Squid Games, lo scandalo e la noia.

Squid Games, lo scandalo e la noia.

Squid Games, lo scandalo e la noia.

Essendo in ferie , ho potuto guardare con le ragazze di casa Squid Games. In teoria ho violato le regole tedesche, visto che in Germania e’ vietato ai minori di 16 anni, e qui parliamo di 14.

D’altro canto, una delle ragazze si e’ messa a studiare giapponese per hobby e conta di prendere l’ N1, e quindi conosce gia’ il meglio della produzione giappa di manga piu’ o meno trucidi. Entrambe le ragazze sono fanatiche di BTS e serie TV coreane, piu’ o meno sanguinolente. E sono MOLTO sanguinolente, dai Ghoul in su.

Quello che pero’ non mi aspettavo e’ un tale livello di noia. Non e’ la prima cosa orientalissima che vedo con loro, e devo dire che Squid Games ha pescato il contenuto piu’ scontato, noioso, intellettualmente banale e concettualmente vuoto della produzione.

E’ come se il primo film occidentale a fare successo in Corea  fosse stato, che so io, Battlefield Earth con John Travolta.  Qualche domanda sui coreani ce la saremmo posta. Non che io non me le ponga, ma ecco, in tutta la gigantesca produzione coreana , andare a prendere Squid Games e’ veramente voler ammazzare il cinema coreano.


I CONCETTI.

Sui concetti il vuoto e’ totale. Se voglio osservare persone che si ammazzano per uscire da una insostenibile situazione economica e sfuggire ai debiti (a tutto vantaggio dei ricchi)  mi basta fotografare il tipo che consegna la pizza in bicicletta, o i lavoratori sfruttati dei macelli di maiali. Non c’e’ alcun bisogno di costruire tutto quello spettacolo: nel film i concorrenti a quella roulette russa si offrono perche’ pensano che fuori le cose sono identiche. Ed e’ vero: proprio per questo non ha senso guardare il film. Fuori e’ uguale.

Avevate mai sentito dire che i ricchi si annoiano e hanno bisogno di cose crudeli e violente per provare delle emozioni, perche’ hanno troppi soldi? Cioe’, a parte “Anche i Ricchi Piangono”, “Zardoz”, e un centinaio di altri titoli a partire dagli anni ’70, avete mai sentito parlare di ricchi che non si annoiano e non fanno cose deprecabili per uscire dalla noia della loro condizione? Ecco, il primo topos e’ questo. Un concetto che ormai e’ stato cosi’ sfruttato che persino il culo di Valentina Nappi lo schifa:  adesso e’ fico. Oddio quanto fa schifo essere miliardari in Corea (che poi sembra che la situazione sia mondiale , a giudicare dai ricconi) : bisogna proprio fare dei giochi mortali dove si vedono dei poveretti rischiare la vita per sfuggire a debiti e miseria. Potrebbero entrare nelle loro stesse aziende e vederlo succedere 24/7,


Squid Games, lo scandalo e la noia.

I GIOCHI.

Potete passare il tempo a discettare del valore simbolico dei giochi per bambini in Corea ,che non sono tanto diversi da quelli occidentali, o cosi’ sembra. Tranne che non non avremmo mai definito “Calamaro” quel disegno, ma loro evidentemente si drogano col riso , e lo chiamano cosi’.

Il  punto e’ che quei giochi sembrano usciti direttamente da qui:

Squid Games, lo scandalo e la noia.
“Unamerican Gladiators”.

solo che il fumetto almeno fa ridere. (E a vincere nel fumetto non e’ uno sfigato).

Non si sono nemmeno sforzati di inventare armi piu’ “fraggose” o di usare calibri piu’ grossi per avere piu’ sangue. Mi direte che non era quello lo scopo del film: cazzate. A parte il fatto che tutte le uccisioni vengono mostrate nel dettaglio con un compiacimento sadico per il sangue che schizza , e un certo chiaro appetito per il cervello spappolato, se volete che vi creda voi intelligentoni chiaritemi quale sia lo scopo del film: va bene, non era quello lo scopo della serie, ma allora quale stracazzo era lo scopo?

Comunque, anche la scelta dell’arma da abbattimento non sembra proprio far pensare che lo scopo sia un altro. A quanto sembra le guardie quando sparano al concorrente che ha perso usano una S&W Mod 10, mentre i “manager” usano una S&W Mod 19, (noblesse oblige, ovviamente) . La stessa usata dal poliziotto infiltrato, e descritta poi come S&W Mod 60 (M60), che non esiste. Si tratta ovviamente di un’arma di calibro grosso (.357), che fa un bel macello quando colpisce. Ma non e’ quello lo scopo del film. E siccome non e’ il sangue lo scopo del film, i soldati hanno una Heckler & Koch MP5A3. Ok.

Comunque, il sangue scorre ad ettolitri, anche se “non e’ lo scopo del film”.


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I “COLTI” RIFERIMENTI/CRITICA ALLA SOCIETA’ COREANA.

Nessuno in particolare. E l’unico che c’e’ (i capelli rossi del protagonista alla fine del film) non viene spiegato. La storia potrebbe essere ambientata tranquillamente a Londra, Parigi, Berlino, New York, e non cambierebbe uno stracazzo di nulla. Niente nella logica della storia e’ unicamente coreano.

E’ una critica del capitalismo? Toh, guarda, nel capitalismo i poveri si ammazzano tra loro per sfuggire alla miseria. Mai sentito, davvero: succede solo in Corea? E’ copiato da Hunger Games? No, dai, non siamo maliziosi.

Poi scopriamo che una protagonista viene dalla Corea del Nord. In patria l’attrice e’ una K-Idol, quindi trovera’ il modo di risorgere nella prossima serie. A quanto mi dicono le esperte di cose giappe/BTS , non puoi davvero far fuori la Gnocca Major senza che i fans vadano in delirio. Quindi non e’ davvero morta. Credetemi, risorgera’.

Squid Games  dice qualcosa della condizione degli esuli nordcoreani? No. Non credo proprio che vadano a partecipare a queste roulette russe, e l’unica cosa che sappiamo dal film e’ che questa profuga vive sfilando agilmente i soldi dalle tasche delle persone. Mai sentito prima, davvero. Che idea! Ma guarda te sti coreani, cosa si inventano.

E’ chiaro che le servono i soldi per corrompere i nord coreani e ricongiungersi con i familiari. Ok, questo e’ coreano. Ma lo sappiamo gia’: una dittatura povera e’ corrotta per definizione, quindi e’ ovvio che se paghi puoi tirar fuori gente dalla nord corea.

Ci sono dei riferimenti alla Corea, quanti ce ne sono all’Italia in Ocean’s twelve. Se volete fare gli intellettuali che hanno capito cose della Corea guardando questo film, allora dovete spiegarmi per quale motivo il protagonista si tinge i capelli di rosso carminio alla fine.

Forza, dai, avete voluto la bicicletta?


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I PROTAGONISTI

In Star Trek TOS quelli che andavano a morire li riconoscevi dalle giacche rosse. Qui il meccanismo e’ simile, ma li riconosci da quante cose sai di loro.

E’ assolutamente chiaro che lo sfigato vincera’, perche’ sai tutto di lui. Non sprechi tutto quel tempo a far vedere un tizio che definirei “un pate’ di patetico” se lo togli di mezzo alla seconda puntata.

Comunque, alla fine il pate’ al gusto di patetico vince. E gli altri protagonisti? Dunque, c’e’ un poliziotto che gira da solo , ed e’ un Idol. (si chiamano cosi’ anche in Korea). E siccome e’ un Idol, NON muore. Voi CREDETE che sia morto, ma nel mondo del cinema giallo non potete ucciderlo cosi’. E’ vero che lo hanno inquadrato tanto e ancora meglio in tutta la bellezza (immaginate Twilight, ma di coreani) , ma uno cosi’ e’ come la tizia venuta dalla Korea del Nord. Sembra morta, ma poi i fans cominciano a mobbare la minchia sino a quando un espediente di quelli che solo i Coreani conoscono li riporta in vita.

Degli altri personaggi si distinguono: Il Pirla Pakistano. Non so se in corea sia normale considerare i pakistani come dei pirla bonaccioni e onesti e gentili, ma il PP e’ esattamente quello. Un immigrato irregolare che e’ buono, ma non viene pagato e fa i debiti per vivere, fino a morire per i debiti. Fa una fine da pirla.

La Troia Opportunista. Ok, lo stile di vita di questa tipa e’ di offrirsi a chiunque abbia delle chance decenti,  per sopravvivere. Non e’ bella e non si capisce per quale motivo funzioni una volta, e quella volta che lo fa sceglie pure il tipo sbagliato. Se quello e’ il suo skill, e’ morta anche troppo bene.

Il tipo brillante che era andato nella scuola fichissima, e’ diventato manager e ha perso un sacco di soldi in borsa.  E’ uno che lo conosci pochissimo durante la serie, quindi non si capisce bene per quale motivo arrivi cosi’ avanti. Ma vabbe’.

Il vecchietto col cancro al cervello. Ora, per quale ragione un tizio con un cancro terminale al cervello debba “rischiare la vita” in un gioco ove ha esattamente zero chance di riuscire e’ ovviamente la prima cosa che vi risulta sospetta nel gioco. Infatti e’ sospetta, e la ragione e’… RONF, ZZZZZZZ. Che noia.

Il cristiano della situazione. Certo, ti sei infilato in una carneficina per soldi, e preghi Dio che qualcuno altro finisca col cervello spappolato ad ogni giro, ma se questa e’ una critica all’ipocrisia dei cristiani si poteva fare di meglio. Anche perche’, loro hanno fatto di peggio.

Il delinquente coreano. Se il delinquente coreano e’ cosi’, o simile a quello, la polizia coreana e’ ufficialmente una pila di idioti. Sono cosi’ stereotipati che potrebbero arrestarli direttamente per il loro aspetto e per i tatuaggi. Immaginate che la mafia vada in giro con le auto che hanno “Cosa Nostra” sul lato della portiera, come la polizia. Ecco. Non ci vuole molto a trovarli, giusto? Ecco.


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LA TRAMA.

Per rendere interessante una trama che altrimenti sarebbe Hunger Games misto a Zardoz misto a “Sbudelliamoci con Bauli”, hanno tentato di metterci delle sottostorie. Allora spunta un traffico di organi, e spunta anche il poliziotto twilight alla ricerca del fratello.

Ma entrambe le sottostorie scompaiono improvvisamente, e senza lasciare tracce. Bisogna pure dar lavoro agli idol, no?


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LA MORALE.

l’ultima puntata cerca di dare una morale al gioco. Il problema e’ che il risultato e’ cosi’ contraddittorio e confusionario che mi aspettavo da un momento all’altro ” La morale e’ sempre quella, fai merenda con Girella”. Sarebbe stato piu’ sensato.


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Il DIBATTITO.

Una volta, all’universita’, successe che una tizia che scopava malissimo (a detta di una settantina di persone che ho conosciuto in seguito) mi convinse ad andare a vedere una trilogia di Pasolini in un cinema D’Essai. C’era il dibattito finale, pieno di gente del DAMS e una serie di tromboni accademici che, a giudicare dalle risposte, avevano visto la partita di calcio per tutto il tempo.

Morale della storia: il dibattito esiste perche’ esistono dei professionisti del dibattito, pagati per fare il dibattito.

Allora: Squid Games puo’ insegnare bullismo ai vostri figli? Non direi. A parte la banda di delinquenti che si forma tra i concorrenti, non e’ una particolare glorificazione del bullismo. L’unico bullismo al massimo sarebbero i riccozzi che fanno ammazzare gente per salvarsi dalla miseria, ma non e’ un contenuto assimilabile a livello del bullo.

Puo’ insegnare la violenza? In realta’ non e’ che ci sia tanta violenza che sia possibile glorificare (tranne quando i concorrenti si ammazzano tra loro perche’ hanno fame) , si tratta principalmente di esecuzioni sommarie. Sono brutte da vedere, ma un tizio in divisa che spara ad un tizio disarmato manca completamente dell’epica che serve ai ragazzini per trovarlo fico.

Puo’ far guadagnare gettoni ai tromboni da cinema d’Essai che non hanno piu’ da commentare Pasolini? Certo, moltissimo. Puo’ scatenare le ire del MOIGE? Beh, ovvio: tutto scatena le ire del MOIGE. Puo’ far arrivare una scomunica da Codacons? Ovvio, quelle arrivano sempre.

Puo’ scatenare improbabili riflessioni pseudosocialiste sull’idea che i poveri si ammazzino o si facciano ammazzare per miseria? Lo fara’ di sicuro, a patto che qualche TV paghi un gettone di presenza ai soliti “intellettuali”.


Squid Games, lo scandalo e la noia.

VALORE DELLA SERIE

Oscilla tra “Anal Size My Wife III” e “Slutwife CarSex Dogging in London”.

Banale, vuoto, irrilevante, privo di qualsiasi contenuto, e lo scopo del film e’ (senza ombra di dubbio) dimostrare che se spari ad una persona con un .357 dall’altra parte esce un sacco di sangue.

Cosa che , modestamente, sapevo gia’.

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