Tempo Libero

Mi e’ stato chiesto si scrivere sul discorso del tempo libero inteso come ricchezza, ma ci ho dovuto pensare per qualche giorno, al solo scopo di trovare un esempio efficace. In realta’, percepire il tempo libero come ricchezza e’ difficile, per il solo motivo che non si rendiconta quasi mai il tempo libero , mentre si rendiconta sempre il tempo lavorato. Cosi’, devo fare un esempio.

Supponiamo di avere un servizio di trasporti pubblici basati su tram. E supponiamo che ogni tram possa avere due o tre carrozze, da 100 passeggeri ciascuna. E che ogni posto sia sempre pieno, e che i passeggeri arrivino in momenti casuali alle fermate.
Ora, ogni tram ha UN pilota solo, che e’ un costo per l’azienda.Allora, ci sono in tutto sei cattozze, e l’azienda deve decidere se due tram da tre, o tre tram da due, da tenere in giro 24/7.

Allora, ovviamente l’azienda decidera’ la cosa piu’ conveniente: il tram passera’ piu’ raramente, e saranno solo due tram , perche’ cosi’ paga solo un pilota.
Funziona, in termini di capacita’? Si. In termini di banda passante, prima si muovevano 600 passeggeri in  tre tram da due cattozze, oggi si muovono 600 passeggeri in due tram da tre.
Solo che prima passavano ogni 20 minuti, adesso i tram passano ogni 30.  In media, quindi, il nostro cittadino aspetta dieci minuti in piu’ il tram.
E’ un classico esempio da sistemisti di rete, quando spieghi ai giuovincelli che avere piu’ banda non implica avere meno latenza. Non sempre, almeno.
Ora, la domanda e’: l’azienda ha risparmiato un autista su tre. Ma sappiamo bene che niente si crea e niente si distrugge. Da dove vengono quei soldi di preciso? Se allora facessimo passare un solo tram con sei carrozze ogni ora? Circolerebbero sempre 600 persone in ogni istante, ma la gente perderebbe molto piu’ tempo ad aspettare.
Allora, da dove viene il risparmio?
CHI PAGA?
E’ semplice: il costo dell’autista non e’ stato “risparmiato”. E’ stato “esternalizzato”. Significa che il costo dell’autista licenziato e’ stato spalmato sul tempo di attesa dei viaggiatori. Cosi’, l’azienda guadagna piu’ soldi, e a pagare e’ il viaggiatore.
Il risparmio dell’Azienda e’ cioe’ preso ai passeggeri.  Ma voi direte che tra i passeggeri ci sono pensionati, ci sono persone che non lavorano, quindi non ha lo stesso valore. Ed e’ qui il punto.
Se il tempo uomo risparmiato per l’autista ha valore , ALLORA ha lo STESSO valore il tempo che i passeggeri aspettano in piu’.
Per rendercene conto,  prendiamo il caso in cui i viaggiatori vadano al lavoro, a loro volta. In tal caso, aspettando dieci minuti in piu’, lavoreranno dieci minuti in meno. Adesso, producendo questa contesa sullo stesso tempo, vi e’ piu’ chiaro che anche il tempo del viaggiatore abbia un valore. (1)
 Questo e’ solo un esempio, perche’ mi serve che le vostre menti si liberino da uno sciocco errore logico, che io chiamo la “relativita’ del valore del tempo”. Qualcuno vi ha fatto credere che il tempo che passate al lavoro abbia un valore diverso dello STESSO tempo passato a casa. Se soltanto immaginate di avere DUE lavori, per dire, quando un datore di lavoro vi chiedesse di fare uno straordinario, andrebbe a scapito dell’altro lavoro, e vi sarebbe CHIARO che il vostro tempo abbia valore ANCHE quando non siete in QUELL’azienda.
Quando invece il lavoro ha come alternativa il riposo, la questione diventa piu’ facile da trasformare in frode. Se aveste DUE lavori, ovviamente non accettereste di fare straordinari, per non venire meno ai doveri dell’altro lavoro. E vi sarebbe chiaro che ogni ora tolta al secondo lavoro abbia un valore.
Allora, diciamo che voi guadagnate 80 qualcosa per 8 ore. Allora, costate dieci qualcosa ogni ora. Se rimanete a fare straordinario, il datore di lavoro ci guadagna 10 qualcosa. Chi li paga, di tasca propria? Voi.
Allora voi direte che “a voi il tempo non costa nulla”. Su scala microeconomica questo e’ vero. Ma non lo e’ su scala macroeconomica.
Su scala macroeconomica, il vostro tempo ha ESATTAMENTE lo stesso valore sia quando dormite che quando lavorate. Il problema e’ chi intasca questi soldi. E se qualcuno li intasca, qualcun altro li perde.
Quando rimanete al lavoro oltre l’orario, cioe’, non state prendendo del tempo che non vale niente fuori dall’Azienda per darlo all’azienda ove vale qualcosa. State esattamente prendendo i soldi e li state dando al vostro valore.
E qui c’e’ il secondo equivoco: ci state rimettendo dei SOLDI, non del tempo. MA proprio soldi vostri. Materialmente. Se fate straordinari siete piu’ poveri. Non sto scherzando: il vostro stipendio e’ calato.
No, non parlo della retribuzione oraria media. Nono: parlo proprio del reddito.
Si, voi mi direte che la busta paga e’ la stessa. E sino a quando non avrete qualcuno che fa i conti analiticamente a casa vostra, sarete anche capaci di pensare che non ci avete perso dei soldi.
Allora, procediamo di nuovo producendo una contesa.
Avete un’ora libera. Potete spenderla , per esempio, passeggiando per il centro. Oppure guardando la TV. Non guadagnate nulla in entrambi i casi, vero?
Tuttavia, se chiediamo ad un negoziante del centro cosa preferirebbe, vi risponderebbe “meglio la passeggiata”. Mentre se chiedete ad un presentatore televisivo vi dira’, “meglio che guardi la TV”.
Perche’ questo? Perche’ ovviamente , anche se VOI non guadagnate guardando la TV, la TV in se’ guadagna a seconda dello share. D’altro canto, ai negozianti un centro deserto non piace, e anche se passeggiate, un bel centro gremito porta loro piu’ affari di uno meno gremito, esso “attira”.
Cosi’, anche se VOI non guadagnate, siete ancora parte di un sistema economico. E persino dal fare cose come guardare la TV, o passeggiare in centro, QUALCUN ALTRO guadagna. Tantevvero che il presentatore televisivo vi vorrebbe comunque di fronte alla TV, mentre il negoziante vi vorrebbe a spasso per il centro.
Allora, adesso ricostruiamo la bilancia della contesa. Il vostro capo vi vuole in ufficio, mentre il presentatore vi vuole  a casa di fronte alla TV.   SIA il vostro capo che il presentatore in TV hanno un interesse ECONOMICO nel volere il vostro tempo libero. Tuttavia, nel caso stiate di fronte alla TV, la vostra idea e’ che non state “producendo” nulla. Sensazione sbagliatissima.
 Uhm. Adesso e’ strano, vero? Perche’ adesso che abbiamo generato una CONTESA sul vostro tempo libero, tra due parti interessate , entrambe in senso economico, SENZA che voi stiate “producendo” nel tempo libero, il concetto vi e’ chiaro.
Se consideriamo il senso economico di tutte le interazioni , in senso globale, QUALSIASI COSA facciate nel tempo libero, persino dormire, e’ nell’interesse di qualcun altro. VOI non producete nulla, ma siete comunque parte di un sistema produttivo.
In altre parole, c’e’ SEMPRE contesa sul tempo libero, e la contesa e’ SEMPRE economica. Anche quando non spendete e non producete, il vostro tempo ha sempre valore economico.
Allora, andiamo di nuovo al caso: potreste stare a casa a guardare la TV, come vuole il pubblicitario, oppure potreste stare al lavoro e lavorare, come vuole il vostro capo. Ovviamente il vostro capo ha strumenti di pressione migliori, ma deve esservi CHIARO che se rimanete li’ avete tolto  reddito al pubblicitario.
Avrei potuto fare l’esempio della famiglia che va in vacanza, spendendo soldi, ma in generale avrei fatto solo del fordismo. Il problema e’ che anche quando non spendete e non guadagnate, il vostro tempo ha in ogni caso valore economico, ed ha esattamente lo stesso valore quando producete e quando non producete.
Adesso questa affermazione vi sara’ ostile: ma che significa, che il tempo di uno che guadagna di piu’ vale di piu’ ANCHE NEL TEMPO LIBERO?
Oggettivamente, si.
Torniamo all’esempio di prima. Voi nel tempo libero andate in palestra, Baffi&Palle Gym. Costo totale: 150 euro/mese. Anche una persona ricca va a fare sport, ma va in un club di Golf, il Sissy Golf Club, costo annuale 4000 euro.
Ora, se reintroduciamo una contesa, e chiediamo al gestore della vostra palestra , lui dira’ che preferirebbe che voi aveste tempo libero. Ovviamente anche il gestore del golf club ha questo interesse, ma la tariffa oraria e’ piu’ alta.
Allora adesso qualcuno dira’ che questo dipende dalla percentuale di soldi che spendete nel tempo libero, e quindi dira’ che nel tempo libero non spenderete mai quanto “producete”.
Davvero? Strano. Quanti soldi spendete mentre siete al lavoro? In realta’ ci sono l’usura dei vestiti ed i pasti, ma se osservate l’andazzo del vostro stipendio, osservate che lo spendete TUTTO, o quasi, FUORI dal lavoro.
Se foste in una nave della marina militare, in navigazione, e non aveste tempo libero, a fine mese vi resterebbe PRATICAMENTE TUTTO.
Per avere questa esperienza e’ un bene essere stati in marina. Per un militare in servizio, sia DURANTE la navigazione che quando la nave era in porto, le condizioni erano identiche. Ma nei mesi che ho passato in mare, lo stipendio mi rimaneva TUTTO, o quasi. Certo, spendevo dei soldi nel bar di bordo a comprare dei Magnum Bianchi. Niente di piu’.
Quando la nave era in porto, ovviamente nel tempo libero uscivo. E alla fine, mi restava molto meno.
Chi ha fatto questa vita sa benissimo una cosa: che se foste in azienda giorno e notte, LO STIPENDIO VI RIMARREBBE QUASI TUTTO. Come succede ai cinesi che vivono nei capannoni ove lavorano.Ma deve essere chiaro che quello che vi rimarrebbe e’ REDDITO che avete TOLTO a qualcun altro.

Ora, in ultima analisi, questo vi spiega diverse cose:
  1. Come mai le citta’ piu’ ricche sono quelle ove i trasporti pubblici sono piu’ efficaci. Prendete il GDP procapite dei milanesi, contate due ore al giorno, e vi accorgete che con quei soldi si potevano costruire altre 15 metropolitane.
  2. Come mai al crescere degli straordinari non pagati l’interland circostante si impoverisca. Marchionne puo’ sbraitare quel che vuole, ma quando i suoi lavoratori vanno in FIAT piu’ tempo perche’ “cosi’ vuole il mercato”, in realta’ il mercato e’ incazzato nero e vorrebbe strozzare Marchionne. Cosa che ha gia’ tentato ripetutamente di fare in passato, ma non bisogna mai disperare.
  3. Come mai in alcune nazioni si lavora meno ore l’anno dell’italia, e quelle nazioni siano piu’ RICCHE dell’Italia.  Voi pensate che si lavori meno perche’ sono ricche, e invece spesso sono piu’ ricche perche’ si lavora meno.
 esiste tutta una gamma di fenomeni , che non sono direttamente di stampo fordista, riguardanti il tempo libero. L’esempio della TV, nel quale VOI non producete, non guadagnate e non spendete nulla, ma qualcuno fa reddito se voi guardate la TV nel tempo libero, non e’ di stampo fordista: in realta’, il vostro tempo libero ha valore IN SE’.
Se da domani tutti gli italiani lavorassero 15 ore al giorno, l’Italia non sarebbe affatto piu’ ricca. Avreste una strage ulteriore di negozi, la fine della ristorazione, il collasso del turismo, il mondo della TV scomparirebbe, la pubblicita’ non funzionerebbe perche’ non sarebbe vista da nessuno, e privi di occasioni sociali avreste solo vestiti da lavoro, non pratichereste alcuno sport, e tutto quanto.
Questo ovviamente non significa che basti aumentare il tempo libero: occorre una ripartizione del tempo libero calcolata sul reddito. Popolare una palestra e popolare un club esclusivo  di golf e’ diverso, sia in termini economici che in termini temporali.
Ma se il vostro capo crede di aiutare l’economia facendovi fare straordinari non pagati, sta semplicemente esternalizzando il suo costo, spalmandolo sul resto del sistema economico. Per esempio, sul pubblicitario che non guadagna perche’ voi non guardate la TV.
Uriel
(1) Nel caso specifico, l’azienda ha esternalizzato un costo molto superiore al proprio guadagno.

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