Mele marce is back.

Mele marce is back.

E adesso che arrivano anche i fatti di Piacenza, tornano in ballo i soliti venditori di indulgenze. Si tratta dei soliti spacciatori di “poche mele marce”, di “pochi casi isolati” , e di “anticorpi”.

Per prima cosa e’ necessario iniziare a demolire questa dialettica.

Per cominciare , la storia delle “poche mele marce” e’ assurda. E’ assurda perche’ potrei descrivere l’accaduto dicendo “molte mele marce”, o “troppe mele marce”. Questa obiezione la uso come esempio per far capire una cosa: non e’ ben chiaro quante mele marce siano poche, quante siano molte e quante siano troppe. “Poche” rispetto a cosa?

Quanti carabinieri di questo tipo tolleriamo? Se la tolleranza e’ zero, come dicono i loro comandanti, allora chiaramente non si tratta di “poche mele marce” ma “troppe mele marce”.

Se invece un’associazione a delinquere di circa mezza dozzina di persone viene considerata “poche mele marce”, viene da chiedersi quale sia il numero che secondo i difensori , porterebbe a parlare di molte mele marce. 100? 1000? Quanti?

Qualcuno allora dira’ che sono pochi rispetto al totale. Va bene, ma la dimanda rimane: quanti ne servono, “rispetto al totale”, per parlare di “molte” mele marce? Qual’e’ il limite? Chi lo ha deciso? Chi lo ha discusso?

Se chiediamo alla popolazione, probabilmente la risposta sara’ che si richiede tolleranza zero. In tal caso, pero’, non si parla di “poche” mele marce ma di MOLTE mele marce, se non TROPPE mele marce.

Anche la storia dei pochi casi isolati e’ assai dubbia. Stiamo parlando di un sistema militare nel quale un gruppo decide di fare un pochino quel cazzo che gli pare, e nessuno in citta’ lo nota. C’e’ una sola caserma a piacenza, capace di notare che un certo gruppo di spacciatori e’ immune? Questi non hanno MAI collaborato con altre caserme, cosi’ da trovarsi nella condizione di tradire i loro protetti?

Se quella caserma era davvero “un caso isolato”, il problema allora e’ che evidentemente le caserme dei carabinieri sono isolate, nel senso che non si parlano a vicenda e non scambiano informazioni.(cosa potrebbe mai andare storto?) E devono anche avere un robustissimo sistema di segregazione delle informazioni, perche’ comincio a chiedermi in che modo un business della droga nascente in citta’ sia sfuggito ai carabinieri delle altre caserme. Lo spaccio segue la divisione territoriale delle caserme?

A me spiace, ma difficilmente la storia di una caserma che organizza un business di spaccio della droga passando inosservata alle altre caserme dei CC e da quelle della polizia, puo’ essere credibile. E’ chiaro che la rete omertosa e’ MOLTO piu’ estesa.

Non voglio dare credito alle dicerie sulla stradale che trasporta la cocaina nel baule delle auto ma il sospetto che “qualcosa del genere potrebbe succedere” , adesso, a qualcuno dovrebbe venire.

La storia degli anticorpi , poi, fa ridere. Potremmo citare Aldrovandi, Cucchi, e ora questo, e tutto quello che vediamo e’ che questi personaggi non sono MAI arrestati nell’ambito di indagini interne alle forze dell’ordine. E anzi, ogni volta che succede si notano sempre omerta’, tentativi di insabbiamento, e provvedimenti disciplinari per i colleghi che “tradiscono” testimoniando i crimini.

Ma chiedo a chi vuole credere a questi “anticorpi”: qualcuno di voi puo’ mostrarmene uno? Qualcuno puo’ mostrarmi le procedure, i meccanismi , le istituzioni che vigilano, dire il nome del loro responsabile? In alcuni paesi ci sono servizi segreti dedicati a questo. In altri paesi ci sono “polizie disciplinari”, cioe’ enti sconnessi con la polizia ma incaricati di investigare e punire. Questi sono “gli anticorpi”: hanno un nome, un comando, e un ufficiale responsabile.

Se ci sono questi anticorpi nei CC, qualcuno puo’ dire come si chiama l’ente che vigila contro questi fenomeni, quanti uomini ha, chi lo dirige? E magari chiedere a lui perche’ ha , evidentemente, fallito a Piacenza? O gli anticorpi sono i soliti “valori dell’arma”, “gloriosa storia”, e tutte le supercazzole prematurate che potevano andare bene nel 1918?

Sarebbe anche ora, quindi, di darci un taglio con queste scuse. Sono facilissime da smontare, e se vengono sottoposte ad una serie analisi producono l’effetto “merda sul ventilatore”. Se qualcuno dovesse aprire la scatola delle “poche mele marce”, degli “anticorpi” e del “caso isolato”, non farebbe altro che uscire ancora piu’ merda.

Sarebbe ora , se non altro per evitare che qualcuno faccia le domande, di cambiare scusa.

Perche’ con 23 milioni di telecamere/microfono in Italia, dette anche telefoni cellulari, prima o poi scoppiera’ il merdone vero.

E scoppiera’ in diretta streaming su internet.

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