Stuprando Hillary.

Ci sono dei momenti nei quali giro per la stampa straniera e qualcuno mi fa pena. Mi fa pena perche’ sto veramente iniziando a capire una semplice cosa: Obama non ha vinto le elezioni presidenziali in USA perche’ e’ nero. Le ha vinte perche’ e’ un uomo. E me lo sta facendo capire molto bene il trattamento che si sta riservando al segretario di stato, Hillary Clinton,  durante la vicenda di Wikileaks.
Ci sono diverse cose che non mi convincono di quello che, tirando le somme, e’ il succo di Wikileaks. O meglio: se accettassimo che la versione di Wikileaks sia la verita’, cio’ che vedremmo e’ che gli USA sono allo sbando istituzionale completo.
Supponiamo pure che sia vero quel che si dice, e che si tratti di documenti fuoriusciti dalle ambasciate e dagli uffici del segretario di stato. Bene. Che cosa vediamo, dunque?

Vediamo che il segretario di stato chiede informazioni, per fare un esempio che conosciamo bene, sulle reali relazioni tra Berlusconi a Putin. Aha. Ci sta tutto, visto che la Russia si configura sempre di piu’ come potenza regionale europea.
Ce n’e’ abbastanza, direi, per allertare la CIA. Aha. Peccato che anziche’ allertare la CIA, ed ottenere una relazione professionale ed informata, il segretario di stato chieda lumi all’ambasciata.  Si potra’ allora pensare che le ambasciate usa siano il centro di smistamento delle attivita’ CIA nei vari paesi. E va bene. Cosi’, l’ambasciata risponde con i pettegolezzi raccolti alle cene con i lacche’ di Berlusconi. Dilettantismo ed improvvisazione.
Allora, ci sono tre cose che balzano all’occhio, immediatamente:
  • Il segretario di stato non si fida dei canali interni della CIA e preferisce usare canali che sono appena appena classificati come “confidenziali”, come le ambasciate, anziche’ chiedere un rapporto dettagliato alla CIA. What’s wrong with CIA?
  • La stessa ambasciata, se anche e’ il punto di smistamento della CIA in Italia, risponde con pettegolezzi raccolti durante cene di gala, chiacchiere da corridoio, gossip di bassa lega, e roba che non sembra provenire da una propaggine di un servizio segreto. Il tutto impacchettato come ‘confidenziale” , nonostante si tratti di una questione strategica. What’s wrong with CIA?
Tutto fa pensare che il segretario di stato americano e la CIA non vadano molto d’accordo, o perlomeno che abbiano qualche difficolta’ a comunicare, oppure davvero la CIA non sa produrre niente di piu’ di un ammasso di gossip e giudizi da beghine? Un servizio segreto che si rispetti ha un intero settore dedicato alle debolezze sessuali dei leader stranieri, perche’ li rendono raggiungibili e ricattabili. E tutto quello che impariamo e’ che berlusconi torna stanco dalle feste?
Qual’e’ il valore di queste informazioni? Quanto le informazioni dei rapporti possono aver “aiutato” Hillary Clinton nel suo lavoro di segretario di stato?
La mia personale opinione e’ che la CIA non stia collaborando con il segretario di stato americano, costringendolo ad usare canali eterogenei per ottenere informazioni. Canali eterogenei, estremamente insicuri, e come se non bastasse assai poco professionali. La Clinton ha chiesto di capire se vi siano anche interessi privati nell’amicizia tra Putin e Berlusconi, e tutto cio’ che ha ricevuto indietro sono stati pettegolezzi e voci raccolte alle cene di gala. Niente male, per dover gestire una situazione di confronto strategico, eh?
Ne’ la CIA americana ne’ quella dislocata da sempre in Italia ha saputo aggiungere nulla di piu’, o meglio, ha voluto aggiungere nulla di piu’, visto che sembra strano che sia cosi’ difficile ricostruire movimenti di un’azienda come ENI, i cui bilanci sono pubblici e certificati da advisor (anche) americani.
Cosi’, se non e’ tutta una montatura, Hillary Clinton sta venendo boicottata da quello che, per il segretario di stato USA, e’ necessario. Hillary e’ praticamente cieca, perche’ deve tenere i rapporti di una potenza con strategie in cinque continenti, ma la CIA non la aiuta, al punto di costringerla ad usare canali ridicoli per ottenere informazioni su affari comunque strategici.
Voi direte: hai detto ‘se non e’ tutta una montatura”. Gia’. Potrebbe anche essere una montatura, ma ancora una volta, deve aver partecipato qualcuno che puo’ inventare carte prese da un’ambasciata. Qui c’e’ il secondo punto: basterebbe affermare che quelle carte siano abili falsi, e Assange avrebbe come unica alternativa quella di svelare le fonti. I giornali cui hanno affidato il compito di giudicare l’affidabilita’ degli incartamenti non hanno minimamente la capacita’ professionale di farlo.

E cosi’, il problema e’: chi difende Hillary?

Negli ultimi giorni, una Hillary sempre piu’ stanca ha dovuto chiedere scusa e ricucire rapporti con mezzo mondo. Ha dovuto vedere gli armadi del dipartimento di stato scoperchiati ed esposti. Chi parla con Hillary Clinton non sa piu’ se quanto dira’ sia destinato a finire sui giornali oppure no, il che significa che l’intera struttura diplomatica americana e’ letteralmente bruciata. Non vale piu’ nulla.
Per una nazione come gli USA, questo e’ sicuramente un disastro. Una nazione circondata da enormi oceani che vuole un ruolo strategico nel mondo, con la cui diplomazia da ora in poi tutti staranno attentissimi a limitarsi a frasi di circostanza.
La fase piu’ preziosa di ogni accordo, quando la diplomazia manda avanti i cosiddetti “sherpa” per capire se vi siano spazi di trattativa, e’ ora impossibile. Gli sherpa lavorano per mezze informazioni, per proposte velate, raccogliendo segni, indizi di interesse. Fanno, a loro modo, intelligence, e maneggiano spesso delle indiscrezioni. Indiscrezioni che vengono anche modulate apposta dalla controparte, come una specie di canale occulto.
Ma oggi quel canale e’ saltato. Il segretario di stato e’ cieco. Un disastro.
Se qualcuno interno agli USA ha aiutato in questo, il suo bersaglio era chiarissimo: Hillary Clinton.
In una nazione come gli USA, con un forsennato bisogno di politica estera, di un disastro del genere dovrebbe preoccuparsi il presidente in persona. Il quale, cosciente del ruolo strategico del segretario di stato, dovrebbe difenderlo ad ogni costo. Specialmente un uomo come Obama, che in patria non ha ancora cavato un ragno dal buco (la preziosa riforma sanitaria e’ appena stata svuotata di fondi dai repubblicani, che oggi sono maggioranza, cioe’ rimane sulla carta) , e ha bisogno di successi all’estero.
Invece, nessuno difende Hillary. A costo di lasciar affondare la segreteria di stato. Ripeto: basterebbe poco, una dichiarazione ufficiale nella quale si dice che quei documenti sono falsi e non hanno corrispondenza con quelli reali nelle sedi americane. A quel punto, Assange dovrebbe tradire la sua fonte, oppure perdere ogni credibilita’.Berlusconi, che almeno ha capito il gioco, ha semplicemente detto di non aver mai detto quelle cose su Medvedev all’ambasciatore americano.  A quel punto, o l’ambasciatore americano smentisce, e gioca a carte scoperte, oppure finisce li’. Potrebbero farlo anche gli americani, dicendo semplicemente che quelle carte non appartengono a loro e sono dei falsi.

Ma nessuno difende Hillary. Si comportano come se la odiassero a tal punto da preferire la distruzione della diplomazia americana pur di affondarla. E’ del tutto comprensibile che il centro di un impero sia un posto dove si gioca sporco. Ma quando il gioco e’ cosi’ sporco da devastare parti fondamentali dell’impero stesso, gli storici parlano di decadenza.
Dal punto di vista di Obama, Hillary Clinton e’ il pericolo, perche’ la sua popolarita’ e’ in crollo verticale mentre quella di Hillary, sinora, era rimasta intoccata. E’ assai difficile che Obama riceva un secondo mandato, ma avrebbe potuto avvicendarsi con la Clinton. Cosa che, per stessa ammissione di Hillary di fronte ad una classe di studenti arabi, non succedera’: il segretario di stato sta davvero pensando di ritirarsi a vita privata.
Dal punto di vista umano, Hillary mi fa un pochino pena. Prima si e’ dovuta assoggettare a tutta la commedia cui devono assoggettarsi le donne tradite in america. Devono comparire  a fianco del marito , dicendo che gli rimarranno vicine in questo “momento difficile”(1) , e che sono una famiglia unita e che hanno piena fiducia in lui.
Sebbene siano donne di sinistra, nessuna di quelle donne che sbraitano continuamente per “il rispetto” ha nulla in contrario a questo mostruoso teatro, dove una tizia che vorrebbe sbudellare il marito, dopo avergli lanciato addosso due o tre servizi di piatti, deve rimettere la faccia a posto, andare in tv accando al maritino e farsi calpestare come una merda. Suppongo sia la versione Sex in the City della dignita’ femminile newyorkese. A me sembra tanto arretratezza italiana da anni ’50, stile Cosimo Mele, ma lasciamo perdere.
Un giorno, qualcuna di queste donne avra’ uno scatto e andra’ in TV a dire , che so io,
“signore e signori, non ho nessuna intenzione di sacrificare la mia dignita’ alla politica. Mio marito mi ha tradita e io l’ho appena mandato a quel paese. Non siamo una famiglia unita, ho tutte le ragioni per essere incazzata con lui, e se vuole qualcuna che gli stia vicino se la paghi, perche’ quella che ha un momento difficile qui sono io”.
allora avremo un qualche barlume di politica “al femminile” negli USA.
Ma tant’e’, prima la Clinton si e’ dovuta sorbire tutta la commedia/rullo compressore della famiglia unita’, e dello stare vicine al proprio uomo che sta passando un momento difficile. Ha continuato con la politica, ricostruendo un pezzo fondamentale del partito, partendo dalla politica locale. E’ stata battuta da Obama, proveniente dalla zona ove la politica e’  la piu’ corrotta degli USA,  ove il partito e’ sotto inchiesta ogni mese, la cui passata azione politica era ignota ai piu’, perche’ negli USA la pelle conta piu’ dei meriti.
La pelle di Obama e’ stata l’unica cosa di successo di questa amministrazione americana, che ha salvato gli stipendi dei manager delle banche, intervenendo con due anni di ritardo su una crisi, peraltro in maniera discutibile.Hillary Clinton invece  ha ritessuto i rapporti con la Russia, e ha ricostruito un pezzetto di quelli con alcuni paesi mediorientali, ed ha svolto un ruolo importantissimo nei nuovi rapporti con la Cina.
Risultato: non solo la CIA non le fornisce appoggio , ma quando lei ricorre all’unica infrastruttura che le obbedisce, una clamorosa falla porta fuori quel poco, davvero pochissimo, di informazioni che era riuscita ad ottenere. E non certo dalla CIA.
Devastando l’impianto preliminare delle relazioni diplomatiche, togliendo ogni credibilita’ al segretario di stato.
E quel che e’ peggio, nessuno la difende, non fosse altro che per difendere il dipartimento del segretario di stato, cruciale per gli USA.
Ho sempre tifato per Hillary Clinton che avrei preferito ad Obama. Qui pero’ si va oltre, e quella donna inizia a farmi pena.
Da italiano, ho un suggerimento per le donne americane in politica, ed in particolare per la Clinton.Hillary, hai sbagliato sin dall’inizio: quando ci fu la storia della Lewinsky, dovevi fare come Veronica, mandare a cagare Bill in pubblico, e dire ” sesso improprio ‘sto par di palle!” . Dovevi fare come  fanno quelle donne italiane che voi bollate per avere “temperamento”, invece ti sei comportata come la moglie di Mele, quando venne a sapere di Pocahontas.

“AAAAA. Famiglia unita offresi. Quando avro’ finito, la moglie
dovra’ stargli vicino in questi difficili momenti e non abbandonarlo.”
Poco piu’ di una silente mogliettina cattolica della provincia italiana,una sciacquetta rassegnata che si lascia umiliare perche‘ la famigggghia viene prima di tutto. Peccato che in Italia quelle donne (se escludiamo gli ex DC e i marrazzidi) non esistano piu’.Persa la dignita’ una volta, oggi ti stanno ri-calpestando. Fossi in te, mi dimetterei, con un bel “ci risentiamo quando al Presidente regalano un paio di palle, quel tanto che basta a difendere in pubblico il  suo segretario di stato!“. Si, lo so , fa molto italiano. Pero’, cazzo, quando ce’ vo’, ce’ vo’.

Lanciare piatti e dare del codardo ad un uomo perche’ non difende una donna suona molto italiano, suona anche molto “camp”, ma cazzo, Hillary, per una volta una soddisfazione levatela, gli uomini della politica americana ti stanno calpestando come uno zerbino da vent’anni!Su, su, su, uno scatto d’orgoglio.Basta poco, e dopo ti senti meglio. E’ come dopo un pompino, della Lewinsky pero’ meglio, una cosa come il sesso improprio, ma nel culo degli altri almeno per una volta. E’ uno sport italiano, e vedrai che e’ divertente.

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Lei avrebbe gia’ lanciato piatti , coltelli e anche meloni. Latina rulez.

Cosi’, tanto per dire una cosa che sa di sinistra, ogni tanto.

Uriel

(1) In effetti, ad occhio e croce la Lewinsky potrebbe dare filo da torcere a molti. Anche se non ingoia, ma questo non fa altro che aumentarne le capacita’ massima teorica.
(2) Se esiste la lobby delle auto, delle banche, degli agricoltori, esiste anche quella dei mass media. Ovviamente, controlla il paese decidendo chi vincera’ alle elezioni. Non c’e’ alcuna altra conclusione logica possibile.

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