Sempre post H+.

Quando scrivo post sul tema H+ (transumanesimo) negli ultimi tempi ottengo piu’ share rispetto a qualche anno fa.Segno che il problema del transumano, o del post-umano, sta iniziando a venir considerato. Il vero problema, secondo me, e’ che non ci si vuole rendere conto di una cosa: il fork e’ in corso. E forse e’ gia’ avvenuto.

Sul forum mi hanno postato un articolo interessante: rendere domestiche le volpi. Per chi ci abbia provato, addomesticare un animale selvatico di prima generazione e’ semplicemente un incubo.

E’ un incubo per diversi motivi, tra i quali il fatto che producono cosi’ tanta adrenalina, sempre, che si sentono minacciati di continuo, guardano con diffidenza tutto e attaccano (o fuggono) i continuazione.

L’esperimento descritto sopra ha diminuito notevolmente la produzione di adrenalina nelle volpi, ma come potete leggere ha prodotto numerosi effetti collaterali.

A parte delle modifiche permanenti al DNA (visto che sono stati fatti incrociare animali meno aggressivi per mantenerne il tratto) , spiccano le modifiche fisiche. Ora, di per se’ anche se pensassimo di aver individuato il gene dell’aggressivita’, la domanda e’: ma perche’ e’ cambiato il loro aspetto fisico quando si e’ cambiato il loro comportamento?

La risposta corretta sarebbe “e perche’ no?”, nel senso che a quel punto dovremmo chiederci per quale motivo NON crediamo in una qualche relazione tra comportamento ed aspetto fisico?

Se andassimo a cercare delle risposte, inevitabilmente la politica ci metterebbe dei bastoni tra le ruote:

  • Non vogliamo credere nelle teorie di Lombroso perche’ , oltre ad essere false, potrebbero portare discriminazioni (es i bassi, gli alti, quelli con gli occhi grandi, piccoli, eccetera).
  • Non vogliamo che questo possa sfociare in un discorso di razza, dal momento che sinora le differenze estetiche (colore della pelle ma anche taglio degli occhi ed altro) hanno giocato grande importanza nella dialettica razzista.

La cosa sfocia ovviamente in un “non svegliare il cane che dorme”. Abbiamo paura di svegliarci domani con una teoria della razza “made in scienza”, che darebbe inevitabilmente il via libera a questo o quel movimento razzista.

Il problema, pero’, e’ principalmente biologico.

Abbiamo gia’ osservato che per via di alimentazione e cure mediche l’altezza e il colore della pelle delle popolazioni che mangiano meglio vanno cambiando. Questo e’ dovuto a diversi bisogni nell’apporto della vitamina D , o nella disponibilita’ di proteine, ed altro.

Ma adesso torniamo alle volpi. La modifica nel loro comportamento e’ legata, a quanto leggo (ma non sono uno specialista) all’ ipofisi e alla ghiandola pituitaria. Si tratta di ghiandole il cui comportamento, sebbene sia abbastanza misterioso, viene influenzato sia da questioni biologiche che dallo stato del cervello.

Insomma, se nel vostro mondo rischiate la vita, dovete combattere minuto per minuto per vivere, fate lavori faticosi sin dalla giovane eta’, questa ghiandola fara’ sviluppare il vostro corpo in maniera molto diversa, anche a parita’ di dieta e tutto quanto.

Unito a questo, nel caso delle volpi addomesticate, insieme alla selezione genetica legata al comportamento, si sono modificati alcuni gruppi specifici che cambiavano l’aspetto delle volpi. In qualche modo, cioe’, il comportamento poco domestico di queste volpi era probabilmente dovuto a geni che erano accoppiati con geni legati all’aspetto.

Allora, se prendiamo due, tre , quattro generazioni di, per dire, europei, li facciamo vivere a basso stress, ad alta istruzione, eccetera eccetera, la domanda e’ : ma che genere di modifiche produce questo sul corpo?

Perche’ se la modifica impatta l’aspetto fisico, e all’aspetto fisico associamo una precisa probabilita’ di successo sociale e di riproduzione, quello che otteniamo e’ che queste modifiche possono diventare, alla lunga, un fattore selettivo. Le nuove volpi hanno una pelliccia maculata o screziata, mentre quelle vecchie l’avevano di colore omogeneo: una cosa che, potenzialmente, potrebbe persino compromettere l’accoppiamento se esso richiede precisi richiami sessuali.

Cosa intendo dire?

Intendo dire che , cosi’ come selezionando volpi piu’ domestiche stiamo selezionando un diverso aspetto fisico della popolazione, potrebbe succedere che un diverso stile di vita, o persino un modello sociale diverso, producano persone fisicamente diverse.

Se questo produce un canone di bellezza, e i “nuovi” si riproducono/accoppiano solo tra loro, o prevalentemente tra loro, o preferibilmente tra loro, entro poche generazioni il risultato e’ una razza che puo’ essere diversa anche fisicamente.

Non appena, anche sul piano transumanista, ci poniamo nella condizione di chiedere qualche studio su come si stia evolvendo la specie umana , uno studio che correli la geografia e la fisiologia, spesso ci troviamo con studi che semplicemente NON MENZIONANO o non investigano neppure il problema. Eppure sappiamo che selezionare per comportamento produce una selezione anche per tratti fisici, o almeno una modifica dei tratti fisici.

Che i nostri padri ed i nostri nonni fossero fisicamente diversi da noi lo sappiamo. Che le tecnologie moderne stiano producendo modifiche a livello comportamentale o percettivo lo stiamo notando.

Sugli effetti visibili preferiamo non investigare per non nutrire di conferme scientifiche le ideologie dei gruppi razzisti

Non vogliamo sapere cosa puo’ succedere quando esplode un settore tecnologico ove la sindrome di Asperger diventa un vantaggio competitivo anziche’ una patologia. Non vogliamo chiederci cosa potrebbe succedere nel momento in cui rinchiudiamo gruppi di persone abituate ad un alto livello di astrazione nella stessa stanza, aumentando le probabilita’ di accoppiamento.

Per esempio, un esperimento che miri a rendere domestiche le volpi selezionandole ed incrociandole viene visto con una certa serenita’. Se io avessi preso dei gruppi di scimmie e avessi cominciato a incrociarle e selezionarle al preciso scopo di renderle intelligenti, la cosa non sarebbe stata presa con la stessa serenita’.

Non vogliamo saperlo perche’ non vogliamo rischiare che , ad un certo punto, qualcuno si metta a dire “cerchiamo sistemisti, ma solo se hanno una diagnosi di sindrome di Asperger”.

Questa sindrome, cioe’, rischia di venire meno nel momento in cui si costruiscono delle condizioni per accoppiamenti controllati, come capita per gli incroci praticati tra le volpi.

Facciamo degli esempi estremi. Supponiamo per esempio che i siti di dating online abbiano una reale efficacia nel formare famiglie, ovvero di incidere sull’accoppiamento. Ovvero sulla genetica.

A quel punto, potrebbe succedere che:

  • Da un lato sta l’umanita’ senza il gene della socialita’ tecnologica.
  • Dall’altro la popolazione che usa con piu’ successo la tecnologia.

Con i siti di dating online, stiamo legando, cioe’, l’abilita’ tecnologica con la riproduzione. Un esperimento pericolosetto, direi. Pericolosetto nel senso che rischiamo di isolare , nel tempo, il gene dell’abilita’ sociale tecnologica.

Prendiamo per esempio le “silicon valley”. Prendiamo migliaia e migliaia di femmine e di maschi giovani, in piena eta’ riproduttiva, e li chiudiamo dentro una zona singola, nella quale la probabilita’ che due persone che lavorano nell’ IT si conoscano e si sposino. Le persone che abbiamo raggruppato li’ sono state scelte secondo lo stesso criterio: l’abilita’ con la tecnologia.

Stiamo ricreando, statisticamente, le condizioni con le quali stavamo creando un gruppo di volpi domestice: aumentare la probabilita’ di accoppiamento tra maschi e femmine che abbiano la data caratteristica.

Nel medio e lungo termine, una silicon valley e’ un esperimento eugenetico

Lo e’ anche una situazione come il dating online, che sta selezionando i particolari geni che rendono le persone adatte/portate a questo genere di interazioni.

Ogni volta che una qualsiasi istanza della tecnica influenza, direttamente o indirettamente, la probabilita’ che due persone con la stessa abilita’ si accoppino, e piu’ stiamo producendo nuove “razze”, o almeno nuove categorie che stanno alla specie umana quanto la volpe maculata o domestica.

Se consideriamo quanto sia cambiato il cane dalla situazione simil-lupo sino alla situazione, che so io, San Bernardo, possiamo capire che effettivamente sebbene cani e lupi possano ancora accoppiarsi e riprodursi, la differenza tra un san bernardo e un lupo sia impressionante.

Qui torniamo ancora alla questione politica: investigare gli aspetti eugenetici degli sviluppi sociali e tecnologici e’ quasi impossibile per ragioni politiche. Notiamo un aumento di casi di autismo, senza chiederci se per caso le forme “leggere” di autismo non siano diventate un vantaggio competitivo, per dire. O se i luoghi lavorativi ove le forme leggere di autismo sono un vantaggio non aumentino anche la probabilita’ di trovare un partner affetto dalla stessa forma di leggero autismo.

Tutte queste ricerche sono politicamente proibite, ma dobbiamo comunque farci delle domande.

Se consideriamo un evento tecnologico come un evento selettivo, che diminuisce la probabilita’ di accoppiamento di un gruppo o ingigantisce le probabilita’ di accoppiamento di un altro gruppo, che genere di umanita’ stiamo selezionando per incroci?

Una “silicon valley” e’ una specie di gabbia ove abbiamo alzato enormemente la probabilita’ che due persone geneticamente predisposte ad uno specifico tipo di pensiero si accoppino. Se la predisposizione deriva da una forma di Asperger, che e’ una lieve forma di autismo, continuando a far accoppiare persone del genere non rischia di emergere un gene dell’autismo?

Qui siamo ancora al geneticamente corretto, perche’ ci stiamo interrogando su una possibile malattia. Ma adesso proviamo a farci ALTRE domande.

  • Che effetto genetico ha avuto in Europa selezionare per duemila anni delle donne inette nelle attivita’ considerate “maschili”(1)?
  • Che effetto genetico ha avuto prelevare 15 milioni di neri dall’Africa, sottoporli ad una prima scrematura sotto forma di viaggio in condizioni disumane, e poi lasciar sopravvivere solo i piu’ obbedienti(2), fisicamente forti e adatti al lavoro nei campi?
  • Che effetto genetico ha fatto imporre la sterilita’ dei preti, ovvero di chiunque fosse particolarmente portato per la religione?(3)
  • Che effetto genetico sta avendo nel mondo islamico relegare la donna fuori dalle occupazioni intellettuali , dal mondo del lavoro , riducendola ad una macchina per riprodursi?

Potremmo porci domande scomode in eterno ed essere abbastanza certi che non troveranno mai risposta per motivi politici, ma alla fine esiste una seria possibilita’che un fork evoluzionistico sia gia’ in corso.

Per quante generazioni deve durare una “silicon valley” prima che qualche differenza genetica divenga tanto evidente da essere innegabile?

Quante generazioni di occidentali liberi dal lavoro manuale devono avvenire prima che il corpo degli occidentali assuma caratteristiche considerate inumane dagli altri?

Un esempio e’ la questione dell’omosessualita’. Mano a mano che la vita diventa meno dura, alcuni tratti fisici adatti ai lavori pesanti o alla guerra vanno diventando piu’ rari. D’altro canto, esiste una grossa fetta della popolazione, che definirei “longotipa” che non si accoppia con la fetta della popolazione che definirei “brachitipa”: da un lato quelli magri magri, insomma, dall’altro quelli tarchiatelli.

Ora se questa cosa continua per generazioni, appare abbastanza chiaro che ne uscira’ un sottogruppo magrolino, femmineo, con tratti muscolari meno marcati, e un aspetto piu’ infantile. I quali appariranno molto meno virili agli altri. Quanto questo incida sulle tendenze sessuali non e’ chiaro, ma arrivare alla transessualita’ e’ molto piu’ semplice per i maschi magrolini, per esempio.

Gia’ oggi riuscite a notare lievi prevalenze di alcuni tipi fisici in alcuni gruppi legati a questa o quella attivita’ intellettuale piuttosto che ai lavori manuali.

In questo senso, quindi, dal punto di vista di chi ha una visione “passata” dell’uomo, ovvero una visione che proviene da un mondo di privazioni, lavoro duro e guerra, e’ assolutamente probabile che la nuova umanita’ appaia inumana, cioe’ post-umana o transumana.

Non c’e’ bisogno di tirare fuori la genomica del futuro o la tecnologia del futuro per ipotizzare una nuova umanita’. E’ estremamente probabile che gia’ i nostri figli siano questa nuova umanita’.

Le condizioni di vantaggio evolutivo e di svantaggio evolutivo sono cambiate cosi’ tante che una malattia, detta sindrome di Asperger, e’ diventata un vantaggio evolutivo in diverse “silicon valley”. Da malattia a vantaggio.

Quando la chiesa si preoccupa del transumano o del postumano, cioe’, non si sta preoccupando del futuro. Si sta preoccupando di quanto vede nel presente.

In questo senso, l’attenuazione del dimorfismo sessuale in una societa’ ove i ruoli sono paritari non e’ una cosa difficile da postulare.

Ovvero, la chiesa sta postulando che , eliminando le differenze di ruolo, le donne diventino fisicamente piu’ simili a maschi, e i maschi piu’ simili a femmine. Il problema e’ che il corpo maschile “vecchio” e’ molto piu’ superfluo di quanto non lo sia il corpo femminile “vecchio”: intendo dire che la virilita’ belluina di un tempo e’ molto piu’ svalutata della femminilita’ estrema, che invece funziona ancora.

La direttrice, cioe’, va verso l’androgino e non verso la virago.

Ma questo non e’ solo un problema di “gender” o di “lobby gay”. E’ un problema assolutamente genetico.

Solo che avviene in un periodo storico ove il pudore verso l’eugenetica rappresenta un silenziatore cosi’ forte da rasentare la censura scientifica. E quindi ce ne accorgeremo solo a posteriori.

(1) Le donne con comportamenti meno “femminili” venivano emarginate e considerate brutte.

(2) Le ribellioni degli schiavi neri venivano represse nel sangue. la castrazione dei maschi piu’ turbolenti era piuttosto frequente.

(3) E’ buffo notare come i luoghi ove la persona religiosa veniva messa nella condizione di non riprodursi siano diventati piu’ laici rispetto ai luoghi ove i religiosi possono riprodursi senza finire preti, frati o in clausura. Molto buffamente, la chiesa si e’ preoccupata di sterilizzare chiunque avesse una “vocazione”. Il crollo delle vocazioni, cioe’, potrebbe avere cause genetiche.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *