Schiavi della pagella.

Quando si parla di meritocrazia, arrivano migliaia di idioti appena usciti da scuola i quali credono che la meritocrazia derivi da qualcosa come una pagella. In altre parole, credono che quando si decide il merito di qualcuno si vada a vedere una valutazione sulla persona, simile a quella scolastica. La cosa non deve stupire se pensiamo che nella media l’italiano ha passato 20 anni a scuola. Stupisce invece che nessuno specifichi loro che “maritocrazia” non e’ un giudizio di merito sulla persona, ma un giudizio di valore sui risultati.

Qualcuno mi ha detto “ah, ma se Bush e’ presidente allora il sistema non e’ meritocratico”. Al contrario: se il presidente si decide mediante un meccanismo di confronto e competizione, il sistema lo e’. Ma torniamo indietro, e vediamo: che cosa vuole dire -nella sua piccola e sottosviluppata mente – chi avanza questo tipo di obiezioni?

Il miserabile parto di questa mente infantile e sottosviluppata(1) e’ “ma Bush va male in Italiano e il suo voto di matematica e’ basso, non merita di essere presidente”. In pratica, queste neotenie non fanno altro che illudersi che il “merito” sia l’elenco di valutazioni personali che oggi compongono una pagella scolastica, o qualcosa del genere.

Il guaio e’ che le cose non stanno cosi’ -anche se i loro cervelli sottosviluppati non riescono a comprenderlo, ne’ potrebbero –  per la semplice ragione che non e’ cosi’ che funziona questo mondo.

Qualcun altro dice “ma alcuni potrebbero barare, oppure giocare sporco, e questo non e’ merito”. Equivale a dire che “ehi, ma lui ha copiato allo scritto, non merita quel voto”. Di fatto il disadattato italiano (2) non comprende semplicemente che la scuola e’ finita.

Bush ha vinto prima le primarie del suo partito, poi le politiche USA, poi le ha rivinte. E’ semplice. Qual’e’ il suo merito? Quello di aver vinto le primarie, poi le politiche, e poi aver fatto il bis. E’ semplice.

Sicuramente ci saranno state altre persone dietro al suo successo: ma anche la scelta dei collaboratori e’ un merito, o meglio. Il fatto che tu hai deciso di dare dei soldi proprio al tizio che ti porta a vincere e’ un merito.

La vera domanda e’: e tu come sei andato alle scorse elezioni? Come va la tua carriera politica? Perche’ la meritocrazia, ed e’ qui che casca l’asino, non e’ il frutto di una valutazione sulla persona. E’ frutto del CONFRONTO tra la persona e quelle con cui compete. Il problema del leone non e’ essere veloce: e’ essere piu’ veloce della gazzella. Se la gazzella e’ lenta come una lumaca e il leone come una tartaruga, forse potremmo dire che un leone lento quanto una tartaruga non meriti di sopravvivere: sfortunatamente, riesce a catturare le gazzelle lente come lumache, e quindi tanto basta.

Cosi’ Bush era semplicemente il migliore tra coloro che potevano chiedere di andare al governo. Certo in politica “Bush” e’ un’entita’ formata da lui e dai suoi consiglieri e dal suo team e dai suoi supporters, ma questo non cambia niente: quell’entita’ li’ era la cosa migliore. Qualcuno pensa di essere migliore di lui? Si presenti alle elezioni e vediamo cosa fa.

Anche l’esempio di Berlusconi e’ scadente assai. La gente dice “si, ma il suo voto come immagine e’ basso, il suo voto come inglese e’ basso , e con una pagella cosi’ non doveva governare”. Ma questa e’ solo un’opinione. Qualsiasi fesso puo’ avere un’opinione su qualcosa, ed e’ per questo che le opinioni non valgono un cazzo. (Ivi compresa quella di Hegel, che, colgo la propizia occasione per ricordarlo, era un fesso).

E’ un FATTO che Berlusconi sia riuscito a vincere le elezioni, cosi’ come e’ un fatto che soltanto poteri stranieri siano riusciti a scalzarlo, perche’ nessun politico italiano c’era riuscito. Certo, Berlusconi ha perso contro Prodi, il che va a merito di Prodi. Tuttavia Prodi non e’ riuscito a governare a lungo quanto Berlusconi. Non si tratta di opinioni, sono fatti. Su 18 anni di fatto ci sono stati 9 anni di Berlusconi e 9 di Prodi, D’alema e Amato, ed altri nel governo tecnico. Morale della storia: Berlusconi e’ quello che negli ultimi 18 anni ha governato di piu’.

Potete avere nei confronti di Berlusconi l’opinione che volete, ma la mia domanda e’: e la tua carriera politica, invece, come va?

Perche’ alla fine tutti sanno come vincere le elezioni. Ma solo uno lo fa. Tutti hanno qualche opinione su come sia vincere le elezioni e come sia governare. Ma solo uno lo fa.

Si dira’ “ma Berlusconi ha le aziende blablabla e Mediaset va male blablabla”. Vero. E il vostro gigante delle televisioni, invece , come va? La vostra azienda, invece, come va? E il vostro bilancio familiare, invece, come va?

Voglio dire, avete imparato che esistono le pagelle, ma non avete fatto caso al fatto che a dare le pagelle e’ qualcuno che ha i titoli. Ora, come si permette gente che “non arriva a fine mese”, cioe’ la cui vita economica e’ un disastro, di giudicare quella altrui? L’ultimo della classe puo’ giudicare il professore? Chi non passa l’esame puo’ giudicare i professori?

Qui tocchiamo un punto dolente. Nel senso che, sebbene l’italiano medio si creda un incrocio tra Leonardo da Vinci e Stephen Hawkins, spesso la misura dei suoi risultati non fornisce la stessa immagine di lui.

Di tutti quelli che dicono che a diventare berlusconi non ci vuole niente, “basta avere amici giusti”, non ce n’e’ uno che sia capace di avere il reddito che desidera. Ora, capisco che i vostri amici siano degli sfigati, ma i conti non tornano. Non tutti quelli che hanno amici in politica hanno delle gigantesche aziende. E cosi’ la domanda e’: se e’ cosi’ facile, perche’ non lo fate anche voi? O meglio: perche’ non fate solo l’ 1% , che gia’ sarebbe un obiettivo migliore di quello che avete raggiunto?

Cioe’, hai un lavoro che non ti da’ un futuro economico. Vivi in un miniappartamento a Quarto Oggiaro e sei fortunato se la mattina la tua auto ha ancora le gomme. La somma della tua vita e’ una lista di disastri , fallimenti e obiettivi mancati. Come cazzo pensi di poter dare la pagella a Bush e Berlusconi? O meglio: come cazzo credi di dare una pagella a qualcuno IN GENERALE?

Questo e’ il motivo per cui vi piacciono tanto le pagelle: nelle pagelle non c’e’ mai la lista dei risultati raggiunti. Non c’e’ mai un punteggio. Non si va mai a vedere che cosa effettivamente siate riusciti a fare VOI.

La verita’ e’ che siete le classiche squadrone , fatte dai migliori giocatori ed allenatori, che poi non vincono il campionato. Si continua a dire che quella sia la squadra potenzialmente piu’ forte, ma alla luce dei risultati lo scudetto va a qualcun altro. Cosi’ voi siete i piu’ meritevoli del mondo: ma non arrivate a fine mese. Parole vostre.

Voi dite che e’ colpa del “sistema”. E’ assai facile accusare il sistema: non avendo avvocati non si puo’ difendere. Se accusaste tizio  o caio potremmo sentire la loro opinione, ma il punto e’ che l’ Italia non e’ un paese ove e’ difficile vivere. E’ vero che una decina di paesi europei e il Canada probabilmente rendono la vita piu’ facile, ma in altri 170 posti del mondo la vita e’ piu’ difficile che in Italia.

Signori, se foste in India, in Turchia, in Russia, paesi che pure crescono molto, non riuscireste nemmeno a sopravvivere.

Siete in uno dei migliori sistemi del mondo. Che non e’ il migliore, certo, ma neanche in molti dei migliori riuscireste a sopravvivere: il Brasile ha superato italia e inghilterra come PIL, ma non durereste cinque mesi  da quelle parti se doveste sopravvivere con la mirabile performance che mostrate, finireste a prostituirvi ai turisti occidentali.

Certo, ci sono anche gli italiani che si sono spostati in Brasile e ce l’hanno fatta: ma non siete voi. Questo non prova che VOI meritiate, prova che LORO meritano. Il fatto che ci sia una fuga di cervelli dall’italia non dimostra che VOI siate intelligenti e abbiate poche opportunita’, dimostra che LORO (i cervelli) sono intelligenti e hanno poche opportunita’. E la prova e’ che loro si spostano e ce la fanno.

LORO. NON VOI: LORO.

Sapete chi era un politico meritocratico? Solone.

Solone era uno che aveva capito molto bene questo concetto. Quando arriva al potere soltanto i nobili, cioe’ le famiglie che avevano fondato la citta’, potevano votare. Lui allargo’ la base elettorale, ma si guardo’ bene dall’estendere il diritto di voto a tutti. La sua riforma infatti si chiamo’ “timocratica”, ovvero si basava sul reddito. Oltre ai nobili, cioe’, permise anche a chi era ricco (molto, ricco) di votare.

Di fatto la sua logica era: sei fichissimo? Sapresti guidare la citta’ meglio di noi? Bene, vediamo i risultati che hai ottenuto.

Se avevate ottenuto dei risultati, cioe’ se eravate ricchi, allora potevate votare. Le sue classi sociali -e poi politiche-  diventarono queste:

  • Pentacosiomedimni (coloro che ogni anno ricavavano almeno 500 medimni di grano dai loro campi)
  • Cavalieri (coloro che potevano mantenere un cavallo o che ricavavano almeno 300 medimni)
  • Zeugiti (coloro che avevano animali da giogo e ricavavano almeno 200 medimni)
  • Teti (la maggioranza, i lavoranti dei campi, coloro che guadagnavano meno di 200 medimni, compresi i nullatenenti).

In questo sistema, non c’erano seghe: se vi sentivate abbastanza fichi da sostenere di essere migliori del governo in carica, non avevate altro da fare che dimostrare le vostre capacita’. E a quei tempi, essenzialmente, la vita era DURA. I pentacosiomedimmi non erano personaggi che avevano avuto vita facile.  Bastava un anno di carestia nei campi ed eravate fottuti: a quel livello tecnologico, senza prestasoldi di ultima, penultima o prima istanza, o avevate risparmiato (e molto), o qualche anno di carestia o un’epidemia vi fottevano alla grande. Un’appendicite vi uccideva.

Che cosa voglio dire? La semplice cosa che ,quando si parla di meritocrazia, un italiano privo di un vero cervello intende il giudizio scolastico che ha ottenuto per i 20 anni di presenza sui banchi. Ma questo non e’ un criterio accettabile, perche’ a scuola non c’e’ competizione e non c’e’ confronto. Quel metodo NON e’ esportabile al di fuori della scuola. Anche se ci avete passato 20 anni e quel metodo e’ stato il fulcro della vostra educazione.

Fuori, c’e’ confronto e c’e’ contesa per le risorse. E l’unica metrica possibile e’, essenzialmente, la misura dei risultati conseguiti. Cosi’, se oggi non siete riusciti a raggiungere un obiettivo che uno, probabilmente il sistema potrebbe essere migliore, magari  dovrebbe aiutarvi, ma credetemi:

con quelle performance siete GLI ULTIMI
che possano dare la pagella a qualcun altro.

 

Chiunque sia.

Uriel

(1) La penso, a riguardo, come Popper: per gli stupidi e per gli intolleranti non ci deve essere tolleranza.

(2) L’ 80% dei cittadini italiani -e probabilmente occidentali- passano troppo tempo a scuola, arrivando ad identificare coi meccanismi della scuola i meccanismi della vita reale. Pensano che il merito sia una pagella, che abbiano diritto ad uno stipendio perche’ hanno voti alti, eccetera.

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