Le rivolte dei negri

Le rivolte dei negri

Vedo in giro una certa eccitazione per i fatti americani. Immagino che tanti ex sessantottini siano tutti ringiovaniti, e vedo che i vari anarchici e radicali di sinistra sono eccitatissimi di fronte ai telegiornali americani.

Si tratta un po’ dell’effetto youporn. Se oggi non scopi, puoi sempre guardare altri che scopano e masturbarti. Allo stesso modo, se oggi non fai la rivolta puoi sempre guardare altri che la fanno e (suppongo) masturbarti.

In entrambi i casi, l’uso masturbatorio che si fa del media esclude qualsiasi implicazione reale. E se consideriamo che persino il Generale Pappalardo e’ riuscito a farsi compatire in una piazza al pari di Beatrix von Storch , la dimensione masturbatoria di questa attenzione e’ ovvia. Come diceva Monty Python, “parolai”.

Ma andiamo al succo della questione.

Per prima cosa, la polizia di Minneapolis non e’ nuova a questi fenomeni. Si tratta di una polizia apertamente fascisteggiante, che anziche’ venire addestrata a fermare le persone, ha avuto un addestramento militare nel corso degli anni. “Militare” significa che non e’ stata addestrata a “fermare” le persone, ma ad ucciderle.

Del resto, la tecnica di premere sulla nuca col ginocchio, che e’ vietata dai regolamenti federali di quasi tutte le arti marziali olimpioniche che implicano la lotta, e’ nota per la sua pericolosita’. Specialmente su persone in sovrappeso.

Conoscendo (perche’ la polizia di Minneapolis e’ ormai nota da decenni per queste azioni) i nostri polli, non mi meraviglia affatto che l’autopsia dica che non si tratta di asfissia. Peccato che questa tecnica NON uccide per asfissia: premere sulla nuca a lungo , lungo l’ultima vertebra, uccide in un altro modo. Andrebbe contato quante persone di colore siano rimaste tetraplegiche o in un polmone d’acciaio a Minneapolis per rendersene conto. In ogni caso: non fatelo a casa.

Ma torniamo al punto: “I can’t brethe” non e’ nata nel 2020. Altri erano gia’ stati uccisi allo stesso modo in passato. Non e’ la prima volta che succede, e non solo negli USA. E’ stata la stessa morte di Federico Aldrovandi, solo che in Italia gli sbirri sono piu’ “furbi” e premono sul petto o sul diaframma.Se ve lo fanno, puntate i piedi per terra e spingete coi glutei verso l’alto. Fara’ piu’ male, ma potrete respirare per qualche secondo anche se avete una persona sopra. Almeno io ci riesco, e faccio randori con personaggini tedeschi da 100+ kg, quindi ritengo una persona media riesca a sua volta.

Il problema , dicevo, e’ che la polizia di Minneapolis e’ nota per questa cosa, e l’ultimo omicidio aperto e’ avvenuto durante l’era di Obama. E qui vorrei fare una pausa. Il problema non e’ dire “Ma succedeva anche con Obama gnegnegne”.

Il vero problema e’ di capire cosa voglia fare questa rivolta. Se il problema e’ fare triggering su Trump e sui Trumpies, costringendoli a mostrare il volto piu’ orrible, intendo ancora piu’ orribile, probabilmente riusciranno. Tra cani viziosi e inviti a sparare sui manifestanti , Trump sta diventando un prodotto invendibile agli spin doctors. Idem i suoi trumpie, che ormai nel discorso pubblico appaiono per quel che sono: “white trash frustrata”. Karen velleitarie e slim shady della consegna a domicilio.

Ma torniamo alla rivolta. Supponiamo pure che riesca a cambiare il presidente. E poi? Abbiamo detto che nemmeno Obama e’ riuscito a risolvere il problema. E Biden, che era il vice, difficilmente riuscita’. Anche lui non ne sta uscendo tanto bene, perche’ sa bene che non puo’ promettere piu’ di tanto.

E siamo al punto.

Il semplice crollo dello status quo non basta. Ogni sistema complesso, se perturbato, passa da uno stato di equilibrio all’altro. Quindi, se si abbatte un “regime”, occorre chiedersi cosa verra’ dopo: se non si ha particolare cura nella scelta della prossima classe dirigente, si rischia di passare dallo Zar a Stalin. Non necessariamente un progresso.

E non e’ un problema di “avere un programma”. Questa sarebbe retorica stupida. Il problema e’ di non avere candidati per sostituire la classe dirigente attuale, ma specialmente non avere candidati per sostituire la polizia di Minneapolis.

Bisogna essere chiari su questo: il fascismo e’ come un’infezione.Se devi sterilizzare la casa intera, devi farlo. Se salvi le lenzuola vecchie della nonna, perche’ hanno un valore sentimentale, ti ritrovi daccapo in poco tempo.

Allo stesso modo, se cambi il capo della polizia di Minneapolis, non hai fatto niente. E’ infetta. Puoi solo licenziare OGNI singolo agente e riarruolarli daccapo.Ma qui abbiamo un problema: chi arruoli? Se la polizia di Minneapolis e’ quelle che e’, e’ perche’ la societa’ locale tollera e incoraggia questi atteggiamenti, e lo fa da generazioni . Quindi se ricostruisci la polizia con altri cittadini di Minneapolis, ci stai mettendo dentro persone che hanno la cultura politica che a Minneapolis ha consentito di andare avanti cosi’ per almeno 40 anni.

E l’infezione ritorna.

Alcuni dicono che “basta metterci dei cittadini di colore”. Ma certo. Niente dice pace sociale come prendere una minoranza (giustamente) furiosa e dar loro lo stesso potere dei carnefici di prima.

Allora cosa fai, prendi gente dai riservisti della Guardia Nazionale? No. Non funziona nemmeno questo. Anzi, la cultura del riservista attivo americano e’ addirittura peggiore, ma il suo addrestramento e’ scadente. E nessuno e’ pericoloso quanto un tizio male addestrato con un fucile in mano.

Dove voglio arrivare? Voglio arrivare al fatto che Minneapolis e’ frutto della popolazione americana. Il popolo americano vuole quello. E lo vuole in gran massa, e se nemmeno Obama e’ riuscito a mettere le mani nel pozzo oscuro delle polizie locali, significa che esiste un blocco elettorale che le vuole cosi’ come sono.

In soldoni: i negri americani sono chiusi in una specie di gabbia con una maggioranza bianca che li vuole veder ammazzare dalla polizia per “tenerli al loro posto.”

E questo e’ il motivo per il quale nemmeno Obama e’ mai riuscito a mettere le mani nel calderone delle polizie locali (con i loro appalti stravaganti, cioe’ una spesa folle nell’acquisto di attrezzature militari , addestramento militare, e altre cose poco adatte per il loro lavoro, ma molto adatte a chi non scopa dal triassico).

Ma se questo e’ il punto, la soluzione qual’e’? Non e’ detto che esistano soluzioni. L’intersezionismo di cui e’ piena la societa’ americana NON consente alcuna soluzione. Secondo la teoria intersezionista una societa’ unita, solidale che riconosce i diritti delle minoranze non puo’ esistere, perche’ sara’ sempre possibile prendere un sottoinsieme qualsiasi (le bionde astemie che vestono di viola il martedi’) e dimostrare che esse mangiano 24,6 grammi in media di torta di mele in meno delle altre, che quindi esiste un ApplePie Gap.

Una volta aperta la porta alla frattura, poi si passa alla tensione, e dalla tensione arriva sempre la violenza.

E siccome l’intersezionismo americano e’ fortemente radicato, se non fondante, nella cultura americana, e’ decisamente possibile, se non altamente probabile, che non ci siano soluzioni al problema.

L’intersezionismo, infatti ha come sbocco possibile una societa’ continuamente in preda a tensioni e fratture, una societa’ che non ha alcuna chance di ricomporsi come societa’ unica, e pertanto e’ condannata alla violenza perpetua.

Chi oggi e’ eccitato nel guardare questa rivolta non ne ha ragione: le societa’ unite, dopo le rivoluzioni tornano in qualche modo unite, e l’evento violento e’ una perturbazione dello status quo.

Ma in una societa’ ormai imbevuta di logiche intersezioniste, l’evento violento e’ la normalita’ di una societa’ in eterna tensione. Non esiste uscita.

Quindi non ci sara’ alcuna rivoluzione: ci sara’ l’ennesimo picco di violenza della societa’ americana. Poi si calmeranno. La polizia di Minneapolis uccidera’ qualcun altro. Tornera’ la violenza.

Eccetera. E’ la dannazione di qualsiasi societa’ infetta dall’intersezionismo.

Commenti

  1. paul giatti

    mah…
    a me pare che il discorso “intersezionismo” è eccessivamente edulcorato:
    uriel dovrebbe essere più chiaro…
    e dire società “multirazziali e multietniche”

    la verità è sempre la cosa migliore.

    e la verità che nessuno dice,è che nessuna società multirazziale è MAI tranquilla.
    c’è SEMPRE qualcuno che si sente più bianco,
    più nero,meno indiano,più giallo,
    più fedele a dioallahjeovahvisnùbuddah ecc
    che rompe le scatole e non ne vuole sapere di integrarsi.

    quando ero bambino,
    (quarant’anni fa)
    c’erano anche allora…
    neri,nordafricani,albanesi,rumeni,coreani,filippini,cinesi che giravano:
    me li ricordo,sia nella vita normale che a scuola con me.

    ma non c’era MAI il minimo problema,con loro:
    perchè erano pochi,quindi non venivano visti come un pericolo o un disturbo…
    anzi erano carismatici e ricercati,perchè interessanti,
    e si integravano centomila volte meglio,
    prima di tutto perchè lo volevano loro stessi….
    e poi perchè

    con una diluizione che era migliaia di volte a uno,era impossibile

    formare ghetti chiusi,e quindi pian piano si adattavano al nostro paese.

    ora come siamo messi?
    la triste verità è che siamo bene avviati sulla strada americana:
    e avremo un mare di problemi nei prossimi anni,
    perchè l’eccesso di immigrazione sta causando un rigetto
    diffuso in tutti gli strati della società italiana,
    e dall’altra parte gli immigrati non stanno certo rendendo le cose facili,
    visto che di integrarsi NON ne vogliono sapere…
    e anzi,sembra che lo facciano apposta a rendersi il più possibile antipatici.

    finirà in un bagno di sangue,quasi sicuramente…
    spero solo di riuscire a trasferirmi in una isola poco popolata prima che butti sull’acido.

  2. FrancescoDondi

    No, aspetta. Fai un’analisi lucidissima del problema della polizia che “ammazza i negri per tenerli al loro posto”, e la maggioranza applaude… e poi ci infili che é colpa dell’intersezionismo che si
    lamenta per cazzate.
    WTF, non hai appena dimostrato che quel che incendia le città americane é proprio un cancro, tutto meno che una cazzata?

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