Supergeil, supergeil.

Supergeil, supergeil.

Dopo gli scorsi post ove ho citato blablacar e locloc, ho ricevuto l’attenzione di un altro servizio simile, e – non mi sto lamentando – questo pone la questione di : hai migliaia di utenti, fai pubblicita’ a qualcuno? La risposta e’ no (a meno che non si tratti di roba opensource, tipo OpenBSD pf o OpenSmtpd, che spaccano ) , tuttavia e’ un feedback interessante.
Non mi piacciono i blog che recensiscono cose. Per diversi motivi. E’ vero che non vengono pagati, ma nel momento in cui ricevete come “copie per valutazione” qualcosa come ventimila euro di gadget ogni anno, la distinzione tra “pagato” e “oggetto di una spesa a suo favore” diventa abbastanza labile.
Il secondo motivo e’ che conosco una cosiddetta “fashion blogger”, cioe’ una che recensisce borsette, magliette, roba che si indossa, e quindi ha uno di quei blog modaioli che sono fichissimi. E allora una volta viene a casa mia, e fa delle foto a casa mia:

 

cortesia di http://fashionablestreets.blogspot.de/ , le casa e’ la mia.

 

ora, se io vi mostrassi le foto che IO faccio di casa mia, scoprireste che si, stiamo fotografando la stessa cosa, ma la fashion blogger della situazione ha un pochino cambiato il feeling. Se io facessi le stesse foto di quel fiore, probabilmente non ne uscirebbe nulla di cosi’ strafico, coi colori che ti tirano dei cazzotti. La crostata in questione e’ una normalissima crostata con marmellata, che quando esce dal forno non mi e’ mai sembrata cosi’ fantasticamente appetitosa e piena di questi incredibili colori e di quel rosso che sembra sangue di sanguinanti sanguinacci sanguinari.
Allo stesso modo, odio quel portavasi viola ereditato dalla precedente inquilina, quel portafragole non contiene fragole e l’ho passato all’idropulitrice la settimana scorsa perche’ non ne potevo piu’ di vederlo cosi’ ,  la papera e’ stata riverniciata qualche settimana dopo le foto. Morale: quel che vedete e’ si “fotografia del mio giardino”, ma non e’ esattamente quel che vedreste, o meglio quel che vedo io: non ho ancora messo mani al giardino, perche’ avevo da pensare agli interni. Inoltre al momento delle foto eravamo appena usciti dall’inverno, con tutto quel che comporta per un giardino dove ho seminato la prima erba l’anno scorso.
Cosi’ la tipa si e’ fatta la sua “gita in un bellissimo giardino” , e , ops, si e’ dimenticata di dire che indossava alcuni vestiti, che poi ha presentato sul suo blog. Insomma, una fashion blogger.

 

Con questo voglio dire che i blog di questo tipo tendono, come dire, a fare degli hype.
Quindi no, non mi piace quel tipo di blog.
Ho citato blablacar e locloc, come airbnb, perche’ mi servivano per spiegare un concetto, per ancorare il concetto a qualcosa di reale.
Sicuramente, quindi, se arriva “useit” https://www.useit.it/ e mi dice che esiste, per me e’ perfetto.
In generale mi interessa sapere che ci sono le idee. Tra parentesi mi serve lavorativamente per tener presente l’orizzonte che sta fuori dal mio ufficio.  Quindi, a me va benissimo se avete avuto una buona idea, se siete all’avanguardia e volete farmelo sapere, o se notate la crescita di un tipo di servizio/sito/blog e volete farmelo sapere.
Basta scrivermi e se l’idea e’ interessante o la tendenza e’ importante probabilmente mi pruderanno le dita e mi verra’ da scriverci.
Ma.
Ma non faccio recensioni a prodotti/siti/cose. Se avete avuto un’idea interessante e l’avete messa su, probabilmente mi colpira’, ma come feci con blabla o con loc loc o adesso con useit, non mi mettero’ a farci la recensione , a dare il voto o spiegare il servizio.
Sono esempi che cito quando voglio rappresentare un concetto e ancorarlo alla realta’: a scrivere di astrazioni sono capaci persino gli umanisti. Se fate un discorso, o meglio quando IO faccio un discorso, alterno sempre un’affermazione puramente astratta con un esempio/foto/link che scende in un caso reale. Solo in questo modo potete scrivere di cose astratte senza per questo diventare speculativi.
Riassumendo questo post, posso dire che:
  • Se avete entusiasmo, se avete FATTO qualcosa (un sito web, azienda, qualsiasi cosa) , e avete avuto un’idea (per cui avete FATTO la cosa) , godete in anticipo di una mia simpatia. Non mi piace chi ha l’idea e basta: posso fantasticare piu’ di voi e scrivo gia’ fantascienza. Ma se avete avuto l’ idea e avete FATTO qualcosa, gia’ mi state simpatici. FARE e’ importante.
  • Se la vostra idea e’ ANCHE bizzarra, uno stravolgimento di un paradigma, e’ esemplare di un fenomeno che modifica qualcosa di esistente, avete quasi subito il mio interesse. Almeno cerchero’ di capire di che diavolo si parli. Di “Boutique del maiale” e di “atelier del trapano a colonna” invece non ne voglio sentir parlare, sono allergico all’hype, e se “unite la tradizione alla modernita’” siete pregati di farlo altrove.
  • Non garantisco a NESSUNO di parlare della cosa. Ma se per caso succede che mi arriva per email  il sito delle giraffe in leasing, il sito delle giraffe in multiproprieta’, e le banche danno mutui per le giraffe, e le giraffe cambiano tutto, e’ molto probabile che verrete citati come esempio di giraffistica italiana.
  • Puo’ succedere che io abbia delle critiche. In quel caso, ve le tenete. O avete un atteggiamento del tipo “e se avesse ragione?”, oppure scegliete un fashion blogger. Io sui tacchi sto molto male, ve lo dico prima, e mi manca quell’amore per la mummia tipico di chi adora Sofia Loren, Madonna e Tutankhamon.
  • Ogni civilta’ ha lasciato dietro di se’ qualcosa di orribilmente costoso, inutilmente enorme e catastroficamente visibile. C’e’ chi ha costruito piramidi, chi ha messo in piedi il colosseo, chi ha ammucchiato pietre enormi a Stonehenge ,  e chi ha fatto “il nuovo portale della XYZ Made in Italy”. Ecco, se e’ una roba cosi’, lasciate perdere. Magari ci andranno i turisti nel venticinquesimo secolo, che questo vi sia di consolazione: anche il Taj Mahal era molto sottovalutato all’inizio, ed esiste un tipo di escursionismo speleologico fatto da gente che visita le fogne. Non disperate.

 

nel caso siate coscienti di quello che state per fare e che ho scritto sopra,  potete sicuramente mandarmi siti, nuove tendenze , idee geniali che cambieranno il mondo, insomma le cose che avete fatto o che qualcun altro ha FATTO. Il mio indirizzo email e’ uriel [AT] uriel-fanelli punto no-ip punto org. (1)

 

Rendere fashion la mia gatta e’ impossibile. Il gatto e’ gia’ 100% fashion di suo.Il calcestruzzo e’ di Dolce e Gabbana, credo. O roba cosi’.

scherzi a parte, faccio un esempio con Useit &co.

Il fatto che usando un servizio del genere io possa trovare qualcuno che mi affitta quello che voglio non implica che “qualcuno” sia destrutturato completamente. Certo, io posso andare a prendere un passaggio da uno sconosciuto, oppure da uno che conosce un mio amico che conosce un mio amico.
Sebbene io non lo conosca direttamente, il fatto che conosca un amico di un mio amico lo trasforma in qualcosa di diverso rispetto ad un predone del deserto che puo’ arrivare, approfittarsi di me e poi scomparire.
Allo stesso modo, io posso anche affittare il mio amato trapano – i trapani so’ pezz’e core! – a uno sconosciuto, che forse lo rapira’ e lo vendera’ ad un traffico di trapani minorenni che si vendono sulle strade di calcutta. Oppure posso affittarlo a qualcuno che conosce un mio amico che si tromba la sua cognata.
Intendo dire che , se parliamo di sharing economy:
  • E’ tipica delle comunita’.Lo so che Grillo vi ha trapanato la minchia con la storia della comunita’ (che poi la sua e’ solo una setta, per come la vede lui) , ma la funzione sociale e comunitaria della sharing economy e’ ovvia. Idealmente lo fareste col vostro vicino di casa, per ovvie ragioni logistiche legate al trasporto. Insomma, si fa meglio nel villaggio e nella comunita’.
  • Si fa meglio con qualcuno che sentite vicino. Gli state affittando il vostro prezioso trapano, che deve arrivare vergine al matrimonio, capito come? Se e’ un tizio qualsiasi magari vi fidate, e siete pure assicurati, e potete fare la recensione, ma se e’ amico di un amico di vostra cognata e’ comunque meglio. Almeno fa parte del villaggio.
  • Lo sharing e’ una forma di socialita’, prima di tutto. La comunita’ umana nasce anche per dividere i compiti e distribuire meglio le risorse. La relazione tra due individui e’ essenziale. Anche se si vedono per la prima volta, evidenziare che esista un legame (e’ amico di un mio amico/abbiamo un amico in comune, etc) e’ essenziale.La sensazione che si dovrebbe avere e’ di essere nel mercato di un villaggio. Il mercato c’e’, il villaggio manca: sono poco in evidenza le relazioni tra persone, virtuali o meno.
insomma, la dimensione social/comunitaria e’ assente, troppo, in tutti questi siti. A meno che non inviate razzi sulla luna e’ possibile che troviate quel che vi serve entro pochi KM. A meno che non siate dei pazzi suicidi, vi sentite molto meglio pensando che il vostro prezioso trapano sia ancora nei confini del vostro ducato.

Ora, una dimensione fortemente “social” del cliente e’ necessaria. E quelle che vedo nei principali siti, compreso useit, non e’ a mio avviso sufficiente. La comunita’ ci vuole, per darvi la sensazione che non state parlando con un predone del deserto che vuole stuprarvi il trapano o con un tizio che vi dara’ un trapano svergognato che poi vi costringe a sposarlo. Occorre che sia qualcuno che si trovi a rispondere di fronte agli altri della fiducia tradita, e un sistema di rating – per quanto efficace e necessario – e’ troppo anonimo.

D’altro canto farsi una community interna serve a poco, perche’ comunque i siti vogliono proporsi come globali. Quindi, serve una integrazione tremenda coi principali OTT. Molta piu’ di quanta io ne veda: un gioco tipo Zenga Cityville , su facebook, che rappresenta tutto come un villaggio ci sta tutto, se parliamo di gamification, o una applicazione che appaia dentro facebook, o roba del genere.

Ed eccoci al punto:  posso fare una critica simile solo perche’, appunto, questo blog NON fa recensioni di trapani in affitto. E per questo non ne faro’ in futuro. Voglio la liberta’ di dire quel che penso, di fare errori di sintassi, e tutto quanto.
Tuttavia, mi piacciono le idee, gli stimoli e le innovazioni. Quindi, se vi va, e mi mandate la nostra nuova figata di idea che avete FATTO, sono tutto un trapano.
E che il mandrino sia con voi.

 

(1) Il mio server pretende la crittazione della connessione per ricevere posta. Niente posta in chiaro. Dunque, se non riuscite ad inviare posta li’, cambiate ISP: il 90% degli ISP accetta questa condizione. So benissimo che va contro un RFC, ma , come si dice “I can break rules, too”.

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