Riempire di paura le pagine dei giornali.

Riempire di paura le pagine dei giornali.

Riempire di paura le pagine dei giornali.

Costi quel che costi, a quanto pare ci sara’ da riempire le pagine dei giornali. Di conseguenza, quando si parla della Russia e dell’ Ukraina, vediamo scrivere le cose piu’ disparate. Le quali ci fanno capire, in un certo senso, quanto i servizi segreti delle varie nazioni abbiano infiltrato i media.

Non c’e’ nulla di strano , o di nuovo, in questo. Se per esempio parliamo di occidente, il potere dei media e’ noto. Di conseguenza, e’ ovvio che i servizi segreti di mezzo mondo cercheranno di infiltrare i giornali.

E se consideriamo quanto guadagnano i giornalisti, specialmente i free lance, non deve neppure essere troppo costoso. E le notizie che girano sono terribili.

Ma non tutte vere.


La Russia minaccia di nuovo di usare le armi nucleari.

E’ una cosa che la RUssia dice in continuazione: onestamente, se avessero trovato un solo bersaglio che convenisse colpire, lo avrebbero gia’ fatto.

Ma nel minacciare , la Russia ci dice una cosa: non puo’ fare di piu’. Quello che vediamo in Ukraina e’ il massimo del potere militare convenzionale.

Se fosse vero che la RUssia ha 12.000 carri armati e 900.000 soldati a disposizione, non avrebbero bisogno di minacciare l’uso delle atomiche: potrebbero semplicemente minacciare di raddoppiare gli sforzi.

Se la tua capacita’ militare e’ , diciamo 100, e il numero “100” e’ l’uso delle atomiche, se sei a 11 in Ukraina, puoi minacciare tantissime cose, nello spazio che sta tra 11 e 100.

Ma se arrivato a 11 non riesci a minacciare, che so io, di fare 22, e passi subito alle nucleari, viene da chiedersi davvero se tu abbia DAVVERO 900.000 soldati, 12.000 carri armati e due milioni di riservisti.

Sinora, a dire il vero, non si e’ visto quasi nulla di tutta questa possenza: avrebbero potuto riportare in patria le truppe esauste e sostituirle con truppe fresche, per dire. O avrebbero potuto raddoppiare la quantita’ di truppe.

Invece, parlano di armi nucleari. Non ci vuole molto a capire cosa stia succedendo: quella che vediamo schierata in Ukraina e’, praticamente, la massima fatica che la russia possa fare con armi convenzionali.

E se quello e’ il massimo che possono fare, onestamente, possiamo dormire abbastanza tranquilli.


I russi sono crudelissimi e spietati e vinceranno per questo.

corretto, si dice questo. Ma nessuna delle due cose e’ un predittore di vittoria, nel mondo militare. E c’e’ una cosa che sinora non si e’ capita bene: che i russi stanno distruggendo quello che vogliono conquistare.

La “seconda fase” della guerra si svolge proprio nei territori contesi. E la distruzione si sta concentrando li’.

Supponiamo pure che, con gli stessi metodi visti sinora, i russi conquistino tutto il Dombass e il comecazzosichiama. Ma metteteci pure Odessa e tutto il sud.

A quel punto, cosa avra’ conquistato Putin? Una distesa di macerie.

Adesso immaginate che la Guerra finisca. Putin ha conquistato il DOmbass e il comecazzosichiama. La popolazione ukraina o viene deportata o emigra verso l’Ukraina vera e propria.

A quel punto, l’Ukraina viene inglobata dalla UE , che si appropria dei granai (il resto del paese e’ rimasto agli Ukraini),  mentre  il Dombass e il comecazzosichiama  stanno con la Russia.

A quel punto la UE stampa il solito fondo di euro e comincia a finanziare la ricostruzione dell’ Ukraina, cui ovviamente non parteciperanno aziende russe, ma solo europee ed americane (se partecipera’ anche FMI, per esempio).

Dall’altra parte, la Russia che fa? Finanzia cosa? Non riescono neppure a tenere in piedi il sistema pensionistico in un paese ove l’aspettativa di vita e’ di 66 anni. Con quali soldi finanziano cosa? Coi soldi di un gas che non vendono piu’ (perche’ entro due anni la UE non ne comprera’ piu’)?

L’Ukraina perderebbe l’accesso al mare? No. Se entra in Schengen e nella EU, puo’ usare altri porti europei.

Putin avrebbe conquistato zone industriali ridotte in briciole e miniere, che in teoria sarebbero ricchissime. Ma sappiamo bene che non appena finisse la guerra, i cittadini (in maggioranza ukraini) del Dombass finirebbero tutti ad emigrare nella meta’ ricca, perche’  a differenza del settore russo invece piovono aiuti per la ricostruzione.

E’ assolutamente probabile che, dopo un’eventuale fine della guerra, Il Dombass e il comecazzosichiama faranno si’ un referendum: ma per tornare dalla parte dove ci sono soldi e sviluppo. E l’economia russa non e’ capace di portare ne’ soldi e sviluppo.


Allora c’e’ qualcosa di cui preoccuparsi?

Non del lato militare. Stiamo parlando di 190.000 soldati che vengono fermati da un esercito dalle attrezzature risibili, come quelle Ukraine, solo perche’ vengono riforniti con una piccola fetta della spesa militare occidentale.

Putin avra’ da dire che sta lottando contro l’intera NATO, ma viene da chiedersi cosa succederebbe se questa ridicola armata brancaleone che vediamo si trovasse contro corpi come la legione straniera francese, o i gurka di sua maesta’, o una forza aerea almeno decente, diciamo piu’ di una decina di mig21?

Quello che mi preoccupa invece e’ lo sdoganamento di una specie di cancel culture “al contrario”, nel senso che colpisce principalmente la sinistra estrema.

Voglio dire, tutte le persone di buon senso oggi sanno che possiamo far fare all’esercito russo una figura di merda epocale, svuotarlo di risorse, e mettere la russia in condizione di non potersi ricostruire per anni.

Ma i pacifisti sono sempre esistiti. Se andiamo in posti come Assisi , sappiamo bene che troveremo farlocchi che credono alla “resistenza passiva” (oh, se dei soldati vi stuprano state tranquille, che non potete fare altro!) e credono che siano le armi a portare la guerra. Sappiamo, perche’ gli abbiamo sempre visto, che si tratta di idealisti puri che non comprendono in alcun modo questioni pratiche. Stiamo parlando, dopotutto, di gente come Santoro, anche a voler uscire dal mondo dei cattolici piu’ idealisti.

Proporre di mettere fuori legge le loro parole, quando sono sempre esistiti e non hanno mai fatto del male a nessuno, mi sembra perlomeno maccartista. Certo, qualcuno mi spieghera’ che il maccartismo era “ben altra cosa”, ma non avevo visto una “calcel culture” cosi’ attiva nemmeno quando si proponeva di sparare sui migranti.

I pacifisti hanno torto, lo penso anche io, ma da qui ad additarli come traditori desiderosi di sangue ukraino ce ne passa. E’ ovvio che non lascierei un metro quadro dell’ Ukraina nelle mani degli stessi gentiluomini di Buchka, ma se loro possono sognare un’Ukraina in pace, non vedo ragione di muovere questi toni inquisitori.

Diciamo che tra i problemi della guerra in Ukraina, i pacifisti cattolici hanno poca priorita’. Santoro, o il suo Zombie, ne ha ancora meno. Il tono iroso, da cancel culture, invece mi preoccupa.


Mi preoccupa anche la stupidita’ acritica con la quale si soccombe ad alcune vulgate.

Per esempio, come ho gia’ scritto, quasi tutti i gasdotti che portano gas in Europa dalla Russia passano per l’ Ukraina. E’ un caso se nessuno di loro sia ancora stato colpito nei combattimenti, mentre le centrali nucleari sono state occupate piu’ volte?

Riempire di paura le pagine dei giornali.

Le discutibili ragioni dei buoni.
Credo che si sia arrivati all’eccesso , con la narrativa eccessiva, quando si e’ cominciato a descrivere come “ripugnante” un manifesto della Marcia di Assisi, perche’ non speficava abbastanza che essere per la pace significa essere contro la Russia. In generale, si riconosce benissimo una narrativ…
Riempire di paura le pagine dei giornali.

Ed e’ vero che l’esercito Ukraino non aveva tutte le armi del caso, ma e’ anche vero che l’ Ukraina ha sempre sofferto di un sistema amministrativo altrettanto corrotto di quello russo: noi stiamo mandando le armi che avrebbero potuto comprare, se solo la spesa militare non si fosse persa nelle tasche dei politici ukraini.

Politici corrotti che oggi, per definizione, sono tutti eroi.

Nessuno si fa domande? Si ammette che la popolarita’ di Zelensky fosse bassa prima della guerra, ma qualcuno e’ andato a vedere perche’? No.

Zelensky e’ “il bene”, punto.

Ma una storia di buoni vestiti di bianco e cattivi vestiti di nero ha un solo nome: favola. La realta’ ha solo sfumature di grigio.

Anche la vulgata antitedesca onestamente mi sta stufando un pochino:

Riempire di paura le pagine dei giornali.

Ma vivendo qui ho imparato che la Germania sa difendersi meglio di quanto non faccia io, quindi non me ne preoccupo tanto. In ogni caso, quello che mi lascia perplesso e’ che tutti si bevano la vulgata senza fiatare.


E ancora: nemmeno sui giornalisti italiani nessuno si pone domande.

Arriva di Feo e vi informa che i russi hanno messo le mani su un “deposito” di mortai da 120 mm italiani. Ora, i mortai da 120mm sono armi obsolete, che per la loro obsolescenza possono essere vendute. Li trovate sul mercato, insomma. I russi potrebbero averli comprati apposta per mostrarli alla TV. Del resto, la Russia possiede anche blindati italiani “Lince”: non mi stupirebbe se mostrassero dei Lince distrutti, a breve.  Potevate chiedervi se , in una zona di fronte militare, le armi stiano nei magazzini o in dotazione ai reparti? Ma sul serio volete far passare la storia degli arsenali al fronte che vengono catturati?

Le armi al fronte stanno nelle mani dei soldati, non nelle casse nei magazzini.

E che dire del buon Daniele Raineri, che scopre oggi che se viene sottoposto ad un fortissimo tiro di artiglieria, un plotone puo’ anche indietreggiare e risultare demoralizzato? Qual’e’ la notizia, di preciso? A volerla dire tutta, sotto il tiro di un grad la mortalita’ tende a salire al 100% in un raggio di circa 2/2.5 kmq. Loro si sono salvati quasi tutti perche’ si sono ritirati indietro. Qual’e’ il punto? In guerra si chiama “un giovedi’”.

Basta leggere l’articolo per notare la penna della propaganda russa: non ci sono fotografie, non si fanno nomi, non ci sono nemmeno date, in modo da poter stabilire a quale bombardamento ci si riferisca. E’ un articolo scritto tanto per scriverlo. E onestamente, e’ scritto cosi’ maldestramente che l’intento propagandistico e’ evidente: bene , siete indietreggiati di 30km , in marcia forzata, in un giorno. Allora dov’e’ che i russi sono avanzati di 30 km in un giorno? Boh. Dove e’ successo e quando, questo massiccio bombardamento? Boh. Parole al vento.

Questa stupidita’ acritica, secondo me, e’ molto piu’ pericolosa della capacita’ militare russa. Per quello che vediamo i russi stanno concentrando le forze e le linee di rifornimento in uno spazio che va dai 100 ai 150 km. Questo e’ il loro margine operativo, la loro capacita’ di penetrazione reale.  Non possono invadere nessun paese NATO, di fatto.

Ma questo veleno sotto forma di cattiva stampa, sia quando si parla di vittorie ukraine che di sconfitte, e’ il vero pericolo. Sostiene i due lati di un maccartismo che non fa altro che avvelenare l’opinione pubblica.

Per esempio, la panzana che “mosca ha sacrificato i macellai di Buchka per “far sparire i testimoni”. Ma che cazzata e’?

I macellai di Bucha sacrificati al fronte. “Putin vuole far sparire i testimoni”
La 64esima brigata responsabile dei massacri e premiata da Mosca assedia gli ucraini a Kharkiv
Riempire di paura le pagine dei giornali.

Se c’e’ un modo per far sparire i testimoni, avrebbero semplicemente riportato a casa i soldati dopo averli decorati. In quel modo avrebbero avuto la certezza che non avrebbero potuto testimoniare.

Invece, dice “genius”, li hanno mandati al fronte, allo scopo di farli massacrare. E in che modo questo avrebbe impedito che cadessero prigionieri, per dire, e in tal caso avrebbero potuto testimoniare? Non ci si rende conto di questa cazzata?

E’ gia’ successo che intere divisioni siano state mandate a morire, certo, ma il motivo non era certo “cancellare i testimoni”, perche’ su 1000 persone di una brigata , in caso di sconfitta, qualche decina di prigionieri (se non altro tra i feriti) ce li aspettiamo.

Chiaro: se gli ukraini sapevano chi avessero di fronte, probabilmente ce l’hanno messa tutta per sconfiggerli. Ma sul campo rimangono sempre feriti e prigionieri. E’ questo il modo di “evitare testimoni”, quando sarebbe bastato rimandarli in patria e sostituirli con una brigata fresca per essere sicuri che non partecipassero ad alcun processo , o indagine?


Ecco, in questo momento non mi fa tanto paura la questione nucleare. Non mi fa paura perche’ ricordo il motivo di questa guerra: se ci fossero missili tattici in Ukraina, Mosca sarebbe indifendibile.

Quindi Putin puo’ minacciare quanto vuole, ma sa benissimo che in caso facesse delle cazzate l’Ukraina si riempirebbe di basi nucleari, e Mosca sarebbe indifendibile.

Oltre a quello che ho detto sopra.

Quello che mi fa paura invece e’ l’ulteriore piano di instupidimento della popolazione operato dai mass media, che stanno cercando di andare ben oltre la polarizzazione: adesso puntano ad un’atmosfera degna del maccartismo.

E so benissimo che il maccartismo e’ stato tutt’Altra cosa, (come dicono i cazzologi fingendo di sapere cosa sia stato) ma il risultato e’ quello.

Non so di preciso come si dovrebbe reagire a questa colata di paura che causa cancel culture: diciamo pero’ che mi sento ispirato dal “doppia salsiccia, grazie” di Damiano David a Chef Rubio.


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