Credete davvero che la normalita’ possa tornare?

Credete davvero che la normalita’ possa tornare?

Oggi e’ una bella giornata, e credo ne approfittero’ per un giro di nordic walking per le colline di Neandertal. Il bello di un governo che si fida dei cittadini e’ che sono pregato di essere socialmente prudente. Ma non ho sbirri per le strade che mi fermano.

Quindi faro’ il mio prudentissimo home/office sino al 19 aprile, idem per mia moglie. E mia figlia usera’ il suo moodle per la scuola. E posso andare a passeggiare.

Ma la vera domanda e’ se la “normalita’ di prima” possa davvero tornare.

Intendo il caso dell’ Home Office. Sinora andavamo in ufficio principalmente per soddisfare il narcisismo patologico di qualche manager che voleva avere il senso di “avere una squadra”. Di poter “avere il polso della situazione”. Ultimamente il mio management e’ cambiato molto (in meglio) , ma a quel punto ci si sono messi i clienti, che vogliono “vedere il lavoro per cui pagano”.

In generale, mancando il metodo di misurare la produttivita’, ci si accontentava di osservare la fatica. Ma ora possono misurare la produttivita’. Quindi se ne fregano, ed e’ per questo che avevamo gia’ una policy per l’home office.

Ma dovremmo chiederci cosa succederebbe se la cosa continuasse per , diciamo, un anno.

Gia’ oggi il sistema intelligente di illuminazione terra’ spente le luci nei nostri uffici, e lo stesso accade al riscaldamento. I manager, che comunque sono una minoranza, hanno gia’ deciso di usare uffici in colocation (in pratica li affitti, ci fai la riunione coi clienti e te ne vai: a quanto dicono queste aziende, dopo verranno disinfettati ) per gli incontri coi clienti. In pratica, l’albergo a ore del business.

Quanto tempo passera’ prima che notino il costo immane di uffici per 2000 persone (solo quelle in Germania)? Poco. Se continuiamo a produrre quanto prima e calano i costi, se ne accorgeranno subito. Lo stesso stanno facendo i clienti. Cliente 1 ha ~280.000 dipendenti, di cui ~120.000 sono oggi in Home Office. Quelli che devono lavorare sulla rete fisica vengono coordinati da casa, vanno da casa al punto X a riparare il guasto. La logica e’ il percorso minimo.

Per carita’, erano tutte ottimizzazioni che si potevano fare anche prima, ma tutta una serie di abitudini (anche sindacali) lo avevano proibito. Ma oggi sono imposte.

Anche dal punto di vista impiegatizio, mi ritrovo con due ore in piu’ di tempo al giorno. Cucino quel che voglio in casa, attenendomi ad una dieta piu’ sensata, e non al “meno peggio” che prima trovavo in giro. Spendo meno di mezzi, di vestiti, e sto fuori citta’. Spendo meno di benzina.

Questo sta succedendo a milioni di aziende e a milioni di persone. Che piano piano si abitueranno. Si abitueranno a tutti questi vantaggi. Le aziende si abitueranno a tutti questi risparmi. La scuola di mia figlia, raggiunti i 50 anni, doveva essere demolita e ricostruita. Lo faranno, dopo un anno in cui gli studenti hanno fatto tutto online? O li faranno forse andare , uno ad uno, a scuola per le verifiche orali? (o magari in un ufficio molto piu’ piccolo).

La spinta economica e’ enorme. L’anno prossimo si dira’ ad una popolazione che per un anno ha mandato affanculo il dresscode, che ha mandato affanculo il traffico, unagenerazione di aziende che ha mandato affanculo costi immensi per riscaldare e mantenere uffici, di tornare come prima.

Lo faranno? A mio avviso, no.

Non e’ solo l’inerzia delle persone. E’ anche il costo per le aziende.

Non illudetevi, la normalita’ e’ morta.

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