Recensione di "The Consultant [Achtung Spoiler!]"

Amazon mi ha proposto questa serie cosi’ tanto che ho finito per guardarne qualche puntata. Per tutto il tempo una vocina dentro di me mi diceva “ma tu SAI cosa stai guardando”, “ma tu hai gia’ visto questa cosa”. Ed e’ vero. Perche’ anni fa la mia vecchia azienda mi fece fare un corso di “Problem Solving, Decision Making”, che comprendeva, come esame finale, la soluzione di un esercizio di MBA (Master in Business and Administration).

Ve lo descrivo 

Si trattava, cioe’, di essere un consulente , prendere il controllo di un’azienda tessile finanziariamente dissestata , nello storytelling era stata comprata da un’azienda austriaca, e disegnare una strategia per salvarla.

L’incipit del test , che ho ancora, era questo:

A quanto vedo su internet il corso viene ancora offerto, perche’ il caso sembra interessante. Per esempio:

https://www.case48.com/case-analysis/40882-Arthur-Keller

https://milliondollarspatula.wordpress.com/2008/05/13/my-own-private-boxholm/

La mia prima risposta , dopo aver visto in maniera sintetica i conti, fu: “questa azienda ha liquidi, crediti compresi, per 19 minuti e rotti. Va chiusa”. Era la pura verita”. La risposta di un tizio che ci aveva scassato la Uallera con gli “hard facts” per due settimane buone fu “non importa, tu immagina che si trovi  della liquidita’, devi darci una strategia per salvare l’azienda e fare l’analisi completa”. 

In un colpo solo la mia fiducia per gli MBA collasso’ a zero, visto che nella mia pur breve esperienza come imprenditore non avevo mai potuto pagare bollette solo perche’ immaginavo di avere i soldi.


Detto questo, al gioco di ruolo partecipavano diversi istruttori e istruttrici, tutti con il nome presentato nella storia stessa. La mia azienda aveva informato la ditta (che faceva il training) di tutti quelli che secondo loro erano i “problemi” che dovevamo superare, uno per uno. Ci chiedevano anche di cooperare a creare situazioni di stress verso i nostri colleghi (esaminandi nel test).

Per svelare il bias: io avevo avuto problemi , presso un(a) cliente, con la classica manager MILF, una di quelle che usano l’attrazione sessuale per destabilizzare chi vorrebbe fare bene il lavoro alla faccia della loro “hidden agenda”. 

Quindi una delle istruttrici era fatta proprio in quel modo, e quello che doveva essere il mio “braccio destro” nel test, comunicante con l’azienda, era stato istruito a fare il SIMP a questa tipa ogni volta che questa faceva la gnoccolona, mandando a puttane tutte le strategie che avevamo preparato. Io volevo portare la situazione in una direzione, lei in un’altra, e l’unica persona che doveva appoggiarmi dentro sta merda di azienda faceva il SIMP con la tipa.

Non lo lanciai dalla finestra perche’ in Germania e’ vietato, e ad un certo punto ebbi un colloquo privato con questa qui – fuori dal format – perche’ ero visibilmente stressato. E vorrei vedere voi, visto che mi aspettavo da un momento all’altro la mossa di Sharon Stone senza Mutanda. (che non ci fu).

Invece sta tipa stava recitando, aveva un IQ tipo 150, non so quante lauree , e in effetti mi ha spiegato come gestire ste tipe senza lanciare SIMP dalle finestre. A quanto pare e’ vietato in molti paesi. Peccato. (DVRA LEX, SED LEX).

Utile? Direi di si, altrimenti sarei in carcere. Per aver lanciato tizi. E non solo durante l’esercizio, il problema con la maialona da ufficio lo avevo davvero da un cliente vero. E anche coi simp. E anche un carattere di merda.

Poi alla fine la mia strategia si e’ rivelata buona, l’azienda si e’ salvata, con il piccolo dettaglio che il suo stato patrimoniale era inferiore all’investimento che l’azienda madre aveva dovuto cacciare per fornire la liquidita (dopo i primi 19 minuti, intendo). Ma a quanto pare (ho chiesto a tavola nel pranzo di commiato) TUTTE le soluzioni sono cosi’. 

Sospetto che per questi MBA di Harvard il salvataggio di Alitalia sia visto come un capolavoro.


Detto questo, quando ho cominciato a guardare The Consultant ho cominciato a notare che c’erano TUTTI i dettagli di quell’esercizio. La tripa creativa che veniva poco in azienda perche’ abitava lontana da Boxholm, il tipo antisociale che non puzzava ma era di una maleducazione insopportabile (forse avevano difficolta’ a trovare tizi che puzzano per il test), i fornitori assurdi, tutti, tutti, tutti, semplicemente riadattati ad un’azienda di software che fa videogame per cellulari.

Insomma, “The Consultant” e’ CHIARAMENTE inspirato ad un esercizio di MBA. E (probabilmente) proprio il caso di Arthur Keller, mutatis mutandis.

Non so in che modo questo MBA e’ finito dentro un romanzo di Bentley Little , che poi e’ diventato un film. Ma e’ difficile, davvero difficile, ignorare le similitudini.

E’ chiaramente ideologico, nel senso che sto tizio pagato per salvare l’azienda appare come uno psicopatico e tutto quanto, e devo dire che effettivamente i giorni precedenti di indottrinamento a “guardare solo gli hard facts” portano a quello.

Ora, ci vuole del fegato ad andare di fronte ad un gruppo di ingegneri, fisici, matematici che lavorano nell’ IT su infrastrutture critiche, e spiegare che le decisioni debbano essere prese con freddezza e solo dopo aver analizzato bene il problema: parli di gente che la prima cosa che chiede e’ un trace in esadecimale, e lo legge direttamente sul monitor. E riconosce i bit sbagliati.

Pero’ l’ordine era di tirarci fuori dalla nostra confort zone, da cui un esercizio di MBA. In pratica, l’idea era di indottrinarci a guardare ai fatti mentre ci spiegavano quelle tecniche anche finanziarie che servivano all’esercizio.

Secondo me, siccome tutti eravamo gia’ nello spettro dell’ Asperger (e’ una malattia professionale ) , il tentativo di farci diventare ANCHE psicopatici e’ fallito, e a pranzo il commento medio era sempre “ma questi della finanza i fatti non se li inculano proprio”. All’istruttore simpatico cercai di spiegare che passavamo la vita a leggere log e trace di rete per trovare “hard facts”, prima di muovere un dito. Ma il tipo aveva avuto bisogno di aiuto per collegare il laptop al proiettore, quindi non era esattamente uno capace di capire cosa siano i logs e cosa sia un tcpdump, o uno snoop (per gli amanti di Solaris).


Il mio punto e’ che questi personaggi che fanno finanza strategica fanno un percorso concepito per renderli psicopatici. Completamente. Penso che muoversi qualche grado (poco poco) nello spettro di asperger possa aiutare a contrastare questa formazione professionale, ma oggettivamente il processo di addestramento e’ fatto (almeno idealmente, se consideriamo che per loro i soldi immaginari sono un fatto) per produrre psicopatici.

Quindi il “Consulente” per me aveva senso, e mi ricorda anche uno degli istruttori di quel test MBA. Era psicopatico uguale.

Il consulente del film ovviamente esagera, tipo la scena iniziale del pompino, oppure il licenziamento immediato della tipa in carrozzina che arriva in ritardo, e tutto quanto, dalla mamma del vecchio padrone a gli scrupoli morali di sta tizia che sarebbe anche “disposta a”. Ma anche no.


Perche’ tutto questo impatta sulla visione del film. 

Il film viene da un autore di libri horror, che aveva scritto un thriller. Ma non e’ di per se’ un thriller, visto che e’ troppo concentrato nello sputtanare alcune dinamiche manageriali e aziendali. Riprende alcune fattezze misteriose verso la fine, quando poi ci mettono la trovata delle ossa d’oro, ma per me fallisce sia nello sputtanare gli abusi che avvengono dentro le aziende, che nel creare un thriller , e onestamente troppe scene sono gratuite.

Dico gratuite perche’ magari nel libro la diabolicita’ di questo tizio e’ piu’ marcata, oppure il libro e’ piu’ orientato all’horror o al thriller, ma togliere queste cose per la maggior parte del tempo,  per poi lasciarle riaffiorare ad minchiam, secondo me produce solo straniamento. Stavamo parlando di azienda e ora spunta Satana?

Quindi , a meno che non vogliate fare un esercizio per MBA, non vale la pena. 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *