Qualche precisazione sull’autocensura.

Dopo che ho scritto il post sull’autocensura, (che non significa chiusura del blog, ma semplicemente che NON parlero’ piu’ di politica, leggete le cose che scrivo pls) ho ricevuto un sacco di email e alcuni blog hanno iniziato a parlare di questa decisione. Saro’ molto sincero, mi sembrano TUTTE reazioni esagerate.

Per prima cosa, NON sono obbligato a partecipare a qualsivoglia attivita’, e visto che parlare di politica e’ ancora partecipare alla politica (che in teoria si dovrebbe fare parlando) se mi va partecipo, se non mi va non partecipo. E no, non mi va.

L’altro giorno avevo appena postato un articolo divertente su un gruppo pazzesco chiamato “Porno al Forno”, e poi sono andato a farmi una “biocca pomeridiana”. Quando mi sono alzato e sono andato su facebook (ero reperibile quindi stavo attaccato ad Internet) mi sono trovato una dashboard spaventosa.

E dico spaventosa non per la notizia, ma per la reazione della “gente comune”. Signori, il voto non lo meritate. Punto. Togliervi il diritto di voto, quando vi verra’ tolto  (e spero presto) sara’ il piu’ grande atto di giustizia verso un’idea alta come la democrazia. La verita’ e’ che nel 1945 la democrazia e’ stata esportata in italia, e ci sta , anche dopo 50 anni, come ci sta in IRAQ. E voi ne siete la prova evidente.

Ho abbastanza familiarita’ con il concetto di autodafe’ per non farmi ingannare cosi’ facilmente. L’autodafe’ era una situazione nella quale nascevano in Spagna degli “spontanei” roghi di streghe. Ovviamente la Chiesa si difende dicendo che non era il suo tribunale della Seconda Inquisizione ad ordinare quegli omicidi.

Certo, loro dicevano che se gli uomini diventavano impotenti e’ colpa di Carmencita, se e’ arrivata la tempesta e’ colpa di Carmencita, se c’e’ la Tubercolosi e’ colpa di Carmencita, se il raccolto e’ andato male e’ colpa di Carmencita,  mica hanno detto al paese di dar fuoco a Carmencita, loro! In realta’ non era il destino cinico e baro a far prendere fuoco a Carmencita, ma una semplice questione statistica: se tutti sono convinti che ogni male venga da Carmencita, prima o poi qualcuno ammazza Carmencita.

Considerando che gli autodafe’ hanno fatto ammazzare qualcosa come 50.000 donne in Spagna, direi che si tratti di uno strumento fin troppo noto e collaudato.(2)

E’ un dato di fatto che ultimamente la politica stia dicendo sempre piu’ spesso “se gli uomini diventano impotenti e’ colpa di Carmencita, se e’ arrivata la tempesta e’ colpa di Carmencita, se c’e’ la Tubercolosi e’ colpa di Carmencita, se il raccolto e’ andato male e’ colpa di Carmencita”. Poi sono tutti a meravigliarsi quando tirano pietre a Carmencita e dicono “ma io non c’entro”.

Eh, gia’, succede. E’ un uso della statistica.

Una parte delle email mi comunica che a detta loro e’ ancora piu’ violento e accusatorio il linguaggio delle destre. Siccome i peccati altrui non assolvono te dai tuoi, questo si limita a moltiplicare per due il problema. Sapere che le fazioni che vogliono il sangue dell’avversario sono due anziche’ una non mi consola affatto, e non mi porta a considerare l’Italia un posto migliore ove lasciar vivere la mia famiglia.

Rimane pero’ un fatto: d’Alema di pietre in faccia ne ha prese poche. Ne ha prese poche Fassino, ne ha prese poche Rutelli, e cosi’ via. Stranamente, “entrambi” sono violenti, ma alla fine siamo ad un treppiede ed un blocchetto di pietra a zero. Sara’, ma io non considero le intenzioni allo stesso livello dei fatti, e il bilancio pende ancora da un lato. E no, non mi riferisco a quel che succede alla base, ma ai vertici.

La verita’ e’ che qualcuno sta raccontando delle gran palle allo scopo di far crescere odio. I mali dell’Italia di oggi possono essere ricondotti facilmente a una cinquantina di anni di consociativismo al quale il PCI ha partecipato allegramente, e se andiamo sui mali “nuovi” del paese, beh, non mi risulta che le cose siano andate come dicono certi.

Mi spiace, ma la TV commerciale non nasce in Italia: Drive IN e’ la copia di una trasmissione americana, e tutti i format della TV commerciale, sino dalla sua nascita, sono stati la trasposizione di programmi britannici e americani. Tutti parlano dei paesi stranieri, ma mi spiace dirlo, l’unica cosa che in Italia e’ una fotocopia corrente dei paesi stranieri e’ la TV commerciale. Semmai quello che dovreste chiedervi e’ il perche’ Rai3 non sia la BBC ma TeleKabul. E no, non e’ stato Berlusconi a trasformare la Rai nella merda che e’, la sua lottizzazione (e vi ha partecipato allegramente anche il PCI) e’ iniziata ben prima.

Accusare Berlusconi dell’ “anomalia italiana” significa voler mentire per dare a lui delle colpe. Le colpe delle tempeste, le colpe della tubercolosi, le colpe del cattivo raccolto. Il Debito pubblico in Italia e’ cresciuto nell’era Craxi dal 66 al 89%, ma e’ arrivato al 115% con Prodi, Amato e Ciampi, rischiando il default. E anche durante l’era di Craxi, a partecipare al grande banchetto erano tutti, non solo i socialisti.

Accusare solo una fazione significa dire che “se gli uomini diventano impotenti e’ colpa di Carmencita, se e’ arrivata la tempesta e’ colpa di Carmencita, se c’e’ la Tubercolosi e’ colpa di Carmencita, se il raccolto e’ andato male e’ colpa di Carmencita”. Travaglio lamenta in continuazione un giornalismo servo, dimenticando che e’ stato il mondo dei giornali di partito a crearlo, e dimenticando che il suo prezioso Ordine dei Giornalisti e’ proprio lo strumento dello scandalo. Eppure non lo vedo dare le dimissioni e fare il giornalista dall’estero, come fanno altri.Certo si potra’ dire che Travaglio ha bisogno di quella tessera per fare il suo lavoro, ma anche Fede ha bisogno di lavorare per Berlusconi. La verita’ e’ che si ritiene che Berlusconi sia piu’ dannoso sul giornalismo di quanto non lo sia l’Ordine dei Giornalisti. Non sono sicurissimo di questa affermazione, che mi suona come “se gli uomini diventano impotenti e’ colpa di Carmencita, se e’ arrivata la tempesta e’ colpa di Carmencita, se c’e’ la Tubercolosi e’ colpa di Carmencita, se il raccolto e’ andato male e’ colpa di Carmencita”.

La morale della storia e’ sempre quella: l’impero mediatico che Berlusconi ha costruito e’ quanto di piu’ simile abbiamo in Italia al mondo anglosassone. La unica differenza che vedo e’ che Murdoch ha una bella lobby di persone in ogni parlamento, mentre Berlusconi si adopera direttamente. Ma questo significa trovarsi in una situazione implicita laddove altri la vivono in maniera molto “underground”.

Nessuna persona razionale puo’ essere disposta a pensare che Berlusconi sia colpevole di tutti i mali del paese, tantopiu’ quando , avendo una certa eta’, di questi mali sentiva parlare quando ancora Berlusconi non era nessuno. Sentivo parlare degli stessi problemi di fuga dei cervelli(1), di mancata meritocrazia, di disoccupazione, sin da quando sono adolescente.

Ancora una volta “se gli uomini diventano impotenti e’ colpa di Carmencita, se e’ arrivata la tempesta e’ colpa di Carmencita, se c’e’ la Tubercolosi e’ colpa di Carmencita, se il raccolto e’ andato male e’ colpa di Carmencita”. C’e’ da stupirsi se prima o poi qualcuno brucia Carmencita?

Certo, anche Berlusconi e Bossi non scherzano. Ancora peggio! Significa che non solo posso venire additato a “causa berlusconiana di tutti i mali del paese”, ma anche di “causa comunista di tutti i male del paese”, o “causa paleoterronica di tutti i mali del paese”, il che non fa altro che moltiplicare il rischio.

Nonostante il consociativismo, in Italia non c’e’ mai stata alcuna egemonia del PCI, per cui non tutti i mali sono da attribuirgli: molti mali della nostra industria sono anche mali di una classe di imprenditori miope ed impreparata, se la preziosa “cultura italiana” e le preziose “tradizioni italiane” stanno crollando e’ perche’ per mantenere una cultura bisogna prima di tutto avere una cultura, e se pensi che la cultura sia automaticamente “comunismo”, che sia “comunismo” leggere un libro, allora difficilmente potrai salvaguardare una cultura che non conosci. Quando la Lega tuona contro un presepe con i protagonisti di colore dimentica che la chiesa cattolica e’, appunto, cattolica (il che significa universale, di tutti gli uomini, come vi pare) , e secondo quella religione Cristo e’ ANCHE Negro, ogni volta che un negro lo chiama. Ma senza cultura non si puo’ ne’ tramandare ne’ salvaguardare la cultura.

Ancora una volta, “se gli uomini diventano impotenti e’ colpa di Carmencita, se e’ arrivata la tempesta e’ colpa di Carmencita, se c’e’ la Tubercolosi e’ colpa di Carmencita, se il raccolto e’ andato male e’ colpa di Carmencita”. Poi qualcuno brucia carmencita, e si dice “ma io non c’entro”.

Ma il fatto che lo facciano tutti non significa che una mano lavi l’altra, significa solo che entrambe le mani siano sporche.

Mi spiace, ma gridare “se gli uomini diventano impotenti e’ colpa di Carmencita, se e’ arrivata la tempesta e’ colpa di Carmencita, se c’e’ la Tubercolosi e’ colpa di Carmencita, se il raccolto e’ andato male e’ colpa di Carmencita” non fara’ altro che causare una caccia alla Carmencita. E tutti coloro che puntano il dito su un singolo partito o su un singolo uomo non sono altro che i responsabili morali dell’autodafe’ che ne risulta, sia esso il pelato di merda che pesta i gay perche’ “distruggono la famiglia” , sia esso il tipo che sostiene che gli effetti di una crisi nata a Wall Street siano colpa di Berlusconi, che la disoccupazione di gente che non sa fare un cazzo sia colpa di Berlusconi, che dopo un ventennio di guida di centrosinistra a Napoli la camorra in crescita sia colpa della corruzione di Berlusconi.

Spiacente, tutto questo urlare “e’ colpa sua” non fa altro che creare degli autodafe’, e la tendenza e’ in crescita. Di Pietro che mi dice che “non vado a trovare il premier perche’ non sono ipocrita” mi sta dicendo che gli fa piacere quanto accadutogli, e quindi non ha senso che vada a fingere di esserne dispiaciuto. Molto bene. Dall’altro lato mi si dice che bisogna censurare di qui e censurare di la’, e ancora siamo all’autodafe’, solo che invece della Carmencita c’e’ Internet. Fantastico, io ci lavoro, vedete voi come e’ semplice accusarmi di essere la fonte di ogni male “comunista”.

Ma qualsiasi discorso facciate per giustificare la vostra fazione non e’ altro che un’accusa alla fazione opposta, e poiche’ le colpe altrui non assolvono le tue, la mia valutazione e’ che il pericolo sia doppio. Non essendo d’accordo con quasi nesusna delle fazioni politiche, significa solo che devo scegliere di cosa essere accusato da una folla vociante e fin troppo decisa a vedere il sangue.

Mi spiace, ma il godimento e la voglia di sangue si vedevano, e si vedevano ovunque. E si vedono ancora. E ne ho paura. Quindi, se la cosa continua cosi’ , credo lasciero’ il paese definitivamente. Sappiate una cosa, pero’: in un paese “normale”, un Di Pietro che dice quello che dice viene messo fuori legge con tutto il partito. Insieme a Bossi. E neanche la Binetti e la Carlucci hanno vita facile. E la “sinistra radicale” e’ sparita da anni, insieme alla “destra radicale” in gran parte d’europa.

Perche’ ho scelto l’autocensura.

Ho scelto l’autocensura perche’ e’ lo strumento piu’ efficace. Lo so perche’ lo vedo nel mio piccolo del blog. Quando censuro un commento, spesso me lo ritrovo nella casella della email. Sapete perche’? Perche’ il fanatico non ha paura di essere zizzito. Se cosi’ fosse disapproverebbe la mia censura e non tornerebbe piu’. Invece torna, vuole raggiungermi, vuole a tutti i costi dirmi quello che ha da dire, vuole a tutti i costi mostrarmi che ha ragione.

Il fanatico, signori, ha paura di rimanere solo. Di non avere nessuno con cui parlare. Ha paura di essere schivato. Scansato. Ha paura di essere solo un fesso che sale su una cassetta di frutta e si mette a parlare da solo in un giardino pubblico, mentre la vita scorre indifferente attorno a lui.

La politica di oggi, su internet, ha un nome. Trolling. Di Pietro e’ un Troll della politica. Grillo e’ un Troll della politica. Lo e’ Travaglio, lo e’ Bossi, lo e’ Borghezio , lo e’ la Binetti, lo e’ Mastella, lo sono Berlusconi e anche Bersani, lo sono i No Global e lo sono i centri sociali, tutti alla ricerca di un abuso o di un iperbole che scateni piu’ reazioni possibile, per trovare spazio sui media , per farsi ascoltare, per trovare seguaci.

Questa politica, chi viene dalla rete la conosce bene: e’ la politica dei Troll.

Cosi’, ripeto: non parlero’ piu’ di politica. Finche’ riconosco in ogni sparata dei politici una trollata, perche’ altro non e’, finche’ riconosco partiti di troll, basi di troll, che chiamano “impegno” andare ad infestare ogni posto con le loro minchiate, COME OGNI TROLL, finche’ vedo la stessa ossessione nel poter recapitare un messaggio che provochi una risposta, la mia opinione e’ “abbiamo nutrito fin troppo i troll”.

I siti di “controinformazione” sono solo siti di trolling. Fanno a gara a spararla piu’ forte possibile. 10,100,1000 Nassirya in piazza e’ ancora trolling. Ci sono molti tipi di troll, quello “colto” che ti spiega con toni pacati e riferimenti pseudostorici il perche’ la Shoah non sia mai esistita, e quello che lo fa con argomentazioni ridicole. I primi diventano “cattivi maestri”, ma rimangono sempre personaggi che trollano in maniera elegante.

Questo e’ oggi il mondo dei media, e questa e’ diventata la politica: il regno dei troll. E come habitue’ di Internet, noi dovremmo riconoscerli di piu’ e meglio degli altri.

Questo blog non parla piu’ di politica. Never feed the troll again. Basta articoli che finiscono su “Controinformazione”; su “destralab”, su “donchisciotte”, sui siti che fanno politica-trolling.

Basta reagire alle proposte-trolling dei politici. Tutta la politica e’ trolling? Bene, allora io taccio. Non potrete piu’ parlarne. Non avrete l’aggancio. Non avrete piu’ niente.

DOVRETE PRENDERE LA FOTTUTA CASSA DI FRUTTA, ANDARE AL PARCO E METTERVI  A SPROLOQUIARE LI’ , TRA GENTE CHE VI DERIDE E VI IGNORA.

Pensate che “Onore al duomo di Milano”? Un bel post sulla figa. Dite che Berlusconi istiga? E vai a parlare di  Tiger Woods. Hai visto cos’e’ successo a Berlusconi? Un bell’articolo sul porno gonzo anal.

Repubblica esce con 20 pagine di politica AL GIORNO. Idem il Corriere. Grillo esce con un comunicato al giorno. Travaglio esce con un comunicato al giorno. Tutte irrimediabili trollate concepite, da bravi troll, per riscaldare gli animi e produrre reazioni. Berlusconi, Bossi & co sparano una trollata al giorno. Gli risponde puntualmente la solita folla dei troll indignati, che con fare persecutorio ti postano un commento fuori tema pur di fare il loro comizietto, e se censurate il comizietto ve lo spediscono via email, perche’ dovete per forza ascoltarli.

Beh, mi spiace: non posso togliervi la liberta’ di parola, ma ho ancora i diritto di non ascoltarvi. Di non darvi nemmeno l’opportunita’ di discutere. Di non darvi neanche l’argomento. Di non dare importanza all’argomento.

Questa politica e’ trolling su scala mediatica e partitica. E’ un troll la Guzzanti che accusa la Carfagna in piazza, e’ un troll la Carlucci che dice minchiate . Trolling. Chiamiamolo col suo nome.Era una trollata l’idea di Luttazzi di mangiare merda in TV, e proprio noi che viviamo su internet la riconosciamo meglio di altri. Era solo una trollata la storia di Ferrara & Co che si pisciavano addosso nella vasca da bagno. Sono trollate le cose che fa la Santanche’, sono trollate le dichiarazioni delle cosiddette “femministe”, sono trollate le accuse di fascismo strisciante e le accuse di “regime”, sono trollate le minchiate sulla magistratura cosi’ come sono trollate le difese della costituzione come se fosse una religione e non un possibile argomento politico. Sono trollate le ricerche che il cellulare fa male e che la figa fa venire il colesterolo e che il polo nord si sciogliera’ fra due anni, e sono trollate le puttanelle delle Peta che si spogliano per farci vedere come sta bene l’impegno politico su due tette: la trollata come veicolo di messaggi stupidi, stupidi perche’ la trollata instupidisce ogni cosa, ammesso che sia intelligente prima. E’ una trollata dire che la Bindi sia brutta come lo e’ difenderla a spada tratta, e’ una Trollata Weltroni che dice yes we can ed e’ una trollata berlusconi che da’ del negro a Obama, cosi’ come e’ una trollata Schultz che dice che e’ stato Berlusconi a non far andare d’Alema a fare Mister Pesc. Sono trollate quelle del Times e quelle del Financial times. Sono un ammasso di trollate le sparate su Israele e Palestina, sono trollate quelle del CICAP e dell’ UAAR, sono trollate le minchiate sul crocifisso ed e’ una trollata ricorrere al tribunale europeo per farli togliere. E’ stata una trollata la lettera di Celli al figlio, e’ una trollata la superiorita’ antropologica, e’ una trollata Bersani che non va al corteo dei gay.

E sarebbe ora di smetterla di trollare.

Sono tutti atteggiamenti , sono tutte azioni, tutte dichiarazioni  volutamente abnormi e provocatorie, perpetuate al solo scopo di infastidire e provocare reazioni di fastidio, la cui continua reiterazione porta inevitabilmente all’esasperazione ed alla violenza.

In fondo, Internet dovrebbe averci vaccinati tutti. E invece no. Sembra che nessuno sappia piu’ riconoscere un troll.

Il vostro “impegno politico” non e’ altro che una giustificazione per rompere i coglioni al prossimo, da bravi troll. Cosi’ come la vostra preziosa militanza religiosa. Cosi’ come il vostro cosiddetto amore per il paese. Cosi’ come il cosiddetto amore per la legalita’ . Cosi’ come la vostra cosiddetta “indignazione”, sono solo scuse per rompere i coglioni al prossimo.

Quindi no, sarebbe meglio se questi troll si trovassero gente che ha altro da fare che ascoltarli.

Perche’ le persone molto critiche verso il sistema si dividono in due categorie: quelli con idee rivoluzionarie e i polemici rompicoglioni. Ma le vostre idee non hanno nulla di rivoluzionario, anzi detta come va detta siete noiosetti. Polemici, rompicoglioni e pure noiosi. Non c’e’ niente di speciale, di unico, di raro o di bello in quel che dite. E’ solo merda mainstream. Da ubriaco dico delle cose piu’ intelligenti mentre parlo di figa,  e un decimo di quello che mi capita mentre mi scaccolo e’ piu’ interessante di quel che dice Travaglio. La vostra preziosa “politica” e’ solo merda senza significato ed importanza, che serve ai troll come scusa per cagare il cazzo alla gente ed esasperarla. FIno a portarla alla violenza.

Questo blog non parlera’ piu’ di politica, perche’ e’ ora di togliere il palcoscenico ai troll. Perche’ e’ ora di togliere loro anche le parole.

Ma principalmente, e’ ora di togliere loro l’ ARGOMENTO. Ignorate la politica.

Questi troll divengono sempre piu’ violenti. Prima nel linguaggio, poi nelle azioni per via del principio dell’autodafe’. Avveleneranno il paese (come hanno gia’ fatto, tutti senza distinzioni) e infine lo porteranno alla violenza. Ci stanno gia’ riuscendo, perche’ e’ solo una questione statistica creare gli autodafe’.

Bene.

Allora, e’ un pochino come succede nella fissione nucleare. Un neutrone fighissimo spacca un atomo di uranio, che ne emette tre. I tre ne spaccano tre, e ne emettono nove.  E quindi bum.

Adesso basta. Io non partecipo alla reazione a catena, perche’ ho paura della violenza che essa genera svegliando gli istinti trolleschi normalmente seppelliti nelle enormita’ che si dicono dal barbiere e sul taxi. Ne ho paura per la mia famiglia.

Quindi:

  • Per non poter essere additato come “comunista”, “fascista”, “negro”, o altro perche’ temo la violenza sulla mia famiglia.
  • Per non moltiplicare l’attenzione verso la politica , che produce un palcoscenico migliore per i troll.
  • Per spezzare l’inevitabile VIOLENZA che la politica trollesca sta producendo.

questo blog NON parlera’ piu’ di politica. Infatti QUESTO post, come l’altro, NON ammettera’ commenti. Chiudo la discussione. La reazione a catena si ferma. Se un politico troll , o un semplice militante troll (come ormai e’ la media da entrambi i lati) vuole far parlare di se’, non ci sto. Non propago/amplifico/ospito/rifletto alcun pezzo di politica, e non lo faccio mai piu’. Siccome non credo che questo blog sia sufficiente a fermare la follia, rimango dell’opinione di portare in salvo la mia famiglia. Ma rimane il punto: l’unico modo di disinnescare i troll e’ ignorarli. Chiunque siano.

Perche’ una piazza vuota, oggi, e’ piu’ devastante di una piazza colma di manifestanti.

Uriel

(1)Lavoravo con educational&research quando ci furono le leggi del governo sul “rientro dei cervelli”. I figli dei professori si laureavano, il padre gli trovava uno straccio di borsa di studio all’estero e si facevano sei mesi di vacanza, poi tornavano in Italia e sfruttando quella legge finivano in corsia di sorpasso, bypassando i concorsi. Ha prodotto piu’ baronia quella legge che tutta la gestione catastrofica dell’universita’ italiana negli ultimi 20 anni. In pratica i “rientrati” hanno occupato ogni posto disponibile per anni.

(2) In realta’ i primi autodafe’ erano proprio delle feste organizzate dalla chiesa stessa attorno all’esecuzione delle streghe condannate. Poi il popolo prese esempio e non ebbe piu’ bisogno dell’iniziativa ecclesiastica. Arrivava il terremoto? Bruciamo Carmencita.

Uriel

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