The Dark Forest

The Dark Forest

The Dark Forest

A volte, quando Marvel, DC &co non riescono ad occupare tutto l’orizzonte, capita che nella fantascienza ci sia qualcosa di interessante. In questo caso mi riferisco ai libri di Cixin Liu, e alla sua teoria della Dark Forest, una “possibile soluzione” al paradosso di Fermi.

Il paradosso di Fermi nasce come risposta alle equazioni di Drake, che stimano un numero molto alto di civilta’ extraterrestri nella nostra galassia, e in generale nell’ Universo. Il guaio delle equazioni di Drake e’ che le ipotesi sono abbastanza fondate sul piano di quanto osserviamo, (e anche la possibilita’ di osservare gli esoplaneti ha confermato che Drake non era ottimista, bensi’ il contrario) ma non corrispondono con un fatto, che Fermi fece rilevare: se ci sono tante civilta’, come mai non le osserviamo?

A questo paradosso hanno dato (o cercato di dare) risposta in molti.Alcuni hanno osservato che anche sul pianeta Terra molte civilta’ non si erano mai incontrate, e se assegnamo l’inizio della storia della marineria mediterranea ai Fenici  (per quanto ci siano vaste prove di navigazione precedente) scopriamo che ci sono voluti 2700 anni prima che il mediterraneo incontrasse il Sud America, e 2900 per l’ Australia. Non male. Ci sono molti tentativi di spiegare questo paradosso.

Cixin Liu ha provato a dare una risposta abbastanza terrificante, che onestamente critico, perche’…. anche io avevo scritto un libro con una simile ipotesi, ma per farlo funzionare ho dovuto usare un espediente.

La teoria di Cixin Liu e’ questa: le civilta’ aliene si nascondono perche’ hanno paura di venire assalite. Immaginate il cosmo come una foresta buia. Sapete che nel buio ci sono i predatori, e sapete che alcuni di loro amano mangiare voi (o le vostre risorse). Qual’e’ la cosa che farete? Nascondervi, dice Cixin Liu. Poiche’ se siete visibili sosterrete un numero crescente di assalti, volti ad impossessarvi delle vostre risorse (che potrebbero essere anche essere usati come bestiame o come prede per venire mangiati, come in “Cibo”) ,  la teoria di Cixin Liu e’ che tutti si nascondano per non essere trovati.

Secondo Cixin Liu, siccome l’universo e’ limitato in dimensioni ma le specie intelligenti si moltiplicano in numero, il conflitto e’ inevitabile. E siccome e’ inevitabile, tutti hanno preso a nascondersi perche’ non vogliono essere assaliti di continuo.

Avevo provato a dare una risposta simile in Cibo, e da sola non stava in piedi, quindi ho dovuto corroborarla, con il fattore R. Mi spiego meglio.

Il Paradosso di Fermi e’ una risposta alle stime di Drake. Nelle stime di Drake, il numero di civilta’ e’ alto, ma comunque molto RARO rispetto al numero di stelle e pianeti, cioe’ risorse. In questo modello, ogni razza avrebbe a disposizione MILIONI di stelle (e relativi pianeti) da usare come fonte di risorse E’ vero che l’universo e’ finito, ma il problema e’ se qualche razza sia davvero capace di usare tutte queste risorse. Faccio un esempio: il fatto che il numero di donne sia finito non implica un continuo duello per procurarsene. Dopotutto, quattro miliardi di donne sono ben oltre le capacita’ sessuali di qualsiasi maschio umano.

Allo stesso modo, se accettiamo le ipotesi di Drake, che si sono rivelate pessimistiche adesso che possiamo trovare esoplaneti, di qualsiasi risorsa abbiano bisogno gli alieni , ce n’e’ a strafottere.

Secondo: se proprio vuoi essere invisibile, guerreggiare di continuo non ti aiutera’. La guerra e’ visibile. L’espansione e’ visibile. Se hai bisogno di risorse perche’ cresci di numero e occupi molti pianeti, sino ad esaurire quei milioni di pianeti a tua disposizione, difficilmente potrai farlo in silenzio. Hai bisogno di una supply chain, che deve comunicare. Se scegli di non comunicare e trasportare le materie prime per essere invisibile, ti stai illudendo che milioni di tonnellate di materie prime in movimento siano meno visibili di un fotone. Onestamente, improbabile.

Terzo: se temi la guerra vuoi sapere con largo anticipo dell’arrivo del nemico. Anche se accettassimo che queste specie di mimetizzino per non essere viste, difficilmente accetteranno di rimanere cieche. Una militarizzazione paranoica puo’ implicare il silenzio, ma amplifichera’ enormemente la tendenza all’osservazione e all’esplorazione. Se anche tutti si mimetizzano, ci sara’ sempre l’osservatore che ti piazza un avamposto sul tappetino di casa per sorvegliare che non arrivino eserciti.

C’e’ poi un problema, insito nella cosmologia moderna, che viene menzionato poco. Ovvero l’orizzonte degli eventi. L’universo si espande, e la sua espansione accelera. Se vi mettete a viaggiare partendo dalla terra, alla velocita’ della luce, prima o poi arriverete al punto in cui non potete piu’ tornare indietro, perche’ all’universo non resta piu’ il tempo necessario. Da questo “confine” in poi, non sono piu’ possibili relazioni di causa-effetto tra voi e il pianeta terra. Siete oltre l’orizzonte degli eventi, come se foste finiti in un buco nero.

Secondo alcune teorie, per la morte termica dell’universo mancano 16,7 miliardi di anni. Dal punto di vista di un osservatore terrestre immortale, NIENTE che avvenga “ora” piu’ distante di cosi’ verra’ mai osservato: non esiste quindi nessun possibile legame di causa-effetto tra due punti distanti piu’ di 16.7 miliardi di anni.

Siccome secondo le ultime stime l’universo e’ grande 46 miliardi di anni luce, ogni punto e’ immerso in una specie di “bolla”, bolla che non ricevera’ MAI alcun segnale “attuale” da quanto c’e’ oltre quel limite. Se viaggiate alla velocita’ della luce siete immortali , dal momento che il tempo tende a zero: potete, in teoria, viaggiare 16.7 miliardi di anni-luce, e arriverete “in giornata”. Il guaio e’ che per il resto dell’universo (“in quiete”) il vostro viaggio e’ durato 16.7 miliardi di anni, con il piccolo problema che siccome l’universo si espande, adesso voi siete (in realta’) gia’ a 28 miliardi di anni luce di distanza. E non potete piu’ tornare indietro, tantomeno comunicare con la base: nessuna relazione di causa-effetto e’ ora possibile. Quindi MOLTO PRIMA dei 16.7 miliardi di anni, uscireste dall’orizzonte degli eventi della terra, aiutati dall’espansione dell’universo.

Questo riduce di molto il problema: noi riceviamo si’ la luce del passato, perche’ in passato l’universo era piu’ piccolo (l’eta’ e’ di 13 miliardi di anni, ma la dimensione e’ di 46 miliardi di anni luce, quindi si e’ gia’ espanso un bel pochino) , ma se immaginiamo quello che succede “ORA” a piu’ di 6-7 miliardi di anni luce, non lo sapremo MAI. La luce che parte da li’ “adesso” non ci arrivera’ MAI: “mentre” viaggia l’universo si espandera’ ancora, e “durante” il viaggio i 6-7 miliardi di anni luce diventeranno piu’ di 16,7, e quindi non ci sara’ tempo a sufficienza per ricevere il segnale. Non esiste alcuna possibile relazione di causa ed effetto tra noi e qualcosa che sia a piu’ di 6-7 miliardi di anni luce di distanza.

La relazione era possibile in passato perche’ l’universo era piu’ piccolo e si espandeva piu’ lentamente, ma ora il limite e’ di 6-7 miliardi di anni luce (a seconda della costante di Hubble, che sembra molto ballerina).

Questo cosa significa? Significa che per “vederci” (che richiede una relazione di causa-effetto tra noi e loro) una specie “esterna” alla bolla avrebbe dovuto letteralmente prevedere, se non ipotizzare, la nostra esistenza 6/7 miliardi di anni fa. Se lo fa “oggi”, non dobbiamo preoccuparcene, dal momento che comunque all’universo non rimane abbastanza tempo perche’ loro possano venire qui. (ammesso che noi duriamo fino alla fine, si intende). In pratica, per farci guerra dovrebbero dire qualcosa come: “lo vedi quello spazio vuoto? Ecco, in un momento che non vedremo mai ci sara’ una civilta’ che costruisce Hamburger, alla quale muoveremo guerra per nessun motivo, inviando un esercito che non tornera’ mai indietro e non dara’ mai piu’ sue notizie.

Secondo me, farsi finanziare un progetto militare del genere e’ difficile.

E siamo ottimisti, perche’ stiamo usando un limite fisico, cioe’ la morte dell’universo intero. Ma adesso c’e’ un problema. Quando finira’ la specie umana? Facciamo una stima ottimistica, e diamoci ancora 100.000 anni. Ne deriva una cosa: che l’orizzonte degli eventi della specie umana e’ di soli 100.000 anni luce. Chi parta “ora” da un punto piu’ lontano non arrivera’ MAI in tempo per interagire con noi.

Se quindi abbassiamo il limite a 100.000 anni , oltre i 100.000 anni luce di distanza non e’ piu’ possibile interagire con noi. Nessun legame di causa-effetto e’ possibile, a partire da “ORA”, per oggetti piu’ lontani. (questo modo di vedere le cose richiede una data universale paragonabile, cioe’ un “ORA”, che la teoria della relativita’ esclude: ma il concetto rimane. Nella pseudometrica a 4 dimensioni della relativita’, esiste una bolla di 100.000 anni oltre la quale non ci sono legami di causa-effetto con la nostra specie, se ci auguriamo 100.000 anni di vita).

Capite che se cominciamo a restringere l’universo in bolle che non comunicano MAI, e restringiamo a 100.000 anni luce un eventuale “impero” dell’ Homo Sapiens, tutta questa necessita’ di guerra non c’e’, per la semplice ragione che non esiste una reale POSSIBILITA’ di guerra.

Allora direte: ehi, ma tu hai scritto CIBO.

Vero. Per scrivere “Cibo” e farlo stare in piedi ho dovuto usare diverse ipotesi:

  1. che esista un tipo di volo, detto “iperspaziale” capace di evitare gli effetti relativistici del movimento relativistico, a prezzo di perdere il contatto con la realta’ durante il volo.
  2. che esista un SECONDO tipo di volo, detto “subspaziale”, capace di evitare gli effetti geometrici delle dimensioni spaziali, lasciando intatto il tempo. (in pratica collassando le dimensioni spaziali ordinarie come nella teoria delle m-brane, ma rimanendoci in contatto)

ma a questo punto la quantita’ di risorse a disposizione di ogni specie era cosi’ enorme che non potevo trovare alcuna ragione di farsi guerra. Perche’ i rettiliani e la Diaspora avrebbero dovuto combattere quando potevano estrarre qualsiasi materia prima da qualsiasi posto, in quantita’ arbitrariamente alte? Sarebbe stato irrazionale. E infatti, io ci ho messo il fattore R: si fanno guerre per motivi RELIGIOSI.

Ovvero, guerre NON razionali, ove mangiare l’avversario sia un rituale religioso. (per il resto, poi, leggete Cibo).

E qui arrivo alla conclusione: l’ipotesi di Liu non e’ razionale, nel senso che la fisica (conosciuta) delle cose esclude un universo in guerra, o un universo-ecosistema con una catena alimentare. L’unico modo in cui potremmo avere un universo “in guerra” sarebbero guerre totalmente slegate dalla realta’ fisica, ovvero guerre di religione.

Quindi no, la teoria della Dark Forest e’ interessante, logica, ma incompatibile con la fisica come noi la conosciamo.

A Favore di Cixin Liu c’e’ da dire che nel suo libro la fisica terrestre e’ frutto di una campagna di disinformazione del nemico in arrivo, campagna condotta al preciso scopo di renderci difficile costruire armi di difesa efficaci.

Il resto e’ spoiler.

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