Utili idioti.

Vedo che anche la stampa italiana si e’ accorta di un palese cambio di rotta nella politica di Angela Merkel nei confronti dell’ Europa – no, non e’ una buona notizia per voi – , e che finalmente qualcuno inizia a preoccuparsi delle eventuali conseguenze della cosa. Peccato che sia troppo tardi, come al solito.

Dico “come al solito” perche’ Angela Merkel e’ specializzata nel dilatare i tempi sino al momento in cui all’avversario non resta spazio per tornare indietro, e come al solito, chi si accorge oggi della sua tattica non ha il tempo per tornare indietro: mi riferisco agli euroscettici.

Leggendo i giornali piu’ conservatori, primo tra tutti la faz, questo cambio di aria era visibile da tempo: tutti i giornali di area cattolica e di area CDU nell’ovest avevano gia’ iniziato da tempo a criticare alcune iniziative europee, dicendo che si trattasse di politiche economiche che colpivano i risparmi delle femiglie tedesche, e le pensioni dei tedeschi.

Del resto, ogni servizio segreto compie delle periodiche ricognizioni sul “gradimento” che una nazione riscuote nelle altre, e di tutti questi personaggi che cavalcano l’astio antitedesco per giustificare i fallimenti della politica economica interna il BND e’ certamente al corrente ; difficile pensare che non ne abbia riferito abbondantemente alla cancelliera.

Le trattative con SPD procedono verso la formazione del nuovo governo, per statuto SPD deve per forza aspettare il referendum interno del 19, che puo’ andare in due modi.

Il primo e’ dire di si, anche se sara’ un si sofferto. Nel qual caso la cancelliera avra’ la sua grande coalizione. Se voteranno di no, siccome non sara’ un voto unanime, quelli dell’ SPD avranno la classe dirigente azzerata, dal momento che la classe dirigente ha detto di si e sta trattando. In quel caso, sara’ probabile una scissione, e il prossimo governo conterra’ un’ala scissionista di SPD, oppure la Merkel si rivolgera’ ai verdi.  Nel caso peggiore, andranno a rifare le elezioni (cosa mai avvenuta prima) contro una SPD la cui dirigenza e’ stata azzerata dal voto contrario della base e da verdi che non hanno alcuna solida classe dirigente confermata dai fatti.  La cosa piu’ probabile e’ che ci sia un “si” sofferto della SPD, e che si formi il governo di grande coalizione. Queste trattative sono state abbastanza trasparenti, nel senso che ogni giorno , o quasi, e’ stato fatto un comunicato stampa coi contenuti degli accordi , almeno a grandi linee. In definitiva, a CDU/CSU rimane il programma economico e la strategia con la UE, mentre a SPD andrebbero le aree piu’ importanti dello stato sociale, per le quali con CDU/CSU ci sono le piu’ ampie possibilita’ di compromesso. Il punto, quindi , e’ che la Merkel si e’ assicurata la continuazione della sua politica europea. Non si sa ancora se il ministro delle finanze sara’ ancora Schauble, ma e’ altamente probabile. Il vero problema e’ che riguardo all’europa la dialettica della SPD si e’ indurita molto. Se prima erano possibilisti riguardo ad alcune iniziative , oggi con la vittoria dell’ala bavarese e’ tutto un “nein”. Come se non bastasse, in caso di coalizione con SPD, il governo “farebbe pace” col mondo delle banche, e quindi il prezzo della grande coalizione sara’ che la Germania non entrerebbe nel sistema di controllo delle banche, e che spingera’ per spegnere l’autonomia di Draghi. In che modo? Quando si parla della Merkel, si sa che il fulcro del suo agire sono i tempi. Nel suo caso:

  • Entro la fine dell’anno si pronuncera’ la corte costituzionale tedesca, che normalmente e’ filogovernativa,e  probabilmente boccera’ l’iniziativa europea per il salvataggio dei paesi in difficolta’
  • Entro l’anno prossimo ci saranno le elezioni europee, ove si prevede una valanga di voti euroscettici, una specie di referendum abrogativo dell’euro.

Fatto questo, la Merkel si trovera’ con un draghi che ha perso alle urne, e con una serie di nazioni europee la cui vocazione euroscettica sara’ diventata evidente. La Commissione europea sara’ screditata , il parlamento europeo sara’ pieno di euroscettici,  e in quel momento la Merkel, che e’ uscita vincente dalle elezioni e non avra’ ancora governato abbastanza dopo le elezioni da poter essere accusata di qualcosa, e che non puo’ essere sfiorata dal risultato delle europee, dira’ quanto segue:

  • Il risultato elettorale tedesco dice che i tedeschi vogliono la Merkel.
  • Il rislutato elettorale europeo locale dice che i tedeschi  vogliono meno UE.
  • Ne consegue, diranno,  che la Merkel ha il mandato popolare di ridurre l’adesione tedesca alla UE.

Lo fara’ principalmente il suo partito, che attraverso i giornali locali fara’ filtrare il seguente ragionamento:

  • In germania la Merkel vince, quindi ai tedeschi va bene, e gli euroscettici non esistono nemmeno.
  • Ma quando entra in gioco l’europa, e quindi e’ colpa di Draghi & Co, la SPD perde punti verso gli euroscettici.
  • Ergo, l’ europa danneggia la CDU.

Allo stesso modo, e’ possibile che SPD perda voti dopo la formazione della grande coalizione. In tal caso, i voti finiranno facilmente agli euroscettici. Ma i giornali SPD non potranno accusare il governo , visto che per Maggio si sara’ a malapena insediato e non avra’ ancora fatto nulla di eclatante. Col risultato che sui giornali SPD arrivera’ questo messaggio:

  • I tedeschi danno ad SPD il 24% dei voti.
  • Ma quando si va in Europa, il conto decade.
  • Ergo, l’europa danneggia SPD.

Detto questo, cavalcare l’euroscetticismo sara’ MOLTO facile per entrambi i partiti, e il gioco sara’ fatto. Quali sono i possibili fronti?

  • Sui giornali vicini a SPD c’e’ una interessante discussione sul contributo della Germania al bilancio della UE, circa 135 miliardi, e sugli usi migliori che si potrebe fare di quei soldi per aiutare i tedeschi.
  • Sui giornali vicini alla CDU c’e’ un certo recriminare sui costi del salvataggio della Grecia,e  di quante cose belle si potevano fare in Germania con quei soldi.

E’ assolutamente probabile , quindi, che la Germania riduca il suo impegno finanziario in istituzioni europee , oppure che lo leghi a criteri piu’ stretti. Chi si era abituato ai contributi europei dovra’ farsene una ragione: la seconda cassa del mezziogiorno probabilmente chiudera’.
Un’altra tendenza e’ legata all’industria:

  • Sui giornali di SPD, si dice che la procedura contro le esportazioni eccessive dei tedeschi spingera’ le aziende tedesche a produrre fuori dalla UE, col risultato di togliere lavoro ai tedeschi per darlo ai cinesi.
  • Sui giornali di CDU si dice che le aziende tedesche danno lavoro anche ad altri paesi europei, per mezzo del contoterzismo, e che questa procedura in un momento di bassa crescita sia solo una vendetta dettata dall’invidia.

E’ assai possibile che in futuro molte aziende tedesche modifichino la propria geometria puntando sul mercato interno, abbandonando i fornitori europei, per poi mandare del semilavorato all’estero, dove avverra’ l’assemblaggio finale e la vendita fuori dalla UE.
Il che significa, essenzialmente, una drastica diminuzione di commesse per aziende straniere.
L’associazione degli industriali tedesca ha mosso le sue pedine, e sembra che la loro dialettica sia “essere competitivi in Europa e’ un male?”. Non vedo un grandissimo futuro per chi chiede alla Germania di aprire il proprio mercato al resto d’Europa: non puoi premere per un mercato libero e competitivo se poi punisci chi arriva primo nella competizione.
In questo senso, quindi, ha perfettamente ragione chi dice che in questo momento la politica tedesca sta progettando un “isolazionismo felice”, con una Germania che bada piu’ ad Asia , Africa e Sudamerica e meno , molto meno, all’Europa.
Questo progetto di “Germania sola e felice” ha pero’ bisogno di un tassello per riuscire, ovvero di un drastico ridimensionamento della credibilita’ politica delle istituzioni europee, non tanto nel mondo – ove di credibilita’ ce n’e’ poca – ma dentro l’Europa stessa.
Per indebolire le istituzioni europee, pero’, non serve alcuna azione da parte dei tedeschi: ci riusciranno benissimo gli euroscettici.
In definitiva, dal punto di vista della (ormai evidente) strategia della Merkel, i Grillo, i Farage, le Le Pen, sono degli “utili idioti”.
Nel 2015, solo per fare un esempio,  finira’ il sistema delle quote nell’agricoltura, e la Germania verra’ letteralmente inondata di prodotti bavaresi, i quali beneficeranno dei corsi d’acqua navigabili , della conoscenza del mercato interno, e della continuita’ con l’industria della conservazione e lavorazione, per buttare fuori la concorrenza.  Inoltre, la piccola distribuzione in Germania e’ morente, e tutto e’ in mano ai vari ALDI, REWE, Netto , Lidl, &co. Marche quasi sempre bavaresi: si approvigionerebbero in loco.  Poi, questi giganti faranno economia di scala e si lanceranno all’assalto all’estero, giocando sul prezzo basso legato all’economia di scala. E in paesi in crisi, vince il prezzo.
Marine Le Pen , che conta su molti agricoltori ma poca integrazione sistemica, ha poco da ridere: uno dei suoi principali mercati sta per ridursi drasticamente, e gli agricoltori
Tutto questo sarebbe impossibile se non ci fossero gli utili idioti, come i Grillo, i Farage, le Le Pen,per nominare i paesi dalle economie piu’ forti.
In pratica, cioe’, la strategia della Merkel si delinea sempre di piu’ nell’accordo con SPD, e dall’altro lato i proclami di Draghi stanno per venire spezzati da un vero e proprio referendum contro l’euro, che verra’ quasi sicuramente vinto dagli euroscettici.
Vi troverete cosi’ con una Germania che da’ sempre meno alla UE, e una UE troppo debole per reagire.
E tutto questo, grazie agli “utili idioti”.
Ma il punto piu’ grande e’ che e’ troppo tardi, oggi , per tornare indietro: la Merkel si muove SEMPRE quando e’ troppo tardi per gli avversari, e un giornale che mi titola in questo modo: http://www.lastampa.it/2013/11/16/esteri/offesa-dalla-ue-e-in-lite-con-gli-usa-lisolazionismo-ora-tenta-berlino-IsxNvaapGrgj9SVdQjQuRO/pagina.html
e’ ormai in ritardo. So benissimo che Marchionne oggi e’ preoccupatissimo: le dichiarazioni degli industriali tedeschi, “ci concentreremo di piu’ sul mercato interno” significano che attueranno una politica dei prezzi ancora piu’ aggressiva, anche nel mondo delle auto, e presto la Germania vaggera’ solo tedesco, o quasi.
Ma arrivare oggi e’  poco tempestivo: ormai e’ troppo tardi per tornare indietro,e  ho il dubbio che lo sforamento delle esportazioni sia stato VOLUTO per produrre un tema di cui parlare in TV, e convincere i tedeschi che non sono i benvenuti, e quindi farebbero bene ad unirsi agli altri paesi nordici nello scetticismo sistemico.
E se volete avere ancora piu’ conferme, il nuovo corso e qualcosa che non e’ iniziato ieri, ma da diversi mesi ormai:
http://en.ria.ru/military_news/20131007/183979456/Russian-German-Warships-to-Train-Jointly-in-Baltic-Sea.html

http://www.aljazeera.com/news/europe/2013/05/201352715179458901.html per completare l’operazione di svincolo serve una sola cosa: una vittoria degli euroscettici.
Gli utili idioti.
Si troveranno dopo le elezioni ancora con l’ Euro, ma con un euro dalla BCE debole, e quindi soggetta agli ordini della BuBa.  Si troveranno con organismi deboli che non potranno opporsi quando l’industria tedesca si rivolgera’ al mercato interno chiudendolo ancora di piu’, e non potranno opporsi quando poi si allargheranno fuori dalla UE, togliendo commesse alle aziende di paesi europei.E non potranno rivolgersi alla UE quando il mercato tedesco, dominato da distributori bavaresi,  sara’ invaso da prodotti alimentari bavaresi, buttando fuori gli stranieri.
E diranno anche di avere vinto.

Per l’appunto: utili idioti.
Dal mio punto di vista, spero proprio che Grillo vinca: dal vostro , credo che non vi lasceranno nemmeno capire da che parte sia arrivata la mazzata.

Uriel

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