Risposte ad minchiam.

Ho detto che non parlero’ piu’ di politica, ma se mi scrive cotanto personaggio, avra’ pur diritto ad una risposta quindi faccio un’eccezione. Ed essendo un personaggio pubblico, suppongo che la preferisca in pubblico. Cosi’, riporto innanzitutto gli header SMTP del messaggio, in modo da poterne testimoniare l’autenticita’(1), poi rispondo al patetico comizietto per cerebrolesi che mi e’ stato inviato , in risposta alle stesse opinioni che ho esposto qui. Per coerenza con quanto detto, anche in questo caso i commenti sono chiusi.

Innanzitutto, gli headers, come promesso:

Subject: risposta da Antonio Di Pietro
From: "Antonio Di Pietro" <[email protected]>
Date: Tue, 22 Dec 2009 15:46:39 +0100
To: <[email protected]>
Delivered-To: [email protected]

Received: by 10.216.36.133 with SMTP id w5cs74195wea; Tue, 22 Dec 2009 07:03:05 -0800 (PST)
Received: by 10.223.59.3 with SMTP id j3mr11862201fah.46.1261494184830; Tue, 22 Dec 2009 07:03:04 -0800 (PST)
Return-Path: <[email protected]>
Received: from aa003msb.fastweb.it (aa003msb.fastweb.it [85.18.95.82]) by mx.google.com with ESMTP id 26si15196248fxm.59.2009.12.22.07.03.04; Tue, 22 Dec 2009 07:03:04 -0800 (PST)
Received-SPF: neutral (google.com: 85.18.95.82 is neither permitted nor denied by best guess record for domain of [email protected]) client-ip=85.18.95.82;
Authentication-Results: mx.google.com; spf=neutral (google.com: 85.18.95.82 is neither permitted nor denied by best guess record for domain of [email protected]) [email protected]
Received: from IDV3 (23.219.137.166) by aa003msb.fastweb.it (8.5.016.6) id 4B1FA84D011F5426 for [email protected]; Tue, 22 Dec 2009 16:05:46 +0100
Message-ID: <F69ACA4505884A0FA81FB03640BF8F6E@IDV3>
MIME-Version: 1.0
Content-Type: text/plain; format=flowed; charset="iso-8859-1"; reply-type=original
Content-Transfer-Encoding: 8bit
X-Priority: 3
X-MSMail-Priority: Normal
X-Mailer: Microsoft Outlook Express 6.00.2900.5843
X-MimeOLE: Produced By Microsoft MimeOLE V6.00.2900.5579

Andiamo adesso al testo del messaggio, cui rispondero’ sotto, comma per comma:

Signor Uriel,

scusandomi per il ritardo,

Non credo che sensibilizzare l’opinione pubblica italiana e mondiale sul rischio di democrazia in Italia (ultimamente e in modo particolare, anche il Presidente della Camera Fini docet), significhi essere un giustizialista o non avere a cuore il Paese. Al contrario, chi tace, chi vuole mantenere il silenzio sui problemi nazionali, è proprio colui che dimentica che “la legge è uguale per tutti” e non ha a cuore il bene dell’Italia. Chi ci accusa di rovinare l’immagine dell’Italia nel mondo, chiaramente non ha cuore la Costituzione, carta fondante della Repubblica, pietra angolare del nostro agire comune e della nostra identità  nazionale. Anzi, la vuole deturpare la nostra amata Costituzione, o peggio ancora, la vorrebbe cambiare a sua piacere, come sta facendo Berlusconi, per completare la politica di governo piduista e fascista che già  sta attuando. Tra l’altro, la stampa internazionale, testate giornalistiche come il Wall Street Journal, El mundo, The Guardian, The Times, The Economist, Financial Times, Die Welt, Der Spiegel, Nouvel Observateur, Herald Tribune, New York Times, si sono occupati (criticandolo fortemente) e continuano a farlo, di Silvio Berlusconi. E’ importante notare, però, come molti fra questi importanti giornali siano – anche – più che conservatori. La nostra voce politica non si scaglia contro l’uomo Berlusconi, ma verso il modello politico che porta avanti, un modello che veicola disvalori legati alla ricerca del profitto personale, anteposto all’interesse collettivo, un modello che avalla l’uso dell’arroganza e della menzogna nell’esercizio del potere, del motto secondo cui il fine giustifica i mezzi, dando per sottinteso che il fine sia rappresentato dall’interesse di una cerchia di eletti, spesso pregiudicati e che quindi occupano abusivamente i seggi del Parlamento. Silvio Berlusconi e il suo impero mediatico insieme alle sue maggioranze parlamentari, occupando le istituzioni e in particolare la Rai, stanno forgiando il Paese a loro immagine e somiglianza Noi dell’Italia dei Valori abbiamo partecipato come singoli e come cittadini alla manifestazione del 5 dicembre: a questa manifestazione è stata la rete, sono stati i cittadini direttamente e pacificamente, a prescindere dalle bandiere e dalle ideologie di appartenenza, a gridare «No» a questo governo che sta trascinando l’Italia verso un Regime, strisciante:  non bisogna sottovalutare le intenzioni di Berlusconi.

Cordialmente,

Antonio Di Pietro

Nota: Vorrei inserire il suo nominativo nella nostra mailing-list al fine di inviarle notizie sulle attività  ed iniziative dell’Italia dei Valori. Qualora non voglia riceverle, la preghiamo di rispondere a questa mail con la dicitura “non autorizzo”.

Adesso rispondiamo a questo delirio fatto di affermazioni apodittiche, un pezzo alla volta. Anche se rispondere ad un argomento specifico rimanendo sul vago e senza mai affrontare l’argomento, cioe’ la somiglianza tra no-B-day ed eventi “colorati” avvenuti in giro per il mondo ad opera dei soliti noti, e spedire un comizietto preconfezionato non sa molto di “rispetto”.

Non credo che sensibilizzare l’opinione pubblica italiana e mondiale sul rischio di democrazia in Italia (ultimamente e in modo particolare, anche il Presidente della Camera Fini docet), significhi essere un giustizialista o non avere a cuore il Paese.

Punto primo, il presidente Fini non “Docet” proprio nulla. A parte il fatto che Fini non ha espresso alcuna preoccupazione su alcun “rischio per la democrazia”(no, nella mia lingua Fini ha detto una cosa diversa, e io non dico “checciazzecca”), faccio presente che le opinioni di Fini sono le opinioni di uno che dirigeva il Fronte della Gioventu’ , ove si andava di “DUX Mea LUX” e altre corbellerie. Credo proprio che Fini sia uno di quelli che maggiormente si spazzano il culo con la democrazia in Italia, dal Fronte della Gioventu’ da sempre definita (la democrazia) con il termine di “regime” (sic!). E il Fronte della Gioventu’ lo dirigeva Fini, proprio quando si scrivevano quelle corbellerie.

AccaLarenzia
Fini Docet Democrazia. Nel 77 diventa segretario dell’ FdG. Nel ’78, l’FdG e’ quello. Sentite anche voi quel retrogusto di democrazia, dalle celtiche?

In ogni caso, non e’ che tutti quelli che vanno contro Berlusconi allora “Docet”. Per “Docere”, cioe’ insegnare da una cattedra, occorrono una levatura ed un’autorevolezza che, in tema di democrazia, Fini e’ tra gli ultimi a possedere nel nostro paese vista la sua storia.

Quanto a sensibilizzare l’opinione pubblica italiana, e’ un meccanismo politico lecito e testimonia che siamo in una DEMOCRAZIA (e non , come dice dopo, in un regome fascista) , invece avei qualche dubbio su quella mondiale. Stando alla Costituzione, infatti, a votare in Italia e’ il cittadino italiano. Il cittadino inglese, francese, americano, NON VOTANO in Italia. Sensibilizzare elettori che NON votano nel proprio paese e’ un’operazione che non ha senso politico alcuno, e serve SOLO a sputtanare il proprio paese. Non si vede in che modo Costituzionalmente LECITO l’opinione pubblica straniera potrebbe influire sulle prossime elezioni, visto che non vota. Tra parentesi, stando alla Costituzione, l’ Italia e’ un paese SOVRANO, il che significa che riguardo alle elezioni , anche i governi stranieri dovrebbero stare a guardare. SOLO. A meno che Di Pietro non lavori contro la sovranita’ nazionale.

Al contrario, chi tace, chi vuole mantenere il silenzio sui problemi nazionali, e’ proprio colui che dimentica che “la legge e’ uguale per tutti” e non ha a cuore il bene dell’Italia.

Innanzitutto, se c’e’ una voce che si sente, petulante ed insopportabile , e’ quella sua e dei suoi supporters. Ricordo ad Antoni di Pietro che l’italia, stando alla costituzione, e’ una repubblica. Essendo una repubblica, con l’8% dei voti che l’ IDV ha, non si puo’ certo pretendere che rappresenti “il bene dell’italia”. Puo’ rappresentare l’opinione di alcuni italiani (circa uno su dodici) ma NON puo’ ergersi a “bene dell’ Italia”. Che cosa sia il bene del paese lo decidono, in una repubblica, gli elettori, e solo l’8% ritiene che il bene del paese sia Di Pietro.

Quanto al fatto che “la legge sia uguale per tutti”, per “legge” si intende solo quella che piace a Di Pietro, oppure anche l’uso della carcerazione preventiva come tortura per estorcere confessioni e’ considerata “legge”? O per “legge” intendiamo anche la sistematica violazione del segreto istruttorio, e la diffusione di intercettazioni private, in sfregio apertissimo all’impianto antifascista della costituzione, che tutela il cittadino e la sua corrispondenza?

Chi ci accusa di rovinare l’immagine dell’Italia nel mondo, chiaramente non ha cuore la Costituzione, carta fondante della Repubblica, pietra angolare del nostro agire comune e della nostra identita’ nazionale.

Chi ha sul cuore la costituzione dovrebbe, ogni tanto, metterla davanti agli occhi, e leggerla. Per prima cosa, l’impianto antifascista della costituzione VIETA l’uso politico della corrispondenza, pratica FASCISTA, inventata da BENITO MUSSOLINI.In secondo luogo, la medesima Costituzione dice chiaramente che l’Italia sia una Repubblica, e in una repubblica chi viene eletto governa.

E no, non e’ affatto “chiaro”, e il fatto che a di Pietro basti dire “chiaramente” per essere applaudito dall’ 8% degli italiani non significa nulla. Complimenti, comunque, per aver imparato la parola “chiaramente”. Un miglioramento notevole, rispetto al suo italiano medio.

Ah, si’: la Costituzione non ha NULLA a che fare con l’ identita’ nazionale, qualsiasi cosa voglia dire “identita’” vicino a “nazionale”.  Di Pietro l’ha mai letta, la Costituzione di cui parla, o crede si stia parlando della ricetta dei maccheroni? Forse se Bossi scrivesse la costituzione della “Padania” ci ficcherebbe dentro l’ “identita’ nazionale”. Ma la costituzione italiana fa un sacco di cose  , tranne occuparsi di “identita’ nazionale”. HA un solo problema, questo si’: perche’ funzioni non basta citarla, bisogna proprio leggerla. Cosa che Di Pietro, se ritiene che ci sia “identita’ nazionale” nella Costituzione, evidentemente ha fatto meno del dovuto.

Rimane invece ignota la ratio con cui , al di la’ del “chiaramente” ,  Di Pietro stia dando vasta eco dei problemi nazionali  ad un’opinione pubblica che NON vota in Italia, cosa che per i meccanisimi repubblicani (sanciti dalla Costituzione, btw)  non ha alcun significato.

Anzi, la vuole deturpare la nostra amata Costituzione, o peggio ancora, la vorrebbe cambiare a sua piacere, come sta facendo Berlusconi, per completare la politica di governo piduista e fascista che gia’  sta attuando.

La Costituzione prevede, per chi l’ha letta e non la confonde con Vangelo, delle precise procedure che servono proprio a cambiarla. E’ assolutamente lecito cambiare la Costituzione, e lo dice la Costituzione stessa,  a patto di seguire delle opportune procedure. E non la cambierebbe “a suo piacere”, perche’ tali procedure richiedono il consenso di vaste percentuali dell’opinione pubblica. La maggioranza, per esempio.

Se Berlusconi segue le procedure, poiche’ la legge e’ uguale per tutti, puo’ cambiare la costituzione, a piacimento suo e delle persone (e’ necessaria una maggioranza robusta) che lo votano. Ed e’  perfettamente legittimo. Lo dice la Costituzione stessa. Che andrebbe letta, e non solo sbandierata.

Quanto alla “politica di governo piduista”, mi fa piacere che Di Pietro sappia che cosa sia. Essendo la loggia P2 (ammesso che sia mai esistita, dal momento che abbiamo solo gli incartamenti di una commissione parlamentare piuttosto dubbia, a riguardo) mai stata al governo in nessuna parte del mondo, ed essendo la P2 sciolta (ripeto: ammesso la P2 sia mai esistita) , difficilmente si puo’ riconoscere un “governo piduista”. Se per governo piduista si intende un governo che segua i cosiddetti piani di rinascita nazionale , cosi’ come enunciato da Gelli, peraltro, e’ stato perfettamente portato a termine in Inghilterra, Stati UNiti, Francia, Germania, Spagna e quasi tutti gli altri paesi che hanno avuto una TV commerciale col relativo imbarbarimento dell’opinione pubblica, imbarbarimento che e’ proprio il fulcro del delirio di Gelli. L’italia, semmai, e’ indietro coi lavori. Non si vede in che modo paesi che hanno realizzato il piano di Gelli piu’ di noi (paesi che permettono il lobbismo in parlamento, per dire) possano impedire una cosa simile in Italia.

Quanto al governo fascista, e’ un fatto che l’ Italia sia una repubblica e che si voti, tantevvero che Di Pietro e’ in Parlamento. Non mi sovvengono governi fascisti ove l’opposizione sia in parlamento. Anzi, non me ne sovvengono col parlamento,a dire il vero. E a voler essere sinceri, neanche con le elezioni.

Tra l’altro, la stampa internazionale, testate giornalistiche come il Wall Street Journal, El mundo, The Guardian, The Times, The Economist, Financial Times, Die Welt, Der Spiegel, Nouvel Observateur, Herald Tribune, New York Times, si sono occupati (criticandolo fortemente) e continuano a farlo, di Silvio Berlusconi.

Temo proprio che Di Pietro dovrebbe conoscere almeno qualcuno dei gionali che cita. Per il resto, gli consiglio di tarare meglio le sue alleanze: due di questi giornali sono di proprieta’ di un noto massone americano (uno che sicuramente avra’ da dire sulla P2, eh) , uno di una famiglia tedesca dal passato hitleriano non proprio limpido , tutti quelli anglosassoni sono giornali di qualche lobby (presente il concetto di leggi “ad personam”, di Pietro?) , l’ultimo e’ di un certo Axel Springer, messo a dirigere un foglio di propaganda filobritannica nel primo dopoguerra, detto anche “lo Zar della stampa tedesca”, ovvero il personaggio piu’ simile a Berlusconi che si potesse  trovare in Europa fino a qualche anno fa.

Faccio notare che il gruppo Mondadori da tempo (come da comunicato del CDA ) si sta espandendo all’estero con diverse testate, e TUTTI questi giornali sono concorrenti DIRETTI del gruppo mondadori. Tantevvero che sono sempre gli stessi gruppi, gia’ minacciati dall’abbandono dei propri lettori, ad andare contro Berlusconi. E’ chiaro che se il gruppo mondadori esporta in giro per il mondo Grazia , chi fa giornali della stessa fascia di mercato sia un avversario di Berlusconi.

Vorrei chiedere come mai il gruppo mondadori all’estero CRESCA (come da comunicato del CDA)  anche nelle nuove iniziative, mentre TUTTI i giornali citati da Di Pietro siano in pesantissima crisi. E guarda caso, criticano il principale concorrente. Mai Di Pietro, che all’estero ci va solo in vacanza (o pagato dal contribuente) non puo’ saperlo.

E’ importante notare, pero, come molti fra questi importanti giornali siano – anche – piu’ che conservatori.

E’ ancora piu’ importante far notare come TUTTI i gruppi di appartenenza di questi giornali siano stati colpiti dall’espansione sui mercati esteri del gruppo Mondadori, specialmente nel settore dello stile e della moda. Ma Di Pietro omette di dirlo.

La nostra voce politica non si scaglia contro l’uomo Berlusconi, ma verso il modello politico che porta avanti, un modello che veicola disvalori legati alla ricerca del profitto personale, anteposto all’interesse collettivo, un modello che avalla l’uso dell’arroganza e della menzogna nell’esercizio del potere, del motto secondo cui il fine giustifica i mezzi, dando per sottinteso che il fine sia rappresentato dall’interesse di una cerchia di eletti, spesso pregiudicati e che quindi occupano abusivamente i seggi del Parlamento.

Qualsiasi cosa si dica, il che e’ lecito visto che in Italia c’e’ ancora la repubblica, e’ possibile criticare chiunque . Ma Costituzione alla mano, si direbbe che questo abbia lo scopo di influenzare il voto degli elettori Italiani. Ancora non si capisce lo scopo di sputtanare il paese di fronte a gente che non vota. Di Pietro deve avere molti soldi da gettare via, se fa campagna elettorale tra persone che NON possono votarlo non essendo cittadini italiani. Altri partiti, teoricamente piu’ finanziati, non hanno soldi da gettare via per fare campagna elettorale tra elettori che non votano in Italia.

Ma andiamo avanti: “i valori del profitto personale” sono, con buona pace di Di Pietro, dei valori piu’ che sacri proprio nel mondo protestante. Anzi, in alcune interpretazioni dell’etica protestante il profitto personale e’ una testimonianza della grazia di Dio.  In almeno uno dei paesi di origine dei giornali che cita Di Pietro, gli USA, anteporre l’interesse collettivo al profitto personale e’ detto “comunismo” e visto come fumo negli occhi.

Di Pietro, per pura ignoranza personale, pretende di manifestare contro “il pofitto personale che prevale sull’interesse collettivo” proprio in paesi che fanno un dogma dell’interesse personale e teorizzano che esso non possa venir inficiato dall’azione di un interesse collettivo. Ma lasciamo perdere le lacune culturali di Di Pietro.

Si puo’ essere d’accordo o meno con le idee di Berlusconi, e con la cultura che rappresenta (2), ma l’ultima parola in proposito rimane quella degli elettori, che danno a di Pietro l’ 8% dei consensi e NON gli consentono di governare. Perche’ Di Pietro dovrebbe avere piu’ ragione di altri?

, un modello che avalla l’uso dell’arroganza e della menzogna nell’esercizio del potere,

L’unico potere arrogante e mentitore che vedo in Italia e’ la magistratura. L’arroganza dell’impunita’ completa, dal momento che rispondono “solo alla legge” , cioe’ a nessuno, del proprio operato, e quanto alle menzogne ricordo di un certo poliziotto trasferito senza che ci fossero le condizioni per farlo, a spese del contribuente.

Di Pietro dice che non gli piace che il fine giustifichi i mezzi; detto dal membro di una procura che , dopo aver violato palesemente le norme sul segreto istruttorio e sulla carcerazione preventiva si giustifico’ in TV dicendo che se violare qualche diritto “minore” portava ad informazioni utili , allora andava bene, e’ tutto dire.

Borrelli, infatti (intervistato da “la Repubblica” il 19 febbraio 1995) aveva affermato: << Ma in fin dei conti, è proprio così scandaloso chiedersi se lo choc della carcerazione preventiva non abbia prodotto dei risultati positivi nella ricerca della verità? Non ci scandalizziamo che la pena detentiva abbia un effetto deterrente sulla commissione di nuovi reati, però ci scandalizziamo se si dice che una detenzione anticipata può avere come effetto un avvicinamento alla verità. Io credo che questo effetto non possa essere sottovalutato>>. La legge puo’ essere violata, e anche i diritti degli imputati, a patto che il fine giustifichi i mezzi.

Di Pietro l’ha detto,  a Borrelli, che il fine non giustifica i mezzi, specialmente se si tratta di violare la legge (ma non era uguale
per tutti?) e i diritti delle persone?
dando per sottinteso che il fine sia rappresentato dall’interesse di una cerchia di eletti, spesso pregiudicati e che quindi occupano abusivamente i seggi del Parlamento.

Nel Governo ove Di Pietro si fregio’ di appartenere, il ministro del Welfare era anche nel CDA di Cometa. Lo stesso governo decise che il TFR dei lavoratori metalmeccanici dovesse andare a Cometa. E’ questo che intende per “interesse di una cerchia di eletti”?

Per quanto riguarda “abusivamente”, si tratta di una falsita’: non e’ in vigore alcuna legge (con buona pace di Grillo) che possa impedire alle persone in parlamento di starci. E poiche’ la legge e’ uguale per tutti, finche’ e’ legale che ci stiano, ed e’ legale nei confronti di leggi vigenti e non di leggi immaginarie, non ci sono “abusivi” in parlamento.

“E che quindi” che cosa significa? Mi sa citare, Di Pietro, questa consecutio? Non c’e’ alcuna legge che “quindi” vieti agli attuali deputati di sedere dove siedono. Di Pietro conosce le leggi che dice di difendere?

Certo, immagino che una legge che vieti ai pregiudicati di sedere in parlamento sarebbe comodissima a Di Pietro. Una telefonata ad un collega magistrato, e puf, eliminato un concorrente politico. Dopo 7-8 anni si scoprira’ che e’ innocente. Forse.  Se non muore di botte  in carcere. Come nelle democrazie che ha in mente Di Pietro, suppongo.

In ogni caso, con buona pace di Di Pietro, NON ci sono “abusivi” in parlamento, “e quindi” proprio niente.

. Silvio Berlusconi e il suo impero mediatico insieme alle sue maggioranze parlamentari, occupando le istituzioni e in particolare la Rai, stanno forgiando il Paese a loro immagine e somiglianza

Non esistono le “sue” maggioranze parlamentari. Ci sono state delle elezioni, e quelle sono le maggioranze parlamentari votate in elezioni regolari. O Di Pietro dubita della regolarita’ delle scorse elezioni?  E non “occupano” le istituzioni: sono stati eletti per sedere dentro le istituzioni, Costituzione alla mano. Quanto alla RAI, e’ occupata dai partiti di governo da quasi 50 anni, si tratta di una prassi consolidata. Puo’ risultare odiosa, ma attribuirla a Berlusconi e’ falso. Dicevamo, Di Pietro, a proposito di menzogne?

“Stanno forgiando il paese a loro immagine e somiglianza”. Mi spiace, ma i canoni estetici e culturali di Berlusconi non sono una sua invenzione. Si tratta di modelli culturali, di format televisivi e di ideali pesi pari pari dal mondo delle TV commerciali anglosassoni. Probabilmente non si tratta dei modelli culturali preferiti nel paese natio di Di Pietro, ma personalmente IO avrei qualcosa da dire sui modelli culturali di Di Pietro , della sua “identita’ nazionale” presa dalla costituzione, qualsiasi cosa significhi, e dalla sua idea di legge “uguale per tutti” tranne quando si violano i diritti delle persone sbattendola in carcere oltre i limiti che i legislatori della Costituzione avevano in mente.

Noi dell’Italia dei Valori abbiamo partecipato come singoli e come cittadini alla manifestazione del 5 dicembre: a questa manifestazione e’ stata la rete, sono stati i cittadini direttamente e pacificamente, a prescindere dalle bandiere e dalle ideologie di appartenenza, a gridare NO a questo governo che sta trascinando l’Italia verso un Regime, strisciante:  non bisogna sottovalutare le intenzioni di Berlusconi.

La storia del regime strisciante e’ una cosa che Di Pietro non dovrebbe menzionare. Quando si inizio’ a parlare di regime strisciante ci si riferiva proprio ai giudici, quei “sepolcri imbiancati” che a detta della stampa di estrema sinistra attuavano il golpe bianco di Cossiga. Mi rendo conto che in quel momento Di Pietro fosse impegnato ad imparare il proprio magnifico italiano, e quindi non facesse caso a quel che si diceva sui giornali.

Quanto “alla rete”, mi sembra che abbia sin troppi sedicenti capi, capetti e rappresentanti. Questo blog e’ “la rete”, tantiissimi blog sono “la rete” e no, non erano alla sua manifestazione. Lavoro con “la rete” da quando ancora Di Pietro parlava di “popolo dei fax ” , e sin da allora ho visto capi, capetti e caporali di ogni genere attribuirsene il consenso.

Ma le persone che sono in rete sono le stesse che sono fuori, e quelle che sono fuori si contano col voto, e il voto ha detto 8%. Ho comunque gia’ mostrato che anche usando un modello matematico molto ottimistico, la “rete” non basta a spiegare l’organizzazione della manifestazione.

In secondo luogo, nessuno sta trascinando il paese in un regime, tantevvero che Di Pietro puo’ ancora parlare contro Berlusconi, e puo’ farlo ultimamente piu’ di prima. Curioso che un individuo che e’ passato dal 4 e rotti per cento all’ 8% nelle ultime elezioni CON UN PARTITO DI OPPOSIZIONE gridi al regime. Quando un regime si avvicina, caro Di Pietro, i partiti di opposizione tendono a percentuali tipo “zero per cento”.

“non bisogna sottovalutare le intenzioni di Berlusconi.” Fantastico. Il nostro pugnace sostenitore della Costituzione e’ gia’ arrivato al processo alle intenzioni. Per 50 anni ci siamo visti spiegare per quali sacri motivi le idee di quell’altro la’ fossero un pericolo per la nazione. Incapaci di spiegare il perche’ siano sbagliate, bisogna dire che dietro ci sia Benito Mussolini. Peccato, caro Di Pietro, che i processi alle intenzioni non fanno parte della nostra Costituzione  ed erano molto comuni in regimi come quelli che lei dice di paventare.

In ogni caso, caro di Pietro, sostenere che un settantacinquenne abbia intenzione di dare al paese un ventennio di dittatura e’ degno piu’ di derisione che altro. Anche ammesso che Berlusconi abbia intenzione di ricandidarsi nonostante la sua notevole eta’, tutto quello che potrebbe sperare e’ di poter invecchiare davanti ai propri elettori senza offrire uno spettacolo penoso.

Semmai un ventennio di nuovo fascismo arrivera’, caro Di Pietro, arrivera’ da gente che sbatte la gente in galera abusando delle norme vigenti (come facevano i fascisti), semmai una cultura pericolosa stia venendo propagata e’ quella di Borrelli che va sui giornali a dire che si puo’ abusare della carcerazione preventiva (come facevano i fascisti) , e se ci sono degli abusivi in questo paese sono giudici e magistrati che dovrebbero saper leggere massime latine e a malapena sanno esprimersi in un idioma paradialettale simile all’italiano (ha mai sentito dei neologismi presi dal dialetto romagnolo , come faceva il Duce?). Semmai qualche pericolo per la democrazia sia attivo, arriva da un partito che forte dell’ 8% dei voti pretende di governare al posto e per conto degli italiani che hanno votato altrove, da un partito che cita la Costituzione senza averla mai letta, che inventa una Costituzione con dentro l’identita’ nazionale, che anziche’ parlare agli elettori italiani per usare il voto come arma preferisce appoggiarsi su quelli stranieri, “e quindi” sperando in un intervento straniero non meglio specificato, ma sicuramente contrario al meccanismo elettorale italiano.

E a proposito di “rete”, questa parola cosi’ abusata, rispondo all’ultimo periodo:

Nota: Vorrei inserire il suo nominativo nella nostra mailing-list al fine di inviarle notizie sulle attivita’  ed iniziative dell’Italia dei Valori. Qualora non voglia riceverle, la preghiamo di rispondere a questa mail con la dicitura “non autorizzo”.

Questo e’, e lo sa  tutto il “popolo della rete”, uno degli espedienti piu’ usati dagli spammer. Si da’ il caso che  lei DEBBA aspettare il mio parere positivo per aggiungermi, e non il mio parere negativo per NON essere aggiunto, dal momento che NON ho mai dato il mio consenso per ricevere tale spam. Ma la legge, si sa, e’ “uguale per tutti”. Ed e’ piu’ uguale per Di Pietro.

Fortunatamente, i filtri antispam di Google sono ancora piu’ uguali.

E’ la rete, darling.

Uriel

(1) In ogni caso verra’ conservato da Google Mail nei secoli seculorum, a disposizione per qualsiasi incidente probatorio in qualsiasi sede.

(2) Di fatto, la cultura commerciale anglosassone, ma questo Di Pietro non puo’ saperlo.

Uriel

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