Esse sono:
- Il provinciale Glam/folk. Ha piu’ gadget addosso di un flipper del bar Gino. Interpreta la moda nella maniera piu’ estrema. Se la cintura va di moda grossa, lui la porta enorme. Se gli occhiali vanno coprenti, lui indossa un parabrezza IVECO. Idem per la femmina. Suo padre/lui ha la Boutique del Calcestruzzo(0), azienda che unisce la tradizione alla modernita’, quindi e’ qualcuno.
- Il provinciale Cool/folk. Ha l’aifone, ed e’ minimal e cool. Tutto minimal, di color biancogrigionero , bandite le scritte sui vestiti, banditi gli appigli, aifone e aimac e aipod . Insomma, dopo qualche tempo , tutti lisci e minimal e biancogrigineri, sembrano degli anal intruder ambulanti. Il fine settimana, questo dildo in latex semovente indossa dei pantaloni con milioni di tasche, una maglietta a collo alto e va fuori citta’, a fare i percorsi del gusto e lo slow food.
- Il provinciale anticontroboicottaro ecoetnico/folk. Lui e’ contro e alternativo. Ed e’ alternativo e contro. Non si sa bene come e perche’, ma cambiera’ il mondo. Il suo cane lo compatisce, e per contrappasso si reincarnera’ in Hugh Hefner. Un altro mondo e’ possibile. Ma lo sai che nella coca cola ci sono i bambini indios spremuti dentro? Assassino! Spesso e’ pure vegetariano. Crede che la fica sia un aperitivo greco.
- Il provinciale metalpunkdark/folk. Usa ancora le toppe di jeans sul chiodo, o le toppe di chiodo sul giubbotto di jeans. La maglietta nera raffigura, rigorosamente, teste di bambini abortiti da madri impalate da Satana in Persona. Cammina con la mano destra in tasca e gli occhi fissi al suolo, ad un metro da se’.Il capello gli da’ un aspetto da Shnautzer, e ti aspetti che inciampi da un momento all’altro. Beve birra chimica comprata al supermercato. Ricicla il vetro lanciando la bottiglia contro qualche muro.
- Il provinciale cattolico tradizionalista/folk(1). Se e’ una donna, e’ bella come un cesso alla turca intasato. Se e’ un uomo e’ uno sfigato e fa il venditore porta a porta, pardon, sales manager. Hanno i valori delle radici cristiane, conoscono canti in dialetto che la nonna considerava roba da vecchi stronzi, diverse volte l’anno si vestono da cretini del rinascimento per partecipare ad un revival del medioevo, (ma duecento anni di ritardo, si sa, a quei tempi capitavano). Sanno ballare danze idiote quali la girostrata bellunese o il camperdengo ciociaro. Vanno in chiesa. Lei e’ l’amante del prete. Lui e’ l’amante del prete. I bambini… vabbe’, dai, non cadiamo in luoghi comuni.
Come si arriva a cio’? Le fasi, essenzialmente , sono tre.
-Fase due: think the same different.
Qui inizia, quindi, il processo di tamarrizazione estetica. Se ci pensate, seguire una moda piu’ degli altri e’ un controsenso. Se una moda e’ il fatto di essere qualcosa di comune a tanti, allora la segui come tanti. Cosi’ come non e’ possibile essere il primo a seguire una moda: il “primo a seguire” e’ un anacoluto. Se segui, non sei il primo. Lo stesso dicasi di “creare una moda”, dal momento che se non siete una potenza del marketing globale, creare mode vi e’ impossibile. Risultato: i provinciali si accontentano di essere stati i primi nel loro paesello a fare qualcosa di irrilevante e vistoso. Tutti. Loro non hanno mai seguito una moda perche’ non sono pecoroni. Tuttavia sono “normali” quindi non si vanteranno mai di essere stati fuori dalla normalita’. Come uscirne? Il segreto e’ “anticonformista”, la parola che indica l’anormale bello.
Cosi’, per risolvere la contraddizione sono tutti anticonformisti, che in provincia significa “sono stato il primo a Zanzarello sul Benicio a mettere occhiali cosi’”. Insomma, sono tutti uguali, ma qualcuno e’ piu’ uguale di altri.
Questo concetto di “piu’ uguale” non e’ altro che l’estremizzazione di un qualsiasi tratto che, a detta loro, serva a farli sembrare meno uguali tra loro. Essi faranno una gara a chi e’ piu’ alla moda, diventando cioe’ piu’ uguali, nel disperato tentativo di essere meno uguali.
Nei casi descritti sopra:
- Il provinciale Glam/folk. Inizia a seguire la moda e a diffidare di quelli che fanno le cose a meta’. Cioe’, se la moda e’ la minigonna, si deve vedere il clitoride. Se la moda e’ il tanga, si mettono pantaloni semitrasparenti per far vedere il tanga. La mamma non vuole? Non sei moderna, che antichi che siete a casa. Occhiali? Occhialissimi! Cellulare? Cellularissimo! Iphone? Iphonissimo! Tutto e’ elevato all’ennesima potenza, in una gara con quella/o la’, che vuole essere alla moda piu’ di me. Alla fine, il nostro provinciale sembra una giostra gitana con un albero di natale addosso.
- Il minimal/cool. Per distinguersi da questi campagnoli, il nostro eroe decide che lui e’ Steve Jobs. Abolisce qualsiasi genere di scritta dall’abbigliamento , a costo di togliere manualmente l’etichetta con la taglia dalle felpe. Veste solo di cose bianche, grigie, nere. Ha un’auto minimal, con le maniglie touch. I vestiti devono essere lisci, di un solo colore alla volta. Perche’ lui non e’ un truzzo. Il taglio di capelli e’ minimal, corti in avanti per lui, a carciofo per lei.La parola “decorazione” e’ Satana. Il parallelepipedo e’ DIO. In 2001 Odissea nello spazio, il monolite e’ il solo oggetto degno di nota. E’ troppo cool, troppo minimal. Finisce ustionato in ospedale perche’ crede che il fornello di casa sia touch, invece e’ solo il vetro del forno.Acceso.
- Il provinciale anticontroboicottaro/etnicofolk. Lui sa. Ma sapere, da solo, non e’ nulla. Perche’ si deve anche vedere, che sa. La principale caratteristica di questa persona che a parole e’ “piu’ consapevole” e’ che tale consapevolezza non e’ una cosa interiore , intellettuale, spirituale. No: si deve anche vedere. Cosi’ non gli basta essere vegano: deve scassarvi la minchia al bar se mangiate il prosciutto, perche’ “lo disgusta”. Perche’ si deve vedere, si deve sapere che e’ vegano. Lui entra al bar e chiede ad un barista sessantenne (che non distingue la coca-cola dal Napalm )una “Zamta-Cola islamosolidale ed equa, con zero zuccheri, carbon free, no CHC, no ZBF“, e una lista di no-qualcosa e di zero-qualcosa che alla fine corrisponderebbe solo al vuoto spinto. Perche’ lui beve solo cose zero-protoni, elettroni-free ed entropy-friendly. Specialmente se scassa la minchia ad un povero barista di fronte a tutti.
- Il provinciale metalpunkdark/folk.La musica e’ tutto. Dalla musica che ascolti si vede se cambierai il mondo. La societa’ ti teme perche’ compri un CD anziche’ un altro. E piagnucoli. Tutti ce l’hanno con te. Nessuno ti capisce. Non si sa bene il perche’, ma non sempre profanare un cimitero e cagare nel teschio del nonno ti rende popolare. Che strano. La mamma ti dice che sei troppo avanti e questi zoticoni non ti capiscono. Indossi un film dell’orrore. Satana chiama un esorcista se Astaroth e’ indemoniato da un metallaro di Massafiscaglia(FE). Sei cattivissimo. Sei contro. E nessuno ti capisce. E tutti ti odiano. Ma lo fanno perche’ sei “tru”. Perche’ sei contro, anticonformista e devastatore di mode, ma sei “tru”, cioe’ assolutamente ortodosso. La tua mente stordita dalla birra chimica del supermarket non percepisce alcuna contraddizione in questo.Se provi a pensarci, istintivamente lanci la bottiglia vuota contro un muro e ti senti ganzo per questo: hai ferito il sistema con un atto rivoluzionario. Ma quel paese e’ troppo indietro perche’ gli “Sventrated Porcamadonn” non piacciono a nessuno, quindi il tuo gesto non sara’ capito.
- Il provinciale cattolico tradizionalista/folk(1). Il vero anticonformismo e’ in parrocchia. Perche’ al giorno d’oggi, con il laicismo che impera e il secolarismo che domina il mondo, la vera lotta dura contro natura senza paura la fa solo Don Paolo. E le radici, ce le siamo dimenticate? E la Proloco? E le radici della proloco? Non e’ il caso di organizzare, allora, un festival medioevale con costumi del rinascimento, piadina e un piatto locale che nessuno mangia piu’ perche’ e’ vietato dalla convenzione di Ginevra? Non sei forse controcorrente se difendi i valori della Chiesa?Non e’ ora che gli uomini giusti scendano in piazza contro questa proliferazione di musulmani transessuali comunisti laici ?
Siamo gia’ pronti, quindi, per la terza e definitiva fase:
-Fase tre: l’identita’ , oggi, non si nega piu’ a nessuno.
Il nostro CEO della NonSoloTondo SrL, Made in Italy, ULTCLM(2) non ha tempo per queste cose. Lui lavora. Provate a metterlo in coda sulla statale, e lui vi dice che DEVE andare a lavorare, perche’ senza la Nonsolotondo SRL la baracca non va. Lui manda avanti la baracca, non ha mica tempo per queste cazzate.Ma vuole essere cattolico. E’ la sua preziosa identita’.
Ecco il punto primo dell’identita’ del provinciale: essa non e’ un’identita’ vera, ma una scorciatoia all’identita’. Ora, come si fa ad essere cattolici senza andare a messa, seguire i comandamenti e rispettare la parola di Cristo?
Ed ecco, dopo tre passaggi, il provinciale italiano perfetto, caratterizzato da:
- Una sostanza nulla. Pensa quel che pensano tanti, se non troppi. Fa quel che fanno tanti, vive come vivono tanti, legge quel che leggono tanti, sa quel che sanno tutti. Un tubo digerente che cammina.
- Un’estetica abnorme e fastidiosa, nella misura in cui pretende di comunicare il contrario della realta’:” io sono una persona ricca di contenuti”. Una serie di pose il cui scopo e’ di superare gli altri che sparano pose analoghe.
- Una presunta identita’ fastidiosa, urtante e provocatoria, costruita e basata sull’odio o almeno sul contrasto verso qualcun altro: sono del nord perche’ non sono terrone, sono di destra perche’ sono contro la sinistra, eccetera.
Uriel
(0) Ha una sorella/cugina che studia da pubblicitaria e ha idee geniali e originali.
(1) Un folk e’ l’unita’ di misura corrispondente a 0.5 bifolk. Due folk fanno un bifolk. Due folk-punk fanno un bifolk-punk, e cosi’ via.
2)Unisce la Tradizione con la modernita’
(3)Si possono costruire dei paradossi logici mica da poco, cosi’.