Titolo. (Ovvero: come rendere il titolo invisibile ai motori di ricerca).

Mentre conto i giorni per la mia nuova linea vdsl, mi viene detto che il Silvio ne ha fatta una delle sue. Poiche’ da casa non riesco a vedere subito il video lo metto tra le cose “boh” (quelle che se qualcuno ne parla ancora tra due giorni allora c’e’ qualcosa) e oggi me lo sono andato a vedere. Insomma, c’e’ una tizia con un abbigliamento imbarazzante (almeno, per il dress code delle aziende che conosco) che si prende una serie di allusioni sessuali pesanti. Cosi’ ne approfitto per parlare di una cosa diversa, tangente a questo evento: la canzone del “qui sono tutti stronzi”.

Sicuramente il tizio ha una chiara collocazione: “Cafone Arricchito”. Non e’ il primo cafone arricchito che vediamo, sicuramente non e’ l’ultimo, e siccome SA di avere a che fare con un paese di cafoni arricchiti, probabilmente il suo calcolo elettorale e’ che se lui promette di sdoganare il cafone arricchito, tutti i cafoni arricchiti voteranno per lui.

Il vero problema e’ lei. E’ lei perche’ tutte le amiche italiane che ho avrebbero risposto MOLTO male a quelle allusioni. La vera domanda che mi pongo e’ “ok, ok. Non potevi mandarlo a fare in culo, ma neanche rimanere li’ come una cretina e’ stato bello”.

Per capire cosa sia successo non ci vuole molto, specialmente se siete emigrati in un luogo ove la passera, essendo un elemento di facile reperimento, e’ abbastanza inflazionata, e avete osservato donne italiane simili a quella del video al momento dell’impatto qui.

Mi e’ capitato diverse volte di avere la jeune fille italica – o anche meno jeune o meno fille – che arriva in qualche scrivania vicina a quella ove sono io. Sapete che succede? Inizia il conto alla rovescia, ove il conto alla rovescia conta il tempo che manca a sentire questa frase “ma che stronzo! Gli avevo solo chiesto un favore!” oppure “ma qui sono tutti stronzi, nessuno ti fa un favore”.

Che cosa succede di preciso? Facciamo un passo indietro. Il maschio italiano e’ edonista. Essendo edonista, non solo gode narcisisticamente della donna al momento dell’atto sessuale, ma anche durante la vita sociale. In particolare:

Essere visti in compagnia di una bella donna aumenta il prestigio , o almeno soddisfa l’idea che il prestigio aumenti.
Essere visti in confidenza con una bella donna aumenta il prestigio, o almeno soddisfa l’idea che il prestigio aumenti.
In questo senso, quindi, alcune donne non devono per forza prostituirsi vendendo il proprio corpo, ma possono farlo vendendo la loro presenza, o la loro compagnia.

Ricordate la studentessa bbona che vi chiedeva se potevate prestarle i vostri appunti? Vi aveva solo chiesto un favore. Ricordate la collega bbona che una volta aveva un problema e voi lo avete risolto? Vi aveva solo chiesto un favore. E possibilimente ricambiato pagando in “compagnia”, ovvero accrescendo il vostro prestigio consentendovi di farvi vedere in giro con una bella ragazza a fianco.

Ecco, la prima domanda da porsi e’: a quanto ammonta il totale di questi “favori” pagati mediante bella presenza ? Apparentemente questa cifra e’ bassa, e dipende ovviamente dall’avvenenza della donna, dipende anche da come si abbiglia al lavoro ma essenzialmente puo’ raggiungere quantita’ importanti.

Prendiamo l’esempio della collega avvenente che arriva qui. Quasi immediatamente inizia a chiedere favori in giro, e si scopre che i “favori” consistono nello svolgimento di piccoli task tecnici, che la collega non e’ abbastanza competente per svolgere. Poiche’ il tedesco vuole uscire dall’ufficio in tempo ed andare a casa, la maggior parte delle volte non accetta di svolgere lavori altrui, e risponde cortesemente di no.

Al terzo-quarto “no”, la collega inizia regolarmente a diventare ansiosa. E a lamentarsi che qui “nessuno ti fa un favore”, sino ad usare la parola “stronzi”, che normalmente indica l’insieme di maschi ineluttabilmente esclusi dai vantaggi sociali di farsi vedere in compagnia di una jeune fille, per aver osato rifiutare “un favore”.

Ho osservato diverse colleghe in queste condizioni, e ho concluso che:

Alcune donne arrivano a godere di una quantita’ di favori che raggiunge il 25-30% del valore del lavoro svolto quotidianamente.
Questi favori vengono concessi in via esclusiva, scambiati per il relativo vantaggio del prestigio che deriva dalla compagnia pubblica di una bella donna.
E questo completa la teoria: non appena queste signore si trovano in delle societa’ ove il valore della compagnia di una donna e’ abbastanza alto, o in luoghi ove la gnocca -promessa o data – per qualche motivo ha meno valore rispetto all’ Italia, il valore dei favori che riescono ad ottenere crolla a zero, e ne risulta la canzone della principessa senza pisello: “qui sono tutti stronzi, nessuno ti fa un favore”, “che stronzo, gli avevo solo chiesto un favore!”, e cosi’ via.

Ovviamente, i favori ottenibili crescono di valore se gli uomini cui vengono chiesti hanno potere. Cosi’, se in un luogo tutti i posti di potere sono occupati da uomini , in genere molte donne si vestono in maniera piu’ sexy, le gonne si accorciano, i tacchi si allungano, le scollature diventano piu’ ampie, il trucco si fa meno discreto.

Potrei dirvi, usando questo modello, quanti maschi ci siano al potere in qualsiasi istituzione italiana semplicemente osservando l’abbigliamento delle segretarie per qualche minuto.

Adesso facciamo un passo indietro e torniamo a Berlusconi.

Berlusconi fa queste piazzate pensando NON SOLO al pubblico maschile che la vede in questo modo, ma pensando ANCHE al pubblico femminile che vive chiedendo “un favorino” al collega, sempre maschio. Perche’ “la stronza” che non fa mai un favore e’ donna per definizione.

Questa abitudine diventa, spesso, sottile come l’aria. Essa contamina, diventa normalita’, e molte donne italiane subiscono un vero e proprio choc culturale quando finiscono in paesi ove perdono quel 20-30% di lavoro gratis, fornito da “favorini”, chiesti a colleghi uomini o a capi uomini. E ricambiati permettendo che una certa confidenza sia socialmente visibile, in modo da garantire al maschio un certo prestigio da seduttore (o pseudo tale).

Adesso applichiamo la cosa al discorso, e capiamo che la signora oggetto delle attenzioni di Silvio non si e’ ribellata cosi’ come non si ribellano tantissime donne italiane. E non si ribellano perche’, molto semplicemente, si sono abituate a considerare quel trattamento come il prezzo da pagare per qualche “favorino”.

Non reagire e’, per un tipo di donna MOLTO diffuso in Italia, una cosa assolutamente NORMALE, per la semplice ragione che e’ ormai metabolizzato il meccanismo. Tu lasci che un maschio si prenda confidenze, dandogli un pochino del prestigio sociale che ne deriva, ed in cambio prima o poi riceverai un favorino.

Non e’ che ci debba uscire il pompino o altro: la merce di scambio non e’ altro che un atteggiamento di estrema confidenza espresso pubblicamente. Non c’e’ nemmeno contatto fisico, solo contatto sociale. Ma la pomiciata sociale in pubblico e’ piu’ che sufficiente a dar prestigio al maschio, e siccome c’e’ un beneficio, allora ci sara’ un prezzo pagato.

Il fenomeno cui avete assistito, cioe’, puo’ essere osservato cosi’ comunemente che ormai e’ diventato parte della normalita’. La signora oggetto di attenzioni non ha reagito perche’ appartiene a quella enorme maggioranza di donne che usano questo trucco abitualmente. E’ praticamente normale, cosi’ normale da non essere neppure rilevato, per una donna italiana ottenere vantaggi in questo modo che non solo le donne non percepiscono piu’ cosa ci sia di sbagliato in questo, ma non percepiscono piu’ l’esatto ammontare del valore scambiato.

Se ci sono donne che non riescono a vivere fuori dall’ Italia perche’ tutti appaiono stronzi maledetti che non fanno mai un favore – e tornano cosi’ in patria dicendo di essersi trovate malissimo – e’ semplicemente perche’ il meccanismo si rompe, e improvvisamente si trovano in un mondo enormemente diverso dall’ Italia. Un mondo ove se vuoi gli appunti all’universita’ devi scriverteli con le tue manine, dove se vuoi quella particolare “cosa molto tecnica” non devi far altro che ricordare le cose che hai studiato – o che dovresti aver studiato – e non la puoi chiedere al collega, e se hai dieci minuti extra di lavoro devi proprio rimanere in ufficio tu, anziche’ chiedere “un favorino” al collega.

Quando queste donne si trovano fuori dall’ Italia, e si accorgono di dover procacciare – senza chiedere a nessuno il solito aiutino – il 100% di quel che e’ richiesto loro, tipicamente credono di essere state prese in punta. Perche’ oltre al favorino questo meccanismo non solletica solo il prestigio sociale dell’uomo: solleva anche quello della donna, che pensa di dimostrare che “sono ancora abbastanza avvenente da garantire prestigio ad un uomo con la mia compagnia”. Si completa cosi’ il quadro:

Alcune donne arrivano a godere di una quantita’ di favori che raggiunge il 25-30% del valore del lavoro svolto quotidianamente.
Questi favori vengono concessi in via esclusiva, scambiati per il relativo vantaggio del prestigio che deriva dalla compagnia pubblica di una bella donna.
Il fatto che una donna sia abbastanza avvenente da dare prestigio ad un uomo viene preso dalla donna stessa come prestigio, dando addirittura un feedback positivo di ritorno.

Questo meccanismo salta quasi completamente laddove i rapporti di lavoro sono diversi e laddovela patata e’ inflazionata, certo. Per quanto anche all’estero dia prestigio e tutto quanto farsi vedere con una bella donna, le dimensioni del fenomeno NON bastano a produrre una rendita in “favori”.

Cosi’ adesso posso concludere quanto segue:

Berlusconi NON sta commettendo un atto di maschilismo bensi’ un atto di “italianismo”, ove per “italianismo” intendo una cultura che e’ peculiare tanto della maggioranza degli uomini che della maggioranza delle donne, in Italia. Egli si rivolge , come elettorato, SIA a quegli uomini che sono usi prendersi confidenza con le donne da una posizione di potere, sia a quelle donne che sono use scambiare la propria frequetazione con qualche favore o “buon rendere”.
Se quello che fa Berlusconi e’ possibile non e’ solo per via di un maschilismo, cioe’ di un fenomeno diffuso dalla parte maschile, ma di un mercantilismo opportunistico che coinvolge DUE maggioranze, ovvero SIA la maggioranza dei maschi che la maggioranza delle donne.

E sino a quando si vorra’ confinare il problema da un solo lato del cielo, attribuendolo ai soli uomini o alle sole donne, senza voler capire che si tratta di un qui pro quo sin troppo consolidato che si consuma con l’accordo delle parti, potrete sconrdarvi che il fenomeno sia contrastato. Non potete contrastare un fenomeno guardando ad una sola delle due parti.

La donna poteva semplicemente dire “Vengo ogni mattina da Voghera” ed uscirsene con una gelata. Poteva usare un dress code differente e tutta una serie di altre cose che in Italia al lavoro si usano poco. Poteva.

Ora so che verro’ accusato di colpevolizzare la vittima, ma voglio far presente una semplice cosa: non c’e’ alcuna vittima. C’e’ semplicemente un accordo tacito , che consuma di continuo un piccolo commercio diffuso ovunque, commercio del quale fingete di non sapere nulla,(e bisognerebbe anche indagare per quale motivo non si voglia aprire il vaso di Pandora) e per difendere il quale avete costruito una dialettica che vuole esserci una vittima ed un aggressore, quando c’erano solo un cliente ed un esercente, e non e’ nemmeno detto che entrambi non fossero entrambe le cose.

Si, lo so. Sono uno stronzo. Non faccio mai dei favori. Per questo io vado a mangiare con un collega che ha il pizzetto ed un tizio biondo e grosso.

Il mio prestigio ne soffrira’, lo sento.

Uriel

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *