Si fa presto a dire reti.

Una delle tendenze che mi infastidiscono di piu’ tra i commentatori-sbroc , quelli sempre dalla parte del consumatore (come se il fatto di essere consumatori desse qualche superiorita’ morale) , e’ di fare continui paragoni tra nazioni quando parlano di reti telefoniche, accessi, costo di internet e cosi’ via. Quello che non si vuole capire e’ che alle situazioni attuali si e’ arrivati , nazione per nazione, perche’ l’utente ha pagato in passato. Semplicemente non vi piace sentirlo dire.  Vediamo qualche esempio.

I famosi USA. Vi potra’ sembrare buffo, ma la storia dell’ultimo miglio americano e’ legata essenzialmente alla storia del cavo di ferro. Non dico che questa spieghi tutto, ma e’ stato l’ incidente che ha permesso agli americani di avere “la T1 in casa”.

Sia chiaro, NON DICO che il materiale dei cavi sia L’ UNICO fattore di sviluppo. Dico solo che e’ UNO dei fattori in gioco, e pesa molto sulla STORIA industriale che porta alla situazione odierna. Mi serve per farvi capire che fare confronti tra nazioni e relativi prezzi ATTUALI sia stupido, inutile, e rappresenti un metodo efficace sul piano politico nel senso grillesco del termine, ma sia una catastrofica cazzata.

Che cosa significa? Avrete visto i cartoni animati americani coi corvi seduti sui fili del telefono. Voi penserete che il disegnatore disegni il cavo in quel modo (una linea pura) per comodita’, perche’ i cavi telefonici che avete visto in Italia sono formati da un cavo di acciaio che regge il peso E un cavo di rame (bronzo telefonico) che porta il segnale.

 

 

Perche’ mettiamo un cavo di ferro a sostenere il peso? Perche’ il rame, come e’ noto, e’ molto duttile e malleabile: se si rompe il cavo di ferro il cavo di rame si allunga sotto il suo stesso peso fino a toccare terra fra i pali.
Perche’ allora mettiamo il cavo di rame? LSembra sciocco, e mi direte: per portare il segnale, no? No. Gli americani, per esempio, hanno considerato che il segnale telefonico (4khz di ITU) passa benissimo anche sul cavo di ferro che noi usiamo per reggere il peso.
E cosi’, per risparmiare (avevano lunghe distanze) hanno usato fil di ferro per la rete telefonica. Proprio cosi’: quei fili del telefono che vedete  nei film e nei cartoni animati di una certa eta’ sono fili di ferro. Fil di ferro, semplicissimo fil di ferro. Per la telefonia e l’elettricita’ , almeno fino a quando andavano a 115V e fino a quando facevano solo telefono-voce, andava benissimo e costava meno che da noi . (intendo il costo al kilometro).
Quando le esigenze di rete crescono in USA, essi si scontrano SUBITO col problema che il ferro ha una prestazione in frequenza pessima: si arrugginisce, e quando arrugginisce sulla superficie il risultato e’ che l’effetto pelle (quello che porta le onde a stare sulla superficie) fa passare il segnale per la parte arrugginita, che ovviamente ha una banda modale PESSIMA.
La prima risposta e’ “andiamo sul digitale”, e AT&T valuta per molto tempo l’ ISDN. Certo il media non e’ perfetto, ma il digitale per sua natura sa riconoscere e correggere gli errori. Sfortunatamente per loro, o forse fortunatamente, il ferro fa cosi’ cagare, e l’ ISDN ha bisogno di piu’ di un cavo, e devono abbandonare. La soluzione implica sempre lo stesso costo: riposare i cavi.
Ma gli USA hanno un grosso vantaggio: la TV via cavo. Non hanno tutte le antenne sui tetti che abbiamo noi (eccetto nelle campagne) e hanno posato migliaia di KM di cavo coassiale.
Cavo coassiale TV americano.

I quali cavi si attaccano ad un router cosi’:

Un coassiale per la rete, un ethernet per il PC o un USB. E’ un router wholesale di Motorola.
L’avete mai visto in Italia? No, come non avete mai visto la TV via cavo.
Ora, ad un certo punto il modem non riesce piu’ a far passare una cippa per i cavi di ferro, ma qualcuno ha l’idea di vendere servizi DSL (Non ADSL, non HDSL, non VDSL: solo “DSL”) . Il coassiale ha ottimo comportamento in frequenza e quindi ottima banda modale. E come se non bastasse, il costo e’ condiviso con la compagnia televisiva. Siccome c’era quel cavo si sono fatti quei router, e siccome si sono usati molti router si e’ continuato ad usare quei cavi, cosa che faceva comodo anche all’ industria TV. Risultato: se vivete negli USA spesso avete un cavo coassiale che vi porta l’ ADSL , o quello che usate li’. Cosi’ hanno dovuto cablare molto (in alcuni posti c’era SOLO il filaccio del telefono di ferro, senza il coassiale TV) , ma si sono trovati con i centri abitati gia’ cablati col coassiale.
Ora, voi direte: beh, sara’ come sara’ ma loro hanno avuto piu’ banda passante. Certo, ma mica e’ stata gratis: la banda passante del coassiale e’ un’eredita’ di quando gli USA facevano PAGARE la TV. E non i quattro soldi che si pagavano in Italia per il canone RAI. Hanno davvero PAGATO, la TV via cavo non era per tutti.
Quindi, punto primo: la banda larga nell’ultimo miglio gli USA se la sono PAGATA, eccome. E non solo: quando le telco iniziano avendere internet e il cavo usando il vecchio cavo TV, scoprono che chi ha l’abbonamento per la TV via cavo e’ un cliente perfetto: e’ gia’ di ceto medio o medio-alto, e gia’ e’ disposto a pagare per servizi, tantevvero che usa TV via cavo (e in seguito sara’ gia’ propenso al satellite che segue un modello commerciale simile).
Quindi calma: e oggi gli USA hanno cablato quasi tutto e’ anche perche’ il loro costo di avviamento e’ stato MOLTO piu’ basso che in Italia. In Italia la TV si pagava uno sputo di canone RAI, che molti non pagavano neanche (tanto si prende lo stesso, non e’ come il cavo che te lo tagliano) e che vale per piu’ case (la tv via cavo no).  Negli USA la prima rete usata per i DSL era quella dei coassiali, e questo e’ valso per quasi tutte le realta’ urbane.
Chi si lamenta del fatto che non c’e’ il DSL come negli USA dovrebbe semplicemente cacciare in tasca la manina e tirare fuori i soldi che NON ha pagato di TV via cavo nei 30 anni prima di Internet.
Ovviamente, ai vari cazzologi delle associazioni dei consumatori piace pensare che le aziende USA siano piu’ generose , piu’ attente al cliente, e che piaccia loro investire un sacco nei cavi, cosi’, perche’ loro sono americani e odiano il digital divide. In realta’ negli USA le aziende badano al bilancio piu’ che in Italia, e ogni metro di cavo se lo sono fatte pagare, eccome , e non dallo stato. Dai CLIENTI.
Quindi, se le associazioni dei consumatori vogliono pagare il delta che i CLIENTI americani hanno pagato per i coassiali TV , sono libere di farlo. Ma non sfruttino l’ignoranza delle persone raccontando che le compagnie USA cablano di piu’ perche’ sono “piu’ avanti”: lo fanno perche’ hanno avuto una partenza facilitata.
Andiamo ad un altro esempio che conosco, la Germania. I tedeschi trovano un compromesso sul cavo, che consiste in un cavo di qualita’ superiore al ferro ma non tanto buono come il rame telefonico, e cablano la Germania con quello. Contemporaneamente, nasce il business delle TV via cavo che portano il cavo coassiale a casa dei cittadini.
Quando arriva la prima richiesta di servizi di rete , i tedeschi pensano tutti insieme: se cafo fare skifen per analogiken, noi fare digitalen.
La germania e’ stata l’unica nazione al mondo a sviluppare l’ ISDN fino alle sue estreme conseguenze, implementando quasi tutti i servizi permessi. (1) Questo di per se’ non facilita la Germania, ma toglie di mezzo quegli odiosi multiplexer che freneranno l’ Italia, ma lo vediamo dopo.In ogni caso il cavo che i tedeschi usano e’ abbastanza robusto da sostenere piu’ cavi per palo (sino a 4, negli usa il fil di ferro puo’ addirittura sostenere il palo, e su un palo arrivano a 24 fili!) , e questo aumenta la resa per palo e specialmente li libera dal multiplex.

Tuttavia questo e’ di poco sollievo, perche’ il cavo che usano i tedeschi ha banda modale pessima. Non terribile come quella americana (e’ pur sempre un cavo urbano rivestito, in Europa la densita’ di popolazione media e’ doppia rispetto agli USA) , ma non tanto bella. Il KM che si fa sul bronzo telefonico italiano su una ADSL in Germania se lo sognano, il cavo e’ di scarsa qualita’ in frequenza, anche se coniuga resistenza meccanica, durata ed economicita’.
Ma i tedeschi hanno anche loro il vantaggio della TV via cavo, e anche loro hanno poggiato un sacco di coassiale. Anche loro partono avvantaggiati, addirittura su DUE fronti: la loro rete telefonica usa meno MUX che da noi, perche’ il loro cavo e’ piu’ abbondante in termini di fascio e devono multiplexare di meno. Meno gente sugli stessi doppini, insomma.
E cosi’ si arriva alla situazione attuale: laddove si usa il cavo telefonico per l’ ADSL, la transizione e’ stata facile perche’ non c’erano da togliere e cambiare i multiplexer, che i tedeschi avevano gia’ cambiato  per far passare meglio l’ ISDN. (2)
Cosi’ oggi si arriva ad una situazione mista: io ho un casa Internet su un cavo coassiale di una compagnia che mi porta TV, telefono e internet. Tutto su un solo cavo. 
I consumatori tedeschi hanno avuto tutto questo gratis? No, se lo sono pagati eccome.  Si sono pagati i coassiali pagando la TV via cavo, anziche’ quella miseria del canone RAI. E si sono pagati l’aggiornamento della rete telefonica aderendo all’ ISDN. Non molto gli utenti consumer, ENORMEMENTE le aziende: in pratica tutti i centralini telefonici erano ISDN, e in pratica tutti i collegamenti che in italia si facevano su CDN e CDA sino a meta’ degli anni ’90 .
Quindi no, neanche in Germania il cavo e’ stato gratis: non lo hanno pagato alla voce “cavo”, perche’ loo hanno pagato quando hanno pagato la TV, lo hanno pagato quando le loro aziende hanno fatto un centralino, eccetera, ma tant’e’: se lo sono pagati. Nessuno ha regalato niente.
Andiamo all’ Italia. Nel primo dopoguerra ci sono pochi soldi e molta buona volonta’. La RAI , che ha gia’ una discreta infrastruttura radio (voluta da Mussolini per la propaganda) , decide di rimanere su etere. Sa bene che nessun italiano paghera’ mai il cavo , nessun italiano accettera’ mai di pagare il cavo oltre alla TV, e il costo degli scavi di un ulteriore cavo appaiono troppo onerosi alla RAI, senza considerare il problema degli scavi nelle citta’ d’arte.
E la RAI decide di restare su etere, riempiendo i tetti di antenne ma evitando l’onere di poggiare cavi. Inoltre, la rai vuole arrivare al sud, che e’ una zona poverissima e mafiosa, e non vuole pagare tangenti a chi altrimenti chiederebbe il pizzo minacciando di tagliare cavi. Inoltre il sud e’ in gran parte povero, e si venderebbe poco: al costo del cavo coassiale, si sarebbe avuta la TV solo a Roma, Milano, Torino, e alcuni quartieri di Napoli , Bologna, Genova.
Cosi’  la RAI sceglie di far pagare un canone facilmente aggirabile, e di richiedere solo l’installazione di un’antenna, anche se gia’ con le antenne in dotazione molte TV riescono gia’ a funzionare in citta’.
La SIP nasce con altrettanta buona volonta’, se non di piu’ . Essendo un’azienda statale sente meno il problema dei costi, e poggia il miglior cavo possibile, senza compromessi. Non sto scherzando, se in Italia si fanno centinaia di metri o kilometri di ADSL sul doppino telefonico non e’ per caso, e negli altri paesi SE LO SOGNANO, un cavo cosi’.
SIP decide di poggiare un cavo di ferro, e sul cavo di ferro appende un cavo di ottimo bronzo telefonico. Il peso totale del cavo di ferro, del cavo di bronzo e della relativa protezione di plastica e dei fermi di ferro e’ tale che non solo devono assicurarsi per i danni alle case dove appendono i cavi (in citta’) , ma devono mettere molti piu’ pali.
Se siete stati negli USA avrete notato che i pali del telefono sono molto piu’ distanti. Essendo di ferro e non avendo niente appeso non solo possono reggere distanze maggiori tra pali, ma se si rompe un palo i due vicini possono addirittura sostenere la rottura.
In italia non solo devono usare pali piu’ grossi perche’ una rottura rischia di trascinare gli altri pali (per via del peso) ma devono metterli piu’ fitti. E non solo: per via del peso maggiore devono mettere un solo cavo (al massimo due) per palo. Cosi’ sono costretti a multiplexare , con quegli odiosi apparati che in seguito freneranno la banda larga.
Ma il risparmio c’e’: su un solo cavo si multiplexa un sacco. E’ vero che il bronzo si danneggia in fretta e quando si ricollega una casa spesso va rifatto, ma c’e’ una tassa sulla bolletta che si paga per garantire il cablaggio nazionale, e i soldi ci sono.  In compenso si spende meno, e la rete e’ , almeno in termini di trasmissione, molto affidabile.
Le CDN e le CDA portano fino a 4 KM di cavo tra cliente e centralina. 4KM di CDN o di CDA americani e tedeschi sui loro cavi li possono solo sognare.
Questo approccio porta due risparmi sostanziali al cliente italiano: il liente TV paga solo il canone rai, che e’ basso rispetto ai canoni delle TV via cavo su coassiale. Per lungo tempo nel mondo si e’ discusso di fare come in Italia e mandare la TV solo su etere, anche se oggi puo’ sembrare buffo: la risposta (ancora piu’ buffa) e’ che si voleva evitare l’orrore dei nostri tetti deturpati dalle antenne. Detto da quelli che avrebbero avuto una parabola satellitare su ogni tetto e’ tutto dire, ma va bene.
Comunque, dicevo, questo porta al cliente italiano DUE risparmi: il primo e’ che paga poco una tv tutto sommato generalista. Il solo canone rai , un’antenna e una TV. Rispetto ai costi delle TV via cavo, poco: non dimentichiamo che i canali si pagano a parte. Per vedere sei canali a pagamento (Rai1 Rai2 Rai3 , Rete4, Canale5 e Italia1) si pagava piu’ di un canone italiano.
Il secondo risparmio e’ sul piano del telefono: il cavo migliore costa di piu’, ma si fanno MENO centraline perche’ conduce MEGLIO.
L’ Italia pero’ non passa per la frenesia ISDN della Germania. Siccome l’ Italiano non vuole pagare, ISDN fa fatica a diffondersi, la Telecom e’ gia’ privata e la borchia che vende fa un pochino schifetto, e quindi si limitano a fare qualche piccola modifica sui multiplexer, ma non valutano la loro completa sostituzione con modelli piu’ performanti, come devono fare i tedeschi.
C’e’ spazio per il cavo coassiale? No, perche’ l’ Italiano non vuole pagare per la TV. Per l’italiano se un’azienda fa utili, allora guadagna TROPPO sul cliente,e  quindi potrebbe guadagnare meno al solo scopo di far pagare meno il cliente, cosi’, perche’ si sente sociale. Quindi Mediaset non la deve pagare perche’ c’e’ la reclame e la Rai non la deve pagare perche’ paga una miseria di canone.
Cosi’, quando c’e’ da passare (per via delle nuove norme UE) al digitale, si sceglie ancora la solita merda: per accontentare i produttori si sceglie il DVB , ma su etere. Gli italiani non intendono pagare il cavo TV. Cosi’ sui cavi usati per Internet passa solo Internet e il telefono, senza la TV, che invece altrove copre moltissimi dei costi dei cavi.
La dissennata scelta di NON far pagare il cavo (che avrebbe reso impopolare il governo) imponendolo come si e’ imposto il digitale terrestre, e’ oggi la principale causa di arretratezza dell’infrastruttura. Qui in Germania sul mio cavo passa Pay-Tv, TV commerciale e pubblica,  telefono ed Internet. Ovviamente, gli attori che pagano il cavo sono di piu’: il cliente (io) per la Pay-Tv, la Tv pubblica (mediante contributo) , la TV commercale (mediante accordo di distribuzione) , la compagnia telefonica.
In Italia il cavo lo pagano in due: la compagnia telefonica (telefono) e la compagnia telefonica (Internet). Cosi’, tutto il costo ricade sul cliente finale, e tutti gli investimenti su un solo tipo di enti, che sono le compagnie telefoniche.
Adesso ci sarebbe una nuova possibilita’, che sono le reti mobili, ma come al solito la tirchieria dei clienti italiani (e la stupidita’ delle associazioni dei consumatori) fa si’ che subito si sia iniziato con questa moda di paragonare italia ed estero, col risultato di volere tutto a costi bassi. Il che e’ stato, ma il risultato lo vediamo sui bilanci delle telco di quest’anno: Tim e’ in affanno e ha licenziato , Telecom e’ in affanno e ha licenziato, Vodafone Italia ha un bilancio che definirei “non proprio brillante”.
Risultato: gli investimenti sulla rete ve li sognate. Ci saranno un miliardo di euro di Vodafone, circa due di Telecom , e pochi spiccioli degli altri. Ma se non daranno rientro, ci sara’ la scelta B. E la scelta B degli operatori non vi piacera’ per nulla. Non vi piacera’ per nulla perche’ il modello telco-tier , che si sta valutando(3) , toglie alle telco tutte le responsabilita’, vi lascia ad avere un contratto sul servizio solo con operatori terzi che presumibilmente saranno le case costruttrici di teefoni e sistemi operativi per telefoni, e quindi straniere (che delle associazioni consumatori italiane SE NE FOTTONO), e se rimarrete a piedi non avrete nessun governo cui rivolgervi per piagnucolare.
Se non credete che siano i governi a garantire per voi clienti, guardate bene i vostri contratti telefonici. Quelli per utenze normali dicono TUTTI che la disponibilita’ di rete dipende dalla copertura e dalla congestione.  Quellia ziendali parlano di 95% (DIECI GIORNI LAVORATIVI SENZA TELEFONO SU 200), e quelli belli parlano di 99% (DUE giorni lavorativi/anno senza telefono su duecento).
Sapete perche’, pur firmando un contratto di merda (che probabilmente non avete neanche letto) avete ugualmente un servizio tutto sommato civilissimo? Perche’ ci entra lo stato, il quale obbliga le telco a far funzionare decentemente i sistemi. Ma se le telco diventano telco-tier, non avranno alcun problema a farvi entrare sulla rete IP.
Sara’ il vostro provider VOIP a darvi buca. Perche’ magari si chiama Sony e rimane staccato una settimana, come ha fatto con la rete PSP.
Quindi, i punti sono due:
  • Smettetela di fare paragoni tra nazioni. Le reti nazionali e la loro storia risentono ANCHE di cazzate come il materiale con cui si sono fatti i cavi. Fare confronti con numeri di sintesi NON SERVE AD UN CAZZO e qualifica le associazioni di consumatori come palesi incompetenti all’assalto.
  • A furia di gridare “gratis! gratis! non vogliamo pagare” quello che otterrete e’ che le telco si adatteranno e si appiattiranno su un modello di telco-tier, che permette loro di fare SOLO la rete. Dopodiche’ altre aziende, probabilmente i produttori di telefoni, offriranno il resto.
Questa propaganda e’ stupida, e specialmente ha conseguenze stupide. Tutte le telco del pianeta , ma specialmente quelle europee, si stanno stufando di continue delibere delle authority, della UE, delle associazioni dei consumatori, che continuano a chiedere piu’ banda a prezzi inferiori. Mentre i produttori di cellulari vi parlano di cellulari che stanno in rete giorno e notte e che hanno banda larghissima ovunque, a spese delle telco, e magari vi offrono anche servizi di VOIP a sbafo, su contratti flat.
E cosi’, l’unico modo che hanno e’ il modello telco-tier, che sta venendo valutato e che diventera’ effettivo se si continua cosi’. Il modello dice questo:
  • In una prima fase cala il numero di possibili contratti, tariffe, eccetera. In questo modo si dismettono dispositivi di rete (essendo una rete a traffico il business e’ parte del protocollo di rete).
  • In una seconda fase si collegano le celle alla rete IP, bypassando completamente la parte di segnalazione. Si chiama “separazione della rete” sui massmedia. Voi comprate in un solo pacchetto l’accesso alla rete e la voce, da una consociata della telco.
  • Nella terza fase, la consociata che vi vende il traffico voce chiude. Vi viene detto di rivolgerti ad altri, che presumibilmente saranno i costruttori di telefoni. Apple per gli iMac, Nokia per i Nokia, Sony per SonyEricsson, eccetera.
  • Nell’ultima fase , le telco mettono le celle e le associano alle sim. Vi sbattono direttamente su internet, e cazzi vostri. L’accesso lo pagate attraverso un costo sim, o addirittura attraverso una bella concessione governativa ripagata alle telco direttamente dal ministero, o viceversa. E cazzi vostri.
“E cazzi vostri” non vi piacera’. Stiamo parlando di un mercato nel quale l’operatore di telefonia ti garantisce solo la cella e l’ indirizzo IP, facendovi pagare il traffico IP. Basta.  E forse nemmeno quello perche’ fara’ direttamente il contratto con lo stato, per fornire solo accesso alla rete. Questo ve lo garantiscono tutto il tempo.  Tanto sono si e no il 3% delle infrastrutture di oggi.
Poi avete un secondo abbonamento che vi farete magari online, o che vi arriva col telefono, che vi garantisce il VoiP su protocollo SIP(4). Ma c’e’ una piccola sorpresa. Apple e’ americana e vi vende il servizio online. Nokia e’ finlandese. Sony e’ giapponese. HTC e’ taiwanese. Le telco italiane se ne fotteranno altamente di fare quel lavoro, perche’ si sono rotte il cazzo di politici che campano gridando “tutto gratis! tutto gratis! ” e  si limiteranno a lucrare su una rete che facendo MOLTO meno sul piano funzionale e’ molto meno costosa. Si butteranno magari  sull’ m-commerce (il commercio via sim) , che e’ remunerativo, ma non e’ un servizio voce. Per quello, per parlare,  dovete andare sul web e abilitare il telefono con chi vi pare.
Volete sapere come si vive in quel mondo? si vive cosi’: il telefono non funziona per una settimana perche’ sony e’ stata attaccata da un Hacker. Ma sul contratto sony c’e’ scritto che vi danno il 95% di SLA, cioe’ sino a DIECI giorni su 200 di outage. E’ GIA’ IL VOSTRO CONTRATTO DI OGGI, MA OGGI LO STATO VI PROTEGGE. Ed e’ scritto cosi’ anche su quello di Apple. E anche su quello di Nokia.
Sapete cosa puo’ fare la vostra associazione di consumatori dopo una settimana senza telefono? Ha diverse scelte, dipende dall’operatore:
  • “Come get some, douchebag!” (USA)
  • フェッチばか。(GIA)
  • 取白痴。(CN)
  • Hae idiootti. (FI)

 

Il contratto che avete firmato sul web, senza neanche leggerlo, diceva questo. Le telco saranno tenute a garantire il loro 7/9, ma se devi fare solo ultimo miglio costa poco.
E sfortunatamente, in Italia non ci sara’ piu’ nessuno che vi dara’ la connessione VOIP: devono conservare dati per 3 anni, rispondere dello SLA, beccarsi le continue querele delle associazioni di consumatori , i regolamenti al ribasso della UE… ma per cosa?
Non sto scherzando, della soluzione telco-tier si sta discutendo. Si stanno valutando pro e contro. Non so cosa sara’ deciso (ovviamente non sono certo invitato ai consigli di amministrazione), ma questo e’ quello che si sta studiando.
E si sta studiando perche’ la grillesca presunzione di una UE sempre piu’ incompetente ma sempre piu’ invadente e la tronfia baldanza delle associazioni dei consumatori stanno portando gli utili in basso. E questo, alle aziende non piace.
Forse non sara’ la scelta, ma se si stanno facendo le fattibilita’ e le proiezioni commerciali, e se si mormora “separazione della rete” (cosa che terrifica i ministeri che sanno di cosa si tratta), una ragione c’e’.
Uriel
(1) Questo e’ il motivo per il quale trovate, nel Kernel di linux, cosi’ tanti driver per schede multiporta  ISDN tedesche. Quelli sono arrivati a 2MB in digitale, con l’ ISDN in multiplex. Giuro.
(2) In realta’ non dovevano per forza, e’ solo che contavano di portare l’ ISDN a livelli incredibili e quindi hanno fatto una delle loro scelte radicali. Sono un popolo che tende alle soluzioni finali radicali.
(3) Si, si sta valutando. E la convenienza economica c’e’.
(4) Anche il problema del routing internazionale non e’ difficile da risolvere. Si chiama un Cable&Wireless del caso e si chiede una fibra dal Mix di Milano sino in Giappone, con latenza garantita  di 100ms. Quanto volete? 10Gb/s? 100Gb/s? No problem, siamo nel mondo del laser multicolore.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *