Stupro is the new imene.

Stupro is the new imene.

Stupro is the new imene.

Di tanto in tanto faccio un giro per la stampa italiana e ci trovo una carrellata di cringe. Un cringe veramente stupido: sto parlando di quelle “donne di spettacolo” che dopo dieci,venti,trant’anni decidono di raccontare (rigorosamente in lacrime) di quella volta che le hanno stuprate (e nessuno se n’e’ accorto).

Non ho voglia di indagare la fisica di questo fenomeno, per la quale una tizia soffre uno stupro cosi’ terribile da scoppiare a piangere 25 anni dopo, solo a raccontarlo, ma nessuno prima si era mai accorto di questa cosa. Nemmeno a casa sua. Nemmeno il compagno. Nemmeno gli amici piu’ cari.

Allo scopo di chiarire il “mistero”, desidero quindi introdurre nella blogsfera una categoria di donne che non e’ mai stata (a mio avviso) adeguatamente descritta: la puttana pentita.

La puttana pentita appartiene a quella categoria di donne che :

  • La danno via in cambio di qualche vantaggio, normalmente sotto forma di carriera, ma anche vita agiata o semplici regali, quando non un piacere sessuale vissuto come colpa.
  • Non ne ricavano piacere, o negano di averlo provato, o se lo provano e’ loro malgrado. O almeno cosi’ dicono.
  • Siccome hanno innestato loro una coscienza cattolica(1), qualche tempo dopo (2) devono trovare una buona scusa per rifarsi la verginita’ perduta. Lo chiamero’ imene reputazionale.

Prima di andare avanti e’ meglio che io spieghi meglio l’ultimo punto.

  • (1) Per “coscienza cattolica” intendo un tipo particolare di coscienza, che non giudica la persona cui appartiene, ma la sua reputazione. La coscienza cattolica, infatti, non si attiva quando la persona fa qualcosa di male, ma quando si viene a sapere. Di fatto, chi ha una coscienza cattolica non bada che il proprio comportamento sia quello di un buon cattolico: bada che la propria reputazione sia quella di un buon cattolico.
  • (2) “Qualche tempo dopo” indica il momento nel quale si attivano le “malelingue”, e il comportamento della persona comincia a trapelare come pettegolezzo prima, sino ad essere una verita’ socialmente conosciuta, per quanto possa essere taciuta o solo mormorata. Quando il mormorio, il chiacchiericcio o lo sputtanamento evidente arrivano, allora la reputazione e’ in pericolo, e si aziona la “coscienza cattolica”.

Quando la “coscienza cattolica” si aziona, la puttana pentita e’ costretta a ricostuirsi una verginita’, ovvero a trovare una giustificazione alle proprie azioni. Tale giustificazione deve ricostruire un imene reputazionale, ovvero una condizione che dimostri:

  1. Che l’attivita’ sessuale non era volontaria, ma dovuta a forza maggiore. Una qualche forza prevalente , benigna, neutra o maligna, pacifica o violenta, deve essere chiamata in gioco per dimostrare che “non lo ha voluto lei”.
  2. Che l’attivita’ sessuale non ha prodotto alcun piacere. Deve dimostrarsi che la persona non ha tratto alcun piacere dalla cosa, se lo ha provato non lo voleva (e comunque era un piacere “in buona fede” o “reputazionalmente neutro” ), e comunque non ha ricambiato.
  3. Che nonostante la puttana pentita sia una vittima, non potesse in nessun modo fermare tale sopruso, pena ritorsioni gravissime che nessuno riesce a quantificare o qualificare, ma esisterebbero nel misterioso mondo femminile.

Le scuse che le puttane pentite si sono inventate nel tempo sono cambiate, ma i requisiti sono sempre stati soddisfatti.

La prima e piu’ abusata era l’ammore. L’ammoremoremmmoreAmmore. Il primo e piu’ comune tipo di puttana pentita e’ quella che ha fatto tutto per ammore. Da ora in avanti usero’ il termine “ammore” con due ‘m’ per indicare la particolare accezione in uso presso la puttana pentita, e distinguerlo dal normale “amore” con una sola ‘m’, sentimento che provano le altre persone.

L’ammore rispetta ogni requisito menzionato sopra: sembra essere una forza cui nessuna donna (in quanto donna) possa sottrarsi, che prevale sulla volonta’ femminile , toglie alla donna qualsiasi raziocinio, amore di se’, spirito critico. (ma poi quelli che ragionano con l’uccello sono gli uomini, sia chiaro).

Storicamente, la puttana pentita non va a letto con qualcuno per averne dei benefici: se ne innamora. (o dice di farlo).

Ovviamente, l’attivita’ sessuale fatta per “ammore” non produce alcun “piacere”, nel senso edonista del termine, dal momento che il sesso fatto per amore viene angelicato, l’orgasmo si chiama “estasi”, il cazzo si chiama “membro”  e la fica si chiama “carne”, e tutte le minchiate che potete leggere su Harmony.

Altrettanto ovviamente,  l’  ammore viene dipinto come una forza che non puo’ essere disobbedita, tantomeno ribellarsi e’ consentito. Una volta presa dall’ ammore, la vittima e’ esonerata da ogni responsabilita’, dal momento stesso che una forza del genere e’ entrata in gioco. La donna innamorata sembra incapace di intendere e volere, ridotta ad un minus habens.  In confronto, un uomo che obbedisce ciecamente al proprio cazzo sembra il Signor Spock.

Questo imene reputazionale e’ rimasto inossidabile per secoli interi, sino a quando il postmodernismo non ha preso il posto del romanticismo, e la gente ha cominciato a dubitare che l’ammore sia una forza tanto cogente da poter cancellare ogni raziocinio, amor proprio e spirito critico da una persona altrimenti dotata di intelletto.

In realta’ e’ esistita una forma anche piu’ forte, ma malvagia, dell’ ammore. Era “lo dimonio”. Anche la possessione diabolica era una forma di imene reputazionale. E fu usato davvero: https://it.wikipedia.org/wiki/Caso_dei_diavoli_di_Loudun ; https://en.wikipedia.org/wiki/Aix-en-Provence_possessions

I dettagli sono divertenti, ma se non avete voglia di leggere i links di Wikipedia, ecco come veniva dipinta la questione:

Stupro is the new imene.
Per la cronaca, in quel periodo tutti cibi presenti sulla tavola venivano descritti come afrodisiaci.

Ma ormai il buon vecchio diavolo e’ passato di moda, proprio come l’ammore.

E che cosa ti tira fuori il postmodernismo? Qual’e’ il simulacro piu’ diffuso oggi?

Lo stupro al passato remoto. In questa condizione, succede che la puttana pentita la da’ via in cambio di carriera, sino a quando la sua “misteriosa carriera” non comincia a trasparire per quello che e’: un legame di pelo con qualcuno “che puo’ “. Ovviamente esiste l’invidia, quindi le voci esistono sempre su tutte le donne. Ma quando qualcuno ti vede uscire dalla casa “di lui”, quando un paparazzo ha una foto delle vostre “vacanze segrete”, quando vi vedono uscire dal suo ufficio “con la bavetta”, allora le voci diventano circostanziate e la reputazione e’ in pericolo.

In genere a questo punto (se possibile, cioe’ se il cliente non e’ sposato) si tira in ballo l’ammore, cioe’ si prova a dare in pasto al pubblico un “fidanzamento”. Che salva la reputazione , giustifica le “prove” e poi finisce in breve. Ma se il maschio della situazione e’ sposato, o semplicemente non intende farsi vedere in giro con una carnazza dal labbro salvagoccia, allora dal punto di vista della puttana pentita bisogna fare qualcosa.

Si pazienta, si aspetta, e in tempi non piu’ perseguibili dalla legge si denuncia “uno stupro”. Di fronte a piu’ persone possibile. Con lacrime.  Senza specificare chi, dove, come. “Nel suo ufficio”, “nella sua auto”, “in un ascensore”, ma non si dice mai quale. Non si dice mai chi, ( a meno che non si usi l’espediente del “mettersi in coda”, come fecero in molte dopo che il caso di Weinstein venne alla luce: a tutt’oggi presso la polizia americana esistono cinque casi di stupro aperti contro Weinstein, nessuno a danno di donne italiane . Ma ricorderete bene cosa successe dopo che scoppio’ il caso).

Oggi che il #metoo e’ diventato di moda, ovviamente le vere vittime di stupro rimangono in attesa di processo, ma le puttane pentite dominano la scena. Potete stare tranquilli che Weinsten paghera’ per le “violenze”  di aspiranti attrici che si stendevano sulla sua scrivania ben conoscendo le regole del Casting Couch, ma potete stare certi che il numero di puttane pentite che si metteranno in coda per rifarsi una verginita’ reputazionale sara’ di (almeno) un ordine di grandezza superiore.

E quando Weinstein verra’ condannato ( a quanto dice il caso aperto dalla polizia, per cinque donne al massimo), tutte le altre puttane pentite (sono diverse decine) potranno ricostruire l’imene della loro reputazione, dicendo “avete visto? Era stupro”. Le puttane pentite, cioe’, amano il trenino reputazionale, cioe’ amano accodarsi alle vittime reali, navigando sulla loro scia. La pratica e’ vietata nel ciclismo, ma le puttane pentite di solito non pedalano molto.

Ovviamente, anche lo stupro al passato remoto rispetta i tre requisiti sopra:

  • La violenza toglie ogni responsabilita’ alla puttana pentita. Se anche una ragazzona giovane ed  in piena forma viene stuprata da un vecchio obeso palesemente incapace di fare dieci metri di corsa senza morire di fiatone, si dira’ sempre che “era fortissimo”. Per cui l’ha sopraffatta. E non solo era fortissimo: era anche velocissimo, al punto che fuggire era inutile: certo, era un vecchietto obeso incapace di alzarsi da una sedia senza puntarsi sui braccioli, ma una ragazza in piena forma trent’anni piu’ giovane non poteva certo batterlo in velocita’ e fuggire.
  • Trattandosi di stupro, l’attivita’ sessuale non ha dato alcun piacere. Figuriamoci.
  • Per motivi che risiedono nei misteri della femminilita’, non era possibile denunciarlo subito. Anzi, spesso e volentieri la cosa viene reiterata, la “vittima” continua  a frequentare l’aguzzino, e a presentarsi ad ogni appuntamento.

Ora, qualcuno mi potra’ dire che “non capisco la donna” abbastanza da capire per quale motivo una si comporti cosi’. Gia’. E va bene, non capisco la donna. Ma essendo un uomo, capisco l’uomo. Meglio di voi donne. Abbastanza da dire “quello non ha stuprato proprio nessuna.”. Per motivi che voi donne non potete capire.

Perche’ se e’ vero che io non posso escludere che una sia stata stuprata “perche’ non capisco la donna”, e’ anche vero che posso escludere che uno abbia stuprato, “perche’ io capisco l’uomo”.

Non mi piace ricorrere agli aneddoti, infatti non lo faro’. MA voglio raccontare una breve casistica. Ai tempi dell’universita’ conobbi due puttane pentite. Una usava una tecnica molto strana: quando voleva scopare si ubriacava, si faceva scopare da uno-due uomini alla volta (ho sentito di numeri mitologici, ma non so se crederci), e poi diceva che era colpa dell’alcool . L’alcool (che evidentemente beveva sotto ricetta medica) era il suo imene reputazionale. Nella sua morale cattolica non era lei la troia: era colpa dell’alcool.

Ora, posso dire che non si trattava di stupro: quando tutti gli studenti del tuo corso sanno che basta invitarti ad una festa e offrirti dell’alcool per giocare al piccolo gangbang con te, e succede una, due, dozzine di volte, forse dovrebbe venirti il sospetto che nessuno sta abusando di te “offrendoti alcool”. O hai un problema di alcoolismo conclamato (che mal si addice con la tua carriera universitaria, nel caso specifico piuttosto proficua ) , oppure… potresti semplicemente evitare questi inviti, specialmente in compagnia di amiche altrettanto puttane e altrettanto pentite?

Ovviamente non capisco le ragioni misteriose che spingono l’animo femminile a fare e rifare lo stesso errore decine di volte , ma conoscendo l’animo maschile posso escludere che gli studenti che invitavano lei (e le sue amiche) alle feste alcooliche fossero degli stupratori. Per motivi legati alla conoscenza dell’animo maschile, che voi donne non potete capire.

Un altro esempio fu un caso decisamente piu’ patetico. Un giorno esco con una “amica”, ma proprio amica, di quelle da friendzone (quelle che vi odiano quando dite che non vi interessano, insomma)  , la quale mi confida di essere stata stuprata.

Ben ventitre volte. Analmente. Nella mercedes di un tizio. Con cui lei usciva. Il rituale era sempre lo stesso: lui la andava  a prendere in un luogo convenuto (i genitori non approvavano la cosa per via della differenza di eta’), la portava al ristorante, al cinema, al mare oppure ovunque. Pagava lui. Poi le faceva un regalo, di solito costoso. Poi si appartavano in auto, e la inculava. Lei si e’ presentata all’appuntamento praticamente ogni settimana per diversi mesi.

Non so cosa sia successo, se il paese e piccolo e la gente mormora, insomma la puttana pentita ha deciso di darci un taglio e ha deciso di essere stata stuprata. Nella mia ingenuita’ giovanile le chiesi perche’ non abbia mai denunciato la cosa, semmai parlandone con la madre (visto che i genitori erano contrari alla cosa, e il paese in questione era davvero piccolo)  , ma in tutta risposta mi beccai la solita ramanzina che “io non capisco cosa succede nella mente di una donna , come si sente, quando viene violentata”. Stessa cosa chiedendo per quale diavolo di motivo continuasse a presentarsi all’appuntamento successivo: “orrore! io non capisco cosa succede nella mente di una donna , come si sente, quando viene violentata”

Beh, la mia risposta e’ che io invece so BENE cosa avviene nella mente di un maschio quando incontra una studentessa unversitaria che ti da’ il culo se la scarrozzi in un’auto di lusso, le fai dei regali e le paghi il conto di cinema, ristoranti e tutto quanto. Non e’ “la stupro”. E’ “ho conosciuto una giovane troia che la da via per due lire”.  E no, uno stupratore e’ un tipo di maschio diverso: per motivi misteriosi che risiedono nell’animo maschile, e che voi donne non pot(r)ete capire mai bene quanto me.

La vera domanda e’: come evitare la puttana pentita? Il problema e’ che questo tipo di donna puo’ davvero rovinarvi, e la cosa piu’ tremenda e’ che in pratica vi si offrira’, verra’ a letto con voi fingendo il consenso, per poi inventarsi lo stupro quando la sua reputazione in pericolo non risvegliera’ la sua coscienza cattolica.

Ci sono diversi modi per sgamarle. Per prima cosa, potete prendere casualmente il discorso di qualche altra puttana pentita, e verificare che:

  • Se ritiene che esistono forze (ammore, demonio, “misteriose ragioni femminili che non potete capire”, “il matrimmonio”, “i bammbini” ) capaci di trasformare una donna in una minus habens alla merce’ di chiunque , meglio lasciar perdere. E’ praticamente certo che si tratti di una puttana pentita. Si sta solo preparando l’alibi.
  • Quelle che dicono che per una donna sia possibile simulare completamente il sesso. Checche’ ne dica un certo film americano, ai medici e’ possibile stabilire con un esame se ci sia stato stupro o meno. Viene fatto dopo ogni stupro. Esiste una parte che non e’ possibile simulare. Se una donna pensa che basti qualche gridolino o qualche sospiro per simulare l’orgasmo (qualsiasi improbabile statistica degli anni ’70 porti a suo favore) e’ una puttana pentita, che si sta costruendo l’alibi per dire “ma a me non piaceva: fingevo”.
  • Improbabili coazioni. Quando una donna dice che esistono coazioni (imperscrutabili agli uomini) per le quali una donna non riesce a denunciare, o a ribellarsi, o e’ costretta a prestarsi,  in condizioni nelle quali sarebbe semplice comportarsi diversamente, e’ una puttana pentita che si sta costruendo un alibi.

Questi tre sintomi sono abbastanza semplici da sgamare: quando avete il dubbio che qualcuna ci stia provando, e’ meglio verificare subito. Prendetevi tutto il tempo che serve per prendere il discorso nei momenti piu’  inaspettati,  e provate a capire due cose:

  • Se lei crede alle tre cose sopra.
  • Se ha bisogno di crederci.

La prima cosa e’ un sintomo chiaro: avete di fronte una puttana pentita. Il secondo e’ aggravante, perche’ se la persona ha bisogno di crederci (ovvero se reagisce con violenza alla messa in dubbio , anche velata, della verita’ dei tre lemmi sopra) , allora avete di fronte il peggio del peggio del peggio che il genere femminile abbia da offrire: “la puttana pentita con coscienza cattolica latente“.

Si tratta di un mostro che puo’ fare due cose, una peggiore dell’altra:

  • Denunciarvi per stupro quando a voi era palese il suo consenso.
  • Anziche’ denunciarvi , SPOSARVI.

La seconda opzione e’ tipica delle puttane pentite con coscienza cattolica latente.

Perche’ esiste un ultimo tipo di imene reputazionale che rispetta TUTTI e tre i requisiti , ed e’ il matrimmonio. (sempre con due “m”)  Per un qualche motivo, sembra che le donne si sposino pur non volendolo , per via di fenomeni come “gioventu'”, “ingenuita’ ” , “innocenza” o “ero innamorata”. Poiche’ il matrimmonio e’ un rafforzativo dell’ ammore, esso ha tutte le qualita’ dell’ ammore , piu’ la legittimazione sociale di una bellissima cerimonia. Ah, ci sono anche “i bammbini”. Sempre con due “m”, per distinguerli dai bambini veri, che invece capirebbero la scelta di mandare affanculo il “violento”.(se esistesse).

Ma il problema , se ve ne sposate una, non e’ tanto il fatto che lei raccontera’ a tutti il peggio su di voi, sino a rovinare la VOSTRA reputazione (se vi e’ successo che tutti gli amici abbiano iniziato ad evitarvi dopo il matrimonio: ora sapete il perche’ ) ma vi fara’ pagare un prezzo durissimo anche nel talamo coniugale: la necessita’ di negare a posteriori di aver mai provato piacere , infatti, rendera’ la vita sessuale della coppia frustrante e faticosissima per voi, e come se non bastasse lei vi lasciera’ dentro dei sensi di colpa (i suoi) ad ogni scopata. E credetemi, una coscienza cattolica latente di sensi di colpa ne ha quantita’ e varieta’ ENORMI. Pagherete  un dazio cosi’ duro che sarebbe meglio per voi non essere mai nati: ho visto uomini ridotti in quello stato, e mi viene voglia di abbatterli per non farli soffrire ancora.

Quindi, ricapitolando:

  1. Esistono le puttane pentite.
  2. Sono l’equivalente femminile dello stupratore: meglio non essere mai da soli con loro in un ascensore o in una stanza. Vanno tenute lontane, ignorate, semplicemente allontanate.
  3. Esistono tecniche per sgamarle in pochi minuti, durante una cena galante o un appuntamento, se sono colleghe basta lanciare alcuni discorsi per caso, di fronte alla macchinetta del caffe’, o nelle pause pranzo. Basta verificare i tre punti sopra.
  4. Una volta sgamate, non bisogna MAI consentire loro di avvicinarsi ancora. Il primo appuntamento va preso sempre in un luogo pubblico, con molti testimoni. Oppure va registrato con una spy pen. ( https://www.amazon.de/s?k=spy+pen&ref=nb_sb_noss_2 ) Se chiedono di essere accompagnate dopo che avete capito chi sono, pagate loro un taxi. Oppure piazzate una dashcam nella vostra auto: https://www.amazon.de/s?k=dashcam+auto&ref=nb_sb_noss_2
  5. Se si rivelano puttane pentite, dopo averle riaccompagnate a casa, cancellatele dalla vostra esistenza. Via il numero dalla rubrica. Cancellate le mail dal vostro computer. Mai piu’ da soli nella stessa stanza se lavorate insieme, e se proprio si deve, registrate tutto col PC , col cellulare o con una spypen. Devono diventare invisibili, come se non esistessero. Buongiorno, buonasera, e via.
  6. Se avete registrato i viaggi insieme su una dashcam, salvate i filmati su qualche cloud. Se sul lavoro usate una spy pen per registrare i momenti in cui siete soli ( https://www.amazon.de/s?k=spy+pen&ref=nb_sb_noss_2 ) salvate sempre le registrazioni su qualche cloud, e non perdetele. Ricordate sempre che la puttana pentita puo’ tornare anche a distanza di anni: alla prima volta che qualcun(a) ricordera’ loro “ma intanto con lui ci sei uscita”. In quel momento si inventera’ lo stupro.

Ecco, dalle puttane pentite e’ possibile difendersi. Non tutte le donne sono cosi’, ma le puttane pentite sono molto numerose. E il #metoo le rendera’ ancora piu’ numerose (peraltro, riducendo al silenzio le vittime vere: nessuno nega che gli stupri esistono) . Quindi e’ necessario al maschio moderno ricorrere a dei mezzi di autodifesa.

E niente, come la tecnologia , puo’ venire in aiuto al maschio moderno. Per la cronaca, sia spypen che dashcam sono perfettamente legali. Forse le spy pen sono un caso limite, in tal caso usate un cellulare.

Basta sapere cosa cercare, e potete evitarle.

Ah, si: se vi chiedono il perche’ avete preso improvvisamente l’abitudine di evitarle, mandate loro un link a questo articolo. Oppure salvatelo in PDF e mandatelo via mail.

Se devo essere odiato, meglio farlo bene.

 

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