Il Coronavirus & I vecchi.

Una delle piu' spettacolari commedie dell'ipocrisia di questa pandemia e' quella che gira attorno all'argomento “anziani che muoiono”. Questa ipocrisia , specialmente attraverso una stampa fatta da vecchi, scritta da vecchi e letta da vecchi, sta diventando quello che le ipocrisie fanno quando passa il tempo: diventa patetica. Mi riferisco a quel meccanismo di negazione/rimozione che si pronuncia “ma muoiono anche i giovani”.

Che e' vero, ma vediamo subito quanto sia penosa questa bugia osservando i dati:

age

E' vero: muoiono anche i giovani.

Ma i numeri sono enormemente inferiori.

La verita' e' che se avessimo isolato completamente gli anziani per proteggerli, il sistema sanitario nazionale sarebbe quasi completamente scarico. Se avessimo ordinato un lockdown totale e sistematico di chiunque sia 60+ e negativo al test, (senza lo stoccaggio degli anziani dentro le case di riposo, che sono ovviamente luoghi pericolosi per via della densita' di popolazione a rischio), oggi avremmo le terapie intensive semivuote.

Punto. I numeri dicono questo, e dicono con chiarezza inequivocabile che bisogna proteggere gli anziani, perche' anche se ci raccontiamo “che muoiono anche i giovani”, i numeri sono enormemente diversi. Comportarsi come se fosse la stessa cosa e' di un'ipocrisia che trovo criminale. Di quel criminale che sa di Auschwitz, per capirci.

Se poi sommiamo che le altre categorie a rischio sono gli obesi e quelli che hanno malattie pregresse, otteniamo le categorie che erano da chiudere in casa: lockdown totale per 60+, obesi e persone giovani con patologie pregresse. Gli altri ALLA LARGA.

A quel punto si alza il coro di quelli che dicono che:

  • “ma sono TANTI. Non e' fattibile!!”.

E la mia risposta e' che “invece imporre il lockdown a TUTTI riduce il numero di persone o rende piu' fattibile la cosa?”

  • ma tenere chiusi in casa solo gli anziani e' molto difficile.

No, l'infrastruttura e' circa la stessa: stessa polizia per le strade, stesso esercito, ma anziche' chiedere un'autocertificazione si chiede la carta di identita' o un certificato medico di buona salute. Peraltro, sull'eta' e' molto difficile mentire: si riconosce a prima vista.Idem per l'obesita'. Rimarrebbero quelli con patologie pregresse, ma se sei un cardiopatico ed esci durante una pandemia del genere Darwin ti ama.

In realta' sarebbe fattibilissimo ordinare un lockdown totale per gli anziani 60+, e persino 50+. E costerebbe molto meno di un lockdown parziale di tutti, per via delle inevitabili conseguenze economiche.

Il lockdown poi non deve nemmeno essere per forza spaziale: si possono dividere le persone anche nella dimensione del tempo, tipo: il sabato girano solo anziani 60+ (dovranno pur farsi la spesa e gettare i rifiuti), e tutti gli altri se ne stanno chiusi in casa.

Ma qui tocchiamo l'ipocrisia, appunto. C'e' una ragione per la quale un lockdown strettissimo sugli anziani e' impossibile.

Gli anziani sono il gruppo che contiene la classe dirigente e i ricchi del paese.

Mettere in lockdown gli anziani e' possibile quanto lo era mettere in lockdown i nobili francesi prima del 1789. Significherebbe chiudere in casa praticamente tutti quelli che possiedono il 60% della ricchezza del paese, e l'intera classe dirigente italiana, che e' terribilmente vecchia.

Mattarella in lockdown. La Corte costituzionale chiusa in casa. La meta' del senato chiusa in casa. Il Papa. I vescovi e l'intero CEI. Gli stati maggiori delle forze armate. I faccendieri piu' potenti del mondo della finanza. De Benedetti. Il mondo accademico piu' potente.

Questa e' la ragione per la quale non possiamo fare LA COSA RAZIONALE da fare, cioe' proteggere chi rischia di piu': perche' la classe dirigente italiana ha paura di non ritrovare la poltrona alla fine della pandemia.

E' inutile nascondersi dietro un dito: i numeri parlano chiaro. Chi sta morendo lo possiamo contare. Chi ha BISOGNO di essere protetto lo sappiamo. Il grafico e' chiarissimo.

Ma siamo ipocriti, e non vogliamo dirlo. Non vogliamo dire che stiamo facendo cose prive di razionalita' soltanto perche' non vogliamo segregare in casa la categoria che contiene quasi tutti i ricchi e i potenti.

Non possiamo dire che rischiamo la saturazione del sistema sanitario solo perche' ci ostiniamo a pensare a delle misure per isolare i luoghi di contagio, anziche' a delle misure per proteggere le persone a rischio isolandole.

La prima obiezione che arriva e' :

  • ma questi ricchi&potenti che bloccano tutto il paese non si rendono conto di essere tutti a rischio?

Risposta: Ma loro vogliono il lockdown completo. Il loro problema non e' evitare il lockdown. Il loro problema e' evitare un lockdown selettivo che colpisca i vecchi ma non i giovani. Perche' se tutti stiamo chiusi in casa, non abbiamo tempo per eleggere qualcuno che prenda il posto dell'anziano. Non abbiamo tempo per trovare un sostituto: tutto e' fermo.

Ma se si fermano loro, mentre il mondo va avanti, il resto del mondo dovra' pur sostituire il vecchio primario, il vecchio banchiere, il vecchio affarista, il vecchio direttore, il vecchio CEO, che non possono essere al lavoro di presenza. Insomma, se il vecchio generale viene messo in lockdown, qualcuno dovra' essere promosso al suo posto. Ma alla fine del lockdown, rimarra' su quella poltrona.

E' un problema di competizione: se alcuni sono chiusi in casa mentre altri hanno potere di movimento, di riunione, e tutto quanto, se un vecchio giudice non puo' essere in tribunale occorre che un giovane giudice prenda il suo posto. Non esiste ancora il processo da remoto.

Il loro problema non e' essere chiusi in casa se tutti sono chiusi in casa: quello che la classe dirigente non vuole e' di essere chiusa in casa MENTRE TUTTI GLI ALTRI non lo sono.

E poi c'e' una seconda domanda che li angoscia: “e chi mi dice che mi faranno mai uscire dal lockdown”?

Dice il vecchio giudice: “ma se scarichiamo il sistema sanitario chiudendo in casa gli anziani , e una serie di giovani vengono promossi al loro posto per tenere botta durante l'emergenza, chi ci dice che a fine emergenza il lockdown sara' tolto? Dopotutto , la decisione sara' presa da quelli che hanno preso il nostro posto.”

A chi farebbe ricorso il vecchio giudice contro una misura di lockdown esteso per altri due anni (ma solo contro i 60+)? Al giudice che ha preso il suo posto grazie al lockdown e che lo perderebbe se disponesse la fine del lockdown?

In pratica, le classi dirigenti (che sono composte da anziani dai capelli piu' o meno tinti) vedono la cosa in termini di svantaggio competitivo e stanno dicendo: il lockdown non deve dare alcun vantaggio competitivo ai giovani. Quindi deve colpire anche loro, anzi: specialmente loro.

Posso prevedere l'obiezione che arrivera' a questo punto: ma il lockdown totale non li danneggia?

No, non lo fa. Se consideriamo che nella categoria dei 60+ ci sono tutti i ricchi italiani o quasi , quello che otteniamo e' questo: i ricchi sono diventati ancora piu' ricchi col covid .

Non e' detto che questo sarebbe successo nel caso avessimo imposto subito il lockdown totale solo per le persone piu' a rischio: il resto della popolazione sarebbe rimasto attivo e competitivo, per cui c'era il rischio che venissero surclassati: se avessimo potuto mettere in quarantena i nobili francesi nel 1789, non ci sarebbe stata alcuna rivoluzione. Alla fine della quarantena, il re avrebbe trovato che un parlamento aveva preso il suo posto, e i nobili avrebbero trovato le istituzioni repubblicane al loro posto: qualcuno doveva pur dirigere , no?

Funzionera' nel lungo termine? No.

Per una ragione: il lockdown di tutti, giovani e adulti, non puo' protrarsi all'infinito, e non puo' essere completo. Quindi il virus si diffondera'. Tutti questi lockdown light che si stanno facendo, discutendo tra le 21 e le 23, questo approccio bizantino al problema, sono cose che non fermeranno il virus: lo rallenteranno soltanto abbattendo la curva ad un valore sostenibile per la sanita'. Ma non gli impediranno di uccidere nelle percentuali note.

E il virus uccide piu' che altro gli anziani.

In ogni caso, quindi, il ricambio verra'. Il gestore sessantenne del ristorante che non vuole stare a casa per paura del ristorante dal gestore piu' giovane finira' comunque per non essere piu' a cucinare nel ristorante.

Perche' e' morto.

Commenti

  1. Marco Leone

    Centratissimo il post. Come dice Il Fanelli, basta guardare i dati.

    La media dei nuovi casi di terapia intensiva quotidiani è circa 100, i ricoverati 1000.
    Se la media è della seconda ondata è stata questa finora, si può calcolare quando avverrà il fatidico intasamento delle terapie intensive.

    Ci sono c.ca 6500 t.intensive. Quanti posti sono ora occupati?
    (6500 tot – 1900) = 4600. Al ritmo di 100 al dì, fa una data di intasamento prevista a 47 giorni da oggi. Metà Dicembre / Natale.

    Ma io faccio calcoli a spanne. Il Governo ha mezzi più “potenti” e attendibili. Il DPCM data 24 Novembre. Non una settimana dopo. Un motivo ci sarà. Forse è per fare un mese simmetrico. O forse prevedono che l’intasamento delle t.intensive avvenga prima di metà Dicembre.

    Altro dato. Quanti posti letto ci sono? Quanti sono occupati? E quando si riempiranno, conoscendo il ritmo medio dei nuovi degenti?
    I nuovi degenti sono c.ca 1000 al giorno.190.000 posti letto tra pubblico e privato. 19.000 occupati. 190.000 tot – 19.000 = 171.000: cioè, 5/6 mesi per l’instasamento di tutti i posti letto (veri) utili. Giusto in tempo per il vaccino di Aprile (così la Von Der Leyen e le case farmaceutiche, Glaxo SmithKline nel caso specifico)

    La differenza tra intasamento di posti letto in t.intensive e quelli normali è che: nel primo caso muori per carenza di cure IN OSPEDALE; nel secondo caso, non essendoci posti letto in generale, muori A CAS. Fortunatamente, il secondo caso è meno probabile, mentre, per le t.intesive il rischio è più che reale e dannatamente vicino.

    Basandosi sui dati già noti (la prima ondata), i morti aumentano a c.ca 900/1000 al giorno quando si intasano le t.intensive. Quindi si può calcolare quante persone moriranno fino a metà Aprile.
    Perché metà Aprile? Perché il picco di contagiati e morti, in Italia, è avvenuto a metà Aprile 2020.
    Cioè, tutto ha cominciato a scemare e migliorare con l’inizio della Primavera.

    Posta una media di 250 morti al giorno fino all’intasamento delle t.intensive (metà Dicembre), sono c.ca 11.000. Più i 38.000 finora, fanno c.ca 50 mila. Dopodiché si schizzerà verso i 1000 al giorno.
    Metà Dic, Gen, Feb, Marzo, metà Aprile. Sono 120 gg: altri 120.000 decessi. Sommati ai 50.000 di cui sopra, saranno 170.000.
    Tanti? Mah

    In Italia muoiono c.ca 650.000 persone ogni anno. 170 mila in più sono solo il 25% “more”. Da una dinamica malthusiana mi aspetterei minimo 200%/n% oltre.
    Se fossero “solo” 170.000 in un anno (e poi “fine emergenza” grazie al vaccino), a me pare che la scelta tra salvaguardia della Salute ed Economia debba pendere nettamente sulla seconda..

    Da prassi, penso sempre che se ci arrivo io figuriamoci che ha dati e strumenti migliori in mano (i Governanti e i padroni del vapore). E allora perché tutto questo allarmismo?

    [1/11, 05:04] Marco: In una delle ultime interviste su Border Nights, Carpeoro asserisce che il Governo ha investito molto sulla cura (il vaccino – oggi Conte ha detto che lo avremo “a Dicembre”). Così lui spiega perché non si sia fatta una seria profilassi per la prevista seconda ondata. In pratica, i decisori campano alla giornata, con provvedimenti tampone, puntando tutto sulla cura in cui hanno investito.

    Cui prodest? Sentendo Walter Vannini su Spreaker e facendo 2+2, il Min. della Salute è abbastanza venduto agli americani. Sia OTT che Big Pharma. Ci può stare. Una burocrazia colonizzata prona al Big Business straniero.

    Pare un gioco molto pericoloso. Nella prima ondata si assecondava l’operato del Governo e si cantava sui balconi (le masse, ovviamente). Ora no. I pochi settori colpiti protestano in piazza, al netto dei soliti facinorosi politicizzati
    Se estendono il Lockdown ad altre categorie la situazione di ordine pubblico non può che peggiorare. E la Mafia non c’entra nulla. Se ci sono proteste significa che gli italiani rischiato il fondo del barile e che la pagnotta accantonata è finita. È l’unico motivo che può portare la gente in piazza oggi.

    Non ci vuole un genio per capire che se, estendendo il Lockdown, porti più gente in piazza e che le varie categorie colpite facciano massa.
    Sembra lo scenario prefigurato da Montanelli: “In Italia le cose possono cambiare solo versando molto sangue”: stanno creando le premesse giuste. In ogni caso ne uscirà uno scollamento di fiducia verso le istituzioni molto diffuso.

    Quello che fa pensare è l’atteggiamento dei media mainstream. Perché insistono sui contagiati e instillano messaggi ansiogeni striscianti (come denunciato da vari medici, che ora non si nascondono più)? Non c’è più l’atmosfera irrazionale plausibile della prima ondata. E allora perché? Per l’audience?
    Mi sembra una argomento economico-“marxiano” un po’ debole.
    Visto che i Media mainstream sono in possesso o del Governo o di Super Ricchi, significa che tutti questi remano per il Governo della Paura. Banale ed efficace metodo (di nazista memoria).

    Ormai credo poco alla superficialità o all’incompetenza. Qui c’è dolo bello e buono. Pastori e cani pastore che conducono il gregge verso il precipizio. Loro guardano dall’alto, senza buttarsi, ovviamente. E, degli altri, chi sopravvive bene, gli altri peggio per loro.

    Perché non si è mai paventato in Lockdown per le fasce più a rischio, cioè gli over 70, come suggeriscono oggi i presidenti delle Regioni?? Bastava guardare le statistiche da Marzo..

  2. Luben22

    Per il governo siamo vecchi e deboli a 60 (per te anche a 50), ma siamo obbligati a lavorare fin oltre i 67. Gli interessi di Big Pharma non coincidono con quelli dell’INPS.

  3. Orsola Schopenhauer

    come avrei voluto essere messa in sicurezza di default, visto che a quanto pare appartengo a una categoria a rischio (ho 54 anni). Purtroppo l’incompetenza del mio capo (10 anni meno di me), lo ha impedito. Vorrei essere circondata da giovani emergenti in competizione per la mansione che svolgo in azienda: per il momento, risultano “non pervenuti”.

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