Come gli utenti creano Facebook.

Come gli utenti creano Facebook.

In tutto il dibattito sulle responsabilita’ dei social network, viene sempre lasciato fuori un attore. Gli utenti. Ok, su Facebook succede questo e quello. facebook raccoglie quei dati e quegli altri dati. Avete ragione.

Ma ora facciamoci una domanda: Facebook sarebbe uguale se gli utenti si comportassero diversamente? Sarebbe possibile fare tutto, ma proprio tutto quello che gli contestiamo, se gli utenti si comportassero diversamente? Se mettessero le pecette alle fotografie che ritraggono altri, anziche’ “taggarli”, sarebbe la stessa cosa?

Ma andiamo indietro. Perche’ non si comportano diversamente?

Prendiamo come esempio il cosiddetto fediverso. Si tratta di un social network che si basa , come per le reti di BBS, su una rete di pod, di “istanze”, ognuna col proprio moderatore che ne detta la policy. Le istanze poi si comportano come se fossero un unico spazio, con molti punti di ingresso diversi a seconda di dove facciate il vostro account.

Potete far girare il vostro pod, la vostra istanza, o se non sapete fare potete semplicemente andare su un cloud e con pochi euro/mese far girare la vostra istanza ed eccovi nel mondo dei sysop.

Bene. Cosa succede? Come evolve la cosa?

  • gli utenti si ammassano sulla piattaforma piu’ famosa, “mastodon”, al punto che spesso dicono “su mastodon” anziche’ “sul fediverso”. Nulla di male? Peccato che questa tendenza a “correre in aiuto al vincitore”, o se preferite questa spasmodica ricerca del mainstream, e’ esattamente cio’ che ha reso Facebook dominante. Siamo proprio sicuri che gli utenti non c’entrino qualcosa?
  • anche nella scelta dell’istanza mastodon da usare, si accentrano su istanze enormi, che presto collassano per i costi di tanti utenti. Piu’ le istanze sono grandi, piu’ sono attraenti. Size matters. Ma anche questa spasmodica ricerca del mainstream e’ esattamente cio’ che ha reso Facebook dominante. Quindi ripeto: gli utenti sono innocenti?
  • a livello di “martketing” dei pod, delle istanze, funziona esattamente allo stesso modo. E questo vale anche per i sysadmin. Un’istanza e’ addirittura riuscita a crearsi un brand, dicendo di essere “l’Istanza Italiana di Mastodon”, unendo il mainstream del marchio “mastodon” al mainstream di essere LA istanza italiana di Mastodon, e non “una delle”. Anche questo marketing e’ esattamente cio’ che ha reso Facebook dominante. Quindi ripeto: gli utenti sono innocenti? E i sysadmin?

Queste tre domande sono interessanti, perche’ alla fine dobbiamo chiederci: ma poteva andare diversamente? Poteva finire diversamente , senza un monopolio, dal momento che gli utenti non sembrano desiderare altro che un monopolio?

Personalmente, ne dubito. Le mie attenzioni sono rivolte al fediverso perche’:

  • nessuno ha abbastanza soldi da pagare istanze delle stesse dimensioni di quelle di Facebook o Twitter. Anche se qualche azienda entrasse nel gioco, potra’ diventare grande ma non COSI’ grande.
  • anche se fosse, ci saranno sempre tantissimi altri pod ove andare, una volta che si scopra di essere bannati da queste grandi istanze.
  • e se proprio fosse un’emergenza, si potrebbe anche valutare l’idea di far girare un’istanza.
  • in ogni caso le istanze soffriranno di una certa mortalita’, causando la sparizione di dati. Le logiche commerciali sono impossibili, a maggior ragione perche’ il sysop puo’ anche bannare alcune parole, o modificarle.

Di conseguenza, so benissimo che esistera’ sempre un’aristocrazia capace di costruirsi il proprio quartiere, o come dicono gli americani, la propria “Gated Community”. E se c’e’ un’aristocrazia, il giochino di Facebook il Grande Livellatore non funziona.

Ma questi sono i meriti del fediverso come tecnologia: la domanda rimane aperta. Facebook poteva essere diverso, nel momento che sembra essere cio’ che tutti vogliono, in nome del Dio Tutti?

Perche’ questa domanda e’ cosi’ importante? Perche’ il regolatore che si chiede cosa fare contro lo strapotere di Facebook commette, a mio avviso , un errore importante: considerare gli utenti come se fossero vittime di quel sistema, anziche’ considerarle complici di quel sistema.

La differenza e’ semplice: supponiamo pure che le nuove leggi europee riescano a porre un limite allo strapotere di Facebook, limitando la raccolta dati. Ok. Privato di una parte del reddito, Facebook dovra’ reagire. Cosa fara’?

cosa c’e’ , dopo l’indebolimento di Facebook?

Supponiamo, per estremo, che scompaia. E dopo? Come si comporteranno gli utenti? Cosa garantisce che non vadano da qualche altra parte, che si suppone NON essere uguale, quando e’ plausibile che (con il loro comportamento) renderanno uguale a Facebook qualsiasi spazio scelgano? (no, non mi illudo che i fediverso cresca oltre a qualche decina di milioni di utenti. La stragrande maggioranza degli utenti di Facebook e Twitter non saprebbe come viverci).

Questo e’ il punto.

Il regolatore continua a pensare a “porre dei limiti”a questi grandi enti, ma che cosa pensa di ottenere , qual’e’ il piano?

  1. se queste nuove legislazioni non cambiano nulla, significa che Facebook fara’ i soldi come prima con gli stessi metodi, e quindi trovera’ il modo di aggirare le leggi.
  2. se viene davvero colpito nel core business, Facebook deve cambiare. Ma se parliamo di core business i cambiamenti saranno drastici. E dopo? Cosa ci sara’?

non dico che la UE dovrebbe farsi un social network, nel senso di buttar giu’ un data center e operarne uno.

Ma potrebbe provare a disegnarne uno, a immaginare come dovrebbero essere dei social network “buoni e utili alla societa’”, e poi regolare (senza essere troppo stringenti) questo modus operandi.

Voglio dire che se voi con una SIM di Telecom Italia potete telefonare a persone di SFR in Francia, e’ perche’ i regolatori hanno immaginato cosa fa una telco, e per legge le hanno obbligate a parlare tra loro. Per esempio, dentro il territorio italiano le telco DEVONO PER LEGGE potersi passare i numeri di telefono tra loro (number portability): questo significa che il legislatore ha IMMAGINATO come dovrebbe funzionare una telco, e li ha obbligati a farlo.

Se immaginate che un account sia portabile da Twitter a Facebook o a Linkedin o a qualsiasi altra cosa e che gli utenti possano interagire tra loro usando server diversi, per dire, cosa che nel mondo delle telco e’ gia’ obbligatorio coi numeri di cellulare , gia’ avremmo immaginato cosa sia un social network. Semplicemente imponendo queste due regole .

Ma il legislatore attuale non fa questo. Si limita a registrare gli abusi principali e vietare i comportamenti correlati. Ma questo non porta a nulla: con Facebook che vuole fare Facebook e gli utenti che vogliono costruire Facebook, questo non fara’ altro che conservare Facebook.

Cosi’ com’e’.

Per volonta’ degli utenti, cioe’ delle presunte “vittime” delle pratiche scorrette di Facebook.

Utente che, invece di essere una vittima, in realta’ e’ un complice .

Facebook non e’ cattivo di suo. Lo disegnano cosi’. Chi?

Gli utenti.

Commenti

  1. mandraghe

    Analisi banale. Facebook spinge gli utenti a comportarsi in un certo modo all’intento del suo social network usando determinate soluzioni studiate a tavolino to engage l’utente e farlo fetere dentro la piattaforma tenendolo dentro il più possibile. Per il resto non mi preoccuperei troppo, come Myspace, Facebook è sulla via del tramonto, ormai ci stanno i 50+ a scambiarsi foto di quando erano ccciovani e video di gattini tuttipucciosi ma piano piano anche loro si stanno scassando la minchia. Il fediverso ricalca troppo Fakebook per certi versi ma è roba da nerds e non avrà mai successo globale. Quello che attirerà l’attenzione di tutti sarà una sorta di social network stile quello che trovi su WeChat, più personale e chiuso al mondo esterno. Per il resto c’è tinder.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *