Sulle protezioni "alte" di Matteo Messina Denaro.

Sulle protezioni alte di Matteo Messina Denaro.

Sto per dire cose che stanno per essere tacciate di razzismo, leghismo, e non so che altro. Ma non me ne frega niente: non c’e’ progresso senza verita’. E quando dico verita’, mi riferisco alla manfrina secondo la quale il mafioso avrebbe goduto di “altissime” simpatie nelle zone “alte” della borghesia siciliana, e dei relativi “politici” e “potenti”. Cosa, che, a quanto si vede, non e’.

E’ alquanto irritante questa dietrologia dall’ego ipertrofico, secondo la quale per rimanere libero come ha fatto, il mafioso avrebbe avuto bisogno di appoggi altissmi e di simpatie negli strati alti della societa’. Ma le cose non stanno esattamente cosi’.

Cosa serve per avere un documento falso a nome di un certo Bonafede? Serve la complicita’ del bonafede e un altro criminale, che fa il falsario di carte di credito. 

E cosa serve a comprare una casa a nome di Bonafede? Servono i soldi, e la complicita’ di tale Bonafede. E’ Bonafede un membro dell’Alta Borghesia Sicula? No. E’ un membro qualsiasi della popolazione sicula.

Cosa serve per andare a curarsi senza essere denunciati? Servono la complicita’ degli altri pazienti, la complicita’ degli infermieri e quella dei medici. 

Cosa serve per andare, sei mesi di fila, nello stesso bar senza essere denunciati? Servono la complicita’ di qualche centinaio di avventori e del barista.

Cosa serve per corteggiare donne e fare una vita da playboy? Serve la complicita’ delle donne. 

Cosa serve per vestirsi alla moda? Serve la complicita’ del proprietario di un negozio di vestiti.

Cosa serve per scavare un bunker sotto un comdominio in un quartiere popolare? Serve la complicita’ di un gruppo di muratori, e il silenzio dei condomini , nessuno dei due a chiedersi che diavolo ci faccia un bunker nel palazzo dove vivono.

Puo’ funzionare per 30 anni? Si’. Se c’e’ la complicita’ dell’intera popolazione coinvolta, o quasi, puo’ durare anche 30 anni.


Questa e’ la menzogna che mi da’ ai nervi. Rifiutare di ammettere, anche quando le evidenze sono palesi, che ci sia una qualsiasi responsabilita’ da parte del “popolo”, e di gettarle tutte su una ipotetica “borghesia” , su “poteri forti” e su “politici”. 

Il Mafioso era forse ospitato in un resort di lusso, abitualmente frequentato da politici, ricchissimi e industriali? No. Viveva in un appartamento modesto in un quartiere popolare, circondato da “normali” famiglie e normali “passanti”. 

Andava a comprare la carne dal macellaio, a fare la spesa in un normale, popolarissimo supermarket, e via dicendo. Non era circondato da borghesi o da ricchi o da politici. Era circondato dal “popolo”.

Certo, se avesse svernato nell’isola pedofila di Epstein, avremmo dovuto concludere che sia stato dalvato dall’omerta’ dell’alta borghesia americana. Se avesse dormito in un bunker sotto palazzo dei Normanni, avremmo dovuto concludere che aveva l’appoggio e l’omerta’ dei politici locali. 

Ma dormiva in un normale condominio popolare, aveva il bunker sotto un altro condominio popolare, andava in un normale bar popolare e faceva la spesa in un normale supermarket.

Non servono politici per fare questo. Non servono borghesi. Non servono ricchi e non servono potenti. Serve solo una popolazione cosi’ antropologicamente identica al Mafioso, che nessuno si accorge della differenza tra lui e un Bonafede qualsiasi.


E che dire delle interviste alle “persone qualsiasi” , partendo da quelli che “hanno fatto male ad arrestarlo”, sino a “io dello stato non mi fido?”. Miliardari? Politici? Alta Borghesia?

Onestamente, a me sembra “popolazione locale”.

Ed e’ per questo che e’ rimasto in Sicilia. Se avesse saputo di godere di altissime protezioni a Roma, avrebbe vissuto almeno in LAzio. Se avesse saputo di avere altissime protezioni in Lombardia, avrebbe vissuto in Lombardia.

Ma il posto ove si sentiva sicuro era un condominio popolare, era una cittadina anonima in Sicilia, era un bar di un quartiere popolare ove andava ogni mattina, era una clinica che non era certo una superclinica di lusso, era un Buonafede qualsiasi. 

Per questo e’ rimasto li’. Ci si nasconde dove si sa che nessuno ti trovera’. E quel posto era la Sicilia. Non il Sudamerica. Non l’Africa. Non l’Asia. La Sicilia.


Sono razzista? Ditemelo pure. Non mi interessa. Abbiamo visto quel che abbiamo visto e i fatti sono i fatti che abbiamo visto.

Il resto sono ragionamenti da filosofi. Ma se voglio ascoltare un filosofo, vado da McDonald’s, ove i filosofi lavorano oggi.

Tutto quello che abbiamo visto, oggi, e’ che Matteo Denaro Messina ha vissuto indisturbato per 30 anni, circondato e protetto dalle fascie basse della popolazione sicula. 

Tutto qui. Non si vedono “alti borghesi”, non si vedono “potenti” , o “politici”. Si vedono avventori di bar, muratori, infermieri, dottori qualsiasi. 

Le teorie del complotto sugli “appoggi altissimi” sono solo un modo per assolvere una popolazione dalle sue colpe.

UNa narrativa fatta per nascondere un fatto che emerge chiaro: era circondato dai suoi.

Ovvero dalla popolazione locale.

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