Teraminchiate.

Teraminchiate.

Teraminchiate.

A volte ti trovi invischiato in delle diatribe a distanza, specialmente quando spiegando come stanno le cose ti trovi a contraddire qualche “interesse peloso”. Cosa significa? Significa che a volte ti trovi a dover chiarire laddove la stampa “pelosa” cerca di confondere giocando su dei tecnicismi.

In un articolo del Corriere, il giornale della finanza italiana, e’ appena uscita questa pila di informazioni, che vengono cucinate per far credere che il consumo per bitcoin sia gigantesco.

Per esempio, si cita uno studio della IEA. Che ho scaricato e letto, (il corriere non lo cita nemmeno, hanno paura che qualcuno vada a leggere) , da qui:

Bitcoin energy use – mined the gap – Analysis – IEA
Bitcoin energy use – mined the gap – A commentary by George Kamiya

Teraminchiate.

 

L’articolo cita come fonti altri articoli, di cui uno inesistente, e altri che esistono. E vado a vedere, e ci trovo questo: https://coinshares.com/assets/resources/Research/bitcoin-mining-network-june-2019-fidelity-foreword.pdf

E alla fine si arriva al dato (pagina 7 del report):

Teraminchiate.

Come vedete, in termini di draw, parliamo di 4.3GW. Il che , cumulato in un anno, fara’ 41TWh.

Ora, visto che l’ Irlanda ha un power draw di 25GW, stiamo dicendo che il mining non arriva al consumo irlandese. Anzi, si ferma ad un quarto. Che cosa ha fatto il corriere? Per far sembrare piu’ alto il consumo ha riportato il consumo ANNUO. Che secondo il corriere arriva a 147.8TWh per anno.

Bene. Ma quanto e’ alto 147.8 TWH/anno?

beh, siccome il mining di bitcoin avviene su scala globale, possiamo confrontarlo, usando dati della stessa fonte, con il consumo mondiale. Benissimo.

Let’s go.

Teraminchiate.
https://www.iea.org/reports/electricity-information-overview

A quanto pare, il loro “allarmante” problema di 170 TWH/anno consiste, su scala globale,

Consumo globale (sommando OECD e non OECD): 15.492 + 11.238 = 26730 TWh

di cui i  147.8 TWh del bitcoin consistono nello 0,005529368, cioe’ lo 0.55%.

Secondo i dati  dell’ IEA, quindi, il consumo totale del mining di criptomonete pesa lo 0.55% del totale.

Come posso definire, a questo punto, gli autori dell’articolo? Tralasciamo gli strafalcioni tecnologici come:

Teraminchiate.
MA gli ASIC hanno una scheda grafica adesso? Sono due cose diverse….

Lo sto dicendo perche’ quando ho scritto che si trattava di pagliacci mi si e’ detto che esageravo: nell’altro articolo sono anche stato gentile. Perche’ ho fatto dei conti spannometrici che lasciavano intuire questa realta’, onde confrontarla con le altre.

Adesso abbiamo il numero, e possiamo tranquillamente riderci sopra: lo 0.55% e’ davvero questo gigantesco problema?

Teraminchiate.

Come potete leggere su nature.com, (https://www.nature.com/articles/d41586-018-06610-y) i data center (Facebook, Minecraft, Instagram, eccetera) consumano su scala globale un po’ di piu’, ma si tratta ancora di meno dell’1% del totale.

Teraminchiate.

Interessante anche il modo in cui vengono calcolati i dati, perche’ usando solo il consumo calcolato sul numero di blocchi effettivamente trovati, nature.com fornisce stime per il 2018. La fonte e’ questa: https://www.mdpi.com/2078-1547/6/1/117 , https://doi.org/10.3390/challe6010117

Teraminchiate.

Siamo quindi nell’ordine dell’ 1% per l’ Information technology di cui bitcoin ammontava al 10%. Quindi l’impatto sarebbe ancora inferiore.

Cerchiamo allora di essere ancora piu’ utili, uscendo dalla polemica col Corriere, e chiederci: ma quanto danno fa al pianeta Facebook che trasferisce i dati degli europei negli USA, anziche’ lasciarli in Europa o in Irlanda?

E la rete? Cioe’ il trasporto dei dati?

Allora, secondo Ericsson, una delle aziende con la massima expertise nel trasporto dati sia carrier che access network, il consumo di energia per GB e’ di circa 2KWh. Su scala globale, l’impatto e’ questo.

https://www.ericsson.com/assets/local/news/2016/03/ericsson-mobility-report-nov-2015.pdf

Teraminchiate.
Il rapporto dal 2015 al 2020 e’ una proiezione, ma e’ in linea con quanto sopra.

Come vedete, la stragrande maggioranza dei consumi viene dal cavo. Una quantita’ di circa 400TWh viene dai data center, che cubano circa meta’ del totale, e il resto viene dalla rete. Questo e’ il consumo della rete di accesso (quello che chiamate ultimo miglio, circa, piu’ il tratto fino al BNG) e della rete carrier.

Ma siamo ancora nell’ordine dell 1%, cioe’ del singolo punto percentuale sul totale consumato nel mondo.

Cosa significa, in totale? Significa che al Corriere sono molto bravi a cucinare i dati per far spaventare le persone. La loro stessa fonte sostiene che bitcoin consumi solo 147TWh, che e’ lo 0.55% del totale.

E questo vi fa capire quanto i finanzieri si stiano cagando sotto delle criptomonete. O forse no. Considerando il fatto che e’ il giornale dei finanzieri, probabilmente cucinare i dati e’ un riflesso condizionato.

I numeri dei finanzieri sono fatti cosi’.

Teraminchiate.
Yes Corriere, you didn’t get it.

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