Statistiche farlocche.

La Repubblica titola con una notizia secondo la quale un “rilevamento” avrebbe notato il calo delle vendite dello 0.7% . Questo dato si suppone relativo a ottobre e si suppone relativo al mese. Peccato che non sia possibile disporre di un dato simile.

Il guaio e’ che per misurare le vendite mensili possiamo basarci solo su quei negozianti che scelgono di pagare l’ IVA mensilmente, perche’ se i negozianti scelgono di pagarla trimestralmente o come fanno i grandi distributori di pagarla semestralmente o annualmente ecco che tutto va in panne.

Si potra’, direte voi, fare una stima usando un campione. Ah, si?

Strano. Perche’ secondo me se vogliamo misurare un dato come 0.7% con un errore di un ordine di grandezza inferiore ed una confidenza paragonabile al dato(1), ci servono esattamente 4,612,527 esercenti.

Stranamente, secondo i dati ISFOL gli esercenti italiani sono circa 500.000. E altrettanto stranamente,la stessa confesercenti ammette di tesserarne 270.000. Quindi mi spiace, ma nessuno puo’ fare analisi con quella precisione agendo a campione. Sorry.

Ora, sarebbe carino capire da dove vengano questi dati. Dove li hanno presi, visto che il negoziante medio NON paga l’ IVA a fine mese avendo spesso, a sua volta, pagamenti a 30 e 60 giorni. Che senso ha pagare l’ IVA prima di ricevere i soldi?

La pura e semplice verita’ e’ che queste cifre sono cifre “politiche”. Si tratta di lamentarsi per ricevere aiuti, approfittando del panico generale. Bisognera’ aspettare di avere una quantita’ decente di dati, cioe’ almeno l’ IVA trimestrale, per calcolare i cali. Non a campione.

Uriel

(1) Misurare uno 0.7% con una confidenza del 95% ha poco senso.

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