Numeri e vaccini.

Adesso che il vaccino di BioNtech e’ stato annunciato, tante persone hanno cominciato a dire che vedono la luce alla fine del tunnel. Il che va bene , ma per farlo occorre una vista discretamente acuta. Perche’ il problema di un vaccino e’ la distribuzione. Proviamo a fare qualche conto.

Allora, per essere abbastanza certi di poter fermare l’epidemia e ridurla a pochi episodi isolati occorre raggiungere l’immunita’ di gregge. A quanto si dice di questo virus, l’immunita’ di gregge si raggiunge quando il 70% della popolazione e’ immune. A sua volta, il vaccino e’ efficace circa il 90% delle volte.

Dunque, facciamo il conto per l’Italia:

  • Gli italiani sono 60.000.000
  • il 70% della popolazione fa 42.000.000
  • per il 90% di efficacia del vaccino fa 46.7 milioni. (sarebbe 46.666.666 persone)

Si tratta quindi di vaccinare 46.7 milioni di persone.

Ovviamente questo calcolo funziona solo se tutti hanno lo stesso rischio di ammalarsi. Qui torna in auge la famosa curva di mortalita’ del vaccino:

vecchi

Bisogna quindi chiedersi quanto sia grande il rischio accettabile. Diciamo quindi che vacciniamo tutti i 55+ , partendo dagli anzianissimi in giu’, per ottimizzare l’effetto del vaccino. Siamo circa al 35% della popolazione, il che riduce il numero di vaccinandi tra i 16 e i 17 milioni di persone, pari a circa il 29% della popolazione, che concide col numero di persone “a rischio”. (andrebbero vaccinati anche gli obesi di ogni eta’ e quelli che hanno condizioni pregresse).

Ricapitolando, se iniziamo a vaccinare per eta’, dai piu’ vecchi ai giovani

  • arrivati a 17 milioni non morirebbe quasi piu’ nessuno, ma molti finirebbero ancora in TI
  • arrivati a 46 milioni di vaccinati il virus non si propagherebbe piu’, tranne pochi casi isolati, e si estinguera’ lentamente.

sto tralasciando la necessita’ di vaccinare medici e infermieri perche’ sono numeri piccoli e mi aspetto che le prime dosi siano per loro.

Quindi la “luce alla fine del tunnel” si trova a circa 17 milioni di vaccinati.

Adesso la domanda e’: quanto si impiega per vaccinare 17 milioni di persone? A giudicare dalla capacita’ produttiva annunciata, si direbbe che entro dicembre l’Italia potra’ avere 1,7 milioni di dosi.

Quindi la luce inizia DOPO dicembre. Aspetto le stime di Spahn per fare un confronto con la Germania.

Il problema di queste dosi e’ l’organizzazione della somministrazione. A quanto pare, essendo il vaccino un pezzo di RNA che si unisce a quello umano dentro le cellule (e qui adesso mi aspetto che i complottisti si scatenino! “Diventeremoh tuttih OGM sbroc sbroc sbroc!!!) , occorre congelarlo a circa -80 gradi centigradi. (che guarda caso e’ la temperatura notturna misurata in alcune zone di Marte. Dove cazzo sono i complottisti quando servono? Devo fare tutto io?)

Comunque, dicevo , si tratta di congelarlo durante il trasporto e nello stoccaggio , a -80 °C , il che esclude le farmacie che di solito non hanno freezer di questo genere. Ed esclude anche ospedali piccoli, che a loro volta ne sono sprovvisti.

Non so, onestamente, quanti ospedali italiani abbiano questo genere di freezer, ma il punto e’ che si tratta di portarci dentro 17 milioni di persone. Poiche’ difficilmente gli ospedali potranno stoccare tutte e 17 milioni di dosi, ma anche di questo non sono certo.

Quindi procedo usando delle assunzioni logiche “comode”: diciamo che tra la Pfitzer e il cittadino vaccinato esiste una coda FIFO. Pfitzer butta le dosi prodotte nella coda, immaginatela come un nastro trasportatore piu’ o meno lento, e dall’altra parte qualcuno le mette in freezer e poi ci vaccina le persone.

Questo e’ comodo, perche’ abbiamo due soli parametri:

  • latenza: quanto impiega una dose ad attraversare la coda.
  • banda: quante dosi possono venire inserite in coda ogni unita’ di tempo.

E’ importante notare che:

  • se le dosi prodotte in un giorno sono poche rispetto alla banda , gli ospedali rimarranno continuamente senza vaccini o dovranno rallentare il processo.
  • se le dosi prodotte in un giorno sono TROPPE rispetto alla banda, allora si accumuleranno fino ad eccedere il posto nei frigoriferi, e marcire.

In entrambi i casi sarebbe uno scandalo, ma siccome in Italia possiamo escludere scandali nella sanita’ (ho detto ipotesi “comode”. Poltrona frau moment), possiamo cercare la situazione ottimale.

Diventa ragionevole pensare, quindi, che l’azienda si adattera’ alla capacita’ di coda degli ospedali. Facciamo allora alcune ipotesi.

Diciamo che la banda sia di 1.7 milioni di dosi al giorno (questo ho letto sui giornali italiani), e la latenza sia di tre giorni( tanto impieghiamo per il trasporto e l’organizzazione degli ospedali). Se partiamo dal primo gennaio (le dosi arrivano entro dicembre, dicono) , occorrono 10 giorni per vaccinare tutti quelli a rischio , piu’ tre per accomodare le dosi (la latenza appunto) . Siccome oggi muoiono, circa, quelli ammalati 15 giorni fa, attorno alla fine di gennaio dovreste vedere un crollo della mortalita’. Per raggiungere l’immunita’ occorre aspettare, sempre tenendo il ritmo, circa la fine di febbraio.

Tenendo ferma la latenza, se la banda e’ attorno alle 800.000 dosi al giorno, occorrono 20 giorni per vaccinare tutti quelli a rischio di morte, per cui quasi a fine febbraio si dovrebbe assistere al crollo della mortalita’, e verso l’ultima settimana di marzo si dovrebbe raggiungere l’immunita’ di gregge.

Come vedete, la luce in fondo al tunnel e’ abbastanza lontana.

Le assunzioni che ho fatto sono davvero comode. Richiedono che il permesso di distribuire il vaccino sia dato entro dicembre. E che a quel punto ci siano le dosi sulla linea di pertenza. Che le dosi siano pronte e impacchettate entro fine dicembre. Che si cominci a distribuirle il primo gennaio. Che la coda proceda a velocita’ costante. Che le persone vengano chiamate negli ospedali al ritmo giusto.

E anche in questo caso, abbiamo almeno due mesi di Covid di fronte.

Quindi mi fa piacere che vediate la luce alla fine del tunnel.

Ma avete una bella vista lunga.

Commenti

  1. epif.gilardi

    I produttori hanno detto che il vaccino è efficace nel 90 per cento dei casi (di quelli testati finora, ovviamente), e non abbiamo motivo di non credergli, anche se resta da capire se il vaccino permette solo di non ammalarsi, o impedisce anche di diventare portatori sani. Ma non hanno finora detto una sola parola sulla sicurezza del vaccino. Ossia, sul livello di rischi che questo comporta. Perché, come noto, vaccini senza rischi non ce ne sono, si tratta di vedere se questi rischi sono a un livello accettabile. Finora non lo sappiamo.

  2. Marco Leone

    Vi do’ una bella notizia. Dal 2016 al 2019 ho lavorato nei due magazzini romani dei maggiori distributori farmaceutici italiani (Comifar Spa e Alliance Healthcare Spa): i loro frigoriferi di stoccaggio scorte fanno 0-5°.
    Dunque le farmacie dovrebbero essere servite in altro modo sul vaccino.

  3. Marco Leone

    Altra bella notizia. Ultimamente ho lavorato in un magazzino contoterzista, HAVI LOGISTICS di Monterotondo, vicino Roma, il quale lavora il reparto freddo per conto di MC Donald, Burger King, Wild Old West, etc.

    Hanno due aree-frigo con diverse temperature: uno a -5° e uno a -20°.

    Possiamo, così, ipotizzare che la distribuzione alimentare in generale non sia attrezzata per temperature -70/80°.

  4. Marco Leone

    Certo, gli effetti collaterali ci sono sempre. Sono proprio l’oggetto della Fase 1 della sperimentazione farmacologica.
    (https://www.aifa.gov.it/sperimentazione-clinica-dei-farmaci).

    Il tutto, comunque, sarà soggetto all’imprimatur delle varie autorità nazionali che autorizzano l’immissione in commercio dei farmaci. Noi abbiamo l’AIC rilasciato dall’AIFA o dall’UE. Immaginiamo che il processo passi per l’UE, per snellezza dei tempi burocratici.

  5. Marco Leone

    Certo. Effetti collaterali ci sono sempre. Sono proprio l’oggetto di studio della Fase 1 della sperimentazione clinica.

    Il tutto, comunque, sarà soggetto all’imprimatur delle varie agenzie nazionali di Autorizzazione all’Immissione in Commercio dei farmaci (in Italia, l’AIC rilasciata dall’AIFA, ma anche dall’UE).

    Si può immaginare che, per snellire i tempi, provveda direttamente l’UE in ciò.

  6. Alcoor26 .

    E se uno sopra i 50 anni, NON VOLESSE esser vaccinato??
    Non hai tenuto conto della volontà delle persone.

  7. Marco Leone

    Si, si, vero. La FDA per gli USA e poi tutte le agenzie dei paesi che intendano sondare l’immissione in commercio. Cioè, l’FDA ha giurisdizione solo negli States, ma un suo parere negativo sicuramente farebbe testo.

  8. epif.gilardi

    Dovrebbe essere più o meno così, anche se probabilmente la prima a essere interpellata sarà la FDA degli USA, trattandosi della Pfizer.

  9. half luke

    Uriello caro ogni tanto prima di attaccarti al fiasco dei numerini da Science Fetish che ha un orgasmo alla notizia di un vaccino, leggi in giro e nota che mancano dati importanti sulla composizione dei soggetti che hanno partecipato alla fase 3: ergo, non si sa se sui vecchi funzionerá come sui giovani (Oltre a non sapere tante altre cose, fra cui quanto durerá l’immunitá). Oppure il vaccino occidentale é automaticamente buono e figo, e quelli putiniani e cinesi automaticamente brutti e cattivi? Siamo messi male TUTTI, chi piú chi meno. Il CEO della Pfizer ha venduto azioni: non so nulla di mercati (tu sai tutto, si sa), ma a pelle non é incoraggiante.

  10. Alcoor26 .

    In danimarca stan protestando contro un progetto di legge che prevede il carcere per categorie selezionate che non si vaccineranno. Da 9 gg.

  11. Marco Leone

    Ok, caro. Ma in Italia non esiste il TSO obbligatorio. Non vedo perché dovrei preoccuparmi della legislazione sanitaria di altri paesi..

  12. Ermesto Fusillo

    Perchè è un attimo e ci arriviamo pure noi se l’ideologia è questa e le persone sono pecore spaventate senza cervello : saranno loro a reclamare il vaccino obbligatorio perchè credono che chi non se lo fa sia una minaccia per loro o se non per loro per il loro caro nonnino diabetico immunodepresso novantenne.

  13. Nuke The Whales

    I frigoriferi ci sono, anche se non è giusto chiamarli così, sono celle raffreddate da azoto liquido e si usano, per esempio, per stoccare gli embrioni. Direi che manca non solo la cella frigorifera, ma l’intero sistema di distribuzione, compreso il personal addestrato per maneggiare prodotti a bassissime temperature. tra l’altro è una pratica abbastanza pericolosa, se non si seguono alla lettera le precauzioni di rito. Io lavoravo in una azienda dove avevamo un serbatoio a -55 per la conservazione dell’0anidride carbonica liquida e un altro o, molto più piccolo per l’azoto a meno duecento. c’era un rubinetto per spillare l’azoto liquido e metterlo nei dewar, e lo usavamo per metteteci due dita di azoto liquido dentro nelle bottiglie di plastica e lanciarle lontano per vederle esplodere. Una volta con il tappo quasi mi apmmazzavo. Non fatelo a casa, mi raccomando, In realtà, volendo i serbatoi criogenici capaci di durare una settimana e contenere un certo numero di dosi non costano molto e sono facili da trasportare. occorre però gente che poi sappia usarli e, per esempio mantenga ventilati gli ambienti dove sono stoccati,. i serbatoi mantengono la temperatura facendo evaporare l0’azxzoto liquido, e l’azoto, come saprete non è l’ossigeno. credo che ne vedremo delle belle.

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