Cina di qui e Cina di la’.

Cina di qui e Cina di la'.

La differenza tra un popolo ed una massa e’ che quando dai un argomento in pasto ad una massa, ottieni una divisione in due fazioni, una delle quali sara’ ferocemente contraria e l’altra assolutamente favorevole. Un esempio tipico di massa e’ la tifoseria calcistica, uno tra tanti.

E’ successo anche col caso Cina, ove tutti si stanno dividendo in anti-Cina e pro-Cina. Ma il punto e’ che la verita’ sta in pezzo.

Innanzitutto, la Cina ha delle colpe. E gravi.

  1. E’ un fatto materiale che l’epidemia e’ iniziata in Cina. I cinesi possono risentirsi quanto vogliono, ma e’ nata in Cina, ed e’ nata nei wet market, che hanno standard igienici da terzo mondo. In Cina le strade saranno anche pulitissime e la polizia sara’ anche con le uniformi immacolate. Ma se hai dei posti come i wet market, stai marcendo nella sporcizia. E come abbiamo imparato , nel caso dei virus la sporcizia e’ assai difficile da vedere.
  2. E’ un fatto materiale che l’epidemia e’ stata taciuta per almeno due mesi. E dico almeno perche’ ci sono sospetti anche precedenti. Due mesi sono quelli accertati. Questo e’ un comportamento criminale, ma anche normale. Normale per un paese comunista: ricordiamo o no, che a “Chernobyl tutto e’ regolare” mentre migliaia di operai venivano mandati a bruciare vivi nelle radiazioni per spargere sabbia sul nucleo colato? Del resto, se fai richiamare all’ordine dalla polizia il medico che scopre il virus, tutta la verita’ non stai dicendo. Punto.
  3. I numeri cinesi fanno ridere. I primi numeri parlavano di un’influenza. E sia chiaro, se tutto il mondo ha sbagliato allo stesso modo, sottovalutando la pandemia, non e’ perche’ tutto il mondo (tranne la Cina) e’ stupido. E’ semplicemente perche’ i numeri iniziali cinesi parlavano di un evento limitato, circoscritto, di lieve entita’ , niente di preoccupante. Tutto quello che c’era da fare era di costruire in una settimana un ospedale con 1600 posti in una zona con 56 milioni di abitanti. Considerate che l’italia ha sofferto e aveva ~5000 posti, la Germania ha dovuto passare da 28.000 a 40.000 per reggere, ma la Cina aveva passato come informazione che tutto quello che serviva era un lockdown e un nuovo ospedale da 1600 posti. I numeri contano, e quelli cinesi erano palesemente falsi. Per questa ragione inizialmente quasi tutti hanno sottovalutato la situazione: se mi racconti che il virus non ha mai lasciato Wuhan per arrivare a Pechino (dove, a sentire le autorita’, a Chernobyl va tutto bene non c’e’ stata epidemia), e’ difficile pensare che due settimane dopo sara’ OVUNQUE nel mondo.
  4. E i numeri cinesi SONO ANCORA falsi, a meno che non siamo disposti a credere che il lockdown del 3% della popolazione sia sufficiente a fermare il virus, anche quando le fotografie via satellite mostrano che l’inquinamento e’ crollato OVUNQUE, quindi il lockdown era MOLTO piu’ esteso di Wuhan, quindi l’epidemia era MOLTO piu’ estesa. Quindi i morti sono presumibilmente di piu’, di almeno un ordine 10. Ma i cinesi continuano a spacciare minchiate, dicendo “abbiamo trovato UN nuovo contagiato oggi”. Su un miliardo e mezzo di persone , trovare UN contagiato richiede un campionamento tale che la statistica grida vendetta dai libri.

Questo e’ un comportamento criminale, ma dobbiamo capire una cosa: che si tratta di un regime comunista, ovvero un regime che ha NORMALMENTE un comportamento criminale. Un regime che ha campi di rieducazione ove scompaiono milioni di persone, un regime che fa processi “absque strepitu advocatorum” , insomma: un regime comunista. Un regime criminale.

Ma non e’ una novita’ che un regime comunista sia un regime criminale, in Europa li abbiamo conosciuti anche meglio di cosi’. Chernobyl e’ solo un esempio tra tanti.

Ma questo non e’ “un punto per i supporter di Trump”, per la semplice ragione che Trump (e molti altri in Europa) hanno operato censure del genere. Per esempio, negli USA si stanno licenziando persone perche’ rifiutano di “aggiustare” i dati dell’infezione:

https://www.theguardian.com/us-news/2020/may/20/florida-scientist-dr-rebekah-jones-fired-refusing-change-covid-19-data-reopen-plan

Di conseguenza, diventa difficile per gli scienziati fare previsioni affidabili (pensiamo alla “seconda ondata”) usando i dati USA. Che e’ , guarda caso, lo stesso avvelenamento creato dai dati cinesi.

Ma la precisione dei dati del contagio e’ un pochino un problema ovunque. Stanno emergendo i numeri confrontando i morti di quest’anno con quelli dell’anno scorso, mese per mese. Certo, potrebbero essere stati uccisi non direttamente dal coronavirus, ma da un’altra patologia non curata per via del collasso della sanita’ locale. Un virus uccide in tanti modi.

Anche in Italia ci sono molti dati che stanno venendo nascosti o perlomeno “cucinati”. Prendiamo la situazione Lombardia. Una regione che ha piu’ morti di un’intera nazione di 90.000.000 di abitanti, qualche domanda dovrebbe innescarla. Ma il problema non e’ il confronto tra la Lombardia e intere nazioni straniere. Il problema e’ che anche il confronto tra regioni italiane e’ impietoso.

Che la Campania , con le sue densita’ di popolazione assurde, abbia resistito meglio della Lombardia e’ qualcosa su cui si dovrebbe indagare. Non perche’ la Campania abbia fatto qualcosa di male: ma se aveste chiesto ad un epidemiologo (spoiler: in italia e’ una figura accademica che non essiste da almeno un decennio) cosa gli toglieva il sonno, la densita’ di popolazione di Roma o quella Campana sarebbero state al primo posto. Il paragone fatto sinora e’ Lombardia contro Veneto, come se si trattasse di un regolamento di conti interno alla Lega. Ma il problema da discutere e’ il confronto Lombardia contro Puglia, Lombardia contro Toscana, Lombardia contro Campania, Lombardia contro Emilia, eccetera.

Ma in Italia i numeri non vengono modificati o falsificati: vengono semplicemente dimenticati. La stampa italiana ha passato il primo mese di pandemia gonfiando l’ego degli italiani, raccontando che “tutti stanno guardando noi per capire cosa fare”, e solo un mese dopo, dai social, e’ emerso che la gestione lombarda non era “un esempio da seguire”, ma “un errore da evitare”.

Ma non si puo’ dire, che i leghisti si inalberano, dicendo che “e’ stato uno tsunami”, e che “qui e’ scoppiata la bomba atomica”. A me spiace deludere la fiducia che i milanesi hanno nei navigli, o l’amore che hanno per i laghi, ma non ci puo’ essere alcuno tsunami in Lombardia. E non e’ esploso proprio niente. Si e’ fallito da qualche parte, e ci sono 12.000 morti a dirlo.

Quindi si, la Cina ha avuto un comportamento criminale, ma di comportamenti criminali ne abbiamo visti. Da quello di Confindustria “non possiamo fermare il paese quando la gente crepa” (ma a Viale dell’ Astronomia erano tutti in Home Office) a quello delle aziende di moda che hanno messo 4 persone a fare mascherine (guadagnando cosi’ il titolo di “azienda essenziale”) promettendo milioni e milioni di mascherine (che non si sono mai viste), e continuando a fare vestiti col resto del personale. Anche fabbriche di auto si sono messe a fare respiratori, a detta loro: ma se chiediamo quanti ne hanno fatti la risposta e’ ZERO: i primi prototipi stanno passando i test di omologazione ora.

Ma e’ stato un comportamento criminale anche quello di far lavorare i dottori senza mascherine. Anche altri paesi hanno avuto medici infetti e ospedali infetti, ma si erano infettati quando la Cina sapeva dell’epidemia e la stava tenendo nascosta. (altro motivo per cui e’ stato un comportamento criminale tacere) . Un paese ove le mascherine non venivano date ai medici (ma le squadre di calcio le avevano) e’ un paese criminale.

Quindi si, ha Cina ha colpe enormi e ha avuto il comportamento criminale che ci aspettiamo da un paese a governo comunista. Niente di piu’, niente di meno: censura, polizia politica, propaganda, numeri falsi.

Ma ci sono stati crimini analoghi anche in occidente, stanno ancora avvenendo (in USA i numeri della pandemia sono diventati opinioni, non stanno nemmeno badando agli ordini di grandezza) , e nessuno muove un dito.

Infine, un doveroso esame della situazione dei media italiani va fatta. In particolare sugli “scienziati” chiamati a pontificare su ogni giornale. (voglio ricordare che un giornale NON e’ un semplice blog: dovrebbe fare “giornalismo”. Un blog scrive opinioni , il giornalismo deve fornire fatti.)

I giornali hanno costruito una dialettica dicendo che “non bisognava ascoltare Internet piu’ della scienza”. Benissimo. Intento meraviglioso. Concordo.

Peccato che “la scienza” che i giornali hanno messo in prima pagina era presa da Internet. Burioni, per esempio, non e’ “la Scienza”. E’ “la scienza di Twitter”. E bisogna ricordarlo. “Ilaria Capua” e’ una persona che sara’ competentissima, ha subito una persecuzione giudiziaria a dir poco kafkiana, ma non dimentichiamo che in Italia esiste un ministero della sanita’ e che le universita’ hanno molti esperti.

Ma guarda caso, “la scienza” e’ venuta da personaggi presi direttamente da Twitter. Allora decidiamoci: dobbiamo credere ai social, alla scienza, o alla scienza che troviamo sui social?

Se il tuo scopo e’ quello di mandare il messaggio “la scienza vera contro le fake news dei social”, beh, lo hai fatto male. Perche’ hai preso la scienza non tra gli scienziati piu’ qualificati, ma tra quelli con piu’ like su Twitter.

Quindi, anche se la Cina ha fatto MOLTA propaganda e ha manipolato i social, e’ anche vero che in Italia gli esperti (che hanno anche scavalcato i colleghi in alcune commissioni governative) sono stati presi da Twitter. Non e’ propaganda, o vogliamo far credere che se lo fa un cinese allora e’ propaganda di regime, mentre se lo fa Casalino e’ “media strategy”? E quale sarebbe la differenza, di grazia?

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