Gender, lingua e teoremi.

Gender, lingua e teoremi.

Sara’ capitato a tutti di aver studiato un teorema e dire “questo al massimo lo usano i ricercatori, ma non troverete mai un esempio pratico di questa roba”. E poi sara’ capitato a tutti quel momento nel quale dite “ehi, eccolo qui! Allora era vero!”. Ecco, ho assistito su un forum in inglese ad una discussione riguardante il “gender”, improvvisamente “mi si e’ rinfacciato” un teorema, come dicono a Roma.

Il teorema e’ questo: Löwenheim-Skolem

Insomma, ero in questo forum. E stavano discutendo di quella che in Italia hanno importato (stupidamente) come “teoria del gender”. Il problema e’ che in Inglese non avevano la cardinalita’ che serve a spiegare concetti che sono banali in altre lingue.

Nella lingua inglese di solito assegnate un genere solo a quelle cose che hanno un sesso riproduttivo. E non lo assegnate nemmeno alla parola in se’, ma lo assegnate a dei pronomi. Il resto e’ neutro.

Questi significa che la Forchetta per un inglese richiede il “The” , esattamente come per tutto il resto, e poi vi riferirete alla forchetta come “it”, perche’ alla fine la forchetta non ha un sesso riproduttivo. E non avendo un sesso, non ha un genere.

Se misuriamo la cardinalita’ di un ipotetico insieme , {sesso , genere}(parola) , nel caso dell’inglese avremo, per qualsiasi “parola”, quasi sempre 1. DIco quasi sempre perche’ esistono (di solito per i poeti e nella letteratura) delle eccezioni.

Se andiamo in Italiano, il problema e’ l’opposto, in quanto OGNI COSA ha ricevuto un genere e il neutro e’ assorbito dal maschile. Quindi succede che esiste un genere linguistico assegnato.

Ma questo genere linguistico non e’ “solo” linguistico: quando prendiamo cose come “La Luna”, scopriamo che nel dire “Il Luno” proviamo non soltanto un fastidio linguistico. La luna e’ anche associata alla femminilita’, per qualsiasi motivo storico o pata-religioso, e ormai questa associazione fa parte del concetto stesso di “Luna”. Descrivere la Luna come “il piu’ grande satellite naturale della Terra” sembra spogliare la Luna di qualcosa. Che e’ l’associazione tra Luna e femminilita’.

In Italiano quindi e’ semplice , se non triviale, spiegare che una societa’ possa affibbiare un genere anche laddove non vi sia alcun sesso riproduttivo. Questo perche’ letteralmente ogni cosa ha un genere. E da questo genere appioppato derivano altre caratteristiche, che vengono ereditate: se una strada e’ grossa viene piu’ spontaneo dire “uno stradone” piuttosto che “una stradona”, mentre la strada piccola viene piu’ facilmente chiamata “una stradina” che “uno stradino”. Il palazzo e’ piu’ grande di una casa , ed esiste una certa correlazione tra femminile e diminuitivo, e tra diminuzione e femminile.

Non si tratta quindi di una mera distinzione grammaticale: femminile e maschile ereditano delle qualita’ che sono nel genere, e trasformano i concetti. Si tratta quindi di una produzione che fornisce contesto .

Bene.

Chiarito quindi che e’ la societa’, con la sua lingua e le sue convenzioni, puo’ assegnare un genere , con tutto il contesto che ne deriva, possiamo anche fare dei confronti.

Se prendiamo il francese, che ha anche il neutro, notiamo che anche quando e’ possibile usare il neutro, una certa societa’ fa delle scelte “contrarie alla grammatica”. La Luna dovrebbe essere neutrale, eppure anche in francese la luna e’ femminile.

Questo significa che la societa’ francese ha deciso di affibbiare alla Luna un contesto femminile, a prescindere dal fatto di possedere un neutro. _Me ne sbatto il cazzo di speculazioni leggendarie su un ipotetico protolinguaggio indoiranico mitico mistico che sembrano scritte per i fan di Evola, o whatever: il francese ha avuto tutto il tempo di adattarsi e cambiare generi e termini: cosi’ come l’italiano ha inglobato il neutro nel maschile e non nel femminile per una scelta che in qualche momento la societa’ ha fatto.

Se vi sembra un’affermazione forte, possiamo usare il tedesco Das Mädchen: si usa solo per indicare una ragazza (e non un ragazzo) ma e’ neutro. Questo e’ dovuto al fatto che deriva dal termine usato per indicare una serva (la radice da cui deriva anche “maid” in Inglese). Ma risale al medioevo. Quindi anche il francese poteva cambiare sesso alla Luna: ne aveva tutto il tempo. Se non lo ha fatto, ha compiuto una scelta.

Torniamo ancora sulla questione, appunto, notando che i generi non vengono assegnati solo perche’ il neutro non esiste ed e’ stato assorbito: anche le lingue che hanno il neutro assegnano generi, e questo avviene perche’ al genere viene associato un contesto.

Detto questo, e’ chiarissimo che possiamo associare il femminile ad una persona transessuale , e nessuna regola linguistica italiana, tedesca o francese lo vieta : se abbiamo assegnato il femminile alla luna e il maschile al sole, mentre germanici e arabi hanno fatto il contrario, e’ solo perche’ volevamo associare dei contesti alle parole. Non esisteva alcuna legge fisica o grammaticale che ci obbligasse a farlo.

L’obiezione secondo la quale soltanto qualcosa di biologicamente femminile puo’ avere il femminile e’ quindi da rigettare, ma anche il suo opposto lo e’: le cose biologicamente femmine NON hanno sempre il femminile, come succede in tedesco con Mädchen che e’ neutro o in Italiano “IL sopranO”, che puo’ riferirsi SOLO a donne. Ancora peggio, quando si vuole “dare del lei” a qualcuno, si sta usando il femminile su chiunque e qualsiasi cosa: “la signoria vostra” puo’ anche essere un virilissimo signore di nome Ubaldo, e nessuno avra’ qualcosa da dire.

E come se non bastasse, occorre anche notare come il genere cambi col numero: l’uovo diventa le uova, le dita erano IL dito quando erano da sole, eccetera. In tedesco la cosa e’ regolare e quasi tutti i maschili diventano femminili al plurale. (ometto i casi perche’ non vi odio abbastanza).

Esisteranno milioni di ragioni per le quali cambiare il contesto della nostra sintassi generativa, ma alla fine il punto e’ che le lingue piu’ potenti che distinguono sesso e genere hanno fatto scelte completamente arbitrarie.

Ed e’ facile spiegare queste scelte a chi e’ madrelingua , perche’ o mi parlate della vita sessuale delle posate, o farete fatica a convincermi che la forchetta sia piu’ femminile del coltello soltanto usando l’associazione tra sesso e genere.

Ma l’Inglese e’ meno potente di cosi’. Spiegare che sesso e genere possono essere indipendenti e’ semplicemente impossibile, per la semplice ragione che la loro lingua non puo’ farlo.

Sto assistendo a diverse settimane di dibattito, e iniziano a farmi pena semplicemente perche’ la loro lingua non puo’ spiegare la differenza. Non ne ha la potenza, e’ un idioma che da questo punto di vista e’ mutilato. Come e’ possibile spiegare che due cose che sono (in inglese) indistinguibili siano invece distinte?

Ma lasciamo pure i problemi angli agli angli: vedo che in Italia (e praticamente solo in Italia) si sta cercando di importare lo stesso “pseudo-problema” del genere (come teoria del gender) , usando argomentazioni che hanno senso soltanto in Inglese.

Certo, i giornalisti italiani sono codardi, e se un politico dice che in italiano il genere dipende dal sesso , nessun giornalista vorra’ contraddirlo per leccare tutti i culi possibili. Ma quanto tempo passera’ prima che qualcuno non faccia un bello shampoo di grammatica a qualche cretino alla Adinolfi o Povia, semplicemente ricordando loro che la grammatica italiana consente benissimo di usare il femminile con qualcuno?

L’idea di basare la transfobia sull’equivoco sesso=genere e’ furba (ma non intelligente) in inglese, perche’ effettivamente mette gli avversari nelle condizioni di non poter spiegare le proprie ragioni in una lingua ove sesso=genere. Ma fare la stessa cosa in italiano non e’ ne’ intelligente ne’ furbo: dovessi usare il femminile con Vladimir Luxuria (itendo dire: se ci dovessi parlare), non avendo molta confidenza dovrei usare il “lei” (qualsiasi cosa pensi a riguardo), mentre Adinolfi strilla che in italiano il femminile non si dovrebbe usare nel suo caso.

Ora, so benissimo che certi individui non siano il massimo dell’intelligenza, e a quanto pare nemmeno dell’astuzia. Quindi importare in Italia un dibattito che ha valore solo in inglese non ha senso, per la semplice ragione che si tratta di una questione linguistica. Al di fuori del mondo anglofono, la societa’ assegna generi a cose, e col genere gli assegna anche delle caratteristiche (gentilezza, delicatezza, eccetera) che normalmente sono associate al sesso. Quasi tutte le lingue assegnano un genere ANCHE a prescindere dal sesso, genere che e’ molto piu’ del genere grammaticale perche’ si porta addosso qualita’ associate al sesso biologico.

Chi dice che la societa’ non possa associare un genere in maniera del tutto arbitraria si riferisce all’inglese, ma si appresta a ricevere uno shampoo umiliante la prima volta che incrocia qualcuno che abbia voglia di dare lezioni di italiano ad un qualche cretino di turno.

Peraltro, spesso e’ lo stesso cretino che vuole rimpatriare qualcuno in Africa se non parla bene l’italiano, ben sapendo di essere cresciuto parlando il dialetto ed avendo imparato l’italiano come se fosse una lingua straniera.

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