La lunga marcia di Pechino.

Dopo lo scontro su Fortnite (ricordo che Epic Games e’ di proprieta’ di Tencent) le persone si aspettano una reazione cinese immediata. Ma dimenticano una cosa fondamentale: la Cina ha piu’ tempo a disposizione. E questo vantaggio strategico e’ inattaccabile dagli USA, che non possono reingegnerizzare il tempo.

Mettiamo le carte in tavola: esiste il potere ed esiste la forza. La differenza e’ che mentre il potere ti puo’ essere tolto, la forza e’ tua e rimane tua. Per questa ragione, e’ sempre meglio confidare sulla propria forza che sul proprio potere.

Esiste una forza che gli USA non possono togliere ai cinesi? Essenzialmente si: il tempo. Il presidente cinese e’ in carica a vita, mentre nella situazione attuale il presidente USA ha quattro anni di vita.

Se vincesse Trump, infatti, rimarrebbe al potere solo altri 4 anni.
Se vincesse Biden, difficilmente andrebbe oltre ai 4.

Di conseguenza, ai cinesi conviene una strategia lunga 5/6 anni, perche’ nessun presidente riuscirebbe davvero a mettere in piano una strategia altrettanto lunga. (ammesso che Trump abbia visione strategica, cosa che sinora non si direbbe).

E la cosa divertente e’ che gli USA sono cosi’ focalizzati su politiche a 4/8 anni che non vedrebbero nemmeno la strategia cinese in atto.

Se i cinesi volessero una vittoria di breve termine, basterebbe loro bandire Apple dal territorio cinese. Il salto verso il basso delle azioni di Apple sarebbe cosi’ immediato da dare un robusto scossone alla borsa americana e muovere i lobbysti del congresso.

Ma a quel punto il presidente americano incaricato di gestire la crisi sarebbe in carica, e potrebbe reagire con un altro round di sanzioni. E la prima regola della strategia e’ di non accettare MAI lo scontro nel luogo e nel momento ove lo vuole il tuo nemico.

Immaginiamo invece una strategia di lungo termine.

  • 2/3 anni per sviluppare una famiglia di processori interamente prodotto in Cina. La Cina sa gia’ produrre CPU, lo fa per i suoi militari, mancano “solo” grosse factory di silicio. Poiche’ dispongono sia della tecnologia che degli uomini, hanno solo bisogno di budget.
  • insieme ai processori, lo sviluppo di tutta la componentistica di rete , per reti carrier , accesso e SOHO, che usi i nuovi chip.
  • 2/3 anni per imporre la loro CPU su tutti i dispositivi di Huawei, ZTE, e in generale su tutti i brandi cinesi, computer compresi.
  • nel frattempo, il sistema operativo cinese per PC (che esiste gia’ ed e’ obbligatorio per tutti gli uffici governativi importanti, e’ un derivativo di NetBSD sviluppato da alcune universita’ cinesi) e quello per dispositivi mobili (quello di Huawei) vengono completati e testati.

Diciamo quindi che tra 5/6 anni la Cina ha una sua piattaforma , completamente astrusa dal controllo americano. La puo’ quindi “proporre” a tutti i paesi sotto la sua influenza (diciamo il 60% dell’ Africa che conta) e a tutti i paesi interessati a sfilarsi dal dominio tecnologico americano (Russia ed altri).

Ovviamente la costruzione di grandi factory di Silicio non passerebbe inosservata, e neanche il beta testing di un nuovo sistema operativo su vasta scala. Che cosa potrebbe fare, pero’, un presidente americano?

Potrebbe decidere ora delle sanzioni che potrebbero essere tolte dal successore? Difficile. Potrebbe decidere ora delle sanzioni giustificandosi col fatto che i cinesi stanno costruendo molte fabbriche di chip avanzati? Forse con un pochino di propaganda, ma sul piano degli alleati avrebbe poco successo.

Si tratterebbe di andare dai leader di paesi alleati, che sono gia’ scettici a seguire gli USA contro Huawei, e che a loro volta non saranno al governo tra 5/6 anni, chiedendo di aderire ad una campagna di sanzioni, contro qualcosa che forse succedera’ quando l’amministrazione USA sara’ diversa, e quando i leader stessi forse non saranno piu’ al potere?

Immaginiamo la scena: tra quattro anni Huawei inaugura la propria factory di silicio, annunciando che il suo nuovo Risc-V (si tratta di un’architettura hardware opensource ) sara’ su tutti i telefoni prendendo il posto della ISA di ARM. E che sara’ anche sui loro laptop, sui computer e su tutte le appliances di rete. Ma non solo: sugli apparati ci sara’ solo il nuovo OS di Huawei, per evitare problemi con Android.

Ovviamente sul mercato domestico diverrebbe dominante quasi subito, cacciando fuori Apple e Android dalla gara.

Siamo in piena campagna elettorale americana e chiunque sia il presidente , sa che non potra’ farci nulla. Il presidente uscente, sia egli Biden o Trump, non puo’ promettere nulla di nulla a riguardo, perche’ e’ uscente. I due sfidanti , chiunque siano, sanno che sono arrivati tardi. Le factory sono operative, l’ OS e’ gia’ testato, il mercato cinese ha gia’ recepito la cosa, e il danno e’ irreversibile. Il telefono comincia ad essere proposto sul mercato africano (ove la Cina e’ penetrata) e russo, col che, in Polonia e nell’europa dell’ Est, cosi’ come nel Caucaso, iniziano a comprarlo. Si diffonde in Iran per contrasto agli USA, e quindi Siria e Libano e parte dell’ IRAQ.

Se siete il presidente USA potete farci qualcosa? No. Sono tutte zone che non vi obbediscono, ed e’ persino poco chiaro se in Turchia la cosa potrebbe essere fermata, nonostante sia un alleato.

A questo punto il nuovo presidente dovrebbe convincere gli alleati che una piattaforma dalla quale gli alleati non ricavano una lira (il GAFAM USA) debba essere protetta, anche al costo di fermare investimenti cinesi onsite, per la produzione del processore in Europa (Huawei ha gia’ usato la tattica degli investimenti in loco in passato).

Ma ammetto di aver immaginato un caso MOLTO fetente, perche’ ho detto che i cinesi hanno scelto la piattaforma RISC-V, che e’ opensource. Il che vuol dire che, in teoria, una volta provata la sua efficacia anche aziende europee potrebbero usarla, perche’ l’ ISA di questa CPU non richiede di pagare licenze, mentre nel caso di ARM il costo c’e’.

In questo caso, per gli USA sarebbe difficilissimo frenare questa piattaforma per la semplice ragione che essendo aperta chiunque potrebbe farsi una piattaforma compatibile in casa, e diverrebbe un problema di mercato e di scelta delle aziende. Avrebbero dovuto farlo durante il suo sviluppo, ma i due presidenti precedenti non avevano la ratio per farlo: vedevano costruire factory di silicio ad uso civile, ma non potevano montarci sopra il caso.

Se poi l’annuncio arrivasse subito dopo le prossime elezioni, diciamo tra cinque o sei anni, sarebbe ancora peggio: da un lato l’immobilismo tecnologico dei GAFAM nei prossimi anni (le ultime grandi novita’ sul mercato SW sono arrivati da aziende cinesi, come TikTok, Fortnite, WeChat, etc) trovera’ un mercato affamato di novita’ che non siano l’ iPhone 24 , identico all’ iPhone 23 e al 25, e un mondo del PC ove persino una cosa come PINE64 sembra rivoluzionaria.

Ovviamente e’ uno scenario che ho immaginato: di certo i cinesi hanno una loro piattaforma hardware e OS prodotta in casa (altrimenti le loro forze armate non potrebbero funzionare al livello cui sono) e quindi non sono certo che useranno RISC-V. Potrebbero comunque mettere opensource il loro ISA, visto che hanno una cultura diversa del copyright: sarebbe una mossa davvero insidiosa. Ho menzionato RISC-V perche’ vedo che sul sito di RISC-V ci sono gli sponsor del progetto, e….

guess what

Inoltre, vedo che stanno nascendo cose come questa board

Ma qualsiasi cosa facciano, per essere piu’ forte degli USA basta che sia una strategia che copra piu’ di quattro anni. Gli USA non possono averne una altrettanto lunga nel tempo.

Quindi non aspettatevi novita’ eclatanti dai cinesi. Si limiteranno a preparare una risposta che abbia la gamba piu’ lunga sia di Trump che di Biden.

Ma per i prossimi anni subiranno in silenzio.

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