Stufi?

Di Levoivoddin aka Uriel Fanelli, giovedì, settembre 11, 2003

Oggi pausa pranzo al bar.Leggo un giornale, intervista ad un barbone.

Le solite domande stupide ad un uomo che ha deciso di vivere in strada. Giornalista inetto, probabilmente non umano ma solo antropomorfo.

Tuttavia, ad un certo punto deve fare all’uomo la domanda piu’ scontata che esiste:

“Perche”?

Il “barbone”, l’essere rejetto per eccellenza, a quel punto mostra un puntino insignificante del proprio spirito perfetto. Un solo puntino che abbaglia tutto l’articolo di una luce che non avrebbe certo avuto solo per la bravura del giornalista.

“Ero stufo di capire gli altri”.

Lo psichiatra intervistato dopo parla di debolezza mentale, di malattia. Non ha capito un cazzo. Non ha capito che la malattia e’ la nostra. Che siamo noi ad ammorbare con la nostra prepotenza la vita del nostro prossimo, dal quale PRETENDIAMO di essere compresi.

Un negozio vende 10.000 pezzi. HA tutto l’interesse a tenersi i clienti. Tuttavia, un certo numero di essi saranno guasti. Il negozio non ci puo’ fare niente. Puo’ solo seguire le procedure del produttore. E voi lo sapete. E del resto, chi fa le procedure SA che daranno fastidio, e che il guasto ha dato fastidio.

Una persona passa 8 ore al giorno dietro uno sportello. Deve seguire delle procedure, che gli vengono imposte e non dipendono da lui. E voi lo sapete. Lui, del resto, SA che a voi seguire quelle assurde procedure da’ fastidio. E lo sa.

Ognuna di queste persone, ritiene di avere il diritto ad essere “compreso”.

Allora, voi con l’oggetto guasto andate da un negoziante che non ne ha colpa e vi infuriate con lui. Siete sgradevoli, ma lui deve capire che questa cosa vi danneggia. Del resto, dice il negoziante, voi dovete capire che su 10.000 pezzi, qualcuno si rompera’. Voi dite, lui deve capire che spedire l’oggetto alla casa per la riparazione ve ne priva per TROPPO tempo. Del resto, dice la casa produttrice, voi dovete capire che per offrire un servizio di qualita’ e’ meglio avere pochi tecnici molto qualificati.

Dentro l’ufficio pubblico, voi siete seccati. L’impiegato deve capire che passare il tempo dietro la coda e’ snervante. Del resto, dice lui, voi dovete capire che non e’ colpa sua e che lui sta li dietro per voi. Lui, pero’, deve capire che voi non avete tempo da perdere con la burocrazia. Risponde lui, che dovete capire che lui puo’ solo rispettare delle procedure.

Quandi “dovete capire” abbiamo pronunciato, solo per illustrare le ragioni di PICCOLI contrasti tra uomini?

Quante cose gli altri “devono capire”. E quando gli altri siamo noi, quante cose “dobbiamo capire” degli altri?

Allora, caro psichiatra, la malattia mentale di quel barbone non e’ “malattia mentale”.

E’ libera scelta di un’uomo che si e’ stufato di DOVER CAPIRE , e ha deciso di fottersene delle nostre paturnie da bambini che pretendono l’intervento della mamma e scocciano per le loro insignificanti questioni la gente, molto piu’ molesti, antipatici e indisponenti di quanto sarebbe necessario, perche’ si sa, voi “dovete capire”.

Ognuno di noi pensa sia proprio diritto “venir capiti” quando andiamo a scocciare, irritare, importunare, quando per questioni irrilevanti diveniamo fastidiosi, polemici, insopportabili. E ognuno di noi pensa di avere il diritto a “venir capito” quando altri, che magari hanno buone ragioni, si lamentano del fatto che non li ascoltiamo abbastanza. Ad ognuno di noi viene chiesto di ingoiare un rospo al minuto, con l’esplicito comando di “dover capire” le profonde ed ineludibili ragioni che ci portano a dover ingoiare il rospo.

La verita’ e’ che passiamo al vita a “capire”, a “capire” che nel nostro piatto ci sara’ sempre un’altro rospo da ingoiare, e che “bisogna capire” la necessita’ di tale atto. E allora “dobbiamo capire” che non possiamo fermare l’arrivo di quelle persone che ci insozzano il parabrezza ai semafori. “Dobbiamo capire” che se il condominio ha deciso di rifare le maniglie mentre voi siete in cassa integrazione, beh, ci tocca pagare. “Dobbiamo capire” che chi e’ andato in pensione a 18 anni, 6 mesi e un giorno non puo’ essere privato di un diritto acquisito. “Dobbiamo capire” che i raccomandati siano inamovibili.

“Dobbiamo capire”…..dobbiamo capire che siamo dentro una macchina che se ne sbatte il cazzo di noi, e quindi l’unica cosa che possiamo fare e’ tollerare, ovvero, “dobbiamo capire” che le cose stanno cosi’ e arrabbiarsi non serve.

Ecco, quell’uomo si e’ stufato di dover capire. Lo rispetto per questo.

Lui ha chiuso la comunicazione, del tutto. Adesso non deve piu’ capire le paturnie di nessuno.

Caro psichiatra del cazzo, se quella e’ malattia mentale, tu non sei nemmeno un’uomo.

Cerca di capirmi, davanti ad uno stronzo come te, altro non posso dire.

Devi capirmi….

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