutto.QED.

Quindi, se pensiamo ad una razza che si muova nello spazio interstellare, dobbiamo pensare ad una razza che ha risolto ogni possibile problema di produzione dell’energia, e ha a disposizione PeraJoule di energia quando vuole.

Bene.

Adesso parliamo di risorse materiali. In un film demenziale degli anni 80, “Visitors”, gli alieni venivano qui e … si fregavano l’acqua. Onestamente non penso che se tu sai produrre PeraJoule di energia perdi il tempo di sollevare l’acqua da un pozzo gravitazionale. L’acqua e’ estremamente comune nell’universo. Ci sono interi pianeti composti solo d’acqua. Sono state scoperte nebulose con quantita’ di acqua tipo PeraTonnellate, sempre per indicare quantita’ stravaganti. Ma anche senza volo interstellare, ci sono comete, asteroidi, e probabilmente interi satelliti di Giove fatti di acqua. Basta il volo interplanetario.

Il problema e’ che questo ragionamento vale per TUTTO. Se hai PeraJoule di energia e puoi usarli per andare nello spazio interstellare, NON hai alcun problema di risorse. Nessuno. Qualsiasi elemento nella tabella di Mendelev ce l’hai. Hai a disposizione pianeti con condizioni ambientali cosi’ stravaganti che puoi fare le molecole piu’ assurde senza nemmeno dover costruire un impianto. Anzi, non devi nemmeno farle: probabilmente ci sono gia’. Interi pianeti di diamanti. Attorno alle supernove potete imbattervi in blocchi d’oro, o di qualsiasimetalloconsideriateprezioso, piu’ grandi del pianeta terra.

E sia chiaro, se e’ vero che si tratta di materie prime grezze, non dovete dimenticare che avete PeraJoule di energia cosi’ versatili da poterle mandare in giro su un’astronave. Potete costruirvi in casa letteralmente TUTTO: certo, servirebbe un numero osceno di passaggi chimici per costruire un DNA completo, ma il costo di tutto questo e’ l’energia , e di energia ne avete a PeraJoule. Ne avete da fare schifo.

Quindi no, se qualcuno si illude che un alieno perderebbe tempo a venire qui a sollevare QUALSIASI materiale da un pozzo gravitazionale quando potrebbero trovarlo uguale nello spazio interstellare, sta pensando ad una razza di idioti. Ma se costruite centrali da un PeraJoule, non siete idioti. Lo escluderei.

Del resto se volate a certe velocita’ , la vostra scienza dei materiali ha risolto problemi di impatto con qualsiasimaterialedimerdaviimpattinellospazio, il che significa che siete MOLTO, MOLTISSIMO bravi a costruire materiali DVRI. Ma MOOOOLTO DVRI. Altrimenti arrivate dall’altra parte crivellati da ogni tipo di pulviscolo, pietruzze e cicche di sigarette di Betelgeuse, che a velocita’ relativistiche vi impattano “abbastanza duramente”. E su Betelgeuse fumano UN SACCO.

Quindi si:

una specie che viaggia nello spazio interstellare NON necessita delle risorse che sono sul pianeta Terra perche’ ne ha in abbondanza nello spazio, ed e’ abbastanza intelligente da capire che sollevare dalla superficie di un pianeta roba che si trova nello spazio e’ stupido.

Allora, direte voi, perche’ vengono qui?

Ecco, il film Predator introduce una nuova motivazione: vengono qui a divertirsi.

Certo, nel loro caso il divertimento sta nell’hobby della caccia. Ma bisogna riconoscere che l’hobby della falegnameria avrebbe tolto molto al film. Certo la foresta era piena di alberi e quindi ci stava, ma “Arnold v.s. falegname di Aldebaran XVI che si fa un comodino” non avrebbe trovato molto consenso tra i produttori di film.

Ne film si parlerebbe, piu’ che di caccia (nel senso di prendere animali per mangiarli), di un safari che serve principalmente per avere dei trofei. Piu’ tardinel franchise hanno messo una specie di pippone pseudo-agoge’ sul rituale di passaggio , ma IMHO e’ fuffa pura.

Ma anche se fosse che devi uccidere Marzullo e tremila anni luce di distanza per dimostrare agli altri maschi (?) che il tuo pisello e’ pronto per la femmina (?) , si tratta comunque di un’attivita’ che ricade nelle “cose stupide maschili che potresti evitare se ti convincessi una buona volta che per avere il pisello basta avere il pisello”. Onestamente non ho alcuna prova che il Predator fosse un maschio , quindi magari era una femmina e tutta la teoria non funziona. In natura capita sovente che quelle piu’ forti, violente e cazzute siano le femmine, dopotutto. E sarcazzo per quale motivo le femmine di quel posto vengono a caccia di trofei qui: comunque e’ sempre meglio che infilarsi palle di plastica sotto la pelle del torace, o farsi iniettare botulino in faccia, e questo prova che si tratti comunque di una razza progreditissima.

Ma il punto e’ che sembra un dannato safari, e questo riporta il tutto al punto dell’ipotesi affascinante.

Non abbiamo mai pensato ad alieni che vengono qui per divertimento.

Abbiamo pensato a tutto: invasioni per toglierci qualsiasi X, con X risorsa a piacere, invasioni a scopo di strategia militare (imperi & co) , invasioni a scopo di obbligarci con la forza a rispettare l’ambiente, insomma, ogni genere di invasione possibile. Ma mai ad alieni che vengano qui per divertimento.

Immaginate di andare in un posto, tipo nella provincia vicina, e vi fermate per un picnic. C’e’ un bel panorama e volete godervi il vostro picnic. E un tipo strano vi si avvicina , si mette a dire cose tipo “lunga vita e prosperita’”, oppure “il vostro arrivo e’ una svolta storica , che prelude ad uno scambio culturale mai visto prima”, “saluti a nome del popolo del Molise, fratelli cosmici di altre regioni” . Aha.

Cioe’, esiste la possibilita’ che un giorno tutte le autorita’ della terra si radunino attorno ad un’astronave aliena, si mettano di fronte agli alieni appena sbarcati, facciano tutti i loro discorsi politici , e quelli rispondano che so io “scusa, ci scatteresti una foto di fronte a questo panorama, a me e alla mia morosa?” al Segretario dell’ Onu in persona.

E non e’ una possibilita’ remota: c’e’ gente che va in Australia per vedere i Vombati.I vombati. I Vombatiiiihhh .E se pensate a quanti viaggi si fanno (o si facevano) a puro scopo ludico, possiamo immaginare alieni che vengono qui per ogni tipo di divertimento possibile.

Non so cosa sia divertente per un alieno: magari verranno qui e staranno tutto il tempo a fotografare i capannoni industriali di Vimercate e snobberanno completamente il Taj Mahal. Ah! L’arte!. O forse vengono qui per la cucina, e la prima cosa che diranno sara’ che so io “scusate, la prendete la carta di credito?”. E poi si metteranno a mangiare la segnaletica stradale. Ma solo quella scozzese, che il divieto di sosta come lo fanno li’, neanche su Orione.

Certo si tratta di ipotesi antropomorfe, ma anche tutte le altre lo erano. Le ipotesi di invasione per trovare le risorse imitano il periodo coloniale europeo, le ipotesi di occupazione per scopi di strategia militare derivano dalla storia umana, mentre nessuno nota che da quando e’ arrivato il benessere, i viaggi di piacere sono diventati quasi prevalenti nel trasporto aereo.

Quindi, dietro questa idea c’e’ un problema di fondo: che la loro idea di divertimento sia di fare un safari , di giocare a scacchi, di ammirare l’asfalto in Giamaica, il punto e’ che sarebbe RAZIONALE pensare ad alieni che arrivano qui a puro scopo ludico. (per ora tralasciamo il turismo sessuale, che ormai ho visto tanti film che cominciano cosi’).

E quando si parla di incontri interestellari con alieni, ho sempre l’impressione che si stia dimenticando questa ipotesi. Stiamo scandagliando lo spazio per segnali alieni credendo che sarebbero cose come “saluti, popoli della terra! Che il nostro incontro sia propizio di ogni XYZ!”, e magari sara’ tipo “vorremmo prenotare due tavoli da quattro per giovedi’ prossimo, avete anche il menu’ per gli intolleranti al molibdeno?”.

Scherzi a parte, ecco, volevo far notare come questo film, apparentemente di serie B, contenga un’ipotesi affascinante, che secondo me e’ stata scandagliata poco, sia nei film di scifi, sia dagli studiosi di etica.

Per essere un film di serie B, quindi, conteneva almeno un’idea MOLTO interessante.

Commenti

  1. Piero Giacomelli

    occorre anche dire che se in divertimento facciamo rientrare viaggi per vedere animali che non vedi spesso, tipo i viaggi per andare a vedere le balene australi che fanno i ricchi del pianeta, allora direi che che l’ipotesi è stata formulata anche per spiegare il paradosso di Fermi, forse vengono qui per vedere lo zoo del pianeta terra esattamente come noi andiamo nei nostri zoo per vedere gli scimpanzè che si tirano addosso la merda.

  2. Marino Voglio

    mi spiace rivelare che l’idea di alieni che vengono a divertirsi – e, specificamente, a caccia – l’ho letta su un urania. e quindi non meno di quarant’ trentacinque anni fa.

  3. mandraghe

    Al di là dell’originalità o meno dell’idea di alieni che vengono qua in vacanza, qualcuno può consigliare al Fanello un viaggio interstellare con DMT?

  4. Simon David Williamson

    Tuo vecchio pallino questo del fatto che se una civiltà si sposta nello spazio ha risolto ogni problema di energia. Però non è mica detto. Come pensare che l’unico modo di volare sia contrastare direttamente la forza di gravità (poi qualcuno fa notare la portanza). Certo, non è detto nemmeno il contrario.

    Però una cosa la canni: un film diretto da John McTiernan, con Schwarznegger e Shane Black (il tizio che ha scritto arma letale a 23 anni cambiando le regole del cinema action) è tutto tranne che un film di serie B. E’ un filmone Predator.

  5. Rosso Cinque

    Il giorno in cui arrivano,quale sia il motivo, è il momento del palesarsi della nostra pochezza planetaria.Già mi vedo i generali Americani…

  6. Rettiliano Verace

    Che nostalgia, i vecchi Urania con le copertine che sembravano disegnate da un bambino di otto anni, le pagine di carta velina e le traduzioni fatte col culo!

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