Scogli.

Stavo mettendo in ordine i pensieri su alcuni servizi di M2M per auto (di cui mi devo occupare per lavoro) quando nel forum qualcuno diceva che avrei parlato di taxi. In realta’ il problema e’ molto diverso, nel senso che in generale quest’anno ho una quarantina di nuovi progetti M2M da integrare, e tutti si basano sullo stesso concetto: avere a casa , o a portata di mano, servizi come quelli pubblici a costi molto inferiori e qualita’ molto superiori.

Nel caso dei taxi, mi viene da ridere quando vedo che scendono in piazza contro Uber. In realta’ il problema Uber e’ sopravvalutato da loro, perche’ non vedono il progredire del car-sharing.
I tassisti non vedono i progredire del car-sharing per una ragione molto semplice: il car-sharing attuale non li impatta perche’ lo usa una persona che vuole spostarsi dentro la propria citta’, e questa persona non sarebbe – per motivi di eta’ e di universo culturale – una persona che usa un taxi. Quindi il tassista non ne vede ancora il pericolo.

Ovviamente, la cosa comincera’ a cambiare nel momento in cui i giganti del car sharing saranno presenti in MOLTE citta’. Nel momento in cui la persona che scende dall’aereoporto sa che il suo abbonamento a Car2Go , diciamo a Parigi, e’ valido anche a Milano, col cazzo che fara’ la coda per prendere un taxi.
Questo cosa significa? Significa che l’ innovazione si comporta di fronte agli ostacoli come una specie di marea di liquidi. Quando arriva Uber succede che i tassisti chiedono al governo di vietarlo (anziche’ dotarsi di una app per il cellulare (1) ) , mentre sotto sotto il mondo del car sharing inizia a crescere, e a consolidarsi. Non appena un grande operatore come Car2Go sara’ presente in ogni grande citta’ d’europa, i tassisti si accorgeranno subito che il loro business collassa: non noteranno nulla sino a quando il car sharing non sara’ davvero internazionale.
Sino a quando il car-sharing sara’ possibile e diffuso su base cittadina, esso funzionera’ come rimedio per chi non ha un’auto, o non ha una seconda auto, o ne ha bisogno dentro il circuito urbano. Un abbonamento fatto a Milano quindi sara’ valido a Milano. Ma se domani un abbonamento fatto a Düsseldorf valesse per Roma, il tassista dell’aereoporto potrebbe anche avere brutte sorprese.
Quindi la cosa crescera’ a macchie di leopardo, e quando le macchie saranno abbastanza in numero, improvvisamente arrivera’ la mazzata. Si tratta del resto di un processo esponenziale: prima o poi , quando ci saranno abbastanza veicoli e citta’, inizieranno a girare carte prepagate per Car2Go &company. E allora chiunque comprera’ 50 sacchi di viaggi per Milano , arrivera’ a milano e li consumera’. Facendo due volte andata e ritorno dall’aereoporto, btw.
Questo in generale vale per tutto il M2M. Ci sono due operatori che vogliono costruire una rete apposita per il traffico M2M. Cioe’ per macchine che comunicano con macchine. Avere una rete dedicata significa che sara’ inaccessibile se non avete un dispositivo autenticato (quindi col PC non ci entrate) e tutto quanto il blablabla, ma i succo e’ che se in tutto l’anno prossimo ci sono ~40 miliardi di euro in investimenti per infrastrutture M2M, e parlo solo di reti geografiche e mobili, questo e’ un mondo che sta per esplodere.
Di fatto, le nuove proposte sull’ M2M, nell’era dopo snowden, sono di reagire per separazione. Significa creare reti fisicamente separate dalle altre, e assolutamente dedicate al traffico M2M. Queste nuove reti saranno criptate E2E usando lo standard scelto dagli operatori – e non necessariamente quelli pubblici – e il discorso si chiude.
Perche’ questo mondo esplode?
Il primo fattore e’ che i sensori sono crollati di prezzo. La produzione su vasta scala di microcamere, accelerometri, sensori di magnetismo, infrarossi, audio, umidita’, qualsiasicosa, sta permettendo prezzi veramente bassi. Questo significa poter piazzare sensori ovunque. Persino il mondo dei sistemi di allarme sta per conoscere una escalation tremenda, nella misura in cui sara’ presto possibile piazzare 100,200 sensori diversi in casa, e per un ladro disattivarli tutti in tempo diventera’ molto piu’ difficile.
Ma il punto e’ proprio che avendo sensori cosi’ a buon mercato , diventa possibile piazzarli ovunque.
Ma adesso andiamo a vedere un attimo che diavolo significhi. In diverse citta’ sono nati servizi di food delivery. Food delivery significa che non chiamate una pizzeria che fa consegna a domicilio. Non importa che faccia consegna a domicilio, basta che faccia pizze da asporto. Queste aziende si limitano a trasportare il cibo, hanno convenzioni coi ristoranti che lo producono, e mettono menu enormi sul proprio sito, corrispondenti ai menu delle aziende da cui prendono il cibo.
Se a questo aggiungiamo un sensore di posizione su chi consegna il cibo, e qualche sensore che dica quanto e’ pieno un ristorante, in modo che il distributore possa decidere chi ha tempo ed evitare i posti ove c’e’ pienone, otteniamo un servizio molto diverso da prima. Possono nascere sia ristoranti NON aperti al pubblico, e chiunque cuocia qualcosa puo’ diventare “consegna a domicilio” senza investimenti”. Insomma, non volete assumere uno per fare le consegne, chiamate queste aziende, vi danno un numero di telefono, e voi dite ai clienti che per il servizio a domicilio chiamate quel numero. E poi il trasportatore fa il resto.
Queste aziende cioe’ hanno dei commerciali che girano per tutti i ristoranti che NON fanno consegna a domicilio, e chiedono “ehi, se vuoi noi ti abilitiamo alla consegna a domicilio. Tu ci mandi il menu e noi ti diamo un numero da dare ai clienti: quello e’ il TUO numero per la consegna a domicilio. Al resto (packaging, trasporto) pensiamo noi”.
Tutto questo per funzionare bene richiede sensori. Sensori di posizione dei pony-express, sensori per sapere quanto sia il tempo di attesa, eccetera. Ma tutto questo oggi e’ possibile a costo BASSO.
Tutte queste cose sono possibili da tempo, ma sinora sono state impossibili per via del costo enorme dei sensori e degli apparati di trasmissione, nonche’ per i rischi alla sicurezza. Inoltre, la massa di dati era ingestibile per moltissimi sistemi di elaborazione.
Ora, adesso lo scenario cambia:
  1. Sensori a costo enormemente basso.
  2. Nuove reti dedicate al traffico M2M.
  3. Apparati di trasmissione IP estremamente economici.
  4. Tecnologie Big Data a prezzi molto bassi.

 

siamo in un mondo molto diverso da prima.
Siamo in un mondo ove un apparato come questo “Mother” puo’ essere venduto per 199 euro. Un apparato di domotica del genere, solo cinque anni fa, si misurava in migliaia di euro. E non crediate che la cosa sia cosi’ stupida. Immaginate la classica mamma ansiosa , cui regalate un sensore capace di avvisarla di qualsiasi cosa succeda al pupo. Si scopre? Si bagna? Ansima? Si muove? Chi ha avuto figli SA come entreranno nelle case, questi oggetti.
Cosi’ come vi fara’ comodo sapere tante cose, dalla temperatura dei termosifoni, agli orari di entrata e uscita dei pargoli, e cosi’ via. Il guaio qual’e’? Che i precedenti servizi pubblici non possono davvero competere.
Non e’ solo una questione di taxi. Ci sono gia’ degli oggettini che tenete addosso e vi avvisano di pressione, respiro, battito cardiaco. Non esiste alcun servizio pubblico capace di monitorare la salute delle persone cosi’ bene, e di intervenire in tempo. Ma se supponiamo che sia possibile sapere sempre in che condizioni di salute siano i vostri cari, il passo e’ chiarissimo: vorrete anche un’ambulanza altrettanto veloce.
Supponiamo cioe’ che sia possibile per voi sorvegliare davvero, con un SMS che vi arriva dopo 10 secondi, la salute di un anziano. Ok. A quel punto,  il vero problema e’ che sapete che il nonno ha una sincope, ma vi serve l’ambulanza sul posto. Quindi, i casi sono due: o lo stato si adegua proponendo servizi piu’ efficaci, o si otterra’ come risultato che le infrastrutture dei cittadini diventano molto piu’ veloci di quelle regolate dallo stato.
Facciamo un esempio delirante riguardo al discorso degli antifurto. Supponiamo di avere sensori che si allertano in caso di intrusione e scattano foto. Se piazzate sensori in abbondanza in casa, e il sistema di allarme non ha alcuna sirena, ma scatta una foto, verrete derubati e probabilmente qualcuno avra’ un database con la faccia di tutti i ladri del paese in pochi mesi. Avuto il database di tutte le facce di ladri di appartamento del paese, la domanda e’: perche’ non piazzare un sensore sull’ esterno della casa, che vi avvisi se un delinquente si sta avicinando? Per una casa questo non serve a nulla, ma potrebbe interessare MOLTO i supermercati, le gioiellerie…..
E ancora: perche’ non piazzarlo in metropolitana, sui google glass (o sui loro simili) , in modo da vedere i delinquenti con l’alone viola?
Voi direte: e per farsene che? Beh, immaginate un supermercato ove la security viene allertata non appena entri qualcuno che ha gia’ rubato da qualche parte.
Questo e’ un esempio estremo, ma se ci riflettete:
  • Il delinquente fotografato a rubare non denuncera’ mai nessuno per aver tenuto illegalmente la sua foto.
  • La polizia non arrivera’ mai in tempo sul posto, abbastanza da impedire che il sistema piazzi la foto sul cloud.
  • Una volta avuta la foto dei ladri, puo’ essere venduta a chiunque: gioiellerie, supermercati, banche.
  • La giustizia che ottenete in questo modo e’ inesorabile, veloce, efficace. Non esiste “quello che la fa franca”: ruba in casa a qualcuno, e non entri in nessun negozio del paese, a patto che disponga di un sistema di allerta preventivo.

 

Diventa diverso, cosi’. Diventa diverso perche’ la “giustizia” non passa per tribunali ed altro, ma e’ terribile, feroce, sistematica, e praticamente immediata. Coi tempi di internet, il ladro che vi ha derubato in casa non fara’ in tempo ad arrivare a casa con la refurtiva, ed e’ gia’ bandito, potenzialmente, da ogni negozio , locale , ufficio , posto di lavoro del paese.
Diventa diverso perche’ se noi abbiamo qualcosa che ci avvisa di un imminente infarto ma lo stato e’ troppo lento per intervenire, potrebbe vendere bene un servizio che interviene in tempo, anche se bisogna pagarlo. Specialmente se abbiamo gia’ avuto un primo infarto e ci preoccupa il secondo. Tutto sta nell’avere i sensori a disposizione: a chi, dove , cosa succede.
Ovviamente ci saranno degli scogli a riguardo, ed era proprio l’articolo che voglio scrivere.
Se la legislazione anche proibisse cose del genere, quanto efficace sarebbe il divieto?
Riprendiamo l’esempio di sopra, quello del database di foto dei ladri. Ovviamente, saltera’ fuori una legge per la quale un sistema di allarme non puo’ rimanere silenzioso, scattare la foto, registrare la voce, e mandare dati biometrici a qualcuno.
Ma potro’ sempre mandare un metadato. In ultima analisi il riconoscimento di facce e tutto quanto si basa sull’estrapolazione di pochi punti colore, che possono venire poi racchiusi in un hash. L’hash non e’ riconducibile di per se’ a nessuna persona, cioe’ avuto l’hash non potete sapere chi sia. Esso e’ anonimo.
Ma se quando una persona vuole entrare  nel vostro supermarket/gioielleria succede che la faccia viene fotografata mentre e’ ancora fuori, o  mentre e’ appena entrato, viene calcolato l’hash e viene confrontato con gli hash del database, essi coincidono, o avete un sosia perfetto oppure una collisione. (Eventi molto, ma molto rari.)  Il dato, quindi potrebbe anche non uscire mai, o non muoversi mai.
E cosi’, anche facendo una legge che vieti di esportare dati biometrici, il punto e’ che:
  • Nessun ladro fara’ mai richiesta di essere rimosso dal database.
  • Non e’ necessario inviare dati biometrici, ma solo il loro hash.
  • Lo spettro di dati raccolti puo’ essere efficace anche SENZA riguardare dati considerati biometrici.
  • Il dato puo’ anche rimanere , avendo banda a sufficienza, sul dispositivo, e venire raccolto mediante architetture P2P.

Del resto, il ladro non potrebbe nemmeno sapere di essere finito in un simile sistema: se quando entra in un posto si attiva una luce della security e un tizio lo segue passo passo, se quando entra nella metro suonano tutti i cellulari del vagone per informare la gente che c’e’ un ladro a bordo, se quando si avvicina ad un’auto suona un allarme, non puo’ sapere per quale ragione, o quale strato di tecnologia ci sia dietro.

Insomma, anche se domani arrivasse una legge che vieta di “raccogliere dati”, comunque sarebbe possibile per la tecnologia in questione aggirare la barriera. La tecnologia si comporterebbe del tutto come un fluido che aggira lo scoglio.

Non importa che sia una legge contro Amazon per proteggere le librerie , o cosa: in ogni caso, la tecnologia si porta avanti e piano piano aggira lo scoglio.
Ma specialmente, corre piu’ veloce dei governi. Se supponiamo di avere un sistema di allarme che scatta fotografie, su diverse bande dello spettro, oppure registra i suoni corporei (sempre su diverse bande dello spettro) , non appena l’ hash raggiunge il database centrale, il delinquente e’ bandito da ogni negozio del mondo, e se nasce un’applicazione diciamo per i google glass, potrebbe addirittura girare con l’alone viola attorno.
Supponete di essere nel caso in cui lo stupratore la fa franca. Supponiamo che esista pero’ un database di facce/timbri di voce che, interrogato, dica ai vostri google glass che avete vicino uno stupratore. L’esecuzione della sentenza in questo caso e’ letteralmente immediata: da quel momento in poi avete l’alone viola.
A questo punto il problema e’: perche’ il cittadino dovrebbe scegliere lo stato?
In ultima analisi, le pene carcerarie e tutto il sistema penale nascono dal fatto che e’ necessario punire per un crimine, a seconda della pena che la societa’ nel suo complesso ritenga giusta. E lo stato e’ necessario e la polizia e’ stata sinora piu’ efficace del cittadino per la semplice ragione che lo stato poteva raccogliere informazioni e usarle meglio.
In una situazione far west, era sempre possibile per il delinquente sfuggire andando dove nessuno sapeva che fosse un delinquente. Quando esiste la polizia, il cittadino non sa che quel particolare uomo e’ un delinquente, ma la polizia lo sa. La domanda che segue e’: e se TUTTI sapessero che e’ un delinquente?
La risposta e’ che le tecnologie in mano alla popolazione sarebbero piu’ veloci di quelle dello stato, e quindi in almeno un caso lo stato sarebbe piu’ lento. E lo stesso si puo’ dire per il resto del mondo: in qualsiasi campo si vada ad applicare qualche nuova tecnologia, il pubblico riceve tecnologie piu’ veloci: prendiamo la posta, per esempio. La posta elettronica e’ piu’ veloce, e lo stato cerca di salvare la vecchia posta semplicemente negando il valore legale della posta elettronica, a meno di complessita’ burocratiche.
Cosa succederebbe se lo stato mettesse su un keyserver nazionale e chiunque potesse mandare posta elettronica valida ai fini legali , gratis? Che la posta normale scomparirebbe, se non per i pacchi. Che sono comunque portati in giro piu’ in fretta da privati.
Risultato? E’ possibile che piano piano, ad essere aggirati non siano i singoli ostacoli legislativi, ma l’intera infrastruttura pubblica.
Questa e’ la cosa che gli stati dovranno capire: presto, il livello dei servizi privati disponibili con pochi euro a chiunque sara’ immensamente superiore a quelli forniti dallo stato. E questo sta per estendersi ai settori ove lo stato sinora era imbattibile, come la salute, la sicurezza, o altro.
Presto la differenza tra un servizio di healthcare privato wholesale e lo stesso servizio dello stato sara’ cosi’ alta che o gli stati si aggiorneranno integrando questi servizi, oppure avranno sempre meno ragione di esistere.
Se davvero partiranno i progetti di infrastrutture di rete fisicamente dedicate al traffico M2M(2), come sembra, presto lo stato  che non segue i cambiamenti sara’ MOLTO in difficolta’ a dimostrare la propria utilita’. Alle aziende che riciclano i rifiuti manca pochissimo per fare ritiro a domicilio comprando i rifiuti ai cittadini: manca loro solo tecnologia. Nel momento in cui la tecnologia procede, gli ostacoli legislativi vengono semplicemente aggirati dall’ecosistema.
Cosi’ come i sistemi di car-sharing si estenderanno geograficamente in silenzio, per poi calare come una mazzata sui tassisti (che hanno il business-stazione e il business-aereoporto come business maggiori) quando tutte le citta’ toccate di aereoporti avranno un servizio di car-sharing in comune, anche altri sistemi oggi regolati da leggi obsolete verranno prima aggirati, e poi travolti.
Il problema e’ di capire che gli scogli non hanno mai fermato l’acqua.
Uriel
(1) Siccome molto del reddito di molti tassisti e’ prodotto da trasporto di merci illegali in polvere, e siccome non amano per questo venire tracciati nella posizione, in Italia difficilmente useranno servizi come “mytaxi”, almeno non quanto all’estero.
(2)Si, la buona notizia di quest’anno e’ questa: l’effetto Snowden ha provocato di certo lo splitting delle reti M2M dal resto. Poiche’ le telco sono normalmente nazionali, a parte poche, e alcune sono al massimo distribuite in un intero continente, siamo alla nascita delle prime reti parallele.

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