Warum?

Il post sugli uomini di segno negativo ha superato la popolarita’ che mi aspettavo, specialmente perche’ mi ha fatto piovere molte domande nella casella di posta. La prima e’ stata , tradotta con parole mie,  “ma quello che stai ipotizzando non e’ proprio il contollo sociale, vecchiamerda 1.0, che odi con tutte le tue forze?”. Ed e’ quella cui voglio rispondere, mentre ascolto il Lacrimosa di Zbigniev Preisner(1), perche’ riguarda un tema a me caro, la guerra alla felicita’ in corso in Italia.

La prima cosa poco chiara e’ che la vessazione di un sistema sociale e’ una questione di scala. La lotta alla felicita’ e’ piu’ semplice in provincia, ove i nemici della felicita’ hanno agio a perseguitare le persone perche’…. la scala e’ piu’ piccola.
Quando dal mio miserabile paesello andai a vivere a Bologna, mi sembrava di essere in un paradiso di liberta’. Il 99.99% della citta’ non sapeva chi diavolo io fossi. Tabula rasa su tutto: il mio nemico, “tutti”, non era in grado di inseguirmi li’. Non aveva nemmeno senso dire una cosa come “A Bologna tutti ti disprezzano”, e anche parlando molto male di me al bar sottocasa, l’effetto era risibile.

Quindi, per prima cosa: l’oppressione di un sistema sociale e’ un mero problema di scala. C’e’ una ragione puramente numerica per questo. Se due persone possono essere, diciamo, “amiche” o “nemiche”, e sono solo due, beh, le relazioni possibili si contano sulle dita di una mano. Ma se le persone sono dieci, iniziamo ad avere dei problemi a tenerle in mente tutte. E se le persone diventano mille, beh, abbiamo numeri troppo alti. Ora, nonostante la storia dei sei gradi di separazione, la quantita’ di relazioni diverse che potete avere con mezzo milione di persone supera di gran lunga la capacita’ narrativa dell’uomo di provincia. Sinche’ la citta’ permette alle persone di frequentarsi, come faceva Bologna con gli universitari, per semplici questioni numeriche il controllo sociale e’ quasi impossibile.
Certo, certo: su internet una Human Resources puo’ assolutamente trovare quasi tutto di me. Ma sebbene trovi quasi tutto su di me, a questo controllo sociale so gia’ come fuggire. Quando dico che uso un avatar per ragioni di privacy, tutti si improvvisano detectives, e mi dimostrano che scoprire chi sia Uriel Fanelli sia facile. Verissimo.
Ma il problema e’ l’opposto: quando la HR ricevette il mio CV , aveva il mio vero nome, non Uriel Fanelli.

Il vero problema della privacy non e’ se qualcuno, dato il vostro nickname, potra’ scoprire chi siete. Il problema e’ se qualcuno, dato chi siete, possa trovare il vostro avatar.

Se torniamo alla storia piu’ banale, quella di una HR che riceva il mio CV, il problema e’ semplice: col mio nome e cognome trova un sacco di cose su di me. E trova tutte quelle che le servono. Anche usando una visione di lungo termine e spazzolando ogni dato legato alla mia identita’, scoprira’ sicuramente alcune vene di sarcasmo, ma difficilmente trovera’ qualcosa che la infastidisca davvero.
Se poi allarghiamo il discorso al fatto che ormai parlo quattro lingue, cioe’ italiano, inglese, francese e (ancora debole)  tedesco, il campo lavorativo ove posso giocare e’ enorme rispetto alla dimensione della HR di qualsiasi azienda.
Il primo punto e’, cioe’, che sino a quando esiste internet, esiste un controllo sociale che colpisce PIU’ I PROVINCIALI che me. Non andro’ MAI contro il mare dove IO sono lo squalo e loro i tonni.
Allora voi direte: ma gli ideali? In sostanza i tuoi IDEALI sono ideali di liberta’ in generale. NI. E’ vero che credo in ideali di liberta’, ma e’ anche vero che considero l’idealismo (Hegel, e’ sempre bene ricordarlo, era un coglione ) come fumo negli occhi.
Li ho visti nascere, quelli che avevano “gli ideali”. Nel 68 non c’ero, nel 77 ero bambino di 7 anni, ma allora non c’erano ideali: c’erano fazioni e masse. Gli idealisti avevano al massimo una lettura raffazzonata del libretto di Mao, una specie di raccolta di bigliettini della fortuna da ristorante cinese: era il massimo dell’ideologia che avevano. Non gli serviva: erano forti nelle piazze.
Quando nacque il bisogno di ideali? Nacque quando finirono i grandi numeri. Negli anni ’80, gli idealismi politici non erano piu’ egemoni, non esistevano piu’ le masse , e quindi l’azione era difficile. Prima uno sciopero paralizzava il paese, un sit in bloccava un’autostrada, una protesta faceva chiudere le universita’: che bisogno c’era di ideali, quando l’azione era cosi’ facile? Credete davvero che qualcuno PENSASSE, quando bastava GRIDARE?
Gli ideali furono solo una flatulenza , postumo di una sbornia di consenso giovanile, inventata da partiti non piu’ capaci di muovere masse disposte ad AGIRE. Gli ideali erano solo l’ammainabandiera del consenso di piazza.  Si inizio’ a parlare di “boicottare israele” quando non c’era piu’ la forza di assalire fisicamente i ghetti ebraici o di lanciare molotov sulle sinagoghe. Si inizio’ a diramare liste di malvage multinazionali di cui non comprare i prodotti quando fu impossibile incendiare i negozi rei di venderli durante una manifestazione di piazza.
Si inizio’ a scrivere libri quando le pistole mancarono e mancarono le mani ad impugnarle.
Qualcuno sa quanto danno abbiano fatto ad Israele le campagne di “boicottaggio?”. Zero. Qualcuno sa perche’ non esista piu’ la lacca “Libera e Bella” tanto odiata dalle femministe? Perche’ arrivo’ un altro tipo di lacca , migliore.
Gli idealismi sono semplicemente la flatulenza che segue una indigestione  di piazze piene.
Io credo nella liberta’, ma la liberta’ non e’ un mio ideale. E’ un mio progetto. E quando qualcosa diventa un progetto, tiene conto delle condizioni di contorno. Ma ovviamente, tiene conto di tutte le osservazioni sperimentali fatte sul campo, delle esperienze di successo e delle “lessons learnt”, e posso dire una cosa:
  • I malvagi esistono. Esistono persone che sono IN GUERRA CONTRO LA FELICITA’. Queste persone si gettano istintivamente contro chiunque sia o appaia felice, per rovinargli la giornata, queste persone combattono qualsiasi pulsione sia sana, bella e vitale. Essi molestano gli appetiti, boicottano il piacere, odiano qualsiasi segno di automiglioramento.
  • I malvagi si nascondono SEMPRE dietro ad una bella etichetta. Voi mi chiederete perche’, e vi rispondero’ con una domanda: chi altro ha bisogno di una bella etichetta? I buoni, forse? Avrete nazi-animalisti, nazi-ecologisti, nazi-antiabortisti, e tutto quello che vedrete saranno le persone di animo piu’ ripugnante, i nemici dell’umanita’, ricoperti di una bella bandiera.
  • I malvagi vi sorprendono in bruttezza. E’ difficilissimo per chi non e’ una bestia subumana fermare i loro attacchi, perche’ e’ impossibile prevederli. Ed e’ impossibile prevederli perche’ non riusciamo ad emulare il ripugnante pozzo di fango costituito dai loro pensieri. Nessuno di noi avrebbe potuto prevedere lo schifo delle risposte date a Carolina, perche’ la nostra mente NON SI ABBASSA A TANTO.
Ovvero, la sola politica vincente contro i malvagi ed i nemici dell’umanita’ e’ l’emarginazione. Nella quale, peraltro, hanno vissuto sino agli anni ’80, quando furono “sdoganati”, efurono sdoganati “dai soldi”.
Sino ai primi anni ’80, esistevano persone la cui vita si svolgeva in condizioni di subcoscienza. Definirli subumani era un complimento, perche’ non solo la loro mente era completamente priva di qualsiasi pensiero non dico bello ma anche lontanamente sopportabile , ma erano completamente dediti a dire sempre e solo il male, e a fare solo e sempre il male. Ad ogni occasione, ogni opportunita’, queste persone sporcavano con la loro malvagita’ qualsiasi cosa ci fosse di bello.
Essi vivevano isolati, senza amici. Tuti gli altri lavoravano in fabbriche, pochi in uffici, e  lavoravano insieme ad altri. Loro, i mostri,  avevano le piccole stamberghe fumose, quelle che lavoravano sottoprezzo. Spesso ci lavorava una famiglia intera, a fare i salami a poche lire, o a portare il carbone ed il kerosene, aggiustare biciclette, fare i muratori o i lattonieri,  ed altre cose che si potevano fare con imprese singole o al massimo familiari: del resto, erano cosi’ rejetti che nessuno avrebbe voluto essere loro dipendente.
Vi siete mai chiesti perche’ il boom economico degli anni ’80 e ’90 era fatto da persone che lavoravano in azienda 14,16 ore al giorno, magari insieme a tutta la famiglia, minorenni compresi?

PERCHE’ ERANO GLI EMARGINATI. ERANO GLI INTOCCABILI. ERANO QUELLI CHE NON AVEVANO AMICIZIE, CHE NON AVEVANO RAPPORTI, CHE POTEVANO SOLO FARE GLI SCHIAVI O MORIRE DI FAME. ESSI PARLAVANO SOLO CON CLIENTI, CORRIERI, RAPPRESENTANTI E FORNITORI.  TUTTO IL RESTO DELLA SOCIETA’ LI SCHIFAVA.

Erano quelli che magari venivano sotto le scuole a distribuire le figurine con l’album (poi tu per completare l’ambum continuavi con le figurine. Come la droga, ma legale.) e te le infilavano loro in tasca, con tanto di bavosa palpatina. La loro orrenda sessualita’ consisteva essenzialmente nella mostruosita’ che facevano a casa o nella serata con l’ Ornella, una bocca di rosa che esercitava dalle parti di Migliarino, di fronte al vecchio teatro. Oppure, ti davano le figurine gratis direttamente nella tasca dei pantaloni, e ti davano la palpatina.
Ora, che cosa successe improvvisamente? Che ad un certo punto, complice l’esplodere della spesa pubblica voluta da Craxi, lavorare 14/16 ore al giorno divenne economicamente vantaggioso. E questi MOSTRI arricchirono, arricchirono, arricchirono. E con i soldi, arrivo’ lo sdoganamento. Non erano piu’ artigiani che ti portavano il carbone da stufa a casa e passavano il tempo a spalarlo. No, erano imprenditori del termoriscaldamento, adesso. Giravano con una bella auto, ed erano sdoganati.
Oddio, invero no. Nel senso che parlavano sempre con le stesse persone di prima. Solo che lo facevano al bar durante l’aperitivo, e con un bel vestito. Avevano attorno le stesse puttane di prima , solo che si chiamavano hostess (poi divennero escort). Ma adesso erano “la milano da Bere”, e quindi c’era un angolino di milano da bere ovunque.
Perche’ nessuno li ricaccio’ nella fogna, direte voi? Perche’ la memoria non aveva modo di prendere il posto tra i processi decisionali. Il vecchio maiale del carbone e del kerosene, che durante l’autunno aspettava l’apertura delle scuole elementari per distribuire le figurine per arrotondare, non veniva giudicato usando le memorie dei bambini. Anche perche’ molti avevano dimenticato quanto succedeva loro: io stesso realizzai il trucco del pedofilo solo molti anni piu’ tardi, quando arrivai a capire il significato di “infilare in tasca la mano”.
MA anche se lo avessi detto, non potevo certo entrare in un bar all’ora dell’aperitivo e dire “ehi, ma tu sei il tizio che ci metteva le figurine in tasca per palparci il pisello” ad un pregiato imprenditore del termoriscaldamento SrL. Sarei stato denunciato io.
Con la mia memoria eidetica potrei essere una specie di facebook del periodo: ho una banca dati in testa. E vi posso assicurare che “Cronaca Vera” e’ solo un assaggio della provincia italiana. Potrei davvero infangare ogni vostro ricordo romantico spiegandovi la verita’, ma se vi rende felici il sogno romantico, tenetevelo. Vi piace sognare la Romagna di Fellini? Fatelo. Ma ricordatevi che le “navi scuola” erano spessissimo donne picchiate e maltrattate dai mariti, che cercavano ragazzini e/o bambini/e perche’ non dovevano aver paura delle percosse: per farti penetrare devi avere “fiducia fisica” e se uno ti picchia non ti piace piu’. Ma un ragazzino  non ti picchia, lo domini. Lo dominavano. Queste donne dai ragazzini cercavano l’innocenza che non trovavano nei porci orribili che avevano sposato: il loro sesso era uno strano misto di desiderio di pulizia e libidine.
Detta cosi’ cambia tutto, vero? Oh, povero Fellini. Vi ho rovinato Amarcord?  Shit happens.
Ecco, quei paesi erano, e probabilmente sono, dei verminai immondi di ogni tipo di abisso dello spirito umano. Ma con la ricchezza si sdoganarono. Erano ancora spiritualmente MOSTRUOSI, ma sembravano belli. Ecco: il MOSTRO e’ ossessionato dalla moda e dalla bellezza esteriore. E’ come se sapesse di essere mostruoso dentro, e quindi e’ ossessionato dalla moda e dall’estetica del corpo.
Allora, dicevo, non c’era Internet. Ma se io avessi potuto scrivere “tizio distribuiva le figurine per palpeggiare i bambini di sei anni” da qualche parte, da qualche parte ove poi potesse essere valutato per prendere decisioni, forse tutto sarebbe stato diverso. Ma possiamo fare un passo successivo: che sarebbe successo se il tizio avesse scritto LUI STESSO sul suo profilo di Facebook, per adescare, “domani distribuisco figurine gratis davanti alle scuole di via Vittorio Emanuele, venite bambini, che giochiamo a quante ve ne metto in tasca?”
A parte essere sgamato immediatamente dagli adulti che leggono , sarebbe stato possibile RICORDARE chi fosse. Se supponiamo uno di quei paesi dove “tutti sapevano”, il problema sarebbe nato dopo, quando , diventato “imprenditore del termoriscaldamento” , quell’uomo si sarebbe trovato nel profilo qualcosa di veramente imbarazzante.
Ora, qui siamo al punto: il mondo dei social network realizza SI un controllo sociale, ma ha un ENORME vantaggio, ovvero che non e’ a senso unico.
Quando ero giovane, da bambino le persone “timorate di Dio” sorvegliavano i mostri e gli altri. I mostri stessi dovevano state attenti , anche se tra i timorati di Dio c’erano i suoi bei mostri, ma il punto era che i mostri erano tenuti a bada, marginalizzati, ridotti a lavorare 14/16 ore al giorno per la semplice ragione che NON avevano vita sociale, se non distribuire figurine.
Scena ben diversa qualche anno dopo, quando avevano creato la squadra di calcio dei pulcini, erano sponsor con la loro azienda di termoriscaldamento, andavano ad allenarsi (ed allenare) i bambini, e poi si facevano la doccia insieme a loro. Stessi porci, tutt’altro stile.  I vecchietti che prima si facevano succhiare il cazzo da Donato(2) , un mio coetaneo, nei bagni del parco di Migliarino, adesso avevano una bella macchina grande e se li potevano portare in camporella.  Era sempre lo stesso schifo, ma esteticamente molto piu’ bello, abbellito dalla ricchezza, dai bei vestiti, dalle belle auto, dalla messainpiega delle signore, e dai bei vestiti sopra i lividi delle botte dei mariti, in pieno delirio di onnipotenza da soldi. Il vecchio albergo di fronte alla stazione di Migliarino divenne “Hotel”, e chi e’ del luogo sa bene cosa succedesse li’ dentro. A Ostellato nacque il primo “Club Privee”, perche’ questi qui erano stufi di quelle tizie che avevano sposato da poveri, avevano comprato i videoregistratori VHS e adesso potevano guardare Moana Pozzi, Cicciolina, Jessica Rizzo. E volevano fare le stesse cose.(3)
Queste mostruosita’ non potevano essere fermate perche’ non esisteva uno strumento che potesse aiutarci a capire chi fossero.

Non esisteva una vera memoria del quotidiano delle piccole persone.

Vi potevate riciclare quando volevate. Insomma, immaginate che nel 1946 ci fosse stato DuceNetto, con il FascistNetuorco , e che la gente avesse provato a “riciclarsi” nascondendo il passato fascista. Difficilino, eh? Se i partigiani avessero avuto google o facebook  per trovare i fascisti, il triangolo rosso sarebbe stato ripulito dalla feccia in dieci minuti.  
Ecco, questo e’ il punto. Non esisteva una memoria del quotidiano delle piccole persone. Chi sapeva non era ascoltato, e l’informazione non generava decisioni,e  chi avesse cercato informazioni NON NE TROVAVA.
Oggi, se voglio sapere se in una scuola siano avvenuti atti di bullismo, posso andare a cercare su Google. E avro’ almeno DIECI ANNI di notizie , su quel che succede e non succede li’.
 Se voglio sapere che genere di persone saranno i compagni di mia figlia, posso andare sui loro profili Facebook, o quel che sara’ quando sara’ grande abbastanza da avere il problema. E specialmente, se viene istruita ad un atteggiamento aggressivo , lei stessa potra’ valutare in anticipo che genere di persone siano quelli che la invitano ad uscire.
Posso sapere che tipo sia il mio prossimo datore di lavoro, sapere che elemento sia un dato collega : certo, al prezzo che loro possono saperlo di me. Ma a me interessa PROTEGGERE ME STESSO e le persone che amo.
Ecco, ecco il punto: e’ vero che i social network diventano “controllo sociale 2.0”. Ma e’ anche vero che il controllo sociale e’ diventato bidirezionale. Dagli anni ’80 in poi esso e’ stato UNIdirezionale. Alcuni, gli ex mostri emarginati che erano diventati “imprenditori” perche’ erano schiavi avvezzi a 14/16 ore di lavoro senza sabato e domenica, potevano disprezzare te , ma tu non potevi disprezzare loro dicendo “ma io mi ricordo di te, quando….” Inoltre  loro, i mostri arricchiti e sdoganati, erano di conseguenza amici dei preti e dei CC, col che sapevano dei VOSTRI affari.
Con i social network, VOI potete SEMPRE ricordarvi di loro.
Se ci fosse stato facebook, ed i cellulari, e twitter sin dal 1970, nessun genitore avrebbe MAI lasciato i figli nella “scuola di calcio pulcini” di alcuni elementi. Qualcuno si sarebbe RICORDATO di loro, della loro mostruosita’ e della loro esistenza pre-ricchezza. Avrebbero letto i loro pensieri orribili, perche’ qualche volta gli sarebbero scappati.
Non occorre per forza il pensiero eclatante di quelli che vanno da Caterina a scrivere che avrebbe dovuto morire per salvare una pantegana. Anche nel quotidiano, nelle piccole cose, il MOSTRO si vede.
Ecco, il punto e’ che posso usare i social network per difendermi. Posso capire chi siano i colleghi, le HR possono sapere chi siano quelli che mandano il CV , e tutta la societa’ ha uno strumento di giudizio SIMMETRICO ed EQUILIBRATO da usare.
Un tempo i “rispettabili” erano onnipotenti e le persone comuni erano inascoltate: se domani un rispettabile decideva di riciclarsi, passava da camerata a compagno, e la memoria spariva. Oggi, e’ difficile. Molto difficile. Una cosa del genere sarebbe IMPOSSIBILE.
ANCHE VOI , ANCHE NOI, adesso abbiamo  uno strumento. Anche noi, anche voi, adesso possiamo informarci sul passato di chiunque con molta facilita’. Possiamo osservare i loro profili, come scrivono, cosa scrivono, che idee partoriscono, in lassi di tempo GRANDI. In lassi di tempo GRANDI e’ impossibile mentire.
ANCHE LORO adesso sono sotto tiro. Sono DI NUOVO sotto tiro. E mentre le loro miserabili fabbrichette chiudono, sterminate dalla crisi come mosche, essi tornano alla miserabile esistenza di un tempo, senza la bellezza dei soldi a nobilitarli.
E presto saranno abbastanza deboli che potremo rispedirli nelle fogne da cui sono usciti col boom economico degli anni ’80. Torneranno a lavorare da soli, con al massimo dei familiari ad aiutarli, 14/16 ore al giorno, curvi sull’orrore bestiale del proprio animo, ma questa volta tutti ci ricorderemo chi erano.
Per sempre. Non avranno piu’ una seconda possibilita’, il politico che ha scritto che voleva le camere a gas per i gay non avra’ una seconda possibilita’. Non avranno alcuna possibilita’ quelli che scrivono a Caterina che deve morire.
Si, i social networks sono un controllo sociale.
Ma oggi, abbiamo un grilletto a testa, e un caricatore ciascuno.
Vediamo come se la cavano ad armi pari , e su una grande scala.
Uriel
(1) Una sua interpretazione e’ stata resa famos dal film “Tree of Life”, ma su Vkontakte ne trovate una anche migliore, con una cantante (a mio avviso) piu’ brava, ovvero piu’ vicina al mio gusto.(2) Altra bella storia di devastazione sociale della bassa , era praticamente impazzito per il sesso per via di (anche questo lo realizzai solo da adulto) un rapporto “perlomeno imbarazzante” con la madre rimasta vedova. Era ossessionato , completamente e letteralmente, sin da preadolescente.

(3) Una delle cose che odiavo delle coppie scambiste era la loro ossessione per il reggicalze. Che mettevano insieme alle autoreggenti, in un assurdo di impalcatura puntellata. Cioe’, quando esistevano i reggicalze , le calze NON stavano su da sole. MA era qualche dannato feticismo degli anni ’50, e sopravviveva (e sopravvive ancora) nonostante sia insensato.

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