Sardine, ovvero dell’inutilita’ dei partiti.

Sardine, ovvero dell'inutilita' dei partiti.

Sardine, ovvero dell'inutilita' dei partiti.

Non sono molto interessato ai contenuti di questo nuovo “movimento”, cosi’ come non ero interessato ai contenuti del M5S. Come ho avuto modo di dire piu’ volte, il pensiero politico e’ una categoria del pensiero estetico, quindi cercare i contenuti e’ inutile. Quello che occorre notare, pero’, e’ diverso.

Negli ultimi anni, il “movimentismo” continua a generare fenomeni politici. Se vi chiedessi quali e quanti “partiti tradizionali” sono nati , la risposta e’ che ne sono nati, certo, ma non vi ricordate nemmeno il nome.

La verita’ e’ che le vere novita’ nella politica Italiana di oggi sono il movimento ‘Fridays for Future’, che non e’ un partito, il M5S si sta sgonfiando nel momento in cui si comporta come un partito, ma e’ stato l’unica novita’ degna di nota nello scorso lustro, e ora vi si aggiunge questo movimento, le “Sardine”.

Il problema non e’ in che cosa credano o meno le Sardine. E non e’ nemmeno l’esistenza di un partito vecchio, il piu’ anziano nel panorama politico, che e’ la Lega. Essendo l’Italia un paese post-fascista (ma non ancora democratico) , nel 2020 ancora stiamo a discutere di fascismo e antifascismo: il contenuto chiaramente non esiste, e a battersi e’ l’estetica del fascismo contro l’estetica dell’antifascismo.

Il vero problema e’ che anche per un partito come la Lega, o come il PD, ormai ottenere partecipazione popolare e’ difficilissimo. Al PD , anche con la collaborazione del sindacato , occorrono MESI per organizzare una mobilitazione. Idem per la Lega, che non e’ mai riuscita a mobilitare le piazze, procurando sonore figure di merda al leader.

Al contrario, sembra che dei movimenti estemporanei, nati sui social media,  riescano a raggiungere in fretta dei livelli di mobilitazione impressionanti. I motivi sono tanti:

  • La Stampa. Una mobilitazione annunciata da mesi e’ una non notizia. Al contrario, una cosa che compare dal nulla e fa rumore e’ una notizia. Chiaramente, un movimento estemporaneo che arriva e riempie le piazze attira la curiosita’, quindi promette buoni affari alla stampa. Un partito che con le stesse parole di sempre promette le stesse manifestazioni di sempre , invece, non fa notizia.
  • I social. I partiti non sanno usare i social. Mi potrete parlare della “bestia di Salvini”, ma onestamente tutto quello che ci vedo e’ una via di mezzo tra i fishing e il clickbait. Niente che possa scatenare movimenti di piazza, al massimo porta qualche guerriero da tastiera ad insultare qualche politico avversario, meglio se donna.

La domanda che ora faccio e’ semplice:

Ma quando si parla di fare politica, i partiti “tradizionali” servono ancora a qualcosa?

Stiamo parlando di organizzazioni che costano miliardi, consumano soldi a velocita’ impressionanti, e vengono surclassate da… Topo Gigio che scrive una cosa su facebook e poi piace e allora diventa un movimento e riempiono le piazze e via che ne parlano tutti?

Riflettiamoci. Da quanto tempo si sa delle elezioni in Emilia Romagna? Quanto tempo ha avuto il PD (e M5S) per organizzare qualche genere di contrasto contro la campagna di Salvini? Mesi e mesi.

Adesso arriva mr Sardina, e si parla solo di loro.

Il problema e’ proprio questo: i partiti non stanno facendo politica. Stanno facendo gli amministratori. Ma non la politica.

Se osserviamo i temi “nuovi” della politica , scopriamo alcune cose interessanti:

  • M5S ha portato il tema del reddito universale nell’agenda politica.
  • Greta Thunberg ha portato il tema ambientale nell’agenda politica.
  • Le “Sardine” stanno portando nell’agenda politica il tema dell’opposizione al populismo.

Sia chiaro: tutti e tre i temi esistevano da prima. Ma nessuno di loro era nell’agenda. In politica, un tema e’ nell’agenda quando porta i governi a dover fare delle leggi che vadano nella direzione richiesta. Prima di M5S si parlava di reddito universale, ma erano discorsi da salotto. Nel bene o nel male (o nella catastrofe organizzativa che ne e’ derivata) , alla fine e’ entrato nell’agenda proprio per via di M5S.

Allo stesso modo, tutti i partiti continuavano di dire di essere “verdi”, ma la loro agenda politica era fatta di quel verde che piace a chi fa le scampagnate la domenica. Cielo azzurro, prati verdi e mucche. Il tema esisteva, ma solo dopo la mobilitazione dovuta a Greta Thunberg i governi stanno cominciando a fare leggi e trattati a riguardo. Lo stesso dicasi dell’opposizione al populismo: per quanto tutti i partiti lo abbiano condannato a parole, alla fine dei conti quello che vediamo e’ che Berlusconi consacra Salvini leader del centrodestra, e il PD e’ al governo con M5S. Il tema esisteva, ma non era nell’agenda.

Ora, prendere un tema, o un argomento, e portarlo nell’agenda di governo (o almeno nell’agenda elettorale) e’ proprio il significato del termine “fare politica”. Se io vi chiedessi quale tema e’ entrato DI RECENTE nell’agenda di governo per via dei partiti “tradizionali”, la vostra risposta e’ che erano anni che non si sentivano arrivare novita’.

Certo, i politici andavano in TV a dire questo e quello, ma poi alla fine l’agenda dei governi rimaneva quella. Mentre la reazione dei partiti, di fronte alla lega, e’ “se ci possiamo alleare con loro oppure no”, e la risposta e’ sempre “mai dire mai’, improvvisamente arriva qualcuno e butta nel piatto delle elezioni un tema: vanno fermati, punto e basta. Quella piazza non sta dicendo che “la Lega va fermata ma se Salvini cambia tono allora ci governi insieme, come accaduto con M5S”. Quella piazza sta dicendo che la Lega va fermata E BASTA.

Le sardine non sono un fenomeno preoccupante solo per la Lega: sono un fenomeno preoccupante anche per PD e M5S: una volta che “il popolo” porta un tema nell’agenda a furia di piazze, difficilmente lo si puo’ togliere da li’. Pensate ad M5S: dopo tutto l’appellarsi alle piazze e al popolo, dopo che le piazze si mobilitano contro la Lega, riuscirebbe davvero a rifare un governo giallo-verde.

Chi dice che le Sardine siano un problema per la Lega, dimentica quanto lo siano per M5S  cui la “sacra piazza” (+ sacra Rete) dice di non allearsi con la Lega, e per lo stesso PD, che viene superato dal lato antipopulista.

Sarebbe stato molto diverso, e molto piu’ rassicurante per tutti, se le Sardine fossero state un movimento legato al PD. Perche’ se lo fossero state, allora si sarebbe potuto dire che il PD stava facendo campagna elettorale e aveva imparato ad usare i social. Ma le cose non stanno cosi: anche tirando fuori la teoria del complotto e dicendo che dietro le quinte c’e’ il PD, il problema si esaurisce chiedendosi “ma che consenso ha un partito che deve nascondersi per portare le persone in piazza?”.

Il problema posto da tutti i movimenti degli ultimi 5 anni e’ proprio questo:

  • Fanno politica PIU’ dei partiti, portando temi prima sottovalutati sino all’agenda di governo.
  • Non vogliono essere partiti,e  quando si sforzano di esserlo il risultato e’ il collasso, come per M5S.

La domanda, quindi, e’ la seguente:

A che cosa servono i partiti oggi?

Se non portano piu’ temi nuovi sull’agenda politica (tutti i temi di PD e Lega sono gli stessi da 40 anni a questa parte. Sono temi “storici”. E non vanno MAI davvero nell’agenda di governo perche’ se ci arrivassero, i partiti non avrebbero piu’ nulla di cui parlare) , i partiti non fanno politica.

E che questi partiti non riescano a portare nulla di nuovo nell’agenda e’ chiaro. Possiamo dire tutto quanto del M5S (e io ne ho sempre avuto un’opinione piu’ che pessima), ma una discussione sul tema del reddito universale la dovete a loro. Altrimenti sarebbe rimasto un discorso da bar. E posso dubitare di Fridays4Future quanto voglio, ma se qualcuno sta facendo leggi contro la plastica e se ne discute davvero (effetti economici compresi) , lo dovete a loro.

Cosi’ come stanno le cose, si direbbe che i partiti abbiano abdicato alla politica per darsi all’amministrazione finanziaria, o poco piu’. Se non portano piu’ nuove idee nell’agenda politica, non servono a nulla.

Del resto, possibile che tutte le migliaia di persone del PD non abbiano mai avuto l’idea di organizzare un flashmob? La risposta e’, probabilmente, no. Perche’ il PD ormai e’ un partito di vecchi, e se ha ancora i vizi che ricordo il “giovane” che propone il flashmob si sente rispondere che “la gente non capirebbe”. Perche’ quando un politico non capisce qualcosa, a non capire e’ sempre “la gente” (e quando un politico non sa usare una tecnologia, a non saperla usare e’ sempre la vecchietta di 73 anni).

La Lega sa organizzare flash mob? Uhm… Luca Sissiboi Morisi probabilmente e’ un discreto clickbaiter , ha sviluppato alcune tecniche di doxing online , ma non credo sia capace di organizzare qualcosa di operativo. Del resto, lui stesso si definisce un “filosofo digitale”, e di solito chi usa la parola “filosofo” per definirsi non e’ capace di fare un cazzo che sia davvero operativo: “non vi aspetterete mica dei risultati da un filosofo, vero”?

Calenda o Renzi sanno organizzare un flashmob? Probabilmente, se ci fosse una App per il loro iPhone, tipo iPhlashMob, allora lo saprebbero fare: come sapete, Apple la sa usare qualsiasi idiota.

Certo, sia il PD che la Lega si propongono alle masse per la loro “esperienza”, e la cosa va letta nel senso finanziario del termine.Ma l’amministrazione finanziaria della pubblica amministrazione e’ materia tecnica da ragionieri. Sebbene “io ho dei buoni ragionieri” possa essere UN motivo per votare un partito, non e’ certo parte consistente dell’agenda politica.

E cosi’, siamo di fronte all’ennesimo “movimento”, in una storia politica nella quale ogni movimento, per il solo fatto di esistere, dice sempre la stessa cosa:

“I partiti esistenti hanno idee obsolete, nessuna idea nuova, o nessuna idea del tutto. Come tali, essi non possono dare nulla di buono a chi ha proposte e idee nuove da discutere.”

E cosi’, si rischia che il prossimo decennio sia il decennio dell’estinzione dei partiti politici. Dopotutto se in sei giorni puoi organizzare un movimento, sei mesi di campagna elettorale sono inutili,  e le organizzazioni che sottendono tali campagne sono costose e obsolete.

Non so cosa ci sara’ dopo, ma se non nascono partiti davvero nuovi, dubito che i partiti politici attuali resistano ancora molto. Prima o poi, dopo gli influencer arriveranno i flashmobber, e una volta capito come monetizzare la cosa dei flashmob, i partiti si troveranno nelle condizioni in cui:

  • Non sanno piu’ come influenzare l’opinione pubblica perche’ gli influencer sono piu’ professionali nel farlo.
  • Non sanno piu’ come mobilitare l’opinione pubblica perche’ una nuova categoria, i flashmobber, li surclassera’.

Cosa sara’ rimasto, allora?

Oh, sia chiaro, non sto dicendo che “i movimenti sono il futuro”: se sono gia’ successi, sono il passato. Ma se il passato dice gia’ che i partiti sono superati, non vedo proprio in che modo possano tornare in auge nel futuro.

La verita’ e’ che i “movimenti”, cosi’ come i flashmob , mostrano chiaramente per chi suona la campana a morto.

I partiti.

Fonte: https://keinpfusch.net/sardine-ovvero-dellinutilita-dei-partiti/

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