Toh, tornano i cantanti impegnati.

Toh, tornano i cantanti impegnati.

Toh, tornano i cantanti impegnati.

La polemica su Fedez che dice cose fa tornare in vita, dopo tanti e tanti anni, la mummia dei cantanti politicamente impegnati. Si tratta di una categoria che, prima di essere criticata, va spiegata.

Prima di tutto: come mai i cantanti impegnati sono spariti? Come e’ morto l’impegno politico dei cantanti italiani?

La risposta sta nel periodo in cui la sinistra era impazzita perche’ al potere c’era un uomo ricco circondato da belle donne, il quale mostrava di apprezzarle. Come se non bastasse quest’uomo ricco faceva le sue feste/orge in Sardegna invece che a Roma, e se non lasci bagnare il biscottino ai romani, te se rinfacciano.

Insomma, la sinistra era incazzata come non mai, e come al solito decisero di fare la solita norma “per fermare Berlusconi”, che altrimenti avrebbe fatto le norme ad personam. E cosi’ fu fatta una legge della “par condicio”.

La legge della par condicio diceva che un’emittente radio o televisiva non poteva mandare un contenuto a favore di Berlusconi senza mandarne anche uno, lungo uguale, a favore di Achille Occhetto, o del perdente cronico di turno.

Sulla politica non ebbe alcun effetto, dal momento che Berlusconi la archivio’ nell’armadietto delle leggi di cui gli sbatteva il cazzo, e continuo’ come sempre, pisciando in testa all’ennesimo garante.

Ma sulla musica l’effetto fu tremendo. Ad un certo punto un gruppo chiamato Articolo 31 fece una canzone, che ando’ alla radio. Siccome era giudicata una canzone di sinistra  , fu sanzionata la radio, la casa discografica e si ordino’ che la canzone scomparisse dalla programmazione per un certo tempo (che al momento non ricordo).

Il risultato fu il terrore: significava che non potevi pianificare una tournee , perche’ se nel mezzo cominciavano le elezioni eri fottuto. Non potevi lanciare un nuovo album alla radio perche’ se cadeva un governo tutto il lavoro di preparare l’album e il lancio erano gettati nel cesso. Persino a livello locale, bastava (e basta) un’elezione regionale e il concerto di un cantante esplicitamente politico viene bloccato, o almeno rischiava.

Cosi’, tutti i cantanti che prima erano politicamente schierati cominciarono a cambiare profilo: chi si occupava di salvare i fenicotteri, chi faceva campagne per l’amatriciana, insomma lo schieramento politico divenne pericolosissimo.

E la cosa buffa della cosa e’ che all’epoca a parte Povia e Vasco Rossi, la destra non aveva praticamente cantanti dalla sua parte. Quindi fu un clamoroso autogol delle sinistre, che ancora non hanno capito una cosa:

ogni peggioramento del quadro normativo disegnato per colpire l’avversario si ritorce inevitabilmente contro chi l’ha varato.

Cosi’, la legge fatta per “limitare Berlusconi” non solo non limito’ nessuno, ma chiuse la bocca ai cantanti impegnati. Scomparvero tutti in quel periodo, dalla Nannini ai Litfiba, non ne rimase nessuno.  Era troppo rischioso per radio e case discografiche.

Adesso arriva Fedez e puf, si mette a fare politica. Politica nel senso che mette il naso nel sistema dei partiti, anziche’ fare politica astratta. Ed arriva lo choc, perche’ la storia della Par Condicio e’ cosi’ vecchia che ormai tutti i partiti credevano di averla sotterrata. Ma ci sono diverse ragioni per cui e’ potuto succedere:

  • i cantanti non lavorano per il covid e hanno bisogno di visibilita’.
  • instagram non e’una radio che puoi spegnere.
  • Fedez non stava cantando. (ammesso che lo faccia di quando c’e’ la musica).

Questo consente ai cantanti di non temere la legge sulla par condicio. Nessuna radio li rifiutera’ , nessun governo puo’ censurare instagram (tranne Zuckerberg) , non trattandosi di una canzone diventa difficile rivalersi sul produttore o sul distributore.

Allora voi direte: evviva, siamo nel momento perfetto. Adesso tutti i cantanti torneranno a parlare e ad impegnarsi! Droga! Sesso! Rock’n roll.

Non andra’ cosi’, per diverse ragioni. Non illudetevi.

1) I vecchi cantanti impegnati si sono sputtanati.

Quasi tutti gli “idoli delle sinistre” del periodo erano degli attori. Recitavano la parte di quelli di sinistra, ma in realta’ erano quello che si e’ visto. Complottisti filofascisti, anti-vax, razzisti, filoleghisti ed in generale paraculi senza scrupoli: al potere la Lega, ed ecco che il cantante gay diventa superleghista.

Potremmo iniziare coi nomi, e l’elenco sarebbe impietoso. Prendete un cantautore italiano impegnato a sinistra negli anni ’80, e guardatelo ADESSO. Ci trovate di tutto, da Miguel Bose’ antivax alla Mannoia complottista , il peggio del peggio servito su un piatto fumante di merda. Il tutto mentre il mondo attende col fiato sospeso il ritorno dei Righeira.

Su tutto svetta, come il cazzo sui maccheroni, Giovanni Lindo Ferretti il Chierichetto.

Nessuno, dopo aver visto questa gigantesca metamorfosi leccaculistica, crederebbe mai ad una nuova generazione di cantanti impegnati.

2) Tu vo fa’ l’ammericano.

Negli anni 80/primi 90 la disco italiana era un vero e proprio genere a se’ stante,  che oggi trovate ancora su youtube col nome di “ITALO Disco” (https://it.wikipedia.org/wiki/Italo_disco) , e quindi esisteva tutta una produzione di dischi italiani che parlava in qualche modo agli italiani di cose italiane. Non erano particolarmente impegnati, ma entravano in un’aspettativa generale: che la musica dicesse agli italiani delle cose italiane. O almeno cose cui gli italiani fossero interessati.

Il problema di oggi e’ che fra trap,rap & co, i musicisti parlano ai giovani italiani dei problemi (sociali e politici) degli americani. Non esistono in Italia i ghetti di Los Angeles. I poliziotti uccidono persone come Cucchi o Aldrovandi, non i negri del ghetto.

Cosi’ sicuramente nel mondo del rap Italiano ci saranno state una miriade di canzoni e di dichiarazioni dei cantanti sulla morte di Floyd. Ma state tranquilli che se i poliziotti ammazzano un italiano, se ne fregano: non e’ un problema americano, DUNQUE NON ESISTE.

Fedez fara’ un discorso che piacera’ molto alle frange GLBTQQAIS++ (per favore smettete di aggiungere lettere, non siete pigreco) , entrando in un dibattito che e’ forte negli USA dunque sui social network americani, ma i partiti italiani c’entrano poco riguardo a quello che succede negli USA. E possono farci poco.

Adesso arriva fedez e sta con la legge Zan, e va bene tutto, ma non parlera’ mai dei problemi italiani o europei (che so, il Sud Italia che sprofonda nella miseria, la Polonia che torna al 1967, etc) perche’ non essendo problemi americani non sono problemi del rap, e non essendo problemi del rap non sono problemi italiani.

Se anche i cantanti di oggi tornassero all’impegno, non sarebbero tutti per il PD contro la Lega. Sarebbero per Biden contro Trump.

Cosa della quale, in Italia, cambia il giusto.

3) Ammeriga , ovvero i liberal.

Avendo come centro culturale internet e i social, ovvero il RAP e gli USA, nessun gruppo musicale italiano puo’ essere “di sinistra” nel senso che si intende in Europa. Al massimo potranno essere “liberal”, che non indica un partito di sinistra, ma la frangia meno estrema della societa’ americana, che e’ interamente di destra.

Dire che Biden sia di sinistra perche’ e’ contro Trump e’ come dire che Galeazzo Ciano fosse un partigiano perche’ ando’ contro Mussolini.

E la differenza e’ anche, si, ideologica. C’e’ un abisso tra un socialdemocratico, o anche un socialista, e un “liberal”.

Se io dico che “100 persone possiedono il 50% della ricchezza del mondo”, un liberal e un socialista reagiranno in due modi estremamente diversi.

  • socialista: togliamo tutte quelle ricchezze a quelle persone, usando le tasse,  e ridistribuiamole sotto forma di welfare.
  • liberal: di quelle 100 persone, 50 devono essere donne, 17 devono essere negri, 11 devono essere lesbiche/gay, e uno transgender.

La differenza tra un liberal e un socialista , cioe’, sta nel fatto che il liberal si focalizza sulla parita’ ma dimentica la giustizia. Si tratta, cioe’, di una destra con una spruzzatina di pari opportunita’, ma non di una sinistra.

Poiche’ i cantanti odierni non possono che essere “liberal” nel senso americano del termine, essi non potranno mai trovare posto nella tradizione e nel pensiero delle sinistre europee.

4. Il Rap non e’ di sinistra.

Parliamo di una musica che, sin dalle origini “gangsta”, non fa altro che enfatizzare le caratteristiche piu’ misogine del mondo della prostituzione americana.

Partiamo cioe’ da una sottocultura ove il maschio e’ un “pimp”, ovvero un mafioso magnaccio, mentre le donne sono “ho”, cioe’ hookers, le schiave del marciapiede. Complimenti. Sa davvero di sinistra. E le femministe tacciono (troppo occupate a ingoiare?)

Le successive evoluzioni non sono molto migliori: dalla nascita del noto ballo di liberazione della donna chiamato “twerking” all’apologia vistosa della violenza e della microcriminalita’ . Ma non si trattava del discorso edonista della generazione precedente: noi volevamo il divertimento ed il piacere, e se le leggi erano contro si fottessero. Ma non si andava contro la legge per principio.

Questa nuova pila di idioti va contro la legge, e non si diverte neppure. Cantando che lo stupratore e’ un vero uomo, che il magnaccio e’ un grande se costringe le sue schiave a prostituirsi, che una sparatoria e’ divertente (non si sa per quale motivo), e che la violenza domestica e’, insomma, quello slapping the bitch che ogni tanto ricorda a tutti chi e’ l’uomo di casa.

In una tradizione del genere, proporsi come “sinistra” mi sembra abbastanza  , come dire, improbabile. Manca qualsiasi idea di emancipazione, di progresso, di uguaglianza  e persino di parita’.

Queste sono, principalmente, le ragioni per le quali non credo sia possibile, tantomeno “funzionante” o “credibile”, che tornino i cantanti impegnati.

Certo, Fedez oggi non puo’ fare spettacoli e il lancio di nuovi dischi diventa pericoloso per mancanza di tour, quindi ha bisogno di farsi sentire e tener “caldo” il proprio nome.

Ma attenzione: tutto questo dura quanto il covid.

Non appena finira’ il covid, si torna a fare concerti e tournee, si torna ad aver bisogno della radio e della TV, e di conseguenza, torna la solita merda di prima.

Non vi illudete: prima o poi, partira’ una canzone tipo Bregovitch.

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