Ancora sul piacere

Ho scritto un post nel quale mi mostravo scettico riguardo all’idea che aumentando l’educazione sessuale gli adolescenti eviterebbero (o non avrebbero bisogno) della pornografia. Stessa cosa quando si dice che con una corretta educazione sessuale i giovani potrebbero comprendere o contestualizzare meglio il porno.

Il motivo per il quale dicevo questo e’ che se e’ vero che il porno educa gli adolescenti, la domanda cui risponde non e’ “cos’e’ il sesso”, ma “cos’e’ il piacere”.

Tutti i programmi scolastici di educazione sessuale (qui in Germania li fanno quasi tutte le scuole pubbliche) parlano di tutto, ma lo fanno con un linguaggio biologico e medicale. Il piacere viene descritto, quando spiegano la masturbazione, ma viene fatto in termini di stimolazione oppure strofinio di nervi. Tutto questo rende edotti gli studenti del sesso, ma ignora quasi completamente il tema del piacere.

Riassunte le puntate precedenti, dobbiamo chiederci per quale motivo il piacere sia un argomento taboo per tutti gli schieramenti politici, le aree culturali, nessuna esclusa. Se ormai il sesso non e’ piu’ un taboo, il piacere lo e’ rimasto. Solo piccole frange della popolazione ne parlano. Per il resto e’ stato purgato.

Per esempio se qualcuno si chiedesse la differenza tra arte moderna e arte “classica”, chiedendosi cosa si sia perso, la risposta sarebbe ovvia: il piacere. L’arte moderna e’ quasi priva di libido. (con quale eccezione, per esempio in Italia Saturno Butto’). E quando il piacere viene rafigurato, esso viene astratto e intellettualizzato al punto da renderlo ingodibile: un piacere senza godimento, cioe’ un insieme vuoto.

La domanda e’ “perche’ succede questo”?

La prima cosa da capire e’ la differenza tra ricompensa e piacere. Il meccanismo della ricompensa scatta stimolando una precisa area del cervello, che e’ il reward system. Quando voi mangiate qualcosa che e’ salato, contiene carbodrati o grassi, per esempio, viene stimolato il reward system e voi venite ricompensati da una sensazione positiva. Ma attenzione, questo meccanismo non raggiunge la coscienza, ed e’ “hardcoded”. Potete mangiare la peggiore porcheria del mondo o il miglior manicaretto, se avete fame proverete un senso di ricompensa.

Esso funziona, a grandi linee, in due modi: anticipazione e ricompensa. Dopamina e serotonina. Quando avete fame e state per mettervi a tavola siete nella fase di anticipazione. Quando vedete il cibo di fronte a voi, arriva ancora piu’ dopamina. Quando lo mangiate, arriva tra le altre cose la serotonina. E via cosi’, sino alla sensazione di sazieta’, che e’ la ricompensa.

Ma non e’ piacere: il maiale fa lo stesso quando mangia dal truogolo.

Il piacere e’ una cosa diversa, e risiede nelle zone piu’ alte, diciamo a livello di corteccia celebrale. Per essere un’esperienza richiede , cioe’, istruzione ed intelligenza.

Il maiale puo’ provare un senso di ricompensa identico al vostro se gli riempite il truogolo e si ingozza, ma non cambia molto se aggiungete due foglioline di salvia e un buon vino. Per lui e’ la stessa cosa. Del resto, non esisterebbe alcun vantaggio evolutivo nel far apprezzare ad un maiale (o ad un uomo) due foglioline di salvia sopra 2500 KCal di cibo.

Per apprezzare la salvia sul cibo dovete far entrare in gioco un altro giocatore, che e’ la corteccia celebrale. Che puo’ capire il contesto, apprezzare le sfumature, comprendere il senso di un pasto diviso in tre portate, cosa che in natura e’ del tutto inutile. Per fare questo occorre intelligenza per allargare e gestire piu’ informazioni , comprenderle e identificarle. Per una persona non educata un vino vale l’altro, un sommelier professionista vi parla di altre cose, ovvero prova piu’ piacere.

Quindi occorre distinguere la ricompensa dal piacere.

Tornando al porno: tutti provano , piu’ o meno, istinti sessuali. Significa che, come ho detto prima, c’e’ anticipazione. “avere voglia”. Questo e’ un ovvio meccanismo di anticipazione o desiderio che la specie usa per portare i suoi membri ad accoppiarsi.

Ma questo non e’ ancora piacere: e’ una semplice ricompensa. Alla logica evoluzionistica non frega nulla che la femmina sia consenziente, che sia vestita in questo o quel modo, che sia profumata come un fiore, che dica certe parole o altre parole. Lo sperma deve raggiungere l’ovulo, punto.

Poi c’e’ il piacere, che e’ fatto da strati sempre piu’ “alti” della corteccia celebrale, egati alle fantasie, cioe’ capaci di produrre fantasie. Richiami sessuali, e piu’ in alto le posizioni dell’accoppiamento, e oltre il contesto, cioe’ la situazione nel quale il sesso avviene (con tutte le implicazioni, come lo scambio di potere, autostima, e tutto quanto).

Allora, adesso andiamo al punto. Come mai il piacere e’ un taboo? Abbiamo detto che il piacere, a differenza della ricompensa, richiede istruzione ed intelligenza. E sappiamo bene come sono distribuite.

IQ

Cosa significa? Significa che almeno la meta’ della popolazione NON ha ne’ l’intelligenza ne’ l’istruzione per provare piacere. Tutto quello che faranno sara’ avere esperienza della ricompensa prodotta dal reward system , ma non riusciranno a provare alcun piacere. L’esperienza e’ loro preclusa.

Molti maschi troveranno differenza tra una donna nuda e l’altra, a patto che rispondano a dei canoni estetici cui sono addestrati, ma e tutto quello che possiamo aspettarci. L’anticipazione produrra’ loro l’erezione, e nelle femmine fara’ lubrificare la vagina, esistera’ un senso di appetito, e quando avranno scopato proveranno un senso di ricompensa.

Ma il piacere e’ una cosa diversa.

Essendo legato ad una funzione cognitiva, esso inizia a comparire attorno al 110 di IQ, in tracce , e poi prosegue verso le persone piu’ intelligenti e colte, che riescono per esempio a provare anche piaceri completamente SCOLLEGATI dal reward system, come il piacere di leggere un buon libro, o il piacere di un’opera d’arte.

In alcune funzioni (cibo, accoppiamento) il piacere si sovrappone alla ricompensa, e quindi bisogna capire , se torniamo al porno, come siano divise le percentuali di ricompensa e quelle di piacere in una scopata.

C’e’ una differenza essenziale che puo’ aiutarci:

  • Il reward system regola le dipendenze, come per la droga. Significa che esiste il fenomeno dell’assuefazione. Le persone che vivono le esperienze sbilanciate verso la ricompensa biologica pura hanno bisogno di cambiare di continuo il partner, o di averne sempre di piu’. Altrimenti si annoieranno e lo faranno come fanno i tossicodipendenti: per colmare la sofferenza di non farlo. Hanno il problema della noia.
  • le persone che sono educate al piacere e usano le funzioni superiori della corteccia non mostrano segni di assuefazione , ma spostano l’attivita’ verso la creativita’ e verso i dettagli mano a mano che nell’esperienza cresce la percentuale di piacere e cala la percentuale di ricompensa biologica sul totale. Queste persone non hanno il problema della noia, ma dal partner devono ricevere feedback.

Questo fa del piacere un’esperienza aristocratica, riservata a pochi. Per una semplice questione di distribuzioni: istruzione ed intelligenza, che rendono possibili le fantasie.

E adesso riformuliamo la domanda:

“sono le classi intellettuali piu’ alte quelle che infrangono il taboo del piacere, o e’ il piacere riservato alle classi piu’ alte?”.

La visione sociologica dice che il piacere sarebbe vietato alle classi meno abbienti, che sono di solito meno educate e meno intelligenti, mentre le classi piu’ educate avendo la cultura rompono il taboo che altrimenti e’ imposto dalla societa’.

Una visione piu’ logica dice cose molto diverse. Non esiste alcuna norma sociale che vieti il piacere: quello che esiste e’ una regola biologica che lo riserva alle classi intellettuali piu’ colte, e si trasforma inevitabilmente in una regola sociale.

E’ come se passando sotto un albero vedessimo un frutto succulento, ma molto in alto. Cosicche’ occorra essere alti almeno un metro e novanta per cogliere il frutto.

La visione sociologica dira’ che l’aristocrazia degli alti ha scritto una regola che mette i frutti troppo in alto, e la visione politica dira’ che i bassi devono fare la rivoluzione per interrompere questo privilegio, e spezzare il taboo contro i frutti succulenti.

Ma la verita’ e’ che gran parte della popolazione non ci arriva, e questa realta’ e’ diventata regola socialmente accettata. Nel periodo dell’egualitarismo si credeva che tutti potessero in potenza godere delle stesse esperienze allo stesso modo. Cosi’ la semplice realta’ biologica che impedisce ai bassi di cogliere i frutti alti e’ stata dipinta come una macchinazione degli alti, contro i bassi, o un’imposizione religiosa.

Quello che si e’ fatto e’ stato di invertire il rapporto tra causa ed effetto: non sono stati quelli alti che hanno creato il tabu’ dei frutti che stanno sui rami alti. E’ stata l’altezza eccessiva del frutto a generare la norma sociale. La causa e’ il fatto materiale, l’effetto e’ la norma sociale. Il frutto e’ proibito perche’ non ci arrivi. E’ un fatto.

La religione non vieta il piacere sessuale per farvi accedere poche persone. E’ il fatto che poche persone possano accedervi ad aver prodotto la regola religiosa.

Il piacere non e’ un taboo perche’ qualcuno vuole che accedano in pochi. E’ il fatto che pochi possano accedere ad aver prodotto un taboo.

Rimanendo dal lato maschile, che conosco di piu’, il tizio che cerca la ricompensa “ogni lasciata e’ persa” e “basta che respiri” non puo’ provare piacere ma solo ricompensa. Non gli importa nulla dell’estetica della cosa, le posizioni lo interessano sino ad un certo punto, e la situazione non importa loro.

Con quale meccanismo questo produce un taboo?

Il tizio che non puo’ provare piacere vede persone diverse da lui che fanno cose strane e ne godono. Quindi intuisce che esista qualcosa che non capisce ma deve essere proprio sfizioso. Il guaio e’ che non ha le risorse intellettuali per capire di cosa si tratti. Il frutto e’ troppo in alto per lui. Quindi decide che quel frutto e’proibito.

Il secondo passo e’ quello in cui nota che qualcuno arriva al frutto. Siccome sono pochi, e non sono quindi “normali”, allora il consumo del frutto proibito e’ anormale.

Siccome la persona SA che esiste il piacere, ma non e’ in grado di procurarselo, decide che oltre una certa linea scatti la perversione. Un piacere che non si puo’ raggiungere e’ proibito per una semplice ragione pratica. Se tutti mangiano frutti sino al metro e ottanta, il frutto ad un metro e novanta e’ una sofisticazione. E’ una cosa aristocratica. E’ un vizio. Un eccesso.

Il taboo verso il piacere e’ automatico perche’ le masse non lo provano. Come tali, sono limitate alla ricompensa fornita dal reward system, che diventa “normale”, e poi vengono considerate “eccessive”, “anormali”, “devianti”, tutte le altre esperienze.

Ma la trasformazione del limite biologico in taboo non cala dall’alto. Sale dal basso. Sono le masse di persone che non arrivano al frutto a trasformare il loro limite in taboo.

Tempo fa su fetlife ho assistito ad una discussione riguardante cinquanta sfumature di grigio. E scavando progressivamente ho capito per quale motivo nel mondo BDSM e’ visto come fumo negli occhi: la protagonista e’ evidentemente troppo stupida e superficiale per arrivare all’esperienza. E’ come se il libro narrasse di una nana alta un metro che coglie un frutto che pende a due metri e venti di altezza. Non funziona. Non e’ credibile. Tantomeno il protagonista maschio puo’ essere un master: e’ troppo stupido e superficiale per poter apprezzare il trasferimento di potere. Tantevvero che nel libro lo esegue male, ne’ SSC ne’ RACK.

Diverso e’ per esempio Histoire d’O, perche’ la ragazza e’ evidentemente colta, e sono colti anche i suoi partner. Infatti e’ uno dei libri cult dell’ambiente. E’ credibile. (non parlo dei seguiti che sono americanate, tipo ritorno a Roissy e H2)

Allora, il piacere in quanto tale e’ riservato si e no al 10,15% della popolazione. Una percentuale di circa il 30% riesce ad averlo in piccole quantita’: il maiale si ingozza nel truogolo ma nota che alcuni pastoni sono meglio di altri, pur avendo le stesse calorie. Non sa il perche’, o ne ha una comprensione sfocata.

Tutti gli altri non lo proveranno mai, e si limiteranno a non capire per quale ragione una ragazza voglia questo:

(mi riferisco alla prima parte, cioe’ alla prima ragazza che subisce il tranining, dalla seconda – che e’ uguale in entrambi i video – e’ un riempitivo)

Video 1 (NSFW): xvideos.com/video2669431/addestrando_il_sub

Video 2 (NSFW): xvideos.com/video2298206/sottotitoli_che_ricevono_una_lezione_sadomaso

E siccome non riescono a capire la fantasia, che non hanno , trovano perverso o vizioso quello che vedono.

Il fulcro di tutto e’ il rapporto tra creativita’, cioe’ fantasia, e piacere. La ragione per cui delle persone amano questo risiede nelle loro fantasie, ma questo implica creativita’, e la creativita’ e’ appannaggio di pochi.

Quando dico che pochi possono apprezzare il piacere intendo dire proprio questo.

Il meccanismo biologico della ricompensa si basa sull’anticipazione, o desiderio, cui segue una ricompensa, una scarica di soddisfazione biologica.

Quando ci muoviamo nel campo del piacere, all’anticipazione si sostituiscono le fantasie, e alla soddisfazione subentra il piacere.

Ma per fare questo occorre vivere in una dimensione intellettuale di creativita’, di fantasia. Ma la creativita’ e’ il marchio dell’aristocrazia intellettuale. Senza creativita’ , cioe’ fantasia, non c’e’ piacere, e non ci puo’ essere.

Le scuole non possono insegnare il piacere ai ragazzi, per la semplice ragione che non ci sarebbero abbastanza insegnanti del livello giusto. Le masse non conoscono il piacere, e poiche’ gli insegnanti non sono piu’ intellettualmente sofisticati, non sarebbero in grado di spiegare il legame tra creativita’ (cioe’ fantasia) e piacere.

Per le masse il piacere non e’ vietato da un taboo imposto dalle aristocrazie.

Le masse chiamano taboo la loro incapacita’ di arrivare al piacere, e accusano l’aristicrazia (che ci arriva) di aver imposto il taboo stesso.

Il taboo non e’ altro che un capro espiatorio , per nascondere a se’ stessi/e di non essere in grado di provare l’esperienza del piacere, e di doversi accontentare della sensazione di ricompensa per aver spento un appetito.

Per le masse il piacere non e’ vietato. E’ irraggiungibile. E il taboo e’ la scusa che si trova per giustificare il fatto di non riuscire a cogliere il frutto. Ma non e’ troppo in alto il frutto. E’ troppo in basso chi non riesce a coglierlo.

Se pensate di non aver goduto abbastanza per colpa dei taboo, dovete solo mettervi di fronte ad uno specchio e guardare il taboo in faccia. La vostra faccia.

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