Sudditi.

Come tutti, sono stato abbastanza investito dal matrimonio di William&Kate® , che investe la sfera dietologica del mio cane, anche perche’ alcuni conoscenti a Duesseldorf hanno approfittato degli sconti del negozio di cose inglesi del luogo per comprare birra, cibo, mangiare  e sbronzarsi. Che cosa dovrei dire, osservando il parossismo di questi giorni? Una cosa molto semplice:

 

Gli inglesi sono ancora sudditi anziche’ cittadini, e a molti altri piacerebbe essere come loro.

 

Ora, vediamo di intenderci: nelle nazioni civili esiste una rigida separazione tra la funzione privata e quella pubblica. Cosi’, se uno e’ preside, sua moglie e’ una tizia qualsiasi, ragione per cui il matrimonio del preside non e’ un evento scolastico , se pensiamo alla scuola come istituzione. Si tratta di un principio che arriva con l’illuminismo, e che essenzialmente e’ il sogno di chi ama l’idea di democrazia.

 

Poiche’ personalmente odio e disprezzo l’idea di democrazia, tutto quello che ho da dire e’ che in fondo vedere un popolo che volontariamente abbandona qualsiasi desiderio di essere un cittadino (e quindi fottersene adeguatamente di chi riceva l’augello del futuro re) , per abbracciare, gioiosamente e allegramente, quello di sudditi.

 

Non ho voglia di fare tirate moraliste sul fatto che tutte queste minimignotte stanno sognando, in questo momento, di un tizio con la giacca rossa che arriva, ti mette sulla sua carrozza reale e ti porta all’altare e ti infila pure l’anello. Insomma, alla fine il progresso e’ quello che e’, ovvero un concetto aristocratico che schifa le sciampiste. Potete fare quello che volete, ma la sciampista desidera un principe con la giacca rossa che ariva, la mette su una carrozza coi cavalli, e blablabla. Il progresso non puo’ tangere la sciampista, perche’ essenzialmente il progresso e’ un concetto elitario, esso va dalle elite alla gente, quindi sinche’ non saranno i reali a dire “basta con questa merda”, essenzialmente nessuno recepira’ nulla.

 

La cosa di per se’ non mi stupisce, nel senso che per via del mio lavoro so una cosa: nessun sistema puo’ andare contro l’architettura dei suoi componenti. Voglio dire che il sistema nervoso umano e’ concepito per avere un elemento alfa del branco. La sua architettura e’ quella, dal momento che e’ la soluzione “economicamente” migliore per la specie.

 

Cosi’ e’ chiaro che alla fine dei conti ci sia un capo, e anche qualora si vada in democrazia, la democrazia stessa sara’ solo uno strumento economicamente vantaggioso per scegliere il capo. Ma , poiche’ nessun sistema puo’ andare contro l’architettura dei suoi componenti, non c’e’ dubbio che qualsiasi gruppo di esseri umani lasciera’ emergere un elemento alfa: il sistema politico non e’ altro che il modo col quale questo si ottiene.

 

E questo spiega anche come mai ci sia tutto l’interesse verso la famiglia reale, o verso la First Lady. (1) Essenzialmente, l’elezione dell’elemento alfa coincide con l’elezione dell’elemento piu’ autorizzato a riprodursi, quando non dell’unico elemento autorizzato a farlo. Di conseguenza, l’elezione dell’elemento alfa implica e richiede l’elezione di una FAMIGLIA alfa, visto lo scopo principalmente riproduttivo, o almeno fortemente eugenetico in senso selettivo,  della scelta stessa di un elemento alfa..

 

Cosi’ , e’ blindato dentro il sistema nervoso umano tutto il casino che e’ successo con William&Kate. Non c’e’ altro modo di fuggire, perche’ in ogni caso il sistema nervoso umano funziona cosi’, esso e’ concepito per fare in modo che un intero gruppo scelga sempre un elemento alfa.

 

Voi direte allora che il Re e la Regina non siano proprio una scelta, ma anche questo e’ previsto dall’architettura. Supponiamo di essere un aspirante elemento alfa e di doversi battere per ottenere la supremazia. Ci batteremo con mezza dozzina di avversari (dopodiche’ le probabilita’ sono troppo scarse e nessuno lo farebbe) e vinceremo.

 

La domanda e’: che cosa tiene a bada i nostri avversari? E’ vero che siamo piu’ forti di loro, ma lo siamo anche quando dormiamo? E sopravviveremmo a lungo, se venissimo sfidati ogni santo giorno da qualcuno? La risposta e’ no: chi ci vuole deporre deve solo aspettare che dormiamo, o sfidarci ogni giorno fino a deporci.

 

Interviene allora un fattore , che definiro’ “Mito”, e che fa si’ che il numero di sfide diminuisca. Il mito ha alcune caratteristiche, ed e’ un “belief” in termini di valutazione del rischio. Il “Mito” appare principalmente in una forma:

 

  • Se tizio ha battuto caio e caio ha battuto me, allora tizio e’ piu’ forte di me.
  • Se tizio e’ piu’ forte di me , allora lo e’ anche quando dorme.
  • Se tizio era piu’ forte di me ieri, lo e’ anche oggi.
  • Se tizio ha battuto sia me che caio singolarmente, puo’ battere anche l’alleanza tra me e caio.

 

Questo elemento previene che nei branchi si debbano combattere  N! sfide tra N membri, che la sfida prenda la forma di un agguato notturno, che le sfide siano ripetute in continuazione, che il capo sia continuamente sopraffatto da gruppi di cospiratori.

 

Sia chiaro, non penso che tutti la pensino cosi’: in generale, una massa si comporta come se la pensasse cosi’. Anche se non e’ esatto: e’ sufficiente che a comportarsi coerentemente col mito siano coloro che possono davvero sfidare il capo per prendere il suo posto. Questo riguarda, cioe’, coloro che in un qualche modo hanno lo stesso rango e quelli abbastanza forti da abbatterlo.

 

Ho chiamato “Mito” questo fattore non a caso: le quattro affermazioni sul capo sono evidentemente false, o almeno non genericamente vere. Questa sopravvalutazione del capo, eppunto, ne fa un mito, e questo spiega come mai sia cosi’ semplice per i religiosi sfondare nel mondo della politica: hanno gia’ un mito fortissimo di loro.

 

Il fattore “Mito” ha, pero’ , dei limiti:

 

  • Non funziona con chi e’ troppo vicino sul piano conoscitivo. Molti complotti politici nascono proprio da gente che conosce l’umanita’ del capo. Nessun romano avrebbe mai pugnalato Cesare, essendo lui stato riconosciuto “semidio” dal Senato. Probabilmente i romani comuni non pensavano nemmeno che fosse possibile in senso fisico, poterlo tangere con un’arma.
  • Non funziona con chi e’ troppo lontano sul piano conoscitivo. Alimentare la sopravvalutazione richiede che le persone siano continuamente sottoposte a notizie circa  le imprese del nostro mito, la sua forza, la sua invincibilita’, la bonta’ del suo pool genetico, eccetera. Altrimenti si ottiene uno scisma, una rivolta sui confini, eccetera.
  • Necessita di essere mantenuto nella fascia intermedia, altrimenti il potere viene irrimediabilmente perso per l’emergere di un nuovo elemento alfa. Lo Zar smette di essere un mito, la guerra e’ una catastrofe, nessuno crede piu’ in loro, quindi arriva la rivoluzione.

 

In questo senso, la monarchia ereditaria con regole di successione rigide ha precisi vantaggi ed e’ una situazione che coincide enormemente bene con le tre esigenze.

 

  1. La presenza di un successore designato scoraggia chi non e’ designato al complotto. D’altro canto, il successore designato e’ noto al capo, il quale sa di chi diffidare e riesce a tenerlo sottocchio. Solo assassinando sia il capo che il successore designato il terzo in coda puo’ sperare qualcosa, e per questa ragione quando i due sono insieme in genere il terzo e’ tenuto d’occhio.
  2. La monarchia implica un completo controllo del territorio e fa si’ che ogni cosa sia fatta in nome del capo branco: il nome del capo e’ scritto ovunque. Inoltre, ha la forza di produrre eventi mediatici che arrivano ovunque. Le zone “troppo lontane” per partecipare al mito sono poche e marginali.
  3. Le zone intermedie sono preda della nobilta’ di classe media, che da un lato vive di luce riflessa e quindi alimenta il mito, dall’altro e’ comunque troppo lontana per poter sfidare il capo e prenderne il posto.
In poche parole, la monarchia ereditaria con regole rigide e’ il sistema di potere piu’ adatto alla specie homo sapiens, perche’ cosi’ e’ disegnato il sistema nervoso umano. Qualsiasi altro sistema, in un modo o nell’altro, prima o poi tende alla monarchia ereditaria con linea di successione rigida, che sia genetica o meno.
Questo spiega diverse cose a riguardo: molti inglesi si dicono indifferenti alle vicende della corona perche’ sono nell’area poco esposta al mito. La maggior parte delle persone e’ coinvolta dal mito, e quindi si trova a sbavare quando tutto cio’ che attiva il sistema nervoso umano sfila di fronte a loro. La nobilita’, chiusa dentro meccanismi ereditari rigidissimi, non puo’ sfidare il capo, e chi lo puo’ sfidare perche’ sarebbe il probabile successore e’ noto. Carlo deve temere William e la scopa di saggina di Carlo deve temere Kate.
Tutto, nella cerimonia, e’ fatto per soddisfare la particolare architettura sociale del sistema nervoso umano: in questo bisogna riconoscere alla monarchia inglese una sofisticazione non indifferente. I maschi di famiglia si presentano in uniforme militare: poiche’ normalmente lo fanno solo in occasioni militari ci si chiede come mai ad un matrimonio Carlo si presenti vestito da ammiraglio sebbene sia improbabile che vi siano scontri navali nel centro di Londra. La ragione e’ che i maschi alfa sono riconosciuti come guerrieri. Nel guerriero la gioventu’ e l’altezza sono indispensabili, e quindi arrivano i cappelli che coprono la calvizie e le divise che slanciano.
Lo stesso dicasi per le donne: nella struttura sociale umana, la donna alfa ha tre qualita’ principali: e’ giovane o mostra i segni fisici della riproduttivita’, e’ ricca ovvero sa accumulare e mantenersi in un surplus di risorse , cura i piccoli mentre i maschi sono a caccia. Risultato, le dame si sforzano di ringiovanire o di risultare sessualmente attraenti, e se non lo sono piu’ si fanno circondare da figli e nipoti, indossano ammennicoli costosissimi e inutili per far vedere che sono ricche e hanno accumulato molte risorse, e passano la vita a inaugurare scuole , ospedali ed altro, mostrando cosi’ di essere adatte alle cure parentali.
Per questo, tra l’altro, mostrarsi in divisa spetta agli uomini; la donna alfa non e’ una guerriera, la guerriera nella specie Homo Sapiens e’ solitaria per definizione, nonche’ rinuncia alle cure parentali dovendo lasciare il nucleo. Quindi, sebbene le forze armate inglesi abbiano donne tra gli ufficiali, nessuna donna si presenta in divisa.
Tutto questo non e’ altro che l’inevitabile risultato dell’architettura del sistema nervoso umano. Non e’ possibile cambiarla e non e’ possibile resistere: i grandi politici necessitano di mito, e nell’abilita’ di mantenerlo si misura la loro durata al potere. Le monarchie ereditarie con delle linee ereditarie rigide o cerimoniali (in ogni caso predicibili almeno all’interno) sono quelle che sfruttano meglio questa architettura.
Se poi la monarchia riesce a liberarsi dell’onere di gestire la nazione, e quindi il mito non puo’ decadere di fronte ad un insuccesso (come successe allo zarato), il mito puo’ crollare solo se qualcuno mostra la banale umanita’ del capo al popolo. Viceversa, se anche questo e’ impossibile perche’ la corona riesce a tenersi impermeabile agli scandali, il mito puo’ proseguire in eterno.
Quella che e’ instabile, anormale e per questo destinata a cadere nel breve termine e’ semmai la democrazia.
Fortunatamente, aggiungerei. Non ha senso un regime che abbisogna di cittadini quando per natura l’Homo Sapiens e’ suddito.
E il seguito avuto da questa cerimonia lo dimostra chiaramente.
Uriel
(1) Se uno e’ un impiegato del catasto, sua moglie non e’ nessuno, neanche dentro l’ufficio del catasto. Non si capisce perche’ (motivi di sicurezza a parte) la moglie del Presidente dovrebbe essere qualcuno di importante.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *