Viaggio nel perche’.

Ho scritto che non sia Berlusconi a frenare gli investimenti stranieri, ma la scadentissima qualita’ dei lavoratori italiani, specialmente giovani, e subito mi sono arrivate accuse piu’ o meno cosi’ “blablabla Berlusconi blablabla politica economica blablabla governo blablabla” . Cosi’ faro’ un elenco dettagliato dei motivi per cui l’investitore straniero NON viene in Italia. E li faro’ usando come filo conduttore un viaggio che ho fatto verso il centrosud del paese, poche settimane fa. In questo viaggio posso dire di aver visto (purtroppo anche tra i colleghi piu’ giovani ) tutti o quasi i difetti del lavoratore e del cittadino comune .

Antefatto.

E’ un mercoledi’ sera verso le 20:30 e un mio manager mi chiama.

  • M: “Uriel, e’ successo un casino a XXYYZZ , la telco X ha dei problemi enormi, serve un esperto della tecnologia pippopluto. E’ un progetto da milioni di euro, bisogna che qualcuno vada a vedere cosa succede.”
  • U: “Scusate, la tecnologia pippopluto l’ho studiata ad un corso di certificazione con altri 15 colleghi, che sono tutti in Italia, ha davvero senso che io mi muova dalla Germania?”
  • M: “Purtroppo loro non erano liberi, parliamo noi col tuo cliente li’, devi partire domattina presto , prendi l’aereo per Fiumicino poi un collega del posto ti viene a prendere in macchina e andate insieme”.
  • U: “Ma posso sapere almeno che problema e’, o vado allo sbaraglio?”
  • M: “Certo. Abbiamo chiamato prima i colleghi a,b,c , che erano con te al corso, e hanno provato al telefono a dare dei consigli. Chiamali e ti spiegano loro”.

Morale. Uriel chiama A,B,C, e chiede lumi sul problema. E scopre che:
  1. Collega A vive nel centro italia ma non e’ sceso a dare una mano perche’ “e’ troppo sbattimento”.
  2. Colleba B non ha fatto eseguire un certo test perche’ “era tardi, dovevo andare a casa”.
  3. Collega C ha fatto il corso, ma “e chi si ricorda piu’, a me manco interessava quel corso”.
Allora, signori, ho una brutta notizia per voi:

L’investitore straniero non evita l’ Italia perche’ c’e’ Berlusconi. Fanno affari con governi ben peggiori. Evita l’italia perche’  sa di avere a che fare con un lavoratore che ha preso il lavoro come una posizione di rendita. E che anche quando si trova bene in azienda, comunque ha l’atteggiamento “cazzi tuoi, io vado a casa, sono le sei ed un minuto”. E questo, non c’e’ cazzo di politica economica che possa sanarlo: il lavoratore italiano, anche quando si trova bene con l’azienda, NON e’ solidale con l’azienda. Non ne percepisce le urgenze, le necessita’, tira a campare. Ha uno stipendio, fine.

Cosi’, provo a comprare un volo . Ho carta bianca vista l’urgenza, e volero’ fino a Fiumicino con la classe business senator superfica con le hostess che ti sorridono 2 centimetri piu’ che a quelli dietro e due tartine in piu’ nel lauto pranzo Lufthansa. Devo partire prestissimo per una coincidenza sballata a Monaco , ma tant’e’, c’e’ solo quello: non puoi andare a Roma di venerdi’ con 8 ore di preavviso e pretendere anche di trovare posto. Costa, ma ho avuto carta bianca. Idem per l’ Hotel, tra i piu’ tamarri che io abbia mai visto. Costosissimo, ma ancora una volta tant’e’: con questo anticipo, questo e’, oppure finisci in una grotta col bue e l’asinello, e i re magi non ti portano doni ma se li prendono.
Arrivo a Fiumicino, ma sfortunatamente siccome devo stare dei giorni E lavorare ho sia lo zaino col PC che il bagaglio residuo della settimana  a Dusseldorf. Cosi’ ho imbarcato un bagaglio. Peccato che l’aereoporto, esattamente verso ora di pranzo,  entri in “assemblea sindacale”. Cosi’ non si scaricano bagagli. L’aereo lufthansa, ovviamente, deve tornare a Monaco e parte coi bagagli non scaricati a bordo.
Ed ecco il secondo punto:

L’investitore straniero NON investe in Italia non perche’ ci sia Berlusconi, ma perche’ qualsiasi struttura, anche vitale quanto l’aeroporto principale della capitale, puo’ fermarsi in qualsiasi momento, a pura libidine di coloro che vogliono andare a pranzo con comodo. Sebbene un aeroporto sia una struttura vitale , specialmente nella capitale, nessuna misura viene presa per evitare che una “assemblea improvvisa” blocchi tutto. Sindacati terrificanti e costituzionalisti sacerdotali spiegheranno che si tratti di un diritto “della Costituzione”.

Dopo un’ora, siccome l’azienda che ha scioperato gestisce SIA lo scarico che l’ HelpDesk, riapre l’helpdesk. Le impiegate , che tornano dal ristorante e ancora discutono di quanto costasse una pizza, si degnano di raccogliere le denunce. Poiche’ aspetto da un’ora sono tra i primi, inizio a compilare a mano il modulo (nel resto del mondo lo compila una persona al PC, a Roma danno il foglietto di carta da riempire) e noto che una persona nella fila a fianco a me fa fatica a comunicare. E non perche’ LUI non conosca l’inglese. Perche’ LA PERSONA DELL’ HELPDESK DI UN AEROPORTO PARLA INGLESE COME “CIAIRO IL PAIZZAIAOLO DI NUOVA YOCCHE”.
Misericordiosamente traduco tra i due, e qui siamo alla SECONDA ragione per la quale NESSUN imprenditore straniero investe in Italia. Se qui a Dusseldorf me la cavo anche con l’inglese (a dire il vero ormai nelle cose semplici potrei anche usare il tedesco) perche’ la fottuta cassiera di “Kaiser” sa  l’inglese, in Italia IN AEROPORTO c’e’ una persona che a malapena sa dire “ai em”.
E qui abbiamo ben DUE problemi:

L’investitore straniero NON viene qui perche’ se venisse qui sarebbe ovviamente un’azienda straniera. Che parla una lingua diversa, diciamo l’ inglese. Ma l’italiano di studiare DAVVERO una lingua, se ne fotte. Al massimo va in vacanza a Londra. Ma ci va con altri italiani, per essere sicuro di poter parlare in Italiano e di non rischiare di doversi esprimere con le tre parole che ha studiato quando ha dato un esame -per avere punti – all’universita’. Io conosco l’inglese, mi esprimo con qualche difficolta’ in francese e sto imparando il tedesco. Loro: nada. Ma quelle sono persone che per trovare un lavoro hanno portato diplomi e lauree “in lingue straniere”.

Ma c’e’ di peggio:

L’investitore straniero NON viene qui perche’ vede che anche una persona che un posto di lavoro invidiabile dentro un aereoporto della capitale, non si degna nemmeno di sforzarsi di rendersi DEGNA del lavoro che fa. Non si e’ sforzata (e probabilmente sono ANNI che lavora li’) di migliorarsi quel tanto che basta a farsi capire decentemente da una persona che effettivamente parlava un buon inglese.

Adesso ditemi: voi che dite che l’Italia muore perche’ “non c’e’ politica economica”: sapete dirmi che politica economica possa rimediare a questo? Spiacente, cocchi, non c’e’: l’unica sarebbe ammazzarne una per educarne cento. Ma non e’ propriamente una politica economica.
Finalmente riesco a fare la mia denuncia e mi avvio verso l’uscita. Accanto a me una signora che deve essere svedese o danese. Verso l’uscita, i tassisti abusivi le si avvicinano dicendole “taxi”. La donna abituata all’ idea che colui che dice di essere un taxi SIA un taxi, e vedendo che ci sono agenti della finanza (per lei sara’ stata comunque polizia, di qualche tipo) sta per andare con loro. Decido che sia il momento di NON farmi i cazzi miei, e la informo (lei parla inglese) che i taxi LEGALI sono fuori, che quelli non sono legali, e che non consiglio ad una donna sola di salirci. Lei per fortuna capisce e si avvia verso i taxi VERI.
C’erano due agenti della finanza nei paraggi, ma il mio collega ha dovuto darmi man forte perche’ questo qui ha iniziato a dirmi che dovevo farmi i cazzi miei. Siccome io di default rispondo “seno’ cosa mi fai?”, e volavano sguardi feroci, uno degli agenti si e’ avvicinato e il tizio si e’ dileguato. L’agente , naturalmente, si e’ guardato bene dal fare qualcosa. Ma il mio collega, e mi dispiace dirlo, pur difendendomi (1) , per tutto il viaggio non ha fatto altro che giustificare sti personaggi. “Eh, devono campare”. “Eh, anche loro devono mangiare”.
Eh, e vaffanculo, bello.
E qui siamo ad un altro punto:

L’investitore straniero non viene in Italia non per colpa di Berlusconi, ma perche’ LA GENTE, quelli che si indignano poi per Berlusconi, si divide tra delinquenti (il tassista abusivo E’ un delinquente) e coloro che “eh, devono campare”. E qui non parliamo di Berlusconi. Parliamo di voi. Se la signora cui ho consigliato di prendere un VERO taxi fosse stata una imprenditrice, eh, figlioli: quella non ci viene piu’, qui. Ma non per Berlusconi. Per il cazzo di falso tassista che la rapina. Per il cazzo di ristorante che la truffa. Per il cazzo di agente della polizia che lascia fare. E no, non e’ Berlusconi , questo: sono gli italiani. La ggente. Quella che la pretende la “democrazia diretta” perche’ “disgustata dalla politica”.

Continuiamo. Il collega mi porta sul posto , e scopro una cosa. Che il progetto dura da un anno. Ma nessuna delle persone che stanno li’ si e’ degnata di acquisire una conoscenza MINIMA del problema. No, perche’? Tanto c’e’ un esperto che viene da fuori, no? Perche’ mai dovrebbero studiare una cosa nuova? Non hanno forse finito di studiare , con la laurea?
Del resto, parole del collega, a lui crescere tecnicamente non importa. Certo, ha fatto un ITIS. Poi e’ passato ad ingegneria. Poi ha lavorato come tecnico per 3 anni. Adesso, dopo 13 anni che si occupa di questioni tecniche, ha “scoperto” che non vuole una carriera tecnica. Come puo’, un’azienda, non rimanere abbagliata da un tale mix di “chiara visione del futuro” e “eccelsa pianificazione della carriera”, e non farlo, come minimo, CEO ad honorem? Dopotutto, ci ha messo SOLO 13 anni a capire che non gli piace fare il tecnico, no? Un genio. Un poeta. E io che pensavo fossero estinti.
E qui siamo ad altri problemi dell’italiano.

L’investitore straniero non viene in Italia perche’ sa che il massimo dell’esperienza tecnica che puo’ chiedere ad un lavoratore “tecnico”, che pure ha speso DIECI ANNI di scuola tecnica a formarsi, e’ di tre anni. Dopodiche’, vorra’ “fare il piemme”. Vorra’ “guidare una squadra”. E per questo, si sa, “la competenza tecnica non serve, occorrono soft skills(2)“. E cosi’ non solo assumera’ della gente come personale tecnico per trovarsi SENZA personale tecnico tre anni dopo, ma non riuscira’ piu’ a trovare nessuno che abbia tre VERI(3) anni di esperienza vera. Assumera’ dei tecnici e dopo tre anni avra’ gente che non si e’ degnata di studiare o di aggiornarsi, e vorranno passare il giorno a parlare al telefono, indossare una cravatta, storpiare insieme italiano e inglese, inviare email, colorare celle di Excel.

Inoltre:

L’investitore straniero non viene in Italia perche’ non trova nessuno disposto a lavorare davvero. Se un tempo si divideva il lavoro tra lavoro “di fatica” e “di concetto”, i nostri principini hanno deciso che anche il lavoro di concetto si divide in lavoro di serie A e di serie B: il lavoro “tecnico”, dove ci sono i negri che fanno andare le cose, che fanno le notti di reperibilita’, che mettono le mani nelle scatole, che non fanno il “lead” dello “scrum briefing”. (3) Si e’ creata una generazione di principini che considerano il lavoro tecnico come un tempo veniva visto lo scaricare casse in un porto. Piccolo guaio: siamo in un settore tecnologico.

Continuiamo. Iniziamo ad andare sul posto e a mettere le mani in una situazione fatta  , molto semplicemente, spegnendo il cervello. Chi ha costruito e disegnato il sistema sembra essere una persona che ha studiato Karate sui libri e pretende di combattere. Un sistema virtualizzato con un token di virtualizzazione di un secondo e dei timeout di 0.2 secondi. Ho detto TUTTO. Quando chiedo a chi gestisce il sistema di virtualizzazione quanto lungo sia il quanto di tempo associato dall’ hypervisor alle singole partizioni, mi dice che “TUTTE le macchine virtuali lavorano in realtime sulla CPU perche’  le CPU bastano“.  Rinuncio a fare domande. Ma qui siamo ancora ad un altro problema.

L’investitore straniero non viene in Italia perche’ quando ha a che fare con un “tecnico” italiano nella media scopre che i diplomati con esperienza dall’ ITIS sono di gran lunga migliori dei tromboni incompetenti che escono dalle nostre facolta’ con il “nuovo ordinamento” e il titolo di “Ingegneri”. Scopre che negli ultimi 10 anni abbiamo prodotto ingegneri che non avrebbero passato l’esame di maturita’ in un IPSIA solo 15 anni fa. Scopre di avere a che fare con “esperti certificati” che non sanno come funziona un mainframe nemmeno in quelle basi che si apprendono all’esame di architettura dei calcolatori. “Ingegneri informatici” pensano davvero che partizionando un mainframe con 10 CPU in 10 macchine virtuali, allora ogni macchina sara’ in tempo reale sulle CPU, senza che MAI l’hypervisor debba prendere il controllo della cosa.(5)

E infine:

L’investitore straniero non viene in Italia perche’ sa bene che dovra’ prendere qualcuno che faccia i colloqui per i dipendenti, e ha ben capito che a quel punto amici, amici degli amici, familiari e ruffiani verrano “sistemati” nella sua azienda, semplicemente in virtu’ di competenze INESISTENTI. Sa bene che dopo una prima fase in cui viene assunto l’amico e il parente di chi assume, viene il momento di parenti e amici degli assunti. E sa benissimo che in tutto questo processo, la competenza e’ proprio l’unica cosa che NON verra’ acquisita dall’azienda.

Alla fine , dobbiamo rimanere li’ sino a notte fonda. Dobbiamo chiedere dei permessi, che vengono regolarmente accordati, visto che e’ un bel casino. Verso le 23:00 suona l’allarme e ci troviamo la gente che arriva e ci chiede che cosa facciamo li’. Diciamo che abbiamo i permessi e per fortuna c’e’ un manager del cliente a testimoniare per noi. Che cosa e’ successo? Che il portinaio NON ha prolungato la durata dei badges, perche’ C’ERA LA FOTTUTA PARTITA ROMA-LAZIO.
E non gli succedera’ un cazzo di niente.
L’investitore straniero non viene in Italia perche’ sa che non riuscira’ MAI ad ottenere una struttura efficace e funzionante. Sa bene che per quanto si sforzi di trattate bene i lavoratori  (anche e specialmente se si dimostra disponibile verso i sindacati) otterra’ gente che non fa il minimo sforzo di far andare le cose come dovrebbero, e non parlo di fare qualcosa in piu’, parlo di fare QUANTO PREVISTO NEI TEMPI PREVISTI. E sa anche come, essenzialmente non potra’ farci niente perche’ i sindacati protesteranno. C’era Roma-Lazio, cavolo, come osi?
Continuiamo il lavoro fino a notte fonda, e ad un certo punto il reperibile di turno (la persona che fa quanto chiesto se e’ troppo invasivo e occorre un dipendente interno per fare certe modifiche al sistema, anche se guidato da noi) se ne deve andare. Certo, sono passate le sue sei ore e se ne va. Nulla di male. Ma l’altro reperibile non e’ ancora arrivato. Anzi, no. Arriva proprio in quel momento, e si siede salutando quello che se ne va. Spiegargli qualcosa? Raccontargli quanto ha fatto? Nono: finito l’orario, lui se ne va. E l’altro, di arrivare dieci minuti prima per raccogliere le consegne, non ci pensa neanche: figuriamoci!
Il massimo arriva a mezzanotte: nel bel mezzo di una conferenza telefonica ove facciamo il punto della situazione, uno degli intervenuti se ne esce e dice “scusate, ma io da oggi sono in ferie, e lascio la conference call. E’ mezzanotte”. E riattacca.
Certo, tutto e’ possibile, anche i tedeschi fanno cose del genere. Ma i loro manager almeno trovano un sostituto. Non si mettono a cercarlo quando il primo se n”e’ andato. Usano un sistema di calendario come Exchange, e se chiedono una conf che va avanti tutta la notte e la conf va in CONFLITTO con le ferie di qualcuno, lo notano e se ne accorgono. Ma no, il manager italiano non lo fa: perche’ dovrebbe? Lui ha chiamato il tipo chiedendogli se poteva entrare nella conf call alle 22.00 e restare collegato da casa , fine. Mica potevano dirsi che della nottata il tipo avrebbe fatto solo due ore, no?
E qui siamo al punto:

L’investitore straniero non viene in Italia perche’ SA che anche quando assumesse dei manager si trovera’ persone che sono solo tecnici falliti, e che non sanno fare i manager, persino organizzare una conference call di emergenza e’ troppo complesso per loro: si perdono nella complessita’ del compito, loro. L’investitore straniero sa che il management italiano e’ fatto, tranne pochissime eccezioni, da gente che usurpa la poltrona ove siede, e che non potra’ contare nemmeno su quelli che ha messo a dirigere la filiale italiana se essi sono italiani. Se sono stranieri, verranno isolati dagli altri pseudomanager italiani e tenuti al corrente solo della “versione politica” concordata dagli italiani a tavolino, per evitare cazziate.

Tempo fa, avevo un rapporto strano con il mio cliente-manager. Era una “terza linea” di una grossa telco italiana. E mi chiamava di sera, tardi. Come se fosse il mio amante. Mi chiamava perche’ voleva sapere la verita’, e i suoi diretti sottoposti gli mentivano regolarmente. Io dicevo “ci vorranno, realisticamente, due settimane”, e lui poveretto  mi rispondeva “ah, allora non e’ una cosa che si risolve domani sera”.
Il poveretto passava la giornata ad ascoltare minchiate addolcite (i contapalle dicevano che “arrotondavano la verita’ “) facendo finta di credere loro, e poi la sera telefonava a “mister carattere di merda (indovinate chi e’) “, che invece non aveva paura di lui (perche’ avrei dovuto, poi?) e gli diceva la verita’ cosi’ com’era.

L’investitore straniero non viene in Italia perche’ l’italiano ha una concezione adolescenziale della gerarchia, che percepisce esclusivamente in senso disciplinare. Sa benissimo che l’ Italia e’ la terra di ruffiani e leccapiedi, che gli nasconderanno problemi scalabili perche’ non vedono la gerarchia come uno strumento per risolvere problemi piu’ grandi , ma come “colui che se lo viene a sapere ti mangia la faccia”. E di solito, semplicemente si tratta di colui che lo viene a sapere TROPPO TARDI. (6)

Andiamo avanti. Finiamo il tutto e si torna in Hotel, e poi lavoro il pomeriggio e si torna a casa. Il collega non mi puo’ accompagnare e io devo prendere un treno. Ma la TAV arriva sino a Roma. Cosi’ devo prendere un locale. E qui mi riallaccio ad un altro problema: costruire infrastrutture e’ impossibile.
Costruire una TAV significa lottare per anni con i gruppi no-TAV, i quali hanno in Vendola, aspirante leader dell’opposizione, un valido alleato. Se all’estero quando si costruiscono infrastrutture ferroviarie i verdi fanno festa perche’ si risparmia CO2, i sindacati fanno festa perche’ ci sara’ lavoro, gli imprenditori fanno festa perche’ l’economia cresce, le universita’ fanno festa perche’ aumenta la richiesta formativa di alto livello,  i sindaci fanno festa perche’ le loro cittadine sono meglio collegate, in Italia non e’ cosi’.

L’imprenditore straniero non viene in Italia perche’ e’ terrificato da una nazione che, quando cerca di costruire una TAV, vede spuntare gruppi no-TAV come i funghi. Che succede anche da loro, ma NON HANNO L’APPOGGIO DICHIARATO DELL’ASPIRANTE PRIMO MINISTRO. E specialmente, nel suo paese non vede scendere in piazza quegli studenti che poi si lamentano perche’ “manca eccellenza” (come se la TAV fosse mediocrita’ tecnologica) , non vedo scendere in piazza quei sindacati che si lamentano perche’ non c’e’ politica industriale, non vede scendere in piazza gli imprenditori perche’ cosi’ si toglie lavoro ai camion e la mia trattoria chiude ma poi si lamentano che non c’e’ sviluppo, non vedono scendere i piazza i sindaci perche’ “si rovina il paesaggio” e la preziosa erbetta dell’ Amaro Medicinale del Brozento Citeriore (ben 150 bottiglie l’anno vendute, ma e’ il suocero del sindaco) viene rovinata.

Cosi’ mi faccio portare nella stazione del paesello terronico ed  emorroidico , ove teoricamente ci deve essere un tizio dietro lo sportello, dalle 16.00 in poi. Solo che lui arriva alle 16:45. Oh, ce la faccio , arrivo a Roma , prendo la TAV e torno a Bologna. Ma. Ma mi ricorda qualcosa. Mi ricorda un ministro che ha cercato di combattere l’assenteismo e , siccome e’ amico di Satana,
Ed ecco un altro motivo che mi viene in mente.

L’imprenditore straniero non viene in Italia perche’ al suo paese, se un ministro dice che vuole mettere i tornelli e combattere l’assenteismo, riceve solo applausi. Al suo paese, l’amministrazione pubblica e’ bipartisan, e non esiste che se un ministro vuole combattere l’assenteismo usando il cartellino da timbrare (cosa che normalmente si fa in tutta l’industria) allora l’opposizione GLI SIA CONTRO perche’ bisogna sempre e comunque andare addosso al governo. Non e’ abituato, l’investitore straniero, a vedere il capo dell’opposizione andare a dire che in fondo “lavorare lentamente” e’ bello, e che lui “non crede nell’efficientismo“, con aria dotta. QUESTO lo terrifica.

L’investitore straniero fa affari in Cina. CHe non e’ proprio una democrazia e usa pratiche “imbarazzanti” come i campi di rieducazione. Qualche volta ammazza qualche migliaio di Uguri o di tibetani. Gli investitori stranieri fanno affari col peggio delle dittature africane e li facevano anche con il sudafrica dell’ aparthied. Fotte zero. Li hanno fatti anche con Pinochet e il peggio dei dittatori sudamericani. Fregancazzo, a loro.
Se non vengono qui e’ semplicemente per via della “gente”. Quella preziosa “ggente” che ha sempre ragione, che scende in piazza, che si indigna, che si lamenta della corruzione , che si sente protetta dalla piccola immunita’ di chi fa piccoli danni e passa inosservata al magistrato, che chiede pene durissime per il politico che sbaglia e pretendono massima comprensione quando sbagliano loro.
Cioe’ voi.
E’ inutile che sbrodolate parole tipo “politica economica”. Non c’entra un cazzo. Il punto massimo del paese si e’ raggiunto quando c’era nelle aziende una generazione di giovani che avevano voglia di fare  e di anziani che sgobbavano anche se avevano l’eta’ per “fare i piemme”.

Oggi, con le teste che ci sono in Italia, non ci fate neanche la birra. Non c’e’ politica economica che tenga, perche’ nessuna politica economica potra’ mai cambiare testa a questa enorme massa di fancazzisti pianificati, apologetici e furbissimi nell’aggirare controlli e misure del rendimento. Ed e’ di questi, che l’investitore straniero HA PAURA. Non di Berlusconi. Berlusconi e’ solo il vostro capro espiatorio preferito.

Fatevene una ragione.
Uriel
(1) In realta’ gli ha spiegato che venendo dal nord sono troppo stupido per capire che le cose vanno cosi’, ed e’ giusto cosi’.
(2) “Soft Skills” e’ il modo con cui cercano di dirvi che non capiscono un cazzo della loro stessa professione, ma hanno il diritto di fare carriera perche’ sanno che Tarantino e’ apparso in Pulp Fiction parlando di caffe’.
(3) Tre anni di esperienza “sul pezzo” quando scritti  sul Curriculum Vitae medio di oggi sono, circa, ventisette nanosecondi di svogliata meditazione sull’argomento.
(4) Ormai non provo nemmeno piu’ a spiegare che il “lead” e’ un concetto assai piu’  tossico, pesante e metallico rispetto a “leader”.
(5) E’ possibile, per alcuni sistemi realtime, creare code di priorita’ (solaris lo fa con prioctl , IBM lo fa coi suoi hypervisors, etc) che abbiano una priorita’ realtime sulle CPU. Ma non era quello il caso. Il tizio credeva DAVVERO che avendo 10 CPU e dieci macchine, non essendoci quindi contese tra le macchine sulla singola CPU, tutto procedesse automaticamente in realtime, senza configurazioni specifiche e dedicate.
(6) Non ho mai conosciuto un manager (vero) che si sia incazzato perche’ gli ho scalato un problema, per una semplice ragione: quando un problema e’ troppo grande per me , lo scalo SUBITO. Non aspetto. Non “provo”. E siccome loro preferiscono sapere del problema da me (in tempo)piuttosto  che dal manager di un altro gruppo (concorrente, magari) in una telefonata nella quale cascano dalle nuvole perche’ non ne sanno niente, in genere non si incazzano. Si incazzano quando vengono a sapere del problema da altri, magari dai superiori, e troppo tardi, mentre voi eravate li’ che cercavate di “gestirlo internamente”. Qualsiasi cosa voglia dire, se non sesso anale come l’espressione suona.

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