Agende “politiche”.

Agende “politiche”.

Avere la maggior parte della stampa sotto lo stesso padrone, e dunque senza limiti percepiti, e’ utile perche’ una sua analisi consente di dedurre la “hidden agenda” di una certa “ alta borghesia” italiana.

Per esempio, oggi e’ uscito a testate unificate un servizio sulle bagascie (che sono diventate escort con Berlusconi e ora sono sex workers, segno di uno spostamento verso sinistra. Se vince Potere al Popolo saranno anal proletar, come minimo).

Il servizio lo trovate qui: https://www.youtube.com/watch?v=2bQKxcBZMzM

Ora, se tutti i giornali del gruppo degli Elkann fanno uscire la stessa intervista alla stessa prosperosa signora , non possiamo per questo pensare che si tratti delle trans favorite di Lapo. Solo una persona maligna lo direbbe. Sono ovviamente illazioni, e siamo certi che le protagoniste del servizio siano state scelte a caso per finire in prima pagina a testate unificate. Diciamo che abbiamo indizi in abbondanza.

Detto questo, negli ultimi giorni cominciamo a notare un certo sdoganamento delle sex worker. Segno che l’agenda delle “elites” e’ definita: vogliono la carnazza. Ho scritto in passato che per le elites finanziarie, Grecia e Italia sono le Thailandie del Mediterraneo, quindi non so bene se questa nuova direzione impressa ai giornali sia volta a perseguire questo scopo. Di fatto possiamo dire che nei prossimi mesi la disoccupazione arrivera’ alle stelle , e milioni di donne saranno i soggetti piu’ colpiti. Le condizioni ideali per la nascita di un corposo mercato della prostituzione.

Vedo che il video sta cercando di sdoganare un primo stereotipo: tutte le transessuali sono costrette a prostituirsi.

La risposta e’ no: alle statistiche risultano circa un 5% di transessuali che si prostituiscono, anche perche’ dal novero dovrebbero uscire le f2m, per dirne una.

Comunque, e’ un chiaro tentativo di framing di un pregiudizio, che mira a tener vivo il pregiudizio stesso. Se dici a reti unificate “nessuno ci assume perche’ dicono che le trans portano malattie” hai praticamente fatto framing, cioe’ la cosa esiste perche l’hai nominata. Quindi, adesso tutta italia pensa che non bisogna assumere trans perche’ portano malattie.

Addirittura finisce nel filmato il direttore di un sito web che, a rigore di legge, svolge un’attivita’ illecita, cioe’ il favoreggiamento della prostituzione. Noto che viene dipinto in un ruolo quasi istituzionale (se non caritatevole) , di controparte delle associazioni delle prostitute (praticamente, una parte sociale).

Tutte queste cose mi dicono che le elites che si riconoscono nel nuovo corso editoriale del gruppo Exor intendono sdoganare la prostituzione.

E so bene cosa state pensando. Pensate “ma come, proprio tu che scrivi dalla Germania , che ha legalizzato la prostituzione , parli contro lo sdoganamento della prostituzione?”.

Si. Per molti motivi. Il primo e’ che qui se ne parla, e i risultati non sono cosi’ brillanti come pensate quando vi fanno il solito video pieno di carnazza e stanze da letto leopardate o tigrate. (perche’ cazzo ci debbano essere sempre tigri e leopardi lo sapete solo voi. MagnoFelinofilia? E se a uno eccitassero le lupe? O le pecore? Dai, le pecore sono un topos.). Del resto, quei video sono l’equivalente dei cosiddetti “puttan tour” , ma senza la goliardia e senza i viali di Bologna. Informazione uguale zero.

Allora, ci sono cose che mi lasciano perplesso, sia viste da qui che in una eventuale applicazione italiana.

Partiamo dalla situazione tedesca.

  1. Come no. Pagano le tasse. Ma non e’ vero, perche’ al massimo le tedesche (che sono pochissime e carissime) pagano le tasse, Le altre sono persone che passano in Germania meno di 183 giorni all’anno, quindi di tasse non ne pagano una cippa. Vengono da paesi circostanti, e guarda caso poveri. Quindi no, le prolet sono rimaste prolet. E non hanno, ovviamente, alcuna Krankenkasse, quindi niente “controlli medici”.
  2. Lo scenario della domanda e’ orribile. Non voglio propagare la storia delle tedesche facili perche’ non ho mai avuto particolari problemi nemmeno in Italia, Sicilia compresa. Ma e’ un dato che posso andare in Bolkerstrasse, sedermi in un club come il Da Spiegel, ordinare qualcosa da bere, e tornero’ a casa con una donna se solo evito di essere ubriaco prima delle 21.00. Non dico succedera’ “che mi piaccia o meno” , ma dico che a volte “sanno essere a little pushy”.
  3. Anche uscendo dai locali del rimorchio, quando sei nel mirino di una tedesca semplicemente lo sai. Anche se ci capiti per caso. Quindi dobbiamo chiederci chi diavolo vada da una escort in Germania, visto che se hai un minimo di vita sociale (sociale. Non “bere birra a sfondo”: Sociale.) vivi sotto una pioggia di gnocca (e no, non somiglio decisamente a Brad Pitt). E la risposta e’ che , se escludiamo ricchi che portano la escort sullo yacht, abbiamo uomini che nessuna donna vorrebbe incrociare in una strada buia. Gente che ha piu’ bisogno di uno psichiatra che di una prostituta.
  4. Le prostitute invecchiano. E con una concorrenza pressante di giovani africane , asiatiche, sudamericane ed ogni altro paese povero, mano a mano che sfuma la bellezza giovanile sono costrette ad accettare sempre di piu’. Le trascinano nei locali BDSM per esempio (e se non SEI davvero masochista sono cavoli acidi) le vedete disponibili a pratiche che cominciano per “faust”, escrementi vari, e dopo qualche tempo sugli annunci vedete scritto che potete “negoziare in privato”. Negoziare in privato significa che oltre i 45 anni e’ un lavoro che, per usare un eufemismo, passa dalla fogna alla stalla. Ma l’eta’ pensionistica e’ MOLTO piu’ alta di 45 anni.

Moltissime inchieste, anche parlamentari, hanno detto la stessa cosa, ed e’ tra i motivi che hanno spinto paesi sessualmente piuttosto liberali (come quelli scandinavi) a vietare la prostituzione tout-court. (Sul serio avete bisogno di pagare una donna in Svezia? Ma siete mai entrati in una birreria svedese, avete mai preso una birra nella Hall di un hotel in Svezia?)

Non voglio fare di nuovo stereotipi (visto che si tromba il giusto anche in Italia, seppure sotto la coperta di sensi di colpa tutti cattolici) , ma onestamente la storia del “bisogno” la bevo poco. E ripeto: non sono Brad Pitt. E non ci assomiglio nemmeno.

Decisamente non e’ lo spettacolo che viene dipinto quando si parla di “prostituzione legale”.

Ma adesso andiamo al discorso italiano.

  1. Dare un quadro legale a qualcosa ,in un paese che del quadro legale se ne strafotte, e’ semplicemente un patetico sfoggio di presunti buoni sentimenti. In definitiva, si dice che il paese che non riesce a frenare lo sfruttamento dei precari dovrebbe regolarizzare le prostitute. Seriously? Il paese che non riesce a fermare il traffico di droga , ormai abbinato alla prostituta (nessuna puo’ esercitare in appartamento senza il pacchettino di coca) , riuscirebbe a mettere la prostituta “in sicurezza”? Non riuscite a parcheggiare senza pagare un estorsore un parcheggiatore abusivo, ed eliminereste i papponi?
  2. Legalizzare la prostituzione in un paese ricco e farlo in un paese povero sono cose diverse. Certo, se e’ possibile investire 200.000 euro per fare un Club Dungeon BSDM potete anche stare certi che in un bordello ci saranno le docce e i condom. Ma l’ Italia non e’ piu’ un paese ricco. Parliamo dell’italia. Di poverta’. Di bisogno generale. Di donne in difficolta’.
  3. Manca un ceto medio diffuso. Se decidessi di farmi compatire da una donna potrei anche pagare quei 200 euro all’ora (vedo sulla pubblicita’ che e’ il prezzo di una ventenne) piu’ gli extra (tipo alcoolici di buon gusto, eccetera, che il bordello fornisce. Una notte discreta, a quanto mi dicono, costa dai 1000 ai 2000 euro). Ma io appartengo al corposo ceto medio dell’ IT. Invece in Italia il cliente medio paga al massimo 50 euro, e la situazione di crisi va a peggiorare. Che genere di ambiente credete di trovare in un bordello?

A questo si aggiunge il mio personale filtro anti-cazzate. Che si attiva ogni volta che qualcuno cerca di convincermi che sia un bene per le donne , femministe comprese.

  1. no, non e’ un lavoro come un altro. Per questa ragione, se vostra moglie si mette a fare la dentista, siete contenti per lei. Se si mette a ricevere distinti, invece divorziate, e chiedete al giudice di assegnare la colpa a lei. Non ci credete neppure voi.
  2. no, non e’ un lavoro che una donna possa desiderare. Se entrate in una qualche universita’ e chiedete alle ragazze “alzi la mano chi sogna di succhiare il cazzo di un camionista bulgaro che ha dei problemi religiosi con la doccia” , probabilmente non otterreste molto consenso. Non ci credete neppure voi.
  3. No, non e’ una libera scelta. Altrimenti troverei tra le prostitute una rappresentanza di ogni ceto sociale. Ma ci trovate solo donne che avevano problemi finanziari. Poche figlie di famiglie miliardarie. Poche donne che avevano davvero scelta. Non ci credete nemmeno voi.
  4. No, non e’ un ambiente progressista. Se un’ italiana o una tedesca sono piu’ costose di un’africana o di una ceca, esiste un sostanziale razzismo di fondo. La razza ariana della situazione si paga, e non e’ decisamente una cosa di sinistra. Non ci credete nemmeno voi.
  5. No, non e’ una questione di autodeterminazione. Parliamo di donne che per non perdere alcuni giorni del mese prendono la pillola senza intervallo di riposo, in modo da far sparire il ciclo. Di quale autodeterminazione del corpo parlate? Non ci credete nemmeno voi.

Quindi no, in definitiva, questo andazzo del nuovo corso di Exor mi sembra semplicemente il solito tentativo dei borghesi savoiardi di fare quello che hanno sempre fatto: considerare l’ Italia un territorio occupato dall’esercito piemontese.

E si sa, gli occupanti hanno sempre dei diritti sulle donne del posto. Che poi il meridione d’Italia sia stato gia’ designato dalla finanza internazionale per diventare la Pattaya del Mediterraneo, e’ un problema cui dovreste riflettere voi.

Commenti

  1. Dubbietto

    Tutto condivisibile finché non applichiamo lo stesso filtro cazzate con qualcosa di simile: la pornografia. Che ricordiamo uriel approva pienamente al punto da usare pubblicità per siti porno sul suo blog in passato.

    1 no, non e’ un lavoro come un altro. Per questa ragione, se vostra moglie si mette a fare la dentista, siete contenti per lei. Se si mette a registrarsi mentre fa gangbang invece divorziate.

    2 no, non e’ un lavoro che una donna possa desiderare. Se entrate in una qualche universita’ e chiedete alle ragazze “alzi la mano chi sogna di infilarsi cazzi di gomma di 30 cm in ogni orifizio in cam davanti a quarantenni in crisi di mezz’età allupati” probabilmente non otterreste molto consenso.

    3 No, non e’ una libera scelta. Altrimenti troverei pornoattrici una rappresentanza di ogni ceto sociale. Le uniche miliardarie e famose sono quelle che subiscono leaks di filmati privati contro la loro volontà ed al massimo una Sara Tommasi che proprio sinonimo di equilibrio mentale non è. Poi ci sono anche eccezioni sia per prostitute che per pornoattrici , come Malena, la Nappi o Susanna (la prostituta in bicicletta) a cui piace quello che fanno. Ma non sono la regola.

    4 No, non e’ un ambiente progressista. Una rossa o una bionda sono pagate più di un’africana, esiste un sostanziale razzismo di fondo. tant’é che le pornoattrici stesse chiedono di più per girare scene interracial con pornoattori neri. E non è una questione di “si paga al centimetro” perché con pornoattori bianchi altrettanto dotati non c’è questo sovrapprezzo

    Di base sono d’accordo sull’idea perché la prostituzione non mi piace. Ma le sue argomentazioni fanno schifo e crollano non appena qualcuno decide di tirare in ballo la pornografia

    https://youtu.be/IlbAMdDry4A

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